tag:blogger.com,1999:blog-30224093579130065972024-02-19T05:25:03.106+01:00La corsa che unisceFioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.comBlogger240125tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-88064788911441852602021-06-21T20:08:00.000+02:002021-06-21T20:08:01.852+02:00Dieci anni di passi verso la legalità<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKKumo98TV5BcKdVxolrlItyBJaFf4mwxbgI6t6LFx2k8pKcZea4cEY6AtE8XXjx5ql46NixmWJ5nz42uanF_lPHy9Il4x95wm_unr2yOyu8yuzEmt3MYxfBKMlGSFqVytEHK1leJ4pYo/s2048/10+anni_ulp.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1448" data-original-width="2048" height="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKKumo98TV5BcKdVxolrlItyBJaFf4mwxbgI6t6LFx2k8pKcZea4cEY6AtE8XXjx5ql46NixmWJ5nz42uanF_lPHy9Il4x95wm_unr2yOyu8yuzEmt3MYxfBKMlGSFqVytEHK1leJ4pYo/w400-h283/10+anni_ulp.png" width="400" /></a></div><p></p><p>In occasione del decimo anniversario del Progetto
podistico-turistico-culturale “Uniamo la Provincia”, avrà luogo l’incontro “<b>Dieci anni di passi verso la legalità</b>” promosso da Uisp e
Libera volto a
ricordare l’importante gesto civico avvenuto nel 2011. </p><div dir="auto">In
quell’anno, i podisti si misero in azione per un progetto molto
ambizioso: in 60 giorni di corsa toccarono tutti i 190 Comuni della
Provincia di Alessandria.</div><div dir="auto"><a href="http://fiorecorsa.blogspot.com/2011/06/un-euro-km.html" target="_blank">I fondi raccolti da “Uniamo la Provincia” furono destinati alla ristrutturazione di <b>Cascina Saetta</b></a>, il primo bene confiscato in Provincia di Alessandria presso il comune di Bosco Marengo. <a href="http://fiorecorsa.blogspot.com/2011/04/ulp-sostiene-libera.html" target="_blank">Un piccolo immobile il cui recupero sociale e produttivo rappresenta il simbolo di una risposta ferma, inequivocabile e trasversale di tutto il territorio alla mafia.</a> </div><div dir="auto">Oggi
Cascina Saetta ospita un impianto didattico di acquaponica ed è gestita
dall’associazione Parcival, che promuove la partecipazione civica nella
provincia.</div><div dir="auto"> </div><div dir="auto"><b>Sabato 26 giugno</b> un rappresentanza
degli appassionati che 10 anni fa “fecero l’impresa” si ritroveranno a
<b>Bosco Marengo</b>, per una corsa simbolica dalla sede comunale a Cascina
Saetta, che oggi ha nuova vita grazie anche al loro impegno di 10 anni
fa. </div><div dir="auto"> </div><div dir="auto">Ecco il programma dell’evento: </div><div dir="auto">• Ore 10.30 ritrovo presso il Comune di Bosco Marengo, con saluto del Sindaco Gianfranco Gazzaniga </div><div dir="auto">• Ore 10.40 piccola corsa (3 km circa) in sicurezza verso Cascina Saetta </div><div dir="auto">• Ore 11: Arrivo e accoglienza da parte dei volontari di Libera, la rete di associazioni antimafia</div>FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-50591563459016008832021-01-16T10:26:00.011+01:002021-01-16T10:28:34.389+01:00Dieci anni dopo<div class="separator"><div class="separator" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><p style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHd9ESq3EHYfWS3-Gvvd5D9lsp8ktwKOZNGnDoJwGM0LmZ8nD0x4JtWFmJx4oozyKgC4jEZ9DTVDVXKZYtpI2AeP94v63-bKufD9s2_sFqmoOhrd0RlUhMMri0oZeINohkI-SECutH21A/s150/logo_ulpa2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="135" data-original-width="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHd9ESq3EHYfWS3-Gvvd5D9lsp8ktwKOZNGnDoJwGM0LmZ8nD0x4JtWFmJx4oozyKgC4jEZ9DTVDVXKZYtpI2AeP94v63-bKufD9s2_sFqmoOhrd0RlUhMMri0oZeINohkI-SECutH21A/s0/logo_ulpa2.jpg" /></a></div>Ricordo con piacere e un pochino di nostalgia, la data del 16 gennaio 2011 perché è proprio in quella domenica che è nato questo blog. Da diversi mesi stavo tessendo la trama del progetto <a href="http://fiorecorsa.blogspot.com/2012/05/tutto-ulp-2011.html" target="_blank"><b>ULP Uniamo La Provincia</b></a>. L’amico Federico, podista milanese conosciuto non molti anni prima era diventato uno degli interlocutori principali per la stesura del programma. Persona dotata di una visione molto ampia delle dinamiche sociali, Federico aveva subito capito la validità dell’iniziativa. <br />Bisognava cercare di dare visibilità a quanto si stava cercando di costruire, Federico mi spiegò l’importanza di “lanciare” il progetto attraverso il web e si rese disponibile a impostare e gestire il blog. <br />In quella domenica di dieci anni fa mi recai a casa di Federico con la mia cartellina già pieni di appunti: cartine, elenco dei comuni, note turistiche, elenco dei possibili collaboratori e tanti altri particolari per lo svolgimento dell’iniziativa. Demmo vita al blog ”La corsa che unisce” pubblicando il primo post dal titolo: <a href="http://fiorecorsa.blogspot.com/2011/01/manifesto-de-uniamo-la-provincia.html" target="_blank"><b>Manifesto de Uniamo la provincia</b></a>. Da lì in avanti fu un susseguirsi di pubblicazioni di nuovi post che andavano a definire le linee di sviluppo dell’esperienza. <br /><p></p><br />Mesi impegnativi ed entusiasmanti, allenamenti intensificati per cercare di aumentare la resistenza fisica e accanto la stesura definitiva di tutte le parti del progetto. Il blog cominciava a funzionare visti i continui aggiornamenti del web master, divenuto nel frattempo il regista dell’operazione. Dopo tanto lavoro il 16 aprile iniziò la nostra corsa attraverso la provincia, con Paolo, cugino fraterno, a condividere con me chilometri e fatiche, ma anche tante soddisfazioni.<br /><br /><img border="0" height="299" src="http://1.bp.blogspot.com/-0ZiCnYm3Qw4/TejyROf0D_I/AAAAAAAABWg/v5HkXbcO7xo/w400-h299/ULP+Tappa+40_04.JPG" width="400" /> </div><div class="separator" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;">Tanti altri amici contribuirono con la loro presenza e il loro supporto alla perfetta riuscita dell’iniziativa. Nuove e vecchie conoscenze si alternavano e si fondevano assieme nello scorrere delle tappe, il sostegno delle associazioni LIBERA e UISP aveva dato un importante connotato sociale all’esperienza.<br />Il blog veniva costantemente aggiornato da Federico dopo ogni tappa con la pubblicazione della cronaca (riveduta, corretta ed anche arricchita di particolari) da me inviata, assieme ad alcune foto.<br /><br />La nostra corsa terminò il 26 giugno, giorno del mio compleanno, e fu veramente un successo per tutti. Avevamo portato a termine con semplicità e impegno quello che abbiamo definito un progetto podistico- turistico-culturale ed anche solidale. Un pensiero di gratitudine a tutti coloro che hanno reso possibile in diverse forme la perfetta riuscita di questa particolare corsa chiamata come una sorta di incitamento ULP ULP ULP!!!<br /><br />Dopo questa esaltante corsa attraverso la provincia che ci ha arricchiti molto a livello umano, nel corso degli anni il blog è rimasto attivo (seppur in maniera più limitata) per raccontare e testimoniare di alcune iniziative nate partendo dalla passione sportiva e dalla continua collaborazione con persone ed associazioni come <b>LIBERA, UISP e ANPI</b>.<br />Tra le varie esperienze vissute e narrate in questi anni voglio ricordare con particolare affetto il cammino <a href="http://fiorecorsa.blogspot.com/search/label/Francesco"><b>da San Francesco a Francesco</b></a> condiviso con gli amici <b>spazzorunners</b>. Un progetto di cui andiamo molto fieri per il grande risvolto sociale che ha saputo creare.</div><div class="separator" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"> </div><div class="separator" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="734" data-original-width="979" height="298" src="https://4.bp.blogspot.com/-MiEFhc6Nfnw/Wah0z4gwR2I/AAAAAAAAE9o/VffIF0blkMc68Cu_r1WK2r3jbeDS-ggNACKgBGAs/w400-h298/ar2910.jpg" width="400" /><br /><br />Lo scorrere degli anni mi ha visto anche affrontare alcuni problemi fisici che hanno limitato molto la mia attività sportiva, purtroppo bisogna accettare anche questo. Nel limite del possibile vorrei cercare di coniugare ancora qualche iniziativa sportiva a tematiche sociali ed ambientali.<br />Il tempo ci ha portato via anche tanti volti cari, dai famigliari ad amici molto importanti. Accanto a questa nota triste vorrei accostarne una lieta: l’arrivo di nuove vite. In questi anni le figlie e i figli delle tante coppie conosciute durante le nostre corse sono il segno della bellezza e della continuità della vita.<br /> <br /> Grazie a tutti per l’attenzione<br /> FIORENZO<br /></div></div><br />FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-10346381123376540422020-10-08T15:19:00.006+02:002020-10-08T15:38:01.262+02:00Ciao Carla<div class="separator"><div style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><br /></div><p class="MsoNormal" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><br /></p></div><div class="separator"><p class="MsoNormal" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><br /></p></div><p class="MsoNormal">La scomparsa di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Carla_Federica_Nespolo" target="_blank"><b>Carla Nespolo</b></a> ha suscitato nella società
civile un grande sconforto. La perdita di una personalità che ha dato un
esempio importante per la realizzazione di una<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>comunità dove i valori di uguaglianza, giustizia e libertà siano
pienamente rispettati è stata sottolineata da una<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>lunga serie di lettere di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>cordoglio. Prima tra tutte quella del
presidente della repubblica <a href="https://www.anpi.it/articoli/2364/mattarella-la-scomparsa-di-carla-nespolo-addolora-la-repubblica" target="_blank">Sergio Mattarella</a> che ne ha messo in evidenza<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>l’alto profilo morale ed intellettuale.
Qualità con le quali ha ricoperto <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>importanti cariche politiche e pubbliche. La
presidenza nazionale dell’<b><a href="https://www.anpi.it/" target="_blank">ANPI</a></b> è stata l’ultimo<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>prestigioso riconoscimento per una vita spesa al servizio<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>della collettività.</p>
<p class="MsoNormal"></p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-YPXn6Y6bLQM/X38VK-hYV1I/AAAAAAAAFYE/6Fr-UpUHYB4bwdXTT3DMJ3weXbMa4j3QQCLcBGAsYHQ/s576/carla%2Bnesplo.jpg" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="522" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-YPXn6Y6bLQM/X38VK-hYV1I/AAAAAAAAFYE/6Fr-UpUHYB4bwdXTT3DMJ3weXbMa4j3QQCLcBGAsYHQ/s320/carla%2Bnesplo.jpg" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Foto tratta da www.versiliatoday.it</i><br /></td></tr></tbody></table>In questo piccolo spazio (il blog fiore corsa) dove parlo
delle esperienze legate alla passione per il podismo vorrei fare un
ringraziamento a Carla per il suo aiuto e la sua amicizia. Questo blog è nato nel 2011 per far conoscere e realizzare
il progetto: <b><a href="http://fiorecorsa.blogspot.com/2012/05/tutto-ulp-2011.html" target="_blank">Uniamo la provincia</a></b>. Un progetto che ha preso forma e si è
delineato nel circolo “<a href="https://www.facebook.com/LIsola-Ritrovata-275160605855349/" target="_blank">L’isola ritrovata</a>” (locale creato e gestito dalla
sorella<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mariuccia e da Ezio Poli), un
luogo di incontro e di amicizia dove ho conosciuto persone di grande valore. Ed
è proprio lì che si è rafforzato il legame di amicizia con Carla che ha saputo
suggerirmi e indicarmi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la via per la
realizzazione di quel progetto.<p></p><p>Dopo la spinta iniziale per avviare quel’indimenticabile
esperienza, Carla è stata fondamentale per la<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>stampa del <a href="http://www.astilibri.com/cultura/corsa_unisce.htm" target="_blank">libro</a> che è diventato un po’ il diario di quel <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>viaggio in provincia. Grazie alle suo appoggio
abbiamo stabilito una collaborazione con il professor Vittorio Rapetti. stimato
storico acquese, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che ha completato il “nostro”
diario di viaggio con molta chiarezza attraverso una serie di schede storico-
geografiche<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>delle varie zone della
provincia. </p><p>La Prefazione che Carla ha voluto regalarmi è stata la
testimonianza della sua grande amicizia e stima nei miei confronti. Ricordo
con<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>grande piacere la sua presenza ed i
suoi interventi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in diverse presentazioni
del libro. Ed ancora i suoi suggerimenti per la realizzazione di altri progetti
che hanno legato la passione sportiva all’impegno civile e alla memoria. Voglio
ricordare le esperienze del 25 aprile <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>2012 <b><a href="http://fiorecorsa.blogspot.com/search/label/Sulle%20strade%20della%20memoria" target="_blank">Sulle strade della memoria</a></b> e nel 2015 in occasione del 70° anniversario della
liberazione con <b><a href="http://fiorecorsa.blogspot.com/search/label/Cammini%20di%20libert%C3%A0" target="_blank">Cammini di libertà</a></b>. <br /></p><p class="MsoNormal">In tutti questi anni Carla con la sua amicizia mi ha aiutato
a rendermi più sicuro delle mie possibilità, più deciso<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>nelle mie idee, ne ha rafforzato le convinzioni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>con i suoi insegnamenti. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ha<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>saputo confortarmi nei momenti difficili come la perdita dei miei genitori.
Un incontro ed un amicizia, quella con Carla di cui andare fieri, ed essere
grati alla vita per quello che ci ha riservato.</p>
<p class="MsoNormal">Ora Carla ci ha lasciati e mancherà molto a me ed ai tanti
che l’hanno amata e stimata, dovremo “farci bastare” quel tanto che ci ha dato.</p>
<p class="MsoNormal">GRAZIE CARLA</p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>CIAO CARLA</p>
FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-15730332339713099762020-09-14T17:29:00.002+02:002020-09-14T17:50:11.716+02:00In certezze<p>In un periodo di preoccupazione personale, dopo il problema cardiaco dello scorso agosto, mentre stavo proseguendo l’iter previsto per i vari controlli clinici del caso e cercando al contempo di riprendere con molta gradualità l’attività sportiva è comparsa questa pandemia, inaspettata e devastante.<br />Un evento così rilevante ha ulteriormente aumentato le mie ansie e preoccupazioni. Come non ero preparato ad affrontare questa mia nuova situazione personale, altrettanto è stato per la comparsa di del virus che ha sconvolto il pianeta negli ultimi sei mesi.<br />Una situazione che certamente mi accomuna con la maggior parte delle persone, ma vista la particolarità del momento, è diventata per me molto delicata.<br /></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-YQLDgwkgx-Q/X1-L-WQr4qI/AAAAAAAAFXQ/XRHzGbrgnsAQtcmSXIAaYji7Ug6_wMR9ACLcBGAsYHQ/s1600/mascherina.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-YQLDgwkgx-Q/X1-L-WQr4qI/AAAAAAAAFXQ/XRHzGbrgnsAQtcmSXIAaYji7Ug6_wMR9ACLcBGAsYHQ/w300-h400/mascherina.jpg" width="300" /></a></div><p>In pochi mesi ho perso la mia personale sicurezza, passando nel giro di poche ore da “atleta” a cardiopatico. Poi la presenza di questo nemico invisibile ha imposto alla società un cambiamento radicale di abitudini di vita, di comportamenti a cui ci si doveva (e ci si deve) attenere. <br />Il conseguente blocco dei controlli medici a cui mi dovevo sottoporre ha reso la mia situazione in uno stato di incertezza ancor più grande. In relazione alla mia patologia sono stato dichiarato “soggetto fragile” quindi dovevo (e devo) prestare ancor più attenzione nel cercare di rispettare i protocolli da seguire per evitare il contagio.<br /></p><p>Nel periodo centrale del lockdown è stata proibita anche l’attività fisica all’aria aperta, e quindi ho dovuto sospendere i miei piccoli (ma molto gratificanti) allenamenti. Fortunatamente le mie condizioni fisiche sono rimaste buone in questi mesi, rimaneva però l’incertezza per i mancati controlli cardiologici.<br />Quando lentamente alcuni divieti sono stati eliminati e si è potuto ritornare a fare attività fisica all’aperto, un piccolo ma importante passo in avanti verso una sorta di normalità è stato fatto. Da li ho cominciato a riprendere un pochino di fiducia sullo sviluppo della situazione sia personale sia collettiva.<br />Fisicamente vedevo che riuscivo abbastanza tranquillamente a gestire il lavoro, l’hobby della campagna, e la passione per la corsa (seppur in termini molto ridotti). Mi mancavano solamente delle certezze mediche che confermassero le mie sensazioni. <br /> </p><p>Certezze che si sono concretizzate tra il mese di giugno e luglio grazie ai controlli a cui mi sono sottoposto e che hanno dato esito ampiamente positivo. <br />Ora sembra ci sia la prospettiva di poter gestire con un po’ più di serenità tutta la situazione, resta la considerazione sulla precarietà della nostra esistenza.<br />La corsa rimane per me un momento molto gratificante della vita. <br /></p><p>“del doman non v’è certezza…”<br /> </p><p>FIORENZO<br /><br /></p>FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-66756900319426639182019-12-28T13:25:00.002+01:002019-12-28T13:25:29.641+01:00Regalo di NataleFine anno tempo di feste e di bilanci. Il bilancio è quello di un anno difficile e sofferto che comunque voglio valutare positivamente per aver superato un importante <a href="http://fiorecorsa.blogspot.com/2019/10/un-colpo-al-cuore.html" target="_blank">problema fisico</a>.<br /><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPpfn4xPGtmRLJbmhPPBpOFE1DCMxnsxpI9QlQJUaTawQNGU5tEMXGnmeacc_CJUBSb3H9DokIZpbMu6UW7IKf77YZDhZej2Qdn4ADSPPoor43l1ECBlePAc1cjXdyHO713-KxE-Yo5P4/s1600/cover_fra1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1553" data-original-width="1075" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPpfn4xPGtmRLJbmhPPBpOFE1DCMxnsxpI9QlQJUaTawQNGU5tEMXGnmeacc_CJUBSb3H9DokIZpbMu6UW7IKf77YZDhZej2Qdn4ADSPPoor43l1ECBlePAc1cjXdyHO713-KxE-Yo5P4/s320/cover_fra1.jpg" width="221" /></a></div>
Per festeggiare questo “scampato pericolo” io ed i miei amici <a href="http://www.spazzorunners.it/" target="_blank">spazzorunners</a>, ci siamo fatti un piccolo regalo. A distanza di tre anni abbiamo realizzato un piccolo libro sull’esperienza <a href="http://fiorecorsa.blogspot.com/search/label/Francesco" target="_blank"><b>da San Francesco a Francesco</b></a>.<br /><br />
Certo il materiale con tutti i racconti era in gran parte disponibile in rete; ma a noi ragazzi degli anni ’60 è piaciuto dare una forma materiale ai vari scritti inerenti a quell’esperienza.<br />
<br />Roberto (il dottore, come viene chiamato dal gruppo) ha pazientemente riposizionato tutti i tasselli dell’avventura che abbiamo affrontato assieme.Dalle origini fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati.<br />Il tutto corredato dalle foto di alcuni momenti particolari e significativi.<br /><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwDwRs62-CU-LEf9k68X0I1eaH7kufs7m8g7vvpP08rCYkmQarK7RYwf3eXivz9OfaFWHf2MNskktqJLHP3nUCRMU5kfv7abTSbMHGv_RlDTagpFPSw1GRXUhtF-jxz1D-U9KlP5utbeY/s1600/cover_fra2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1483" data-original-width="1097" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwDwRs62-CU-LEf9k68X0I1eaH7kufs7m8g7vvpP08rCYkmQarK7RYwf3eXivz9OfaFWHf2MNskktqJLHP3nUCRMU5kfv7abTSbMHGv_RlDTagpFPSw1GRXUhtF-jxz1D-U9KlP5utbeY/s320/cover_fra2.jpg" width="236" /></a></div>
Un piccolo lavoro che vuol racchiudere emozioni vissute appassionatamente in gruppo.<br />Attraverso questo libro vorremmo trasmettere a chi avrà la pazienza di leggerci la passione per l’attività fisica e l’amore per la vita.<br /><br />
Buone feste a tutti Voi <br /><br />
FIORENZO<br />FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-46458294833840929762019-10-12T11:25:00.005+02:002019-10-12T11:29:11.576+02:00Un colpo al cuoreIl cuore, organo vitale per eccellenza e sede virtuale dei sentimenti, è da sempre al centro dei pensieri e delle attenzioni del genere umano. La sua rappresentazione grafica è l’emblema dell’amore in tutte le sue declinazioni. Quanti aggettivi vengono accostati alla parola <i>cuore</i>, per identificare uno stato d’animo o una particolare situazione: ”A cuor leggero”, “Un cuore infranto”, “Un cuore ingrato”…<br />
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Come ben sappiamo il rischio zero non esiste, ne sono conferma i diversi incidenti avvenuti ad atleti professionisti costantemente monitorati e seguiti da staff medici di prim’ordine. Nonostante queste considerazioni mi sentivo abbastanza tranquillo riguardo alle mie (piccole) problematiche cardiologiche che, come recitava una delle tante diagnosi mediche, erano ampiamente sotto il limite di significatività.<br />
<br />
Tranquillità che ha cominciato a vacillare nella notte tra il 25 e il 26 agosto, quando un mal di stomaco, che io imputavo ad un problema di digestione, nascondeva una situazione ben più grave. Solo grazie all’intuito ed all’insistenza di chi mi era vicino mi sono recato al pronto soccorso dell’ospedale di Varzi, dove sono stato immediatamente visitato e sottoposto ad alcuni accertamenti. Nel giro di un paio d’ore questi esami hanno evidenziato un ischemia cardiaca. Stavolta era toccato a me subire questa “ribellione del corpo”, quando qualcosa si inceppa nel meraviglioso meccanismo con cui funziona la “macchina umana”. È stato un momento particolare quando mi è stato dato l’esito degli esami svolti. Lì ho sentito tutta la fragilità dell’essere umano: stavo rientrando proprio quel mattino da un periodo di ferie, una nuova stagione di lavoro e di impegni, passioni, interessi era all’orizzonte dei mesi successivi. Niente, quell’orizzonte cambiava improvvisamente: ora ero lì, su un letto del pronto soccorso ad attendere di essere trasferito all’ospedale di Voghera.<br />
<br />
Dopotutto non stavo neanche male, il dolore allo stomaco era quasi passato (grazie ad una flebo che mi era stata praticata), respiravo tranquillamente senza affanno, non sentivo nessun calo delle mie forze. Se non altro questo fatto mi faceva pensare che il problema non poteva essere troppo grande o forse lo pensavo per darmi coraggio, non so…<br />
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Così sperimento in prima persona l’efficienza del servizio della Croce Rossa di Voghera: molto professionali e sensibili verso il paziente, mi tranquillizzano e cercano quasi di distrarmi dalla tensione dl momento. Giunti all’ospedale di Voghera in pochi minuti vengo sottoposto ad una coronografia. Anche qui c’è grande attenzione e cordialità da parte di tutto il personale, quasi a voler minimizzare il problema cardiaco. Nel giro di mezz’ora l’operazione è completata, la diagnosi parla di un’occlusione alla coronaria destra, che è stata rimossa e messo uno stent (una sorta di rinforzo) al ramo in questione. Questo l’aspetto tecnico dell’intervento eseguito. Ora bisognava seguire il decorso post operatorio con le cure del caso.<br />
<br />
Sono rimasto tre giorni sotto stretta osservazione nel centro di unità coronarica sempre monitorato e seguito scrupolosamente dai medici e dal personale infermieristico, per poi essere trasferito in reparto e completare la degenza ospedaliera. Ed è qui in reparto che entri in contatto con gli altri degenti, dai compagni di stanza con i quali ti confronti più da vicino, ma anche con quelli delle altre stanze da dove nella notte giungono lamenti che ti fanno sentire più da vicino le sofferenze altrui. Questa prima notte in reparto mi fa ricordare una grande canzone di Giorgio Gaber, Gildo: “Allora salti il piano se lo sai saltare e entri in altro reparto dell’amore”.<br />
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Dopo sette giorni di permanenza, effettuati gli ultimi controlli, sono stato dimesso. Nel ringraziare tutto il personale del reparto per la professionalità e la disponibilità dimostrata mi rendo conto di come il nostro tanto bistrattato servizio sanitario nazionale mostri delle vere e proprie punte di grande eccellenza, degne di una nazione civile. Grazie ancora <br />
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A livello fisico non ho praticamente avvertito alcuna sofferenza, c’è stato però un grande shock emotivo. In poche ore era cambiata una situazione di vita, la libertà d’azione derivata dall’integrità fisica non era più tale. Lo sconforto è stato grande: amarezza,delusione, tristezza e poi ti interroghi sui perché di un evento così inaspettato. Fattori congeniti (familiarità) e altri quali lo stress e l’impegno verso le varie attività e passioni che muovevano le mie giornate. Forse troppe, suggerivano alcuni, può essere; io comunque mi sentivo di poter gestire il tutto, con qualche affanno sì, ma anche con soddisfazione. I medici mi rassicurano abbastanza, senza sottovalutare il problema che è stato risolto in tempo utile, e mi confermano che potrò tornare alle mie attività normali con calma e qualche cautela in più. Al di là del rammarico, c’è ben presente in me la consapevolezza che i problemi di salute seri siano ben diversi, basta guardarsi attorno, quindi mi rendo conto che non devo essere troppo vittimista. Un conforto particolare in quei difficili giorni mi è giunto dalle tantissime visite, telefonate, messaggi che ho ricevuto. Davvero un ottima medicina per il mio cuore: dai miei famigliari, agli amici del paese ed a quelli conosciuti nel corso della mia vita, ai colleghi di lavoro attuali ed a quelli passati. Mi sento di dover ringraziare tutti per il loro sostegno.<br />
<br />
Muovo i primi passi verso un periodo di convalescenza, è stato un vero e proprio “colpo al cuore”.<br />
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FIORENZOFioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-66576786233989615212019-05-18T17:34:00.002+02:002019-05-18T17:34:24.595+02:00Keep Clean and Run<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal">
Una nuova esperienza a fianco degli amici <a href="http://www.spazzorunners.it/" target="_blank"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">spazzorunners</b></a> in un momento in cui le
tematiche ambientali stanno, giustamente, tenendo banco tra le discussioni
più sentite a livello mondiale. Ancora una volta è l'infaticabile Gian a
proporre la nostra adesione all'iniziativa <a href="https://www.envi.info/keep-clean-and-run-2019/" target="_blank"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">KeepClean and Run</b></a>. <span style="mso-spacerun: yes;"></span>Una manifestazione ideata e condotta da
Roberto Cavallo, un esperto nella gestione dell’ambiente e del ciclo di
trasformazione e recupero dei tanti tipi di rifiuti prodotti nelle varie
attività umane. Un curriculum davvero importante il suo, molte collaborazioni
con società operanti nel settore, incarichi istituzionali e partecipazione con
una propria rubrica a trasmissioni televisive. Autore di numerosi saggi e
infine runner. Ultrarunner, viste le numerose esperienze lungo la penisola
italiana coniugando l'amore per il territorio ed il suo rispetto, alla passione
sportiva. </div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Dal Vesuvio all'Etna, dal Tirreno all’Adriatico: ogni
anno un percorso attraverso il quale riscoprire il territorio coinvolgere e
sensibilizzare i cittadini e sopratutto i giovani, le nuove generazioni. Un
lavoro davvero meritorio visto il notevole impegno con il quale Roberto Cavallo
ed i suoi collaboratori sostengono l'iniziativa. Ma torniamo a noi, agli
spazzorunners che comunque in ambito locale hanno dato un impulso verso la conservazione
e la gestione dell’ambiente. Ci sentiamo molto vicini agli sforzi e all’impegno
di Roberto Cavallo. Così durante l'edizione 2019 della Keep Clean and Run
che ha come tema e filo conduttore della manifestazione il fiume Po' dalla sua
sorgente fino alla foce, decidiamo di aggregarci. Un percorso lungo e
affascinante, natura e storia si intrecciano facendoci invidiare un pochino
questi "temerari" runners. </div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2yYM9o7l9hxYIfyCPEMBJvA4d2HA4IornZEtHCF7_dgrxRY_Ka_lsNbkoJ9TpLHdaZxTPHLP5jgY0Ako9SSWxbP1z_epSZIQNKwSAouAvA9sWxlelyoRef5WIqCnpuiPXZHMp10YYwlY/s1600/KeepClean02.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="960" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2yYM9o7l9hxYIfyCPEMBJvA4d2HA4IornZEtHCF7_dgrxRY_Ka_lsNbkoJ9TpLHdaZxTPHLP5jgY0Ako9SSWxbP1z_epSZIQNKwSAouAvA9sWxlelyoRef5WIqCnpuiPXZHMp10YYwlY/s400/KeepClean02.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div class="MsoNormal">
La tappa di lunedì 6 maggio si snoda in un
percorso che va da Casale Monferrato a Pavia, e nel tratto che toccherà il
comune di Valenza ci organizziamo per unirci a questo significativo evento.
L'incontro è fissato al centro di conferimento dei rifiuti urbani (AMV) di Valenza dove vediamo arrivare Roberto
seguito da un gruppo di studenti "armati" di sacchi e guanti per la
raccolta dei rifiuti abbandonati lungo le strade. Alla spazzorunners direi,
proprio come più volte i due fondatori del suddetto gruppo hanno fatto (e
faranno) per le strade della provincia. Il ritrovo presso il centro AMV è
significativo perchè è un esempio chiaro e tangibile di come una corretta
gestione dei rifiuti possa diventare fonte di risparmio e di conservazione
delle risorse naturali che il pianeta ci offre. Breve discorso di presentazione
da parte del protagonista principale e poi la parola passa alle autorità locali
ed al direttore del centro che illustra il modello "virtuoso"
del lavoro svolto presso questo punto di raccolta. Ci fa piacere questo
incontro con le nuove generazioni, è soprattutto attraverso il loro
coinvolgimento che si potrà sostenere uno sviluppo compatibile con il rispetto
dell’ambiente. Lasciamo il centro e riprendiamo la corsa a fianco di Roberto e i suoi compagni di viaggio. </div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiASOkUm-WqY1Xa8c9AJs7QTx-n_9COciTFltj8fcYGBbbn6_x1KxuZ8U94oPzSi0LisVvkeOTzf6KXyWvpwpyMhnAwrsZTb6fpeuqD3_Z1P5jKZJxMi2G5r-S11Ws4PAbm6t6k9FRi6Wg/s1600/KeepClean01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="960" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiASOkUm-WqY1Xa8c9AJs7QTx-n_9COciTFltj8fcYGBbbn6_x1KxuZ8U94oPzSi0LisVvkeOTzf6KXyWvpwpyMhnAwrsZTb6fpeuqD3_Z1P5jKZJxMi2G5r-S11Ws4PAbm6t6k9FRi6Wg/s320/KeepClean01.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Molto ben organizzato ed efficiente ci offre subito
il necessario per proseguire il lavoro di pulizia dai bordi delle strade che
andremo a toccare. Percorriamo il tratto che porta da Valenza alla località
Pellizzari, 5 km su vie secondarie immerse nella campagna. Nonostante siano
strade a traffico limitato non mancano le occasioni per raccogliere
rifiuti lasciati con noncuranza da persone poco attente al bene comune. E tra
un pacchetto di sigarette, una bottiglia di plastica, una di vetro e qualche
sorpresa (un paio di scarpe) corriamo e chiacchieriamo con Roberto che ci parla
delle sue esperienze. C'è molta sintonia con le sue idee e si crea un bel
dialogo tra noi. Passano veloci e piacevoli questi 5 km, giunti alla località
Pellizzari salutiamo Roberto ed i suoi compagni con la promessa di poter
collaborare in futuro in qualche nuova iniziativa. Gli spazzorunners ci sono!!!</div>
FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-84325152656347095942019-04-10T10:00:00.000+02:002019-04-10T10:00:28.257+02:0024 x 1 ora<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbBRLLYZVSm0Ap6CRZsTWYrqj-1-qVBtgYj39bRL1vLoyQ9gzS0U-CNLtvmUHct2g-tKAr0s1H0jsgsSYtEwuJqkhMK6aJm6_bV6LwcRvlmsVvw7kI29w66MCKPDU-UDggQhWaSSq6zKA/s1600/IMG-20190406-WA0000.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbBRLLYZVSm0Ap6CRZsTWYrqj-1-qVBtgYj39bRL1vLoyQ9gzS0U-CNLtvmUHct2g-tKAr0s1H0jsgsSYtEwuJqkhMK6aJm6_bV6LwcRvlmsVvw7kI29w66MCKPDU-UDggQhWaSSq6zKA/s320/IMG-20190406-WA0000.jpg" width="240" /></a></div>
Sfumata la possibilità di correre la staffetta della Milano Marathon
con gli amici spazzorunners, si è presentata una nuova opportunità per
partecipare ad un altro tipo di gara a squadre. Grazie agli amici del
coordinamento <b>Libera Sport Alessandria-Asti</b> ho ricevuto l’invito a correre la <b>staffetta 24x1 ora</b>
ad Asti del 30-31 marzo scorso. Tra le diverse collaborazioni dei
rappresentanti dell'associazione Libera c'è anche quella con il centro
Cepim. Un gruppo di volontari che si occupa del sostegno a ragazzi con
sindrome di Down. Un lavoro importante e di grande valore. <br />
<br />
In
occasione della 44esima edizione della staffetta 24x1 ora i
responsabili del centro hanno allestito due formazioni con la
denominazione “<b>amici del centro Cepim</b>”. Un modo per far conoscere
il loro impegno sociale attraverso una manifestazione sportiva. Un
evento importante e lungo da gestire, una vera e propria festa di sport
ed amicizia gestita con passione e competenza dal gruppo sportivo
“Vittorio Alfieri”. Dopo aver dato la mia disponibilità a correre
facendo presente anche i miei impegni lavorativi mi viene assegnata la
frazione della mattina di domenica 31 alle 8, data in cui raggiungo il
centro sportivo "Gerbi" con un buon anticipo sul mio orario di partenza.<br />
<br />
<br />
<br />
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-LbpxujFGiD0/XKxcSsJbb8I/AAAAAAAAFOA/0T2VJHh_uzgGbcjRUIUxcabmaCOiWBljgCEwYBhgL/s1600/IMG-20190406-WA0002.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-LbpxujFGiD0/XKxcSsJbb8I/AAAAAAAAFOA/0T2VJHh_uzgGbcjRUIUxcabmaCOiWBljgCEwYBhgL/s320/IMG-20190406-WA0002.jpg" width="240" /></a>Quando
entro nell’impianto sportivo vedo gli atleti impegnati nella frazione
che li ha portati dal buio della notte alle prime luci del giorno. La
temperatura è piuttosto bassa e le tenute degli atleti sono ancora
tipicamente invernali. Faccio un rapido giro tra i gazebo delle varie
squadre per trovare quello degli amici del Cepim. Dopo averlo
individuato mi presento e faccio conoscenza con Giorgio, il responsabile
del centro, e Isabella, referente provinciale di Libera, che mi danno
il benvenuto ed i ragguagli tecnici per la mia frazione di corsa.
Giorgio mi illustra un po' l’attività del centro Cepim, e poi
chiaramente parliamo di corsa e della manifestazione che è un vero e
proprio evento da 44 anni. La provincia di Asti è confinante con quella
di Alessandria e quindi non mi è del tutto sconosciuta e così parlando
vengono fuori i nomi di atleti illustri astigiani come Francesco Cipolla
e Paolo Musso, due “senatori” della manifestazione che hanno
partecipato a tutte le edizioni della staffetta ottenendo risultati
tecnici di valore. Un caffè che mi viene gentilmente offerto
nell’accogliente centro di ristorazione mi porta via gli ultimi
strascichi di sonno e freddo. Ritiro pettorale e chip, indosso la
maglietta del centro Cepim e dovrei fare un pochino di riscaldamento, ma
in realtà preferisco scaldarmi con i primi raggi di sole che comincia a
illuminare il giorno.<br />
<br />
Certo che la pista fa sempre un
certo effetto e solamente a camminarci sopra ne percepisco l’elasticità
e mi viene voglia di correre spingendo al massimo. Corro solo qualche
breve tratto, le mie energie sono limitate e devo amministrare al meglio
quel poco che ho. Dai miei ultimi ed esigui allenamenti presumo di
poter correre 12 km, un andatura che sino a pochi anni fa era più bassa
della corsa lenta di recupero. Ma gli anni passano e le situazioni
della vita cambiano. Aldilà di questa considerazione è comunque un
successo essere presente e dare un piccolo contributo alla squadra di
cui faccio parte. L’organizzazione è davvero ottima e appena prima del
via viene scattata un foto con tutti gli atleti partecipanti.<br />
<br />
<br />
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-KbOFEQzkQdw/XKxcSukSUqI/AAAAAAAAFN8/bAqoPYd3dWAzwXoLwqxomyUTTD-mXEoNgCEwYBhgL/s1600/IMG-20190403-WA0001.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-KbOFEQzkQdw/XKxcSukSUqI/AAAAAAAAFN8/bAqoPYd3dWAzwXoLwqxomyUTTD-mXEoNgCEwYBhgL/s320/IMG-20190403-WA0001.jpg" width="180" /></a>3
2 1 via! si parte. Il gruppo è piuttosto numeroso per una gara in
pista e ci sarà qualche problema con i doppiaggi. Display sul traguardo e
cronometro al polso, sono immerso e concentrato sulla mia ora. Le
sensazioni sono buone, corro rilassato ed i primi giri vanno via lisci
sul filo dei 5’ a km, bene mi dico ci siamo. Devo far attenzione agli
atleti più veloci e concedere spazio durante i loro doppiaggi, a volte
non sento il loro passo leggero e silenzioso. Quando succede mi scuso
con loro che sportivamente fanno un cenno di assenso. Immancabilmente ad
ogni giro ricevo l’incitamento che giunge dal gazebo della mia squadra,
davvero un bel supporto grazie mille! Alla mezz'ora sono in media e
mentalmente riesco a calcolare km e media. Certo che qualcuno sarà stufo
di dover continuamente sorpassare un vecchio tapascione come me. Tra i
più veloci anche l’ottimo Fausto De Andrea che oltre a gestire il blog
Biocorrendo, vero e proprio punto di riferimento del mondo podistico, è
anche un valido atleta che mi doppia quelle 7-8 volte! Complimenti
Fausto. Clima perfetto e condizione fisica ancora eccellente mi
consentono di mantenermi sulla media prestabilita. Solamente dopo il
decimo km, e quando mancano 10' al termine sento la fatica e perdo un
pochino, è il momento della sofferenza e del massimo impegno. Stringo i
denti e raccolgo le ultime energie, grazie anche al sostegno incessante
della mia squadra. Allo scoccare dell'ora bisognerà comunque terminare
il giro di pista e passare il traguardo. Così al passaggio del km 12
mancano pochi secondi allo scoccare dell'ora, mantengo qualche energia
per lo sprint finale che tento di mimare sul rettilineo finale.
FINITA!!! <br />
<br />
Bene, sono contento, è stata davvero un’ora
bella e intensa. Vado al punto di ritrovo della squadra e ringrazio per
l’aiuto morale che mi hanno dato tutti i componenti. Dopo una
gratificante doccia ritorno sul campo di gara per ritirare la foto con
il risultato (12.024 m). Mi soffermo qualche minuto ad assistere alla
mini staffetta 24x1 giro dei bambini, altra bella iniziativa all’interno
della manifestazione. Saluto e ringrazio i coordinatori della mia
squadra che mi danno l’appuntamento per l’anno prossimo. Certo rispondo.
Invito che accetto con piacere e che cercherò di onorare con impegno.<br />
<br />FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-18142988007954787072018-12-10T19:18:00.001+01:002018-12-10T19:21:17.393+01:00L'onda lunga dell'ULPFine anno tempo di bilanci e di festeggiamenti. In questo 2018 si celebrano i settantanni di attività dell’importante ente di promozione sportiva <a href="http://www.uisp.it/alessandria/" target="_blank"><b>UISP (Unione Italiana Sport per Tutti)</b></a>. Anche io, come tesserato, ho condiviso molte iniziative podistiche di questo ente. <br />
Sicuramente l'esperienza più coinvolgente che ho vissuto con la UISP è stata quella del 2011, quando assieme a mio cugino Paolo ed alcuni volenterosi amici, abbiamo portato a termine il progetto <a href="http://fiorecorsa.blogspot.com/2012/05/tutto-ulp-2011.html" target="_blank"><b>Uniamo la Provincia (ULP)</b></a>. Questa iniziativa faceva proprie le finalità di divulgazione dell’attività sportiva della UISP. Ed è in quest'ottica che la nostra manifestazione è stata ricordata nell'opuscolo celebrativo redatto dal presidente onorario Franco Gatti. Inoltre io e Paolo siamo stati premiati con un attestato di benemerenza per lo spirito con cui abbiamo progettato e portato a termine il giro di tutta la provincia di Alessandria. <br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieUWQ9lRcLwQyVvpkzpTX7J9iMg_MH_YeWqz3fwyLbnbHHFOMIKomWbBkVqby9ZS0D1yJvUF6koSDiPP3gXB_jcKmMDWep6T2B4qBWPLr2WZjW3XwTLoY7a4A_1QTfP1EazO9bFkZYaP4/s1600/IMG-20181205-WA0005.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1024" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieUWQ9lRcLwQyVvpkzpTX7J9iMg_MH_YeWqz3fwyLbnbHHFOMIKomWbBkVqby9ZS0D1yJvUF6koSDiPP3gXB_jcKmMDWep6T2B4qBWPLr2WZjW3XwTLoY7a4A_1QTfP1EazO9bFkZYaP4/s400/IMG-20181205-WA0005.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Premiazione ULP alla UISP</i></td></tr>
</tbody></table>
Un riconoscimento davvero gradito e inaspettato, che ci gratifica molto. Anche perché questo ente è veramente molto attivo sia a livello nazionale che a livello locale, contando davvero moltissime società affiliate, ed un numero di tesserati e praticanti notevole. Una funzione importante per la società, per le svariate opportunità che sa offrire alle persone di tutte le età. Grazie quindi alla UISP per il suo lavoro e per il riconoscimento che ci ha voluto attribuire, facendoci entrare nella sua storia.FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-2535815706854729612018-11-11T20:04:00.002+01:002018-11-11T20:04:39.084+01:00Marcia della PaceeUn pensiero dopo diversi mesi caratterizzati da una quasi totale assenza dall'attività podistica<br />Non si è trattato di un evento sportivo vero e proprio ma di un iniziativa che da più di cinquanta anni richiama migliaia di persone lungo un percorso molto significativo e suggestivo. La marcia della pace Perugia-Assisi ideata nel 1961 da Aldo Capitini, filosofo,poeta, uomo politico che si ispirò al pensiero gandiano. Un evento che si ripete non a cadenza fissa ma ogni due tre anni. <br /><br />
Nei mesi scorsi ho ricevuto la proposta di partecipare alla marcia della pace da parte di Carla Nespolo che ha assunto la presidenza nazionale dell'ANPI lo scorso autunno. L'aiuto ed il sostegno di Carla nelle precedenti iniziative che abbiamo intrapreso è stato fondamentale e per questo io ed i miei compagni le siamo molto riconoscenti. Inoltre con Carla c'è un rapporto di amicizia legato alla mia frequentazione del circolo L'isola Ritrovata, luogo a me caro, dove hanno preso forma le varie iniziative di questi ultimi anni. L'idea e le caratteristiche della manifestazione mi hanno subito coinvolto ed ho cercato di raccogliere qualche adesione per formare un piccolo gruppo di amici con cui condividere questa nuova esperienza.<br /><br />
Molti i contatti che ho stabilito in questi ultimi anni dove l'attività podistica ha affiancato iniziative sociali. Quindi c'era la concreta possibilità di formare un buon numero di partecipanti, alla fine di questo giro di "consultazioni"sono riuscito a formare una piccola squadra di amici. Certo mi sarebbe piaciuto coinvolgere più persone, ma le diverse esigenze ed impegni a cui tutti quanti siamo chiamati ad assolvere hanno ristretto le adesioni. La "formazione" finale contava (me compreso) cinque persone, diciamo dei fedelissimi da sempre come Paolo e Francesco, compaesani ed amici da tutta la vita, a Franco Galliani e Marco Marchese compagni, sostenitori ed ispiratori di precedenti iniziative come ad es. <a href="http://fiorecorsa.blogspot.com/2012/05/tutto-ulp-2011.html" target="_blank">Uniamo la provincia (ULP)</a>.<br />
<br />Il 7 ottobre è la data fissata per la marcia della pace, per la trasferta ci siamo aggregati agli amici di Libera Asti che hanno organizzato il viaggio in pullman e faranno sosta al casello di Alessandria Ovest. I tempi sono piuttosto compressi e prevedo una giornata molto impegnativa ma io ed i miei compagni siamo ben disposti verso questa pratica. Quindi per questa "toccata e fuga" il ritrovo è fissato sotto casa di Paolo per le 23 di sabato sera Da Voghera ci raggiunge Marco Marchese sempre disponibile verso queste iniziative, dopo l'esperienza di ULP con Marco abbiamo un sincero rapporto di amicizia, che si consolida attraverso queste nuove situazioni. Anche Francesco è puntuale , ci siamo si parte con un piccolo zaino e con grande entusiasmo. Al casello di Alessandria Ovest ci raggiunge Franco Galliani,la sua verve e la sua simpatia completano alla perfezione il piccolo gruppo. In perfetto orario il pullman degli astigiani ci raccoglie assieme ad un altro gruppo di amici ovadesi capitanati da Paola Sultana referente provinciale di Libera. Via si parte,il sonno e la stanchezza prendono il sopravvento e dopo pochi km mi addormento serenamente, quando mi risveglio il pullman sta facendo sosta presso un autogrill, così ne approfittiamo per un anticipo di colazione, siamo sull'Appennino Tosco-Emiliano a metà strada circa. Riprendiamo il viaggio ed io riprendo il sonno ancora con grande facilità.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-N-MXy0LYKrw/W-h8__2chAI/AAAAAAAAFF4/q2qsBrjAYIAhqh5uhU12XBXCfKwD6yU6ACLcBGAs/s1600/IMG-20181103-WA0000.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-N-MXy0LYKrw/W-h8__2chAI/AAAAAAAAFF4/q2qsBrjAYIAhqh5uhU12XBXCfKwD6yU6ACLcBGAs/s320/IMG-20181103-WA0000.jpg" width="180" /></a></div>
All'alba arriviamo a Perugia e mi ridesto mentre il pullman è in prossimità delle mura della città. Ci siamo inizia la lunga giornata di cammino. C'e' già molto fermento in città un'atmosfera di festa,bandiere della pace e molte altre associazioni tutte in marcia per un unico obiettivo:la pace ed una civile convivenza tra i popoli. Franco distribuisce i cappellini ed i foulard dell'ANPI, ed io le bandiere di Libera, un binomio che ci unisce ancor di più in questa giornata. Mancano poco più di due ore alla partenza,e ne approfittiamo per fare un breve giro turistico nel centro della città. Varcata una delle antiche porte sembra quasi di entrare in un altra dimensione del tempo. Piazze, monumenti,palazzi che sanno di storia lontana nel tempo ma che mantengono intatto il loro fascino e la loro arte. Siamo rapiti dalla bellezza di questa città nel nostro breve giro turistico è un susseguirsi di piacevoli scoperte. Visto il poco tempo che ci è concesso prima della partenza possiamo solamente sfiorare queste vere e proprie opere d' arte,ma ci accontentiamo ugualmente di questa rapida visita nella città del Grifone. Rientriamo verso la zona di partenza mentre il cielo si fa sempre più grigio ed inizia a piovere. Noncuranti di tutto ciò siano sereni e ben disposti; c'è molto fermento per le vie della città, davvero tante persone. E' bello sentire tanti accenti diversi,le varie inflessioni dialettali fanno intuire quale sia la provenienza dei partecipanti. Mentre aumenta l'intensità della pioggia aumenta anche l'assembramento per l'imminente partenza,dal palco delle autorità diversi amministratori locali danno il benvenuto ai partecipanti e ribadiscono il valore di questa iniziativa.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-wOXPnjPH4cE/W-h9NVrd83I/AAAAAAAAFF8/B_guh9XhtB8IPPFoCR81PaPA78WAfuJXgCLcBGAs/s1600/IMG-20181103-WA0004.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-wOXPnjPH4cE/W-h9NVrd83I/AAAAAAAAFF8/B_guh9XhtB8IPPFoCR81PaPA78WAfuJXgCLcBGAs/s320/IMG-20181103-WA0004.jpg" width="240" /></a></div>
Con qualche minuto di ritardo si parte, lentamente si muove il lungo corteo. Dopo poche centinaia di metri incontriamo Carla Nespolo, una foto ed un abbraccio con la presidente dell'ANPI, che ci dà il suo personale augurio di buon cammino. Davvero un bel momento per tutti noi, siamo orgogliosi di dare il nostro piccolo contributo all'associazione di cui Carla é alla guida. Una lunga discesa ci porta fuori dalla città mentre costeggiamo uliveti secolari. Un connubio unico: camminare per la pace in mezzo agli ulivi,in più ha smesso anche di piovere! Variegato, colorato e festante il lunghissimo serpentone, musica che accompagna e allieta il nostro cammino. Paolo allunga il passo per risalire l'interminabile corteo; è una bella sensazione scorrere in questo fiume di persone, vedere l'entusiasmo di tanti giovani e non (come noi) assaporare la semplicità di un gesto naturale in un contesto così particolare. Un susseguirsi di saliscendi attraverso le stupende colline umbre. In lontananza vediamo Assisi,ed io ritorno con la mente all'esperienza del 2016 <a href="http://fiorecorsa.blogspot.com/search/label/Francesco" target="_blank">da San Francesco a Francesco</a>; un pensiero agli amici <a href="http://www.spazzorunners.it/" target="_blank">spazzorunners</a> con cui ho condiviso l'iniziativa. Risaliamo, risaliamo e non sembra mai vedere la testa del corteo. Inizio ad accusare i primi (anche secondi o terzi) segni di stanchezza associati a qualche dolore articolare. Tutto previsto se non si soffre un po' non c'è neanche il gusto della meta finale... sarà? Sullo sfondo vediamo la basilica di Santa Maria degli Angeli, il punto di arrivo ci siamo quasi. Non siamo riusciti a raggiungere la testa della manifestazione,ma non ne siamo molto lontani. Ci siamo! abbiamo portato a termine la marcia della pace,una piccola ma intima soddisfazione.<br /><br />
La fine della manifestazione è sancita dagli interventi dei rappresentanti del mondo sindacale, e di altre associazioni. Anche Carla Nespolo in qualità di presidente nazionale dell'ANPI prende la parola, sottolineando il valore di un bene così prezioso da mantenere seguendo sempre la guida della nostra costituzione. Un applauso ed un abbraccio a Carla che ringraziamo per le belle parole del suo discorso. Dopo una breve sosta rivestiamo i panni del turista e utilizziamo il tempo che ci è rimasto prima del ritorno per fare un rapido giro per Assisi. La basilica di Santa Maria degli Angeli dove all'interno è custodita la porziuncola piccola chiesa voluta da San Francesco,un momento di grande impatto emotivo. Risaliamo verso la parte alta della città per completare la breve escursione. Appena il tempo di giungere ai piedi della basilica di Santa Maria inferiore,e visti i tempi dobbiamo ritornare al parcheggio dei pullman. Durante la discesa osserviamo la lunga strada mattonata di tre km che unisce la basilica di Santa Maria degli Angeli alla basilica di Santa Maria Inferiore. Ogni mattone porta il nome del donatore che ha contribuito alla ricostruzione della città dopo il sisma del 1997. Mi viene da pensare alla pace come ad una lunga strada dove ognuno posa il proprio mattone,che unito a tutti gli altri costruisce una via per una civile convivenza tra gli uomini. Raggiungiamo il parcheggio dei pullman dopo 44000 passi, stanchi ma soddisfatti per aver contribuito alla riuscita della manifestazione.<br />Alle prossime Fiorenzo<br />FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-12868763363616624982018-04-30T15:57:00.000+02:002018-04-30T16:00:38.327+02:00Milano 8.4.2018Una lunga assenza da queste pagine in un periodo di cambiamenti (negativi e positivi) della mia esistenza, che hanno spostato le mie abitudini modificando il mio stile di vita. Cosi cerchi di non perdere completamente il contatto con la passione per la corsa e ti ritrovi a gestire piccoli spazi di tempo in maniera innovativa. Allenamenti in natura alla rincorsa (vana) di un purosangue. Nuovi percorsi in zone collinari molto panoramiche e allo stesso tempo impegnative. Qualche corsa tra le mura domestiche su un provvidenziale tapis roulant. La frequenza delle uscite è piuttosto bassa ma lentamente questo nuovo stile di vita sta creando un piccolo equilibrio che mi consente di mantenere una minima condizione fisica. Rinnovati entusiasmi che hanno aperto nuovi capitoli di vita rendono ancor più gratificanti queste piccole “prestazioni atletiche”. <br />
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L’indimenticabile esperienza <a href="http://fiorecorsa.blogspot.it/search/label/Francesco" target="_blank"><b>da San Francesco a Francesco</b></a> (24-31 agosto 2016) ha prodotto dei risultati molto importanti dal punto di vista pratico come l’acquisto di apparecchiature mediche per l’ospedale infantile di Alessandria ed un elevatore per la carrozzina di una giovane ragazza (Giulia) che purtroppo ci ha già lasciati. Oltre a questi obiettivi raggiunti, io ed i miei compagni di cammino abbiamo instaurato un rapporto di amicizia frutto di quei sette giorni vissuti così intensamente molto profondo. In questi ultimi mesi ha così preso forma l’idea di condividere un evento sportivo legato sempre ad una finalità sociale. La possibilità ci si è presentata in occasione della maratona di Milano dello scorso 8 aprile. <br />
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Dopo una serie di contatti e ipotesi i miei compagni <b><a href="http://www.spazzorunners.it/" target="_blank">spazzorunners</a> </b>hanno trovato il modo migliore per dare un piccolo ma significativo sostegno ad una associazione che si occupa di tematiche ambientali. Ed eccoci quindi pronti a correre la Milano marathon a staffetta al fianco di Ecogreen. Ad occuparsi delle iscrizioni è l ing, al secolo Fabio Savio, di nome e di fatto ("....e quel savio gentil che tutto seppe....") con la collaborazione del dottore che non si tira mai indietro quando c'è bisogno. Ci siamo, riprende forma il quartetto che si è creato nel 2016 manca il capitano, anche se nei nostri discorsi e nella chat è sempre presente con battute ed interventi. Contatti telefonici, mail e anche un paio di incontri per definire le modalità della nuova iniziativa. Si ritorna a correre assieme in una delle manifestazioni più importanti che offre il panorama nazionale. <br />
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A Milano ho corso diverse volte sia in competizione, sia in alcune iniziative del compianto Fabrizio Cosi con i "Podisti da Marte". A Milano ho anche stabilito una rete di amicizie che rendono la partecipazione a questi eventi un momento di piacevole incontro con persone care. Tutto è pronto per il ritorno alle corse con gli amici “Spazzorunners”, domenica 8 aprile. L'appuntamento è fissato per le 7 al casello autostradale di Tortona,qui raggiungo i miei tre compagni di avventura. L’atmosfera è subito quella giusta,battute e aneddoti che ci caricano e preannunciano una giornata intensa e significativa. Il Gian come sempre è il vero motore del gruppo,estroverso e coinvolgente ma anche il dottore e l'ingegnere gli tengono il passo con battute intelligenti ed ironiche. Io anche se un po' defilato riesco ad attirare l’attenzione dei miei compagni narrando alcune situazioni in cui si dubita della mia presunta origine nord africana. Il viaggio verso Milano è veloce e sicuro.<br />
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L’ordine della staffetta è già stato deciso: per primo partirà Fabio per la frazione più lunga 13 km. L Ing. è il più in forma dopo la partecipazione al campionato mondiale di mezza maratona a Valencia. A seguire Roberto con 11 km quindi Il Gian con la frazione più corta (7 km per non affaticare troppo il nostro ideologo), a me tocca l'ultima frazione 11km e spiccioli. È prevista per l’occasione la possibilità di giungere al traguardo con la staffetta al completo; pregustiamo già l 'emozione che andremo a vivere. <br />
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L'aria fresca del mattino ci accoglie nella capitale meneghina. Il ritrovo e la partenza sono situati nei giardini Montanelli in zona Porta Venezia Già durante il trasferimento in metrò il flusso di partecipanti è notevole e si instaurano subito veloci e piacevoli conoscenze del variegato mondo podistico. All’uscita del metrò rimango colpito dal fascino della città; piazza San Babila, le ampie e vie ed i palazzi danno la misura della grandezza della “capitale finanziaria”, mi vien da pensare “Milan l'è semper un gran Milan!” Molto efficiente l'organizzazione gli ampi spazi del parco rendono più facili le operazioni di routine prima della partenza. <br />
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Rimaniamo in tenuta ufficiale spazzoruners e lasciamo il nostro primo staffettista alla partenza, con Gian e Roby ci spostiamo alla altezza del sesto km dove vogliamo vedere il passaggio della maratona individuale che partirà alle 9. È sempre emozionante questa attesa e quando scorgiamo il gruppetto dei battistrada rimaniamo assorti nel vedere la loro azione di corsa, leggera e silenziosa quasi sfiorassero il terreno con un gesto tanto naturale quanto elegante. E poi dietro atleti di valore minore ma con andature anch'esse di riguardo. Cerco con lo sguardo volti conosciuti e alzo un urlo di incitamento quando vedo un atleta di mia conoscenza, quasi di casa direi è il tortonese Enrico Ponta uno degli atleti più forti della provincia di Alessandria. Enrico risponde al mio saluto, mi sembra in buona spinta ad occhio viagga verso una proiezione finale sotto le 2h.40 forza Enrico! Scorre davanti a noi un fiume di maratoneti, come un torrente in piena più irruento nel suo tratto iniziale, si fa più calmo e lento man mano che scorre verso l'approdo finale. Tutti (quasi) arriveranno alla porta di maratona, ognuno di loro con la sua personale sfida ha la nostra ammirazione e stima per quello che sta portando avanti. <br />
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Dopo questa passerella che ci ha scaldato il cuore ci dirigiamo verso le rispettive posizioni di cambio, le indicazioni del dottore sono precise e non ho difficoltà nel raggiungere la mia zona di cambio situata all' altezza del 31esimo km. Anche qui molto ben gestita la situazione; un ampio viale dove sono state identificate le varie aree di cambio staffetta. Animazione musica servizi di deposito borse e ristoro una bella prova di efficienza della macchina organizzativa. Lentamente raggiungo la mia postazione di cambio, mentre lo speaker, altro volto conosciuto di fama (Davide Daccò ex atletica di buon livello) annuncia l'imminente passaggio del gruppetto di testa.Sono proprio all’altezza del km 31 dove i battistrada transitano in 1h33’06” praticamente 20 km orari!!! dico 20. È sempre molto interessante per me assistere al passaggio dei maratoneti sopratutto in questa fase dove si fanno i conti con la fatica e si giocano le possibilità di un buon risultato personale. Si perché la maratona fatto salvo alcuni atleti di vertice che si giocano la vittoria o piazzamenti di rilievo, è una sfida personale che può assumere aspettative diverse; dal buon atleta che punta comunque ad un risultato cronometrico di tutto rispetto, fino all'amatore che per motivi di allenamento e di età ambisce solo a tagliare il traguardo. Passa anche il primo gruppetto femminile, anche qui la lotta per la vittoria finale è una questione esclusiva che riguarda atlete keniane. Dietro questo gruppo anche alcune atlete italiane tra queste riconosco la figura esilissima di Rosaria Console, una delle più forti maratonete italiane più volte nazionale, mi colpiscono di Lei i due grandi occhi sgranati che sembrano vedere la sofferenza del momento. Al fianco corre per un tratto con lei il marito altro ex maratoneta dal passato glorioso Daniele Caimmi, la incita le da consigli ma davvero sembra compromessa la sua gara, infatti dopo poco si ritirerà. <br />
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Si ma io sono qui per correre mi sono fatto trasportare dalla corrente dei maratoneti, e i miei soci? Nel frattempo hanno iniziato la loro (nostra) maratona arriva il primo messaggio Fabio ha concluso la prima frazione come ha preannunciato tutta sotto i 5'al km. Bene penso che l'obiettivo di stare sotto le quattro ore sia ampiamente alla nostra portata. Il testimone passa ora in mano a Roberto, rimesso in sesto in extremis dal provvidenziale dottor Fulvio Massa, che da sempre è accanto agli amici spazzoruners. Intanto attendo il passaggio di Enrico Ponta al 31° km,consulto il cronometro e capisco che qualcosa non è andato nel modo giusto e quando lo vedo transitare davanti a me è eloquente il suo gesto con le mani:non c'è ne più!. Questa è la maratona,anche un atleta serio e ben preparato può incappare in giornate dove ci si deve arrendere. Forza Enrico sarà per la prossima. Intanto da radio corsa spazzoruners arriva la conferma dell'arrivo del dottore, siamo in media dai dai! ora tocca al Gian. La rifinitura della preparazione il geometra l’ha fatta con una serie di calici pregiati la sera precedente, ma si sa la classe non è acqua (in questo caso è vino) e siamo certi che la prestazione atletica non ne risentirà. Ormai è un continuo susseguirsi di passaggi, dagli atleti della maratona individuale alle staffette. Molti giovani sopratutto nella staffetta rendono vivace la manifestazione, vederli correre così gioiosi è un segnale di speranza per il futuro. Mentre sto trepidamente attendendo l'arrivo del Gian, mi raggiunge l'amico Federico, perno e motore dell'indimenticabile <a href="http://fiorecorsa.blogspot.it/2012/05/tutto-ulp-2011.html" target="_blank"><b>ULP</b></a>. Pochi minuti per salutarci e lasciargli il mio fastidioso marsupio, e...c i siamo vedo all'orizzonte l'imponente figura del Gian ("ed El sergea col petto e con la fronte"). Ma si ferma nel settore prima del nostro allora gli corro incontro lo chiamo Gian! Gian! dammi il bracciale (che sarebbe il testimone da passare ad ogni frazione).<br />
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Parto a spron battuto (a spron battuto è veramente una battuta vista la mia velocità sigh!) ci provo almeno devo dosare le forze. Quando entri in gara è come se cambiassi dimensione senti la competizione e cerchi di dare il massimo. Il mio nuovo Garmin scandisce il passo istantaneo anche se io mi fido più delle mie sensazioni il primo km in 4’41” è comunque un po’ troppo veloce per le mie attuali condizioni. Cerco di stare un attimo più calmo anche se l’euforia della competizione mi da una spinta particolare, sento quasi la strada in discesa che mi fa correre più forte del dovuto. Le sensazioni sono davvero buone mi ricordano quelle di tanti anni fa sempre su queste strade ci sono venti anni in più ed un minuto in più al km, l'impegno e il piacere per la corsa sono gli stessi. All'altezza del 34° km sento un incitamento dai bordi della strada: vai Fiore! Riconosco subito Simone altro caro amico milanese che mi saluta, scatta una serie di foto, e mi segue per un breve tratto. Davvero una bella sorpresa questa, inaspettata e quindi ancor più gradita. Proseguo la mia corsa in questo mare di podisti, dai più lenti della maratona individuale, agli staffettisti come me. Continuo quindi a sorpassare ed essere sorpassato con sensazioni alterne: da una parte lo stimolo di raggiungere e superare diversi atleti che mi precedono, dall'altra la difficoltà a tenere il passo dei podisti più veloci che arrivano da dietro. Scorrono i km e ora la strada non mi sembra più in discesa, sento la fatica e non sono più sciolto come all'inizio. Soffro ma comunque non rallento più di tanto, l'idea di raggiungere a breve i miei compagni mi aiuta molto. Stringo i denti e passo i km 39-40-41 ci siamo poche centinaia di metri ed eccoli li vedo, Roberto mi grida forza Fiore! ("poscia ch'io ebbi il mio dottore udito").Rinfrancato da quest'ultimo incitamento provo a darmi un assetto di corsa più elegante. Raggiungo il terzetto e proseguiamo appaiati fino al traguardo che tagliamo uniti con le mani .Una bella emozione vissuta unitamente a degli splendidi compagni d'avventura.3h 39’36” il riscontro cronometrico abbiamo dato il massimo e anche se non sarà un granché nel nostro piccolo abbiamo contribuito ad una buona causa.<br />
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<br />FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-6379596200469056592017-08-31T22:43:00.001+02:002017-08-31T22:46:07.900+02:00Un anno dopoE’ passato un anno, dall’avventura <a href="http://fiorecorsa.blogspot.it/search/label/Francesco" target="_blank"><b>da San Francesco a Francesco</b></a>. Il ricordo va a quei giorni con una punta di nostalgia, anzi togliamo pure la punta, è nostalgia vera e propria. Si è trattato di una esperienza che ha lasciato in me e nei miei compagni d’avventura un impronta indelebile. L’impronta di quei passi che hanno segnato i nostri cuori e le nostre menti in maniera veramente profonda. L’aver condiviso quei sette giorni molto impegnativi dal lato fisico, e altrettanto intensi dal punto di vista emotivo, ha reso il nostro legame di amicizia ancor più forte. Mesi di preparazione (sia fisica che logistica) davvero tanti gli aspetti organizzativi di cui tener conto. Grande impegno da parte di tutti noi e delle associazioni che ci hanno sostenuto. Tutto ha girato in modo perfetto, anche se proprio all’alba del giorno della partenza la scossa di terremoto che ha devastato parte del territorio e lambito le zone dove siamo transitati, ci ha fatto pensare di desistere dai nostri intenti. Poi con un ragionamento a mente fredda abbiamo deciso di partire ugualmente, dopotutto anche la nostra era una missione di solidarietà.<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-MiEFhc6Nfnw/Wah0z4gwR2I/AAAAAAAAE9o/VffIF0blkMc68Cu_r1WK2r3jbeDS-ggNACKgBGAs/s1600/ar2910.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="734" data-original-width="979" height="298" src="https://4.bp.blogspot.com/-MiEFhc6Nfnw/Wah0z4gwR2I/AAAAAAAAE9o/VffIF0blkMc68Cu_r1WK2r3jbeDS-ggNACKgBGAs/s400/ar2910.jpg" width="400" /></a></div>
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A distanza di un anno il ricordo si confonde con lo scorrere del tempo, ma basta solo un piccolo accenno a quei giorni e gli occhi della mente ritornano sul sentiero che abbiamo percorso. L’<a href="http://fiorecorsa.blogspot.it/2016/12/7-ai-suma.html" target="_blank">arrivo a Piazza San Pietro</a>, e l’emozionante incontro con Papa Francesco sono diventati il punto fondamentale, ma non finale dell’iniziativa.<br />
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Nei mesi successivi, grazie all’impegno dei miei compagni e alla collaborazione di associazioni e persone di grande sensibilità, la raccolta fondi è proseguita e a novembre si è materializzato il primo obiettivo del nostro progetto. È stato installato l’elevatore per la carrozzina di Giulia la sfortunata ragazza colpita da una malattia che l’ha costretta ad arrendersi definitivamente poco più di un mese fa.<br />
Gli scritti di Giulia, il suo disegno che è stato il nostro portafortuna ,ed i suoi occhi vivaci, sono stati un insegnamento profondo di quello che può essere il senso della vita. Un pensiero commosso.<br />
I mesi successivi ci hanno portato anche a vivere momenti molto tristi della nostra vita privata. Nelle difficoltà e nel dolore la vita va comunque avanti e può riservare nuove emozioni. <br />
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Emozione che si è rinnovata grazie al paziente e lungo lavoro della compagnia teatrale ”Amori in corso”. Questi artisti hanno dato vita sulla scorta dei nostri diari di viaggio e alla relativa documentazione fotografica ad uno spettacolo teatrale: <a href="http://fiorecorsa.blogspot.it/2017/03/invito-teatro.html" target="_blank">SPAZZORUNNERS 260 KM DI SOLIDARIETA</a>. Una rappresentazione ben orchestrata alternando alla narrazione del viaggio musiche , balletti e citazioni poetiche. Un grazie sentito anche a loro per aver trasformato in spettacolo le nostre fatiche di camminatori solidali.<br />
Non finisce qui, c’è ancora un tassello da posizionare in questo intrigante mosaico. L’ultimo e più impegnativo obiettivo (dal punto di vista economico) aspetta solo di essere ufficializzato. L’apparecchio per la respirazione bronchiale da donare all’Ospedaletto Infantile di Alessandria è già stato acquistato con i fondi reperiti grazie alla nostra iniziativa.<br />
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Questo è un piccolo resoconto di quello che è successo in questo anno. In questi giorni abbiamo voluto riproporre giorno per giorno le cronache del viaggio sulla <a href="https://www.facebook.com/dasanfrancescoafrancesco/" target="_blank">pagina Facebook</a>, un modo per ritornare mentalmente a quei luoghi, a quelle situazioni.<br />
Certo le emozioni che viviamo io ed i miei compagni d’avventura nel rileggere quelle cronache sono intense e profonde, e così non può essere per gli eventuali lettori. Ma siamo certi che qualche riflesso di quelle sensazioni potrà colpire alcuni di voi.<br />
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Fiorenzo FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-49203498845079137572017-07-25T09:31:00.003+02:002017-07-25T09:32:52.181+02:00Ciao GiuliaDopo diversi mesi torno a scrivere una riflessione sul blog. La morte di mio padre ha lasciato in me una ferita profonda ed ha cambiato l’impostazione della mia vita. Fino ad allora ho goduto di un “magico equilibrio”, in cui riuscivo a gestire il lavoro, l’attività sportiva e la collaborazione con mio padre nel condurre la piccola azienda agricola di famiglia. Tradizione, amore per il territorio ed orgogliosa testimonianza di piccolissime eccellenze locali. Da mio padre ho avuto veramente tanto e solamente una tragica fatalità ha messo fine a quel magico equilibrio. Una “sospensione del tempo” in cui l’integrità psicofisica di mio padre si è mantenuta perfetta.<br />
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Ora sto cercando di riposizionarmi per non perdere il contatto con l’attività sportiva che è da sempre parte integrante della mia vita. Oggi però il mio pensiero va ad una persona il cui percorso di vita è stato breve e sfortunato. Parlo di Giulia, la ragazza che lo scorso anno ci ha dato la possibilità di costruire un progetto solidale attorno al cammino <b><a href="http://fiorecorsa.blogspot.it/search/label/Francesco" target="_blank">da San Francesco a Francesco</a></b>.<br />
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Grazie alla generosità di tante persone e all’impegno dei miei compagni di avventura abbiamo raccolto i fondi per l’acquisto di un elevatore per la carrozzina di Giulia bloccata da una malattia che lasciava poche speranze. Anche Giulia doveva seguire un percorso per una nuova terapia che aveva aperto qualche spiraglio di guarigione. C’era davvero tanta speranza in quel passaggio stretto ma che sembrava possibile.<br />
Nonostante l’impegno dei medici che l’hanno seguita e delle cure amorevoli della famiglia, Giulia non ce l’ha fatta. C’è molta tristezza in me ed in chi ha conosciuto Giulia e la sua storia. Anche in questo caso un gioco del destino beffardo ha colpito in maniera devastante le speranze di una giovane vita.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiK8913epM7i8fWM81PiVOwcVEMKX9r477qyayUej1vk1M_AO4-3rDG8fp9Lw5ImefTfiSsjQE90_befAvJOPuuA6wupkBU0c3mgpai39oIk4bpB_icsRQbW8SSqUdBHzDzalw9smGVQ6A/s1600/giulia_blog.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="687" data-original-width="434" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiK8913epM7i8fWM81PiVOwcVEMKX9r477qyayUej1vk1M_AO4-3rDG8fp9Lw5ImefTfiSsjQE90_befAvJOPuuA6wupkBU0c3mgpai39oIk4bpB_icsRQbW8SSqUdBHzDzalw9smGVQ6A/s320/giulia_blog.jpg" width="202" /></a></div>
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Giulia era molto brava a disegnare e per il nostro cammino ci preparò un disegno che divenne il nostro portafortuna. Fu proprio così, il cammino andò benissimo, e al ritorno passammo a salutare Giulia. Un momento molto bello e toccante: poche ore prima avevamo stretto la mano al Papa e il suo messaggio “non lasciatevi rubare la speranza” l’ho letto negli occhi di Giulia. Rimasi veramente colpito dall’intelligenza della ragazza, dalla sua carica vitale, nonostante la disabilità.<br />
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Nei mesi successivi ci fu la consegna e l’installazione dell’elevatore per la carrozzina di Giulia sull’auto del padre , fu un momento d’ orgoglio per noi <a href="http://www.spazzorunners.it/" target="_blank">spazzorunners</a>, sentivamo che c’era tanta solidarietà attorno a Giulia, a chi soffre. Fu una dimostrazione di come sia possibile sostenere le persone più bisognose attraverso la sensibilizzazione e l’informazione. La sensibilizzazione e l’informazione che ha voluto trasmettere Giulia attraverso gli ultimi suoi scritti pochi giorni prima di morire. Colpisce veramente il suo talento nel descrivere la sua storia, per la lucidità, l’ironia, la determinazione con cui esorta il prossimo a lottare per non lasciare nessuno indietro, per trovare sempre fino all’ultimo un motivo di speranza.<br />
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Ci hai lasciato un grande insegnamento, grazie Giulia. Non dimenticheremo i tuoi disegni, i tuoi scritti e i tuoi occhi che cercavano la vita.<br />
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FIORENZOFioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-44899438944205511162017-03-07T09:18:00.002+01:002017-03-07T09:19:55.886+01:00Invito a teatro<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-8hrpBaj6lSw/WL5rluT-N5I/AAAAAAAAE9A/5Uk-vzyCtTYqz6Ea04czynZicQXumN_eACLcB/s1600/teatro1.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-8hrpBaj6lSw/WL5rluT-N5I/AAAAAAAAE9A/5Uk-vzyCtTYqz6Ea04czynZicQXumN_eACLcB/s400/teatro1.jpeg" width="288" /> </a></div>
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Sabato 11 marzo a Valenza e sabato 18 marzo ad Alessandria.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3pi2VmQ0Dvv46rogKl34IUagDcbKKhcwU_0pCfbdPHGcepGauPXNbzgVPNcyNLr8vxt_tEUSTvWsBWsn1yXj1Qt3sB3nCNsYHmVEHa9pM9J-xTL3NJwhFXCS_hLSLIdbgsFsjj8VZCiI/s1600/teatro2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3pi2VmQ0Dvv46rogKl34IUagDcbKKhcwU_0pCfbdPHGcepGauPXNbzgVPNcyNLr8vxt_tEUSTvWsBWsn1yXj1Qt3sB3nCNsYHmVEHa9pM9J-xTL3NJwhFXCS_hLSLIdbgsFsjj8VZCiI/s400/teatro2.jpg" width="290" /></a></div>
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<br />FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-45812285738575488642016-12-24T10:56:00.002+01:002016-12-24T10:56:45.776+01:00Un uomo solo è al comando“Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi” disse il telecronista Mario Ferretti aprendo la radiocronaca della storica impresa del grande Fausto Coppi nella terzultima tappa del giro d’Italia del 49, la Cuneo – Pinerolo dove il Campionissimo percorse in fuga solitaria 192 km e cinque colli alpini. <br />L’accostamento potrebbe sembrare blasfemo ma cresciuto in una famiglia di coppiani quella frase la sentivo sempre ripetere da mio padre e mi è rimasta in testa e forse la mia testa stava “partendo” per la fatica e il caldo durante la tappa Piediluco-Poggio Bustone, la più breve ma non per questo la meno insidiosa.<br />Stavamo salendo per una strada bianca molto ripida completamente al sole e stavamo per toccare il punto più alto di tutta la nostra camminata quindi la “cima Coppi” ecco che allora vedendo Fiorenzo che passo dopo passo ci staccava mi è venuto questo paragone. <br />Fiorenzo è di quelle parti, di Castellar Guidobono quindi in qualche modo il paragone sta in piedi e forse anche il fisico ricorda il Campionissimo.<br />
<br />Io e Gian lo abbiamo conosciuto il 21 giugno 2011.<br />Gli <a href="http://www.spazzorunners.it/" target="_blank">spazzorunners</a> avevano iniziato a muovere i primi passi ma già avevamo degli estimatori, tra questi Massimo Brusasco, giornalista del Piccolo nonché conduttore del talk show “il salotto del mandrogno” ma soprattutto uno che predica bene e razzola bene e che ci vuole bene, ci esalta sempre al di la dei nostri “pochi” meriti.<br />Massimo ci chiama e ci invita a fare una tappa di <a href="http://fiorecorsa.blogspot.it/2012/05/tutto-ulp-2011.html" target="_blank"><b>Uniamo la Provincia</b></a> un’impresa (si una vera e propria impresa) condotta da due cugini di Castellar Guidobono Paolo e Fiorenzo Piccinini.<br />L’impresa consisteva nel percorrere la provincia toccando tutti i 190 comuni e la tappa del 21 giugno era <a href="http://fiorecorsa.blogspot.it/2011/06/56-running-ecologico.html" target="_blank">Pecetto, Montecastello, Pietra Marazzi, Rivarone</a>. <br />I due non erano dei professionisti sostenuti da sponsor che gli pagavano vitto alloggio o quant’altro, ma due amatori (poi conoscendoli meglio due atleti) che dopo aver lavorato tutto il giorno appena staccavano si facevano magari 100 km in macchina per andare in val cerrina a fare la tappa di corsa, magari da 30 km e poi tornare a casa……<br />A me e soprattutto al Gian, che come dice Massimo Brusasco “quando il gioco si fa duro Pasquinelli fa merenda” ci sembrava una sfacchinata incredibile una cosa da pazzi e invece sostenuti da qualche amico e parente che li seguiva in macchina per porgere una borraccia e poi riportarli a casa giorno dopo giorno si sono fatti tutta la provincia.<br />Ci troviamo davanti al comune di Pecetto , una breve presentazione e via di corsa…..ma questi corrono veramente cavoli, non si scherza meno male che ci si ferma davanti al municipio di Montecastello dove i due cugini portano una lettera di <a href="http://www.libera.it/" target="_blank">Libera</a>, l’associazione di Don Ciotti, eh si le cose che fanno Fiorenzo e Paolo non sono fini a se stesse ma c’è sempre un messaggio da far passare e li c’era un messaggio di legalità.<br /> due foto e si riparte per Pietramarazzi e poi Rivarone e poi a cena all’Isola ritrovata locale alternativo di Alessandria dove ci conosciamo meglio e ci salutiamo sicuri che ci rivedremo<br />Infatti li aspettiamo all’arrivo dell’ultima tappa davanti al Comune di Alessandria dove li celebriamo insieme a, secondo noi, poca gente.<br />Poi li rincontriamo l’anno dopo dai Martiri della Benedicta a Cantalupo Ligure sulle <b><a href="http://fiorecorsa.blogspot.it/search/label/Sulle%20strade%20della%20memoria" target="_blank">strade della memoria</a></b> e della resistenza e poi l’anno dopo, l’anno della sentenza Eternit, <a href="http://fiorecorsa.blogspot.it/search/label/Il%20cammino%20dei%20lavoratori" target="_blank"><b>da Volpedo a Casale</b></a> e poi l’anno dopo ancora da Valenza ad Alessandria sempre sui <b>c<a href="http://fiorecorsa.blogspot.it/search/label/Cammini%20di%20libert%C3%A0" target="_blank">ammini di libertà</a> </b>insomma il sudore e la fatica <br /> per celebrare qualcosa di importante.<br /><br />
Così Fiorenzo diventa un interlocutore insostituibile per noi spazzorunners , per attuare quei progetti che al Gian ciclicamente vengono in mente e io …….. non so dirgli di no.<br />Si parte da un progetto che non vi sveleremo (perché prima o poi lo attueremo) e siamo ripiegati, si fa per dire sul progetto “ da Francesco a San Francesco”. <br /><br />
Ma eravamo rimasti alla salita alla cima Coppi, io e Fabio arranchiamo e lo vediamo lassù, maglietta bianca con zaino azzurro che si allontana sempre più e poi si ferma ci aspetta e ci incoraggia dicendo che “spiana” ma non spiana ancora e allora penso alla tappa precedente, dove dopo la volata per arrivare in tempo alle cascate delle Marmore ci aspettava una salita durissima per raggiungere il lago di Piediluco e lui èl davantia tirare e poi alla tappa ancora prima dove dopo la la birretta a Spoleto io mi rilasso anche davanti alla maestosità dell’acquedotto romano non sapendo che ci aspettavano ancora 3 km di tornanti nel bosco sacro di Monteluco e lui sempre li davanti a tirare.<br />Oppure quando con la sua consueta ferma gentilezza mi ha “ammonito” dall’usare le scale mobili che a Spoleto portavano alla piazza del Duomo scattando su dalle scale e allontanandosi velocemente da chi da dietro lo seguiva<br />Ma chi tirava nella prima tappa sul monte Subasio sferzati dal vento??? sempre lui l’aquilotto bianco e azzurro.<br />E nelle ultime due durissime tappe laziali? ma che te lo dico a fa’!<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-imUtDuGzBDw/V94ycmrP9bI/AAAAAAAAE2M/H4ygSS6A_1klWW80t85QHhZSY064Lq_8ACPcB/s1600/ar3558.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="298" src="https://2.bp.blogspot.com/-imUtDuGzBDw/V94ycmrP9bI/AAAAAAAAE2M/H4ygSS6A_1klWW80t85QHhZSY064Lq_8ACPcB/s400/ar3558.jpg" width="400" /></a></div>
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<br />No senza Fiorenzo non ce l’avremmo fatta.<br />Ma lui le cose le prende sul serio….tra l’altro ha un 2he47’ sulla maratona quindi quando si parla di atleti non è che diciamo un’eresia.<br />Lui si è allenato duramente nelle dieci settimane che hanno preceduto la camminata, lui ha studiato le tappe nei minimi particolari: chilometri , altimetria ecc. quando percorriamo i nostri sentieri ogni tanto tira fuori una cartellina arancione con tanti fogli con tutti i dettagli, magari cerca gli occhiali perché senza non legge nulla ……e poi li ha appoggiati in testa.<br />
<br />Fiorenzo …alla prossima!<br />
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RobertoFioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-472512775943019932016-12-12T21:48:00.000+01:002016-12-12T21:50:32.907+01:007. Ai sùmaCi siamo, “ai sùma” in dialetto alessandrino. Un’espressione che ho usato anche in occasione dell’ultima tappa dell’esperienza <b><a href="http://fiorecorsa.blogspot.it/2012/05/tutto-ulp-2011.html" target="_blank">Uniamo La Provincia</a></b>. Eh sì, questa iniziativa fonda le sue radici in quella indimenticabile cavalcata che ci ha portato a toccare tutti i 190 comuni della provincia di Alessandria. L’incontro del 21 giugno 2011, in occasione della <b><a href="http://fiorecorsa.blogspot.it/2011/06/56-running-ecologico.html" target="_blank">56^ tappa</a></b>, con i “neonati” <b><a href="http://www.spazzorunners.it/" target="_blank">Spazzorunners</a></b> mi ha aperto nuovi orizzonti; interloquire con persone con cui si condivide la passione per la corsa, l’amore per il territorio e la sua tutela è stato un punto di partenza per costruire le successive iniziative sino a sfociare in quest’ultimo e grandioso cammino.<br />
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Dopo l’interminabile sesta tappa,siamo ormai ad un passo dalla meta finale. Al risveglio ci sentiamo carichi e concentrati come non mai, la fatica degli ultimi giorni sembra svanita (Fulvio Massa docet), c’è una particolare sensazione in noi: da una parte la grande soddisfazione per essere ad un passo dal traguardo, e dall’altra una sorta di nostalgica malinconia per l’imminente fine di questi sette giorni che ci hanno visti uniti nell’affrontare questo cammino. Abbiamo condiviso pane e fatica, il calore del sole che faceva bruciare la pelle, ma anche tante meraviglie del creato dall’alba al tramonto. Luoghi, situazioni, incontri ,emozioni(vissute e cantate!), momenti che rimarranno incastonati nella nostra memoria di uomini maturi. Ognuno di noi potrà aggiungere al proprio bagaglio di esperienze di vita questi sette giorni vissuti così intensamente come un piccolo tesoro conquistato passo dopo passo (è proprio il caso di dirlo!) con impegno e determinazione.<br />
Quest’ ultima tappa va percorsa e non sarà una semplice formalità. Il Gian, con un sorriso sbarazzino, tira fuori dal cilindro delle sue magie l’ennesimo coniglietto e ci comunica che dobbiamo arrivare entro le 16 perché alle 17 siamo attesi in Campidoglio. Un ulteriore sorpresa che si è materializzata grazie all’impegno del nostro ideologo. Quindi forza ragazzi! Cerco di spronare i miei compagni perché, come sempre, sono il più ansioso nel cercare di arrivare a destinazione. <br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-fMv3-AVsHw0/WEfbUmjgqaI/AAAAAAAAE8M/WbayyMJS7DIrrTDXCiMbPCXpcqkypVPiACPcB/s1600/ar3722.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://4.bp.blogspot.com/-fMv3-AVsHw0/WEfbUmjgqaI/AAAAAAAAE8M/WbayyMJS7DIrrTDXCiMbPCXpcqkypVPiACPcB/s320/ar3722.jpg" width="320" /></a></div>
Il comandante ci “deposita” a <b>Monterotondo</b>, località a pochissima distanza dal nostro albergo, lo salutiamo e ci diamo appuntamento a Roma. Fa un certo effetto dire ci vediamo a Roma, e si perché dopo aver attraversato due regioni, passando per località a noi (ed ai più) sconosciute, in zone impervie e semideserte, questa volta arriviamo nella capitale. Roma capitale d’Italia ma non solo, Roma caput mundi ed infine centro della cristianità. Ed è proprio quest’ultimo aspetto quello su cui fonda il senso del nostro cammino: da San Francesco a Francesco. Unire questi luoghi simbolo, Assisi e Roma, nel nome del santo patrono d’Italia e dell’attuale pontefice, per portare un messaggio di pace e solidarietà. Solidarietà che stiamo raccogliendo da parte di tante persone per dare un senso completo all’iniziativa, devozione che diventa azione concreta per dare un piccolo sostegno ai più bisognosi.<br />
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Bene, con gli zaini carichi di entusiasmo perlustriamo la città per trovare il punto di partenza del cammino. In questo siamo coadiuvati da un simpatico operatore ecologico del comune Stefano ”er Pippetto”, un bel modo per iniziare l’ultima fatica. Usciti dalla città iniziamo un piacevole saliscendi attraverso queste dolci colline, sino ad arrivare ad un punto dove le indicazioni sono poco chiare, o come capiremo di li a qualche km sbagliate. Eh sì, anche in quest’ultima tappa non c’è niente di scontato e dopo due km su un sentiero dubbio finiamo contro uno steccato dove l’agricoltore che incontriamo ci da le indicazioni giuste per rientrare sul percorso .Non siamo i primi tratti in inganno dalla segnaletica, ce lo conferma l’agricoltore, almeno questo ci consola, anche se non ci evita i km in più!<br />
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Siamo In località <b>Vallericcia</b>, da qui entriamo nel parco della Marcigliana che ci accompagnerà sino alle porte di Roma.Colline morbide che rendono piacevole il cammino, sembrano quasi una sorta di carezza al territorio. Il sole anche oggi da il meglio di se stesso: è stato un fedele compagno di viaggio, l’abbiamo percepito in tutte le sue declinazioni dai raggi più teneri del mattino, a quelli possenti delle ore centrali,per poi scemare sino al tramonto con i suoi splendidi colori. Viene da dire grazie fratello sole!<br />
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Giunti alla sommità dell’ennesimo colle,un sussulto al cuore: <b>Roma</b>! Eccola davanti a noi, immensa, maestosa, con il “cupolone“ di San Pietro che si erge al centro della città. E qui parte un coro da stadio: “Roma Roma Roma…”. Un brivido di particolare emozione ci pervade, si è aperto davanti a noi l’ultimo palcoscenico di quest’avventura. Ora siamo nelle retrovie ed i contorni di quel palco sono appena delineati, sarà un crescendo di emozioni sino a varcare piazza San Pietro. Come marinai che hanno avvistato terra per l’approdo, anche noi ci sentiamo rinfrancati da questa imminente conquista. Siamo comunque ancora in aperta campagna e dovremo sudare non poco per giungere alla nostra meta finale.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-gMNQ62kAw_8/WEfbUvCAghI/AAAAAAAAE8M/Aox5kFgn4JQwlyLgIyEZgQk774J22esdQCPcB/s1600/ar3758.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="298" src="https://1.bp.blogspot.com/-gMNQ62kAw_8/WEfbUvCAghI/AAAAAAAAE8M/Aox5kFgn4JQwlyLgIyEZgQk774J22esdQCPcB/s400/ar3758.jpg" width="400" /></a></div>
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Rincuorati e più determinati che mai procediamo sugli ultimi tratti del parco, sentiamo quasi l’avvicinarsi della metropoli con le sue braccia tentacolari che vanno a distendersi fino a diradarsi al limitare della campagna. Le strade asfaltate e le prime costruzioni sanciscono la definitiva entrata nella città eterna. Una foto su un tombino fognario, con ai quattro lati le nostre scarpe impolverate ad incorniciare la scritta “SPQR” sono l’emblema di questa esperienza.<br />
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Siamo in via della Buffalotta, lunghissima interminabile e, se vogliamo essere anche oggi un po’ “spazzorunners”, non proprio un bel biglietto da visita per la capitale. Purtroppo dobbiamo constatare che è così e non basta recriminare contro le varie amministrazioni che si sono succedute, secondo noi è anche una questione di mentalità che deve cambiare: piccoli passi possono condurre a lunghi cammini; piccoli gesti quotidiani e collettivi possono portare a grandi risultati.<br />
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Momento goliardico quando passiamo sotto il grande raccordo anulare, qui parte la parodia del “Guzzanti-Venditti” magistralmente riproposta dai miei compagni, risate abbracci e avanti! <br />
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Proseguiamo sotto il sole cocente, è passata l’ora di pranzo ma per noi oggi non c’è sosta, solo qualche fontanella per dissetarci. Arriviamo all’imbocco di via Nomentana, superiamo il ponte sul fiume Aniene e siamo lanciati verso il cuore della città. Però un gelatino suggerisce qualcuno, giusto per rinfrescarci un attimo, ma sì dai! Un pò stupiti i due commessi della gelateria dove entriamo, vedendo entrare quattro ultracinquantenni visibilmente accaldati con tenuta sportiva. Il Gian cattura subito l’attenzione e la curiosità dei due giovani con una simpatica battuta: “Passati i cinquant’anni vengono in testa idee sempre più strane, ora siete troppo giovani non potete capire…”. Davvero incuriositi i due ragazzi ci chiedono quale sia l’esperienza che stiamo portando a termine, e alla fine capiscono anche se non hanno 50 anni! Grazie mille, e il gelato era pure buono.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-oa7NEY2QfHw/WEfbUjWHJmI/AAAAAAAAE8M/z_obfDPCi28vxKlBCjl4b9wgbOcw1yVRQCPcB/s1600/ar3776.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://1.bp.blogspot.com/-oa7NEY2QfHw/WEfbUjWHJmI/AAAAAAAAE8M/z_obfDPCi28vxKlBCjl4b9wgbOcw1yVRQCPcB/s320/ar3776.jpg" width="320" /></a></div>
Via si prosegue verso la conquista della città, eh sì sembra proprio una marcia di conquista quella che va a mimare l’Ing. davanti al monumento al bersagliere di Porta Pia. Altro momento da incorniciare quello del passaggio sotto l’arco di Porta Pia, un emblema della nazione, e noi da buoni piemontesi ci teniamo a sottolinearlo. Quindi la conseguente via Venti Settembre, qui inizia una sequenza di palazzi ministeriali sino a portarci in piazza del Quirinale. È solamente la terza volta che vedo Roma e sempre per pochissimo tempo.I miei compagni, molto più presenti di me nella capitale, sanno destreggiarsi bene facendomi da cicerone lungo queste vie. Io cerco di catturare tutto con l’occhio della macchina fotografica, mi sento come se fossi sommerso da una serie di pacchi regalo da aprire in continuazione. Ecco l’altare della patria; una patria che oggi ci sentiamo di amare in maniera ancora più intensa. Ancora vie importanti i cui nomi risuonano spesso sui vari mezzi di informazione. Il ponte sul Tevere e quindi Castel Sant’Angelo, da qui siamo veramente ad un passo da piazza San Pietro. Il Gian ci raduna e quando siamo abbracciati a cerchio, con la voce rotta dall’emozione ci dice: “ ono fiero di questa esperienza e sono fiero di voi, grazie”. Siamo pervasi da un brivido di gioia che “inteder no la può chi non la prova”. E su quest’ultimo sussulto del cuore corriamo per via della Conciliazione sino alla tanto attesa Piazza San Pietro. Fabio detta il passo e noi dietro, davanti alle transenne che delimitano la piazza c’è Piero un caro amico del Gian che ci sta riprendendo. Eccoci all’arrivo con tanto di applauso finale da parte di un gruppo di ciclisti che hanno appena terminato la loro fatica. Siamo arrivati! Un grande abbraccio tra noi, il cammino è terminato le emozioni non ancora...<br />
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FIORENZO<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-tUdO3QXTD-k/WEfbUpgGKzI/AAAAAAAAE8M/orciZf2yh8ADU1eR0hvPpuLB5bVduGqNQCPcB/s1600/ar3837.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="298" src="https://4.bp.blogspot.com/-tUdO3QXTD-k/WEfbUpgGKzI/AAAAAAAAE8M/orciZf2yh8ADU1eR0hvPpuLB5bVduGqNQCPcB/s400/ar3837.jpg" width="400" /></a></div>
<br />FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-33237303888588523472016-12-04T19:59:00.001+01:002016-12-04T20:05:17.728+01:006. Il tapponeEd eccoci alla sesta e temutissima tappa; il “tappone” o la madre di tutte le tappe, come qualcuno l’ha definita. Non è che fin qua si sian fatti quattro passi, il mio personale totalizzatore è arrivato a quota 182,65 km, che sono 36,53 km al giorno per cinque giorni. Mi piace giocare con i numeri, e fare calcoli continui su medie chilometriche, tempi di passaggio ecc., una sorta di deformazione professionale, o come sostiene qualcuno una patologia, sarà…<br />
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La sveglia stamane è suonata abbastanza presto, il Gian mi ha tenuto a debita distanza (letti separati e ben distanziati!) ed ha il volto più disteso rispetto alla mattina precedente, bene.<br />
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Siamo concentrati, questo è lo scoglio più difficile da superare, ma siamo convinti di farcela, e poi potremo guardare con ottimismo all’ultima tappa. Quando arriviamo nella bella piazza medievale di <b>Poggio San Lorenzo</b>, incontriamo un pellegrino e subito fraternizziamo con lui. Parla in maniera composta: un po’ di italiano, poi francese, quindi qualche deviazione spagnola. Con il <i>Dottore </i>parla in inglese, racconta che è partito da Parigi tre mesi fa,cartine alla mano uno zaino enorme, e due scarpe che recano i segni dei km percorsi, fantastico! Sta aspettando l’orario di apertura dell’ufficio del pellegrino dove vengono registrati i passaggi dei viandanti. Noi non siamo così pazienti e soprattutto non abbiamo bisogno di certificazioni. Buon viaggio viaggiatore.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-57Ot2beGePc/WD1J3XVUV5I/AAAAAAAAE6g/--q4-qdPYyYjLSawcV58-pqzEsvAfX__QCPcB/s1600/ar3666.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="298" src="https://3.bp.blogspot.com/-57Ot2beGePc/WD1J3XVUV5I/AAAAAAAAE6g/--q4-qdPYyYjLSawcV58-pqzEsvAfX__QCPcB/s400/ar3666.jpg" width="400" /></a></div>
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Il primo tratto in discesa ci serve per iniziare in maniera tranquilla questa lunga giornata. Il Gian ci avverte che per le 9 saremo chiamati da Paola Testa in diretta telefonica con l’emittente alessandrina <i><b>Radio Gold</b></i>. Paola Testa è una sostenitrice della prima ora degli “Spazzorunners”ed in questo progetto è stata fondamentale per la costruzione e lo sviluppo dell’iniziativa. Un grazie particolare per il prezioso aiuto. Gianfranco ci esorta ad essere composti nelle nostre dichiarazioni: mi raccomando non facciamo figuracce…. Una piacevole chiacchierata con gli amici alessandrini che ci sostengono da lontano: raccontiamo come sta procedendo il cammino verso Roma, fatto di fatica e sudore ma anche di momenti di grande soddisfazione, una conoscenza profonda del territorio, una “conquista“ passo dopo passo.<br />
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Immersi nelle campagne percorriamo piacevoli saliscendi alternando coltivazione di ulivi a boschi di cerro e querce. Dal fondo valle ammiriamo l’abitato di <b>Monteleone Sabino</b> e, automaticamente, la mia mente ritorna a ricordi scolastici e alla leggenda del “ratto delle sabine“. Superiamo scorci pittoreschi, un piccolo ponte ed i ruderi di un antica mola ad acqua, risaliamo sino al cimitero di Monteleone Sabino. Entriamo nell’area archeologica di Trebula Mutesca,vediamo anche la chiesa di Santa Vittoria, scopriamo che c’è anche un percorso sui luoghi della Santa. Piccola sosta dinanzi ad una lapide a ricordo delle vittime di una strage nazista durante la resistenza, anche in questo percorso sono molteplici i segni della lotta di liberazione, ci soffermiamo qualche istante a leggere le parole che esortano il viandante a ricordare il sacrificio di queste vittime innocenti.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-hA53RZ9wjwY/WD1J3SIeLzI/AAAAAAAAE6g/hoHBhSeID9gkqNscCRCE6Qoy9ezaycgJACPcB/s1600/ar3669.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="298" src="https://3.bp.blogspot.com/-hA53RZ9wjwY/WD1J3SIeLzI/AAAAAAAAE6g/hoHBhSeID9gkqNscCRCE6Qoy9ezaycgJACPcB/s400/ar3669.jpg" width="400" /></a></div>
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Ancora saliscendi impegnativi, ma molto panoramici che ci distraggono dalla fatica e siamo alle porte di <b>Poggio Moiano</b>, piccola sosta per ristorarci alla fontana posta dinanzi alla chiesa di San Martino risalente al X secolo. Passiamo il centro abitato e siamo ancora immersi nelle campagne, case sparse, povere, la pastorizia qui è una delle poche risorse della popolazione. Sembra quasi che ci sia un aria di degrado, di vita difficile in queste zone, terra arsa dal sole, pietrosa. Mentre stiamo raggiungendo un gregge recintato dall’abitazione adiacente esce una giovane dai lineamenti gentili, delicati, cammina davanti a noi e si posiziona all’entrata del recinto, come a volerlo presidiare dalle minacce di quattro strani tipi con zaino sulle spalle. Passiamo e salutiamo educatamente,la giovane risponde al saluto, ci guardiamo e commentiamo questo incontro. Ci chiediamo cosa ci sarà dietro questa azione così decisa? Gli ordini di un padre autoritario?, la paura di perdere qualcosa di importante?. Pensiamo a quale tipo di vita faccia questa giovane, a quali siano le sue aspirazioni, se sia felice o meno quassù. Tutto questo rimarrà, per noi, il mistero della pastorella.<br />
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Proseguiamo su questi crinali esposti al sole che anche oggi ci accompagna in tutto il suo splendore, siamo alle pendici del monte Calvo. Camminiamo in direzione <b>Ponticelli di Scandriglia</b>, seguiamo le indicazioni sino ad un fondovalle dove perdiamo il segnale della via di Francesco , proseguiamo e scopriamo che abbiamo aggirato il paese di Ponticelli ed allungato un poco il percorso … proprio oggi,non ci voleva!comunque rientriamo sulla via esatta dopo 24, 6 km , e con grande sollievo c’è il comandante con il camper ad attenderci. La sosta oggi sarà brevissima il tempo di fare rifornimento di acqua e mangiare un panino . Andiamo ragazzi la strada è ancora lunga, iniziamo in silenzio questa seconda parte del cammino perlomeno siamo su strade asfaltate e pianeggianti . La direzione è Acquaviva di Nerola la segnaletica ci porta a deviare in un tratto che sale per diversi km sino a giungere su una superstrada molto trafficata di recente costruzione e non contemplata nel nostro percorso. La fortuna ci assiste in quanto in una piazzola vediamo un bar ambulante, dove per prima cosa ci dissetiamo , e poi chiediamo lumi sul percorso . Molto gentilmente ci danno le indicazioni giuste anche se sono un po’ scettici sull’esito finale della tappa. “Un ve vedo bene, me sa che stasera ve vengono a pià, che ve faccio un caffettino per tiravve un po’ su?” Questo l’ironico commento in madre lingua del gestore del bar. Non ci perdiamo d’animo e proseguiamo con rinnovato impegno e ritorniamo a percorrere strade e sentieri in mezzo ai boschi ed alle campagne , risaliamo verso Montelibretti . Il percorso è piuttosto impegnativo cerco di spostare l’attenzione dei miei compagni verso il panorama che in questo tratto è ricco di frutteti . L’ultimo dai che spiana!è quello vero siamo a <b>Montelibretti </b>e da un calcolo sommario mancano ancora 13 km , siamo a quota 37 , possiamo farcela . I visi sono tirati , ma non si molla!Il percorso diventa più agevole , anche se qualche “dolce”colle bisogna scalarlo ancora. Siamo sul far della sera, e un lungo viale alberato con dei pini marittimi ci accompagna . Vediamo molte persone correre o camminare una sorta di palestra a cielo aperto . Il frangente è davvero particolare un via vai di sportivi e quattro tipi con lo zaino che chiedono : scusi quanto manca per Mentana?Le risposte sono sempre un po’ vaghe 4- 5 km circa, ma sappiamo come vanno queste cose il senso della misura è una prerogativa di pochi . Il sole che va a riposarsi dietro le colline è sempre uno spettacolo grandioso, siamo sul viale del tramonto : anche in senso metaforico?ma … Siamo alle porte di <b>Mentana </b>quando mi giunge un messaggio di mio cugino Paolo che come ogni giorno vuol sapere come è andata la giornata . Con una battuta, e da buon esperto storico cita le truppe pontificie che respinsero Garibaldi nell’ottobre del 1867 e mi chiede se a noi è andata meglio . In realtà sembra davvero che la città faccia di tutto per non farsi raggiungere , ma alla fine ci siamo, eccolo! Il cartello con la scritta ”Mentana città garibaldina”. Fabio si inchina davanti al l’insegna , un gesto di riconoscenza, e anche di sollievo perché pensiamo di essere praticamente arrivati . Il dottore timidamente ci fa notare che il nostro albergo è leggermente decentrato dall’abitato. Sta diventando buio aggiriamo la città di Mentana e percorriamo un ultimo e lunghissimo viale . Quando vediamo l’insegna dell’Hotel Life,un urlo di gioia: ci siamo è fatta!53,4 km. I volti stravolti dalla stanchezza ritrovano il sorriso -1 Roma è vicina!<br />
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Nell’ampio parcheggio dell’Hotel, Fulvio ci attende sul camper , stremati dalla fatica e arsi dal sole cocente prendiamo possesso delle rispettive camere. La doccia sembra quasi una liberazione divina , lentamente riprendiamo sembianze umane . Il Gian che da queste parti ( e non solo) è benvoluto è stato invitato ( e noi con lui) da un suo caro amico d’infanzia che risiede nella zona. Sandro ci tratta da veri ospiti e ci viene a prendere all’Hotel e ci porta a cena a casa sua dove la moglie Maria ha preparato un ottima cena . L’atmosfera famigliare è molto accogliente ed entriamo subito in sintonia con questa coppia ed il loro fanciullo . Partiamo un po’ contratti poi alla lunga, come dei veri fondisti viene fuori anche la nostra resistenza da tavola e maciniamo le varie portate come abbiamo fatti con i km della giornata. Davvero un bel modo per terminare questa giornata che difficilmente scorderemo. Un brindisi finale, un sentito grazie per l’accoglienza, ed un arrivederci.<br />
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FIORENZOFioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-18655430791132547372016-11-20T22:13:00.005+01:002016-11-20T22:13:33.961+01:005. Buongiorno buona genteDopo una buona dormita, mi sveglio pronto per affrontare la quinta tappa. Nella confortevole camera che divido con il Gian ho dormito proprio bene; così non è per il mio compagno di stanza che ha l’aria sbattuta e stanca. Cosa c’è Gian gli domando, e lui: “Non mi hai fatto dormire!” ma come? mi è sembrato di aver passato una notte tranquilla. Tranquilla? ribatte lui: emettevi dei suoni che erano un misto tra un grugnito, un muggito ed un barrito!, poi degli scatti continui giravolte su te stesso una lotta continua con il materasso, ogni volta che riuscivo a prendere sonno arrivavano puntuali i tuoi sussulti notturni. No no, qui bisogna prendere provvedimenti stanotte stanze separate! Sono dispiaciuto di quello che è successo ma l’inconscio è inconscio…<br />
<br />Superato, speriamo, questo piccolo contrattempo ci ritroviamo per la solita colazione abbondante, quindi ritorniamo a Poggio Bustone davanti al monumento a Lucio Battisti. Facciamo alcune foto con lo striscione della nostra iniziativa (vedi sotto). Poi qualcuno, il più intonato – o il meno stonato – accenna alcune strofe de ”i giardini di marzo”, un altro momento toccante in cui per un attimo scorrono nella mente immagini ed emozioni personali.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-qK2A8hgKb2E/V94ycsr-2LI/AAAAAAAAE2M/Y7Cnb8mP7Y4DjKnYCmicrMLqDrH3VZdWgCPcB/s1600/ar3450.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="298" src="https://1.bp.blogspot.com/-qK2A8hgKb2E/V94ycsr-2LI/AAAAAAAAE2M/Y7Cnb8mP7Y4DjKnYCmicrMLqDrH3VZdWgCPcB/s400/ar3450.jpg" width="400" /></a></div>
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Via si parte dopo un altro scatto dinanzi alla statua di San Francesco ,posta a pochi metri di distanza,la posizione in cui è situata e l’atteggiamento a braccia spalancate del poverello di Assisi sembra quasi che vogliano accompagnare e benedire il (nostro) cammino. Risaliamo nella parte vecchia del paese, transitiamo presso la porta ad arco detta del “buongiorno”, da cui secondo la storia entrò San Francesco salutando gli abitanti del luogo con un:”Buongiorno buona gente”. Lasciamo il paese percorrendo un sentiero in mezzo ai boschi in direzione del Santuario de la Foresta.<br /><br />Mentre siamo immersi in questi sentieri a volte anche stretti ed impegnativi, scorgiamo dinanzi a noi un immenso zaino sulle spalle di una pellegrina ed avvicinandomi intuisco che è la donna che abbiamo già incontrato due volte nel nostro cammino (non c’è il due senza il tre!). Salutiamo educatamente, il Gian – che è quello dall’eloquio più sciolto – si sofferma un attimo chiedendo alla donna quale percorso stia facendo e da dove viene. Lei risponde in un buon italiano dicendo che è austriaca e che sta completando da sola il cammino da Assisi a Roma. Le facciamo i complimenti e gli auguri per la riuscita del suo intento, che determinazione!<br /><br />In alcuni tratti il sentiero sbuca su strade asfaltate e ci fa transitare per piccoli borghi, San Liberato è uno di questi con la sua bella fontana posta all’entrata del paese, anche gli abitanti del luogo ci danno il benvenuto mentre ci dissetiamo .La nostra tenuta non lascia dubbi: siamo sul cammino di Francesco e parliamo volentieri del nostro progetto, questa è terra di Santi, ci dicono, ricordando San Benedetto da Norcia e Santa Rita da Cascia.<br /><br />Riprendiamo la via dei boschi e attraverso un susseguirsi di saliscendi raggiungiamo Cantalice, siamo nella parte inferiore del paese e per arrivare alla sommità del borgo antico dobbiamo risalire i 300 gradini indicati dalla segnaletica. Gianfranco, il cui ritorno ha dato un impulso di vitalità al gruppo, mette in dubbio l’esattezza dell’indicazione ed incarica l’Ing. Fabio di verificare: è l’unico che può contare fino a 300! dice con un sorriso ironico. In effetti l’ng. ne conta 301, aveva ragione il Gian.Constatiamo che in pochi minuti abbiamo cambiato la nostra prospettiva, siamo alla sommità del paese e la visuale da quassù è notevole: ad est il massiccio del Terminillo ed a ovest la Piana Reatina.<br /><br />Lungo il percorso mentre transitiamo in questi piccoli centri percepiamo l’aria domenicale: gruppetti di fedeli si recano in chiesa, davanti ai bar tavoli di persone impegnate in discussioni o semplicemente sedute a bere un caffè e godersi il meritato riposo del giorno di festa. Ancora colline vestite di ulivi allietano il nostro passaggio, quindi una salita nel bosco e finalmente la scalinata che porta al santuario de la Foresta.Un luogo dove soggiornò San Francesco, la semplicità e l’ordine sono gli elementi che emergono al primo impatto. Il santuario oggi accoglie la comunità “Mondo X” per giovani sulla via del reinserimento sociale, ed è proprio grazie a loro che questo complesso è così ben conservato. Ci offrono la possibilità di una visita guidata, purtroppo non possiamo dilungarci, però accettiamo di buon grado l’offerta del pane che producono (dietro un piccolo e meritato compenso). Ammiriamo gli orti e i giardini curati davvero in maniera impeccabile, tutto sembra in armonia. C’è un grande valore dietro questo lavoro: il valore del riscatto umano. Ci guardiamo e ne parliamo fra noi: siamo davvero in un luogo unico. La pace e la serenità che qui regnano assieme alla bellezza della natura ispirarono, secondo la leggenda, San Francesco nella composizione de ”il cantico di frate Sole” e così piace pensare anche a noi. Lasciamo il Santuario soddisfatti , oltre alla bellezza abbiamo percepito anche la speranza, un aspetto di cui qualcuno più avanti ci parlerà “Non lasciatevi rubare la speranza” ( Papa Francesco).<br /><br />Vediamo Rieti dall’alto, ancora pochi km di strade in discesa, siamo carichi. Il gruppo al completo gira meglio, tutto è più in armonia come un motore che gira perfettamente. Prima andavamo a tre come un automobile che balbetta un po’, ora andiamo a quattro,tutto è più bilanciato. Rieti è il primo ed unico capoluogo di provincia situato sul nostro cammino (Roma a parte), una città di antichissime origini, ed è una scoperta davvero interessante per noi attraversare le mura medievali ed entrare nella parte vecchia della città: chiese, dapprima quella di San. Agostino, poi la cattedrale, il palazzo papale, il monumento a San Francesco, scorci veramente interessanti che fanno di questa città un apprezzata meta turistica. Percorriamo via Roma, attraversiamo il ponte sul fiume Velino e siamo di fronte ad un monumento di recente costruzione, è quello dedicato alla Lira. “Quando c’era Lei…” qualcuno commenta con una punta di ironica malinconia.<br /><br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-imUtDuGzBDw/V94ycmrP9bI/AAAAAAAAE2M/H4ygSS6A_1klWW80t85QHhZSY064Lq_8ACPcB/s1600/ar3558.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://2.bp.blogspot.com/-imUtDuGzBDw/V94ycmrP9bI/AAAAAAAAE2M/H4ygSS6A_1klWW80t85QHhZSY064Lq_8ACPcB/s320/ar3558.jpg" width="320" /></a></div>
Siamo alla periferia della città, Fulvio il comandante è nell’area camper che ci attende a poche centinaia di metri, siamo già oltre i 20 km percorsi, abbiamo bisogno di una sosta. Anche oggi ci siamo sincronizzati bene come un equipaggio collaudato: il quattro con. Un buon piatto di pasta ci ricarica di energie, anche se per ricaricarmi ci vorrebbe un bel pisolino domenicale. L a ripartenza è sempre abbastanza traumatica, mi sento un po’ inchiodato,per fortuna è una sensazione che scompare dopo qualche minuto. Percorriamo l’antica via del sale (la Salaria) fiancheggiata da maestosi tigli che ci accompagnano e ci proteggono dal sole, al massimo della sua espressione estiva, fino a Maglianello Basso. Terminato questo provvidenziale viale siamo esposti come in una vetrina ai raggi solari, siamo a fianco di un torrente in secca, anche le nostre scorte di acqua sono in secca o comunque sono piuttosto calde. Camminiamo su strade immerse nella campagna, praticamente senza incontrare anima viva,e quando dinanzi ad un abitazione vediamo un giovane contadino intento a riempire una cisterna di acqua non ci sembra vero. Ci fermiamo e gli chiediamo se possiamo dissetarci, la nostra richiesta è accolta gentilmente e oltre a dissetarci ed a ripristinare le scorte d’acqua,ci soffermiamo a parlare con il giovane. Il discorso si sposta sul paese d’origine del Gian, Serravalle in Chienti, luogo che il nostro interlocutore conosce bene per avervi lavorato, con chi? Con Beppe, un cugino del Gian! Che combinazione. Ma tu guarda esclama il giovane e poi nel suo caratteristico dialetto:”Porta li miei saluti a Beppe e diielo che sono lu cumpare Andrea de lu povero Bruno, ma te rendi conto!” Immortaliamo il momento con una foto ricordo tra i due, il caso, la fortuna, o la mano di chissà chi…<br /><br />Rinfrancati nel corpo e rallegrati nell’animo proseguiamo verso il ponte romano del Sambuco, appena prima però facciamo un altro piacevole incontro, questa volta è un piccolo gattino ai bordi della strada che sembra volerci seguire allontanandosi pericolosamente dal cortile da dove è uscito. Dopo qualche complimento lo riportiamo da dove è sbucato allontanandoci velocemente. Deviamo nuovamente su strade sterrate sino a giungere al ponte romano del Sambuco, un reperto storico che testimonia l’ingegno e la grandezza dell’impero. Da qui risaliamo verso Ornaro Basso, la salita è dura per fortuna il sole inizia ad allentare la potenza dei suoi raggi, è un susseguirsi di saliscendi che rendono il percorso piacevole, ma lasciano qualche segno di stanchezza. Attraversiamo ancora un fitto bosco e mentre camminiamo in questa selva sentiamo risuonare le note di una banda musicale, no non abbiamo visioni o allucinazioni, dal borgo (Ornaro Alto?) sulla collina appena sopra di noi vi è una festa paesana, le note risuonano leggere fino a disperdersi poco più avanti, è stato comunque un bell’accompagnamento. Questo bosco ci ricorda la foresta di Sherwood per la sua fitta vegetazione, certo qui non c’è Robin Hood, ma quando ci troviamo di fronte ad un ponticello piuttosto malandato,il dottore ed il geometra improvvisano una scena particolarmente divertente tratta dal film “L’armata brancaleone” di Mario Monicelli. Scena ripresa e documentabile: lu cavalcone, avanti in fila longobarda. Grandi risate momento veramente esilarante. Lo spirito non manca certo ai nostri spazzorunners, anche nella fatica sanno tirare fuori la forza per sdrammatizzare e trovare spunti di grande ilarità.<br /><br />Ormai sentiamo vicino l’arrivo della tappa confortati dai cartelli segnaletici che indicano l’agriturismo Santa Giusta a pochi km, ancora uno sforzo ragazzi,dai che ci siamo! Raccogliamo le ultime energie e finalmente arriviamo a Borgo San Lorenzo, un tratto in discesa quindi una stradina di campagna ci porta all’agognata meta. Alla fine sono 41 km di saliscendi… pà mal. Un bel casale completamente ristrutturato posto su una dolce collina,il giardino ed anche la piscina elevano la qualità del locale. Unanimi sono i complimenti per la scelta del soggiorno odierno, il geometra strizza l’occhio e dice “organizzazione Pasquinelli”. Il Gian ha ancora la voglia di fare un tuffo in piscina nonostante le mie turbolenze notturne. Io preferisco una doccia ristoratrice e l’applicazione di qualche rimedio miracoloso fornito dal dottore per il mio ginocchio sofferente. Siamo gli unici ospiti della struttura, quindi le attenzioni dei giovani gestori sono rivolte tutte a noi. Ceniamo nella veranda del locale, molto suggestivo e rilassante lo sfondo panoramico che abbiamo davanti. A tavola ci difendiamo bene, anzi attacchiamo. Come sempre piccolo resoconto della giornata e discussione sulla tappa successiva. Domani ci aspetta il “tappone”: 48- 49 forse più di 50 km, per intanto godiamoci la serata, ce la siamo meritata!<br /><br />FIORENZO<br />FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-41919259900059463952016-11-14T16:31:00.000+01:002016-11-14T16:37:26.886+01:004. Un tranquillo esaltante sabato italianoIl risveglio in riva al lago è tranquillo e rilassato, il colpo d’occhio di cui godo dalla mia camera è veramente gradevole. Come si suole dire “una vista da cartolina”. In effetti ci sono tutte le caratteristiche per fare di questa località una valida meta turistica per chi vuole serenità e paesaggi incantati. Camminare sul prato in riva al lago dà una sensazione di benessere particolare, si potrà obiettare che di cammino ne facciamo già abbastanza e che sarebbe meglio evitare ulteriori passi, ma posso garantire che si è quasi attratti dal passeggiare in un contesto così particolare.<br />
La colazione (molto robusta) che facciamo ci serve anche come momento di consultazione per definire il programma della giornata. Sarà una giornata di “svallamento”, infatti passeremo il confine tra Umbria e Lazio e supereremo la metà del nostro cammino.<br />
Inoltre, e questo è il fatto più positivo, rientrerà con noi GianFranco (il geometra),che dopo le vicissitudini del post terremoto arriverà in giornata. Sarà compito del comandante Fulvio andarlo a recuperare alla stazione di Terni. Siamo tutti contenti di riaverlo tra noi, il gruppo riprenderà la sua forma iniziale, si completerà con la coinvolgente carica positiva del “ Gian”.<br />
Per oggi non abbiamo previsto il break a metà giornata sul camper,in quanto la tappa odierna sarà la più breve del cammino. Le guide parlano di un percorso impegnativo, non dobbiamo sottovalutare questo aspetto non sarà semplice neanche oggi visto il caldo che già si percepisce e le difficoltà altimetriche che sono evidenti dalle cartine.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-g6V4hVQaakY/V94ycu_k_YI/AAAAAAAAE2M/9JLupDDHfVsSbt6yjBEblNRhaPT1h4U-QCPcB/s1600/ar3388.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="298" src="https://2.bp.blogspot.com/-g6V4hVQaakY/V94ycu_k_YI/AAAAAAAAE2M/9JLupDDHfVsSbt6yjBEblNRhaPT1h4U-QCPcB/s400/ar3388.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Labro</i></td></tr>
</tbody></table>
Partiamo calmi e rilassati, camminiamo lungo le rive del lago, sembrerebbe un tranquillo sabato italiano… Notiamo diversi stabilimenti balneari che testimoniano l’attrazione turistica di questo piccolo lago ai più sconosciuto (me compreso). Transitiamo a fianco del centro CONI per il canottaggio, dove si svolgono raduni e gare. Il <b>lago di Piediluco</b> è stato scelto per le sue caratteristiche acque molto tranquille.<br />
Dopo un breve tratto su una statale abbastanza trafficata giriamo a sinistra in corrispondenza di un antica fontanella molto rinomata in zona , infatti troviamo alcune persone ad attingere acqua da tale fontana. Ci piace ricordare che in questa località, <b>Vocabolo Valle Spoletina</b>, vi era l’antica dogana tra Stato Pontificio e il Regno di Napoli. Un viaggio questo che tra le sue caratteristiche ci porta anche a fare un tuffo nella storia, otre a quella del Santo di Assisi, stiamo facendo un viaggio nella storia della nostra nazione. E pensando che la nostra meta finale è Roma ci da il senso di quanta grandezza sia costellata la nostra patria.<br />
Entriamo nel parco minerario di <b>Buonacquisto</b> (le miniere di lignite sono ormai abbandonate) proseguiamo dapprima su strade di campagna pianeggianti , quindi entriamo nel bosco salendo in maniera repentina vero il paese di <b>Labro </b>che vediamo abbarbicato sulle rocce sovrastanti. All’entrata del paese siamo ”accolti” da una monumentale fontana che fungeva anche da lavatoio, sembra proprio che questa fontana stia all’ingresso del borgo per accogliere e ristorare il viandante giunto fin quassù. Sostiamo qualche istante sul belvedere del paese a ”gustare” il panorama sottostante. Ammiriamo la pregevole conservazione del piccolo paese in stile medievale, proseguiamo il cammino alternando tratti su sentieri a strade asfaltate immerse nella campagna . Attraversiamo piccoli gruppi di case che sembrano quasi sparse su queste colline a presidiare e custodire il territorio. Decidiamo di fare una breve sosta per un piccolo spuntino e fare rifornimento di acqua. Casualmente e fortunatamente troviamo anche un bar sul nostro cammino e quindi ne approfitto per fare rifornimento di acqua, mentre mi sto servendo dal frigo del locale non so resistere al richiamo di una birra (tipo famiglia) piccola trasgressione di cui la nostra dietologa (la dottoressa Mulas) non sarà molto d’accordo… i miei compagni si però!<br />
Sono pochi i pellegrini che stiamo incontrando nel nostro cammino e sono quasi rallegrato nel vedere una giovane donna giungere quasi contemporaneamente a me nel bar dove sono appena entrato , ha veramente l’aria di chi sta interpretando questo cammino con grande determinazione, fa caldissimo è da sola e munita di uno zaino importante, complimenti mi vien da pensare, un saluto che sarà un arrivederci.<br />
La piccola sosta ci rimette in sesto (sarà la birra?) si sale su strade bianche che accarezzano i profili di queste colline, all’orizzonte un susseguirsi di monti e valli su cui si perde lo sguardo. Però si sale, e quanto si sale!, ogni tanto per nascondere le difficoltà del percorso vado un pochino in avanscoperta ed incito i miei compagni con un : “dai che spiana!” in realtà non spiana quasi mai però è uno stimolo mentale che ha dei risvolti positivi.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-lJ129V0kO7c/V94ycsFc4KI/AAAAAAAAE2M/5k5faBdobaMAEvSS5C2EceyUVxmL7LktwCPcB/s1600/ar3421.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="298" src="https://1.bp.blogspot.com/-lJ129V0kO7c/V94ycsFc4KI/AAAAAAAAE2M/5k5faBdobaMAEvSS5C2EceyUVxmL7LktwCPcB/s400/ar3421.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Il faggio di San Francesco</i></td></tr>
</tbody></table>
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Finalmente giungiamo ad una croce dove vi è la deviazione per il faggio di San Francesco, deviazione doverosa vista la storia leggendaria di questo maestoso albero. Infatti si narra che San Francesco si riparò durante un temporale sotto i rami del faggio che si piegarono a forma di ombrello come a volerlo proteggere. Si tratta veramente di un luogo unico, la particolare conformazione dell’albero con i suoi rami secolari contorti ne danno una connotazione assolutamente tipica. Pare quasi sia li a volerci parlare e narrarci tutto ciò che è successo nella sua lunga vita .In effetti ci sembra molto bella la” preghiera del vecchio faggio” che leggiamo in un grande cartello posto ai piedi dell’albero. Si tratta di un luogo mistico in cui ognuno (credente o meno) è portato a fare una riflessione sul senso della vita e sulla bellezza del creato.<br />
Molto soddisfatti di questa visita risaliamo fino a giungere alla sommità del monte dove è posta una graziosa chiesetta da qui partono i diversi sentieri noi seguiamo quello per Poggio Bustone. Seguiamo le indicazioni del cammino di Francesco e scendiamo in mezzo a boschi , alternati da tratti su terreni rocciosi , ad un certo punto scompare la segnaletica . Capiamo comunque che dobbiamo ancora scendere in effetti dopo alcune centinaia di metri troviamo indicazioni del CAI , proseguiamo con qualche dubbio anche se non ci sono alternative. Quando il sentiero sbuca su una strada asfaltata e vediamo le prime case del paese siamo ancora incerti sull’identità di tale paese , ma quando vediamo il cartello “ i giardini di marzo” capiamo che siamo a Poggio Bustone… Tu chiamale se vuoi Emozioni …<br />
<b>Poggio Bustone</b> è noto ai più (me compreso) per essere stato il paese natale di Lucio Battisti,indimenticato cantautore , vera e propria icona della musica leggera italiana, le sue canzoni hanno accompagnato diverse generazioni , ed anche noi “ ragazzi degli anni ‘60”ne conserviamo ricordi indelebili. È con rispetto e rimpianto che ci fotografiamo a fianco del monumento a Lui dedicato … grazie Lucio!<br />
La tappa sarebbe terminata, e si perché in realtà dobbiamo ancora raggiungere l’agriturismo prenotato per trascorrere la notte . Roberto contatta i gestori i quali ci dicono che possiamo raggiungerli in 10-15 minuti . “Semo lì andò spiana” queste le parole della titolare , ci guardiamo un po’ stupiti ,il paese è situato su una collina a 756 metri sul livello del mare la pianura che vediamo sottostante a occhio dista almeno due km , vabbè dai andiamo tanto è discesa.. Durante la discesa incrociamo per la seconda volta la pellegrina incontrata al mattino la riconosco da lontano è veramente enorme lo zaino che porta sulle spalle, sicuramente ha percorso un sentiero diverso e più facile del nostro , un secondo saluto ammirato che non sarà l’ultimo . Terminata la discesa( 2,5km) cerchiamo la località <b>Pescatori</b> dove si trova la nostra meta finale , e sorpresa mancano ancora almeno 3 km. Ma che metro usa la signora dell’agriturismo? 6 km in 15’ non riesce a percorrerli neanche l’attuale primatista mondiale dei 5000 metri in pista!<br />
Vabbè ormai è fatta ci siamo , arriviamo nella graziosa cascina perfettamente ristrutturata, piuttosto provati ma comunque soddisfatti anche la quarta è andata . la signora tenta quasi di giustificare il suo piccolo? Errore di valutazione dicendo: “questi sò allenati checcevò?”<br />
Quasi in contemporanea a noi arriva il camper con il comandante ed il nostro ideologo GianFranco (il Gian) grande festa per lui abbracci fraterni e commossi. Ci siamo ci siamo!<br />
Prendiamo possesso delle rispettive camere, e dopo una doccia ristoratrice e qualche applicazione di pomate miracolose del Dottore siamo pronti per la cena . In realtà la struttura odierna è dotata di cucina ma non serve pasti, ma gli Spazzorunners non si perdono d’animo e si trasformano cuoco-runners, preparando una deliziosa cena nella veranda dell’agriturismo. Io al massimo posso stappare qualche bottiglia. In questa atmosfera di ritrovata unità del gruppo saziamo i nostri appetiti e tracciamo il bilancio della giornata ed esaminiamo il percorso della domenica. Concludiamo la serata con un brindisi al ritorno del Gian la sua spinta ci mancava bentornato! <br />
Termina così un tranquillo (non direi..) esaltante sabato italiano.<br />
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FIORENZO<br />
<br />FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-4078343992503180062016-11-06T08:33:00.004+01:002016-11-06T08:33:55.745+01:003. Passaggi particolari quasi inaspettatiPer il terzo giorno consecutivo avvertiamo una forte scossa di terremoto, la terra non ha ancora deciso di fermarsi e man mano che passano i giorni aumenta il numero delle vittime, un dato che lascia un fondo di tristezza nei nostri cuori.<br /><br />
Inizio la giornata fotografando il sorgere del sole dall’ampio terrazzo dell’albergo, un’emozione particolare veder sprigionare dai monti i primi raggi solari del nuovo giorno. Durante la colazione tracciamo il programma con il comandante che ci attenderà a Colleponte per la sosta, a metà giornata. Partiamo muniti di buone scorte d’acqua come recitano le guide del percorso. Infatti il tracciato odierno presenta inizialmente delle pendenze impegnative, senza possibilità di trovare punti di ristoro.<br /><br />
L’aria del mattino è fresca e leggera ed è veramente piacevole camminare in mezzo a questi boschi, certo, quando la strada comincia a salire si inizia a far fatica, ma sappiamo gestire bene lo sforzo, e poi siamo appagati dalla bellezza di questo spettacolo naturale. Ad un certo punto Fabio si ferma come se cercasse di percepire un suono, un rumore, anche noi ci arrestiamo per capire cosa cerchi e lui ci dice: “<b>ascoltate… il silenzio del bosco</b>”. Passaggi particolari quasi inaspettati, come quando il sentiero ci porta ad aprire un cancelletto al di la del quale si trova un piccolo gregge di pecore, siamo un pochino intimoriti nell’effettuare questa operazione, saranno pure animali docili ma in questo caso gli agnelli siamo noi! …timidi ed impauriti.<br /><br />
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-e341b7bt7VE/WB7Nw5KQKUI/AAAAAAAAE4A/SslrxQ1fb9sTDvKioqaiSPaGqNM2U41GACPcB/s1600/ar3225.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="238" src="https://2.bp.blogspot.com/-e341b7bt7VE/WB7Nw5KQKUI/AAAAAAAAE4A/SslrxQ1fb9sTDvKioqaiSPaGqNM2U41GACPcB/s320/ar3225.jpg" width="320" /></a>Altro attimo di esitazione, o più propriamente di disattenzione quando io e Roberto tiriamo dritti mentre la segnaletica ci porta a svoltare, l’ing. che è Savio di nome e di fatto ci riporta sulla retta via… E dopo una lunga ascesa ci aspetta una lunga discesa. Inizialmente in uno stretto sentiero tra le rocce, suggestivo e quasi da vertigini visti gli strapiombi che si presentano sotto di noi. In alcuni punti sembra quasi di poter spiccare il volo e librarsi nell’aria fino a scendere giu a valle dove vediamo le case punteggiare le distese verdi. Ancora scorci incantevoli durante la discesa, guadiamo un piccolo ruscello al di sopra del quale l’acqua zampilla tra le rocce formando una minuscola cascata davvero spettacolare.<br /><br />
Il sentiero sbuca su una strada asfaltata sempre in discesa, qui il passo diventa più sicuro mentre scendiamo sempre più a valle. Non c’è da annoiarsi abbiamo sempre attorno a noi angoli particolari: un vecchio mulino posto accanto ad un minuscolo gruppo di case ci parla di un tempo che fu. Immersi nella vegetazione piccoli gruppi di cavalli corrono liberi dando risalto della loro eleganza. Incontriamo e sorpassiamo due pellegrine munite di grandi zaini anch’esse dirette a Roma, un augurio reciproco per la buona riuscita delle rispettive esperienze. <br /><br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-UleIBc02PEc/WB7Nw67gtYI/AAAAAAAAE4A/rt6JaPNENKsItiWjg6W2u5aqxfhS2GL_wCPcB/s1600/ar3251.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="238" src="https://1.bp.blogspot.com/-UleIBc02PEc/WB7Nw67gtYI/AAAAAAAAE4A/rt6JaPNENKsItiWjg6W2u5aqxfhS2GL_wCPcB/s320/ar3251.jpg" width="320" /></a></div>
Scendiamo fino ad <b>Osteria di Ceselli</b> e da qui seguiamo il corso del fiume Nera che nella sua discesa disegna anse caratteristiche rendendo più piacevole il nostro cammino. Arriviamo a <b>Colleponte</b> (piccolo borgo sulle sponde del fiume Nera) dove c’è Fulvio ad aspettarci, con la nostra casa viaggiante, è sempre un momento confortante quando vediamo la sagoma del camper profilarsi davanti a noi, questo vuol dire che la “squadra” sta girando bene, siamo sincronizzati e stiamo rispettando il programma. E poi c’è anche la piccola pausa, che ci fa tirare un po’ il fiato e reintegrare parte delle energie spese con un pasto essenziale, in realtà ci concediamo qualche piccolo extra(fortunatamente abbiamo delle scorte di cose buone preparate da alcuni volenterosi famigliari per questa settimana intensa).<br /><br />
Terminata questa piacevole sosta, mentre ci stiamo preparando per la seconda parte del cammino odierno, facciamo conoscenza di un simpatico abitante del luogo. Incuriosito dalle nostre tenute ci chiede delucidazioni sull’ esperienza che stiamo vivendo, si informa della nostra provenienza e, quando diciamo Alessandria, subito ricollega il capoluogo a Gianni Rivera emblema calcistico ed orgoglio per l’Italia sportiva. Forse perché anche lui ha vissuto quegli anni giovanili con grande passione, essendo “un ragazzo del ’39”, come ci dice con un eloquio coinvolgente ed incalzante. Sembra quasi che abbia dentro di se un desiderio di comunicare di socializzare: Silvano Massimi si presenta così,e oltre al suo anno di nascita ci da anche alcune date di nascita di politici suoi coetanei, dimostrandosi molto preparato sul tema. Non si ferma e vorrebbe ancora raccontarci tante cose, ma noi cortesemente lo salutiamo dicendogli che dobbiamo andare, il nostro cammino sarà ancora lungo (ed in effetti lo sarà davvero), però c’è Fulvio il comandante, lui non ha fretta, auguri…<br /><br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-fpXwIghGjNU/WB7NwyCwLLI/AAAAAAAAE4A/VFbfXT4W5CUCl_NyDW6p9FUh3maL7BijgCPcB/s1600/ar3299.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://1.bp.blogspot.com/-fpXwIghGjNU/WB7NwyCwLLI/AAAAAAAAE4A/VFbfXT4W5CUCl_NyDW6p9FUh3maL7BijgCPcB/s320/ar3299.jpg" width="320" /></a></div>
La ripresa del cammino nelle ore pomeridiane è sempre piuttosto traumatica, il caldo intenso e la digestione in corso sono uno scoglio difficile da superare, ma si va si va. Fortunatamente camminiamo su strade di fondo valle praticamente pianeggianti e man mano che scorrono i chilometri ci assestiamo su buone cadenze. In questo aiuta molto l’essere attratti dal panorama e dai luoghi che lentamente ma inesorabilmente sfioriamo e passiamo. Tutto è nuovo ci si sente come esploratori alla ricerca dello sconosciuto. In realtà sappiamo bene quale sia la nostra meta finale e quali le relative tappe intermedie, ma il contatto vero con i luoghi ci fa vivere momenti di grande soddisfazione personale. Ci si sente come dei conquistatori, conquistatori pacifici della bellezza e della unicità di questi luoghi. Piccoli borghi sembrano aggrapparsi con tenacia alle rocce, eremi abbandonati testimoniano secoli di spiritualità passata.<br /><br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/--ZVK_5DNsNk/V94ycv3Kk-I/AAAAAAAAE2M/OKn8uu8vF5AUBoK-y_ehXl2RGKby5Ww7gCPcB/s1600/ar3307.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="298" src="https://2.bp.blogspot.com/--ZVK_5DNsNk/V94ycv3Kk-I/AAAAAAAAE2M/OKn8uu8vF5AUBoK-y_ehXl2RGKby5Ww7gCPcB/s400/ar3307.jpg" width="400" /></a></div>
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Proseguendo sempre costeggiando il fiume Nera giungiamo ad <b>Arrone</b>, un centro che conserva alcune costruzioni di valore artistico. Facciamo quasi una doccia nella piccola fontanella che troviamo all’uscita del paese, ci voleva, ci voleva proprio. Ripartiamo decisi con passo sempre più veloce perché vogliamo arrivare alla <b>cascata delle Marmore</b> prima dell’orario di chiusura. Già a distanza di qualche km vediamo la nuvola di vapor acqueo che si sprigiona dalla caduta di questa grande massa d’acqua, sembrano molto vicine , ma in realtà non è proprio così e dobbiamo aumentare l’andatura in maniera considerevole per poter arrivare in tempo. Infatti questo grandioso spettacolo naturale trae origine da alcune opere dell’uomo che rendono possibile la regolazione del flusso d’acqua. Arriviamo proprio in extremis, riusciamo anche ad entrare dall’accesso dei visitatori, visto l’orario e la nostra tenuta una gentile addetta al controllo ci fa passare anche perché tecnicamente non è più possibile fare il biglietto d’ingresso. Bene! Spettacolo: tre salti d’acqua imponenti per un totale di 165 metri fanno di questo luogo,una meta di numerosi turisti. Cerchiamo di immortalare sotto vari profili questa dirompente massa d’acqua che scende impetuosamente a valle. Molto piacevole poi, vista anche la temperatura, è farsi dolcemente ricoprire da un manto sottile di vapor acqueo, sensazioni uniche. Come sempre ci capita in questi giorni le nostre escursioni turistiche devono essere estremamente brevi, non possiamo fare diversamente, ora dobbiamo rientrare sul percorso (abbiamo dovuto e voluto fare una piccola deviazione per ammirare questo spettacolo), la nostra meta odierna non è proprio dietro l’angolo… Anche il nostro comandante ha voluto approfittare dell’occasione e anche lui è venuto a far visita alla cascata delle Marmore, quindi sostiamo sul camper per un piccolo ristoro a base di frutta secca e via verso il lago di Piediluco. <br /><br />
Rientriamo sul percorso indicato con segni giallo-blu e si presenta davanti a noi una salita davvero impegnativa che ci porta fino alla frazione Marmore con annesso il parco tecnologico dove sono presenti le varie tipologie di sistemi per la produzione di energia elettrica. Una bella area verde, una vera oasi di pace, notiamo anche il monumento al campione di motociclismo Libero Liberati. Abbiamo superato la parte più difficile e siamo piuttosto sollevati, sentiamo l’arrivo abbastanza vicino, ma dopo tanti km il mio incedere non è proprio stilisticamente perfetto, il ginocchio sinistro viste le problematiche degli ultimi anni è un po’ in sofferenza. Emblematico e ironico (in realtà vero) il commento in madrelingua che sentiamo da un abitante del luogo mentre transitiamo davanti ad un gruppo di case: “Aooo!! Quello davanti stà a zoppicà”. Punto così nell’orgoglio cerco di darmi un assetto migliore, provo a correre su un morbido sterrato che stiamo percorrendo a fianco del fiume Velino, la leggera discesa che ci accompagna favorisce questo gesto atletico (si atletico diciamo gesto..) e mi rimette quasi in sesto. Ormai siamo in vista del <b>lago di Piediluco</b>, lo intravediamo tra la vegetazione che stiamo attraversando, ha un aspetto molto gradevole romantico e rilassante, pregustiamo la meta della giornata ci sembra di essere in dirittura d’arrivo, ma ad un certo punto il sentiero devia ci porta ad attraversare la statale e risalire sulle pendici in riva al lago, sarà una piccola deviazione pensiamo,intanto i km vanno su abbiamo passato la distanza mitica della maratona risaliamo pericolosamente e transitiamo a fianco di cascinali dove sentiamo alcuni cani ringhiare in maniera preoccupante, a questo punto corriamo carichi più di paura che di energia. Finalmente dopo questo zigzagare entriamo nel paese in riva al lago, ed anche qui sembra quasi che il tracciato si prenda beffa di noi facendoci girare tra le vie,portandoci sui pontili in riva al lago sembra davvero non finire più. Finalmente vediamo l’insegna dell’hotel Mirage, non è un miraggio siamo arrivati: 46,7 km è praticamente buio, stanchi ma soddisfatti,anche oggi obiettivo raggiunto.<br /><br />
Il comandante c’è, è li ad aspettarci anche lui ha dovuto fare qualche peripezia con il camper ma è arrivato a destinazione. Scarichiamo i nostri effetti personali ,io con i miei “minuscoli” tre borsoni suscito la curiosità e vena umoristica di Fulvio: ma cosa avrà mai li dentro?. Conquistate le rispettive stanze ci prepariamo per la cena in riva al lago.. non capita tutti i giorni!<br /><br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-YrTwGT4HMYk/WB7bVVAcJDI/AAAAAAAAE4s/HyDucYSGhsYbiGkzlvzUc0naHvDlVVAOQCPcB/s1600/ar3332.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="298" src="https://3.bp.blogspot.com/-YrTwGT4HMYk/WB7bVVAcJDI/AAAAAAAAE4s/HyDucYSGhsYbiGkzlvzUc0naHvDlVVAOQCPcB/s400/ar3332.jpg" width="400" /></a></div>
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È veramente suggestivo lo scenario che abbiamo di fronte a noi, l’atmosfera rilassata ed il clima gradevole rendono la serata veramente confortevole. La buona tavola aiuta sicuramente ed essendo in riva al lago scelgo specialità locali: strangozzi al sapore di lago e trota salmonata. Anche per i vini ci indirizziamo su tipicità locali ed individuiamo un bianco rinomato, la”Passerina”, ma dopo una breve consultazione con chi ci sta servendo ci viene consigliato un altro bianco tipico della zona, il “Pecorino”. La “Passerina” è un po’ fuori moda ci dicono, sarà pensiamo noi, mentre ci guardiamo con un sorriso malizioso.<br /><br />
Ottima la scelta comunque ed ottima anche la cena, mentre siamo ancora a tavola giungono come sempre messaggi , telefonate di apprezzamento ed incitamento per la buona riuscita del nostro progetto. Roberto ci legge il messaggio di Fulvio Massa, amico personale degli spazzo e noto per le sue molteplici attività di masso fisioterapista, giornalista,scrittore, personal trainer, ed anche lui stesso ultra trailer, quindi una fonte molto attendibile. Visto che siamo quasi a metà del nostro viaggio nel suo messaggio Fulvio ci sprona a tener duro in questa fase centrale, perché poi “paradossalmente” negli ultimi giorni si va quasi in automatico superando la soglia del dolore e della stanchezza. Dopo questa sferzata di ottimismo, almeno noi lo interpretiamo così, ci concediamo un po’ di relax in riva al lago e su una comodo sdraio sotto la volta celeste e la placida distesa del lago raggiungo una sublimazione psicofisica davvero unica.<br /><br />
FIORENZO<br />FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-33497778059297405372016-10-23T10:52:00.003+02:002016-10-23T10:52:51.222+02:002. Spazi immensiAncora una scossa di terremoto prima dell’alba ci desta dal sonno, lo sciame sismico peggiora ulteriormente le condizioni dei centri più colpiti. Purtroppo sarà ancora così per giorni, noi comunque manteniamo fede ai nostri impegni, cercheremo di non dimenticare le popolazioni colpite con qualche azione concreta. Un abbondante colazione ci serve per caricarci prima di un'altra giornata impegnativa.<br />Risaliamo sino alle porte di <b>Trevi </b>al monastero della Madonna delle Lacrime, da qui inizia il percorso odierno. Dopo alcune foto con il comandante che poi ci lascia per portarsi verso il punto prestabilito per la pausa,siamo pronti a partire. Momento bucolico quando l’Ing. (Fabio) ripone fra i rami di un albero un nido caduto a terra , è veramente un cammino francescano il nostro: lode e rispetto per il creato.<br />Camminiamo su strade bianche tra distese di ulivi mentre ci lasciamo alle spalle il colle su cui svetta Trevi.<br />Attraversiamo piccoli centri e dove troviamo una fontanella facciamo rifornimento di acqua , sono delle piccole oasi nel nostro cammino, un premio alle nostre fatiche di pellegrini ancora lontani dalla meta, un momento di ristoro e refrigerio “chiare e fresche dolci acque...”.<br /><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-pkYuR4x_490/V94ycsHLizI/AAAAAAAAE2M/6DOTkTgfT5sypK3EOEiZwISQoVibMR7NwCPcB/s1600/ar3026.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="298" src="https://1.bp.blogspot.com/-pkYuR4x_490/V94ycsHLizI/AAAAAAAAE2M/6DOTkTgfT5sypK3EOEiZwISQoVibMR7NwCPcB/s400/ar3026.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Trevi</i></td></tr>
</tbody></table>
Risaliamo in mezzo ad un bosco sino ad un antico monastero, ne ammiriamo l’imponenza e la maestosità immersi nel silenzio della natura. <br />Costeggiamo le arcigne mura di cinta e scendiamo tra uliveti coltivati con delle piccole terrazze a forma di lunetta. Vere e proprie opere d’arte piccoli giardini dove albergano poche piante di ulivi un lavoro di secoli passati, ora purtroppo constatiamo che anche queste opere di cura e amore per il territorio stanno subendo la legge del mercato, a fatica e con sacrifici notevoli solo pochi “custodi” di queste meraviglie portano avanti una tradizione millenaria. Un pensiero ed un grazie a loro per l’impegno e la dedizione con cui svolgono il loro lavoro. Senza dimenticare che il prodotto di tale sforzo è un olio i cui profumi e aromi rimangono nei cassetti della memoria di chi ha il piacere e la fortuna di assaggiarlo. Terminata la discesa più impervia transitiamo su strade asfaltate sempre costeggiando uliveti coltivati nelle caratteristiche lunette, e di fronte ad una di queste vediamo un cartello molto ben evidenziato dove vi è impresso il famoso “Cantico delle creature”. È un momento particolare che ci da una motivazione in più. Fabio si mette in posizione di contemplazione e legge a voce alta questo inno al creato, è una situazione unica in cui ci sentiamo avvolti dalla magica atmosfera di estasi che descrive così bene San Francesco. <br />E’ anche questo uno degli aspetti del nostro cammino,immersione nel territorio conoscenza di luoghi lontani dalle mete tradizionali , con il passo lento ma continuo del pellegrino immergersi nella quotidianità degli abitanti del luogo.<br /> Scendiamo costeggiando le imponenti mura del castello di Campello una fortificazione davvero notevole , le cui mura risaltano in lontananza.<br />A proposito di pellegrini finalmente ne incontriamo due ad una fontanella dove ci stiamo dissetando , si tratta di un italiano , ed un giovane americano , carichi e con zaini importanti faranno il cammino sino a Roma in autosufficienza ,complimenti! Noi abbiamo il comandante che ci aspetta … e comunque faremo anche più in fretta!<br />Ancora un incontro particolare e divertente che ci fa sorridere quando due tranquille signore ( una badante e l’altra badata , ma non si sa quale sia una e quale sia l’altra!) ci chiedono quanto disti Assisi , un’ora? chiede una , forse in macchina rispondiamo , perché a piedi ci sembra un po’ impossibile ( senza il po). In più aggiunge il dottore ( Roberto) con un sorriso ironico eviterei le infradito, che le due signore calzano tranquillamente. Salutiamo cortesemente augurando buon cammino …. <br /> La discesa continua e siamo al punto prestabilito per la pausa con il nostro comandante : Poreta piccolo centro alle porte di Spoleto.Un piatto di pasta , qualche piccola sorpresa che i famigliari ci hanno preparato , e be non si può dire , ma ce lo siamo concesso anche nella pausa pranzo un goccio di vino! . <br />Pochi minuti per ripassare il tracciato del pomeriggio , facciamo il pieno d’acqua e siamo pronti per ripartire. <br />Il primo tratto è in salita e ci porta sino ai ruderi dell’antico castello di Poreta , saliamo ancora su piccoli sentieri sino a Bazzano Superiore dove dinanzi alla chiesa troviamo una provvidenziale fontanella .<br />Da qui scendiamo verso Bazzano Inferiore , attraversando questi piccoli centri notiamo con piacere la tranquillità e la serenità di questi luoghi, piccoli gruppi di anziani(?) che giocano a carte sotto l’ombra di un pergolato , due signore sedute dinanzi alla porta di casa a chiacchierare. Tutto questo ci da un senso di calma, di pace, di ritmi più lenti che apprezziamo particolarmente.<br />Scendiamo ancora sino al piccolo centro di Eggi, ammiriamo la chiesa di San Michele Arcangelo , ed io mi soffermo un attimo a fotografare la lapide che commemora i caduti della prima guerra mondiale, una costante che troviamo davvero in tutti i centri in cui transitiamo e non solo direi in tutta Italia migliaia di uomini che hanno dato la vita per un futuro di libertà alle nuove generazioni. Non lo voglio dimenticare.<br />Ancora pochi km e abbiamo davanti a noi Spoleto , da lontano ne notiamo il centro storico, arrivati ai piedi della lunga scalinata prendiamo fiato e risaliamo sino alla piazza del duomo dove veniamo letteralmente abbagliati dallo splendore di questa piazza. Si rimane a bocca aperta di fronte a questo gioiello d’arte , vorrei immortalare tutto con la mia piccola macchina fotografica, ma inevitabilmente ne taglio qualche angolo. Uno scenario unico che rapiamo con gli occhi della memoria e risaliamo ancora , la tappa non finisce qui …<br />Verso l’acquedotto romano, altra meraviglia della città, testimonianza della grandezza e dell’ingegnosità del l’impero.<br />Mentre lo percorriamo siamo rapiti, quasi impauriti dagli spazi immensi che si aprono dinanzi a noi. Ora ci attendono gli ultimi 3 km della tappa odierna , non ci spaventano anche se sappiamo che si salirà in maniera decisa.<br />Effettivamente si tratta di sentieri molto impegnativi che affrontiamo con determinazione anche se ad un certo punto Roberto (il dottore) se ne esce con un “ma se io avessi previsto tutto questo…”. Era previsto, era previsto. La salita è addolcita dalla presenza di piccole edicole, chiesette che richiedono uno scatto fotografico (non so cosa verrà fuori ma ci io ci provo!). Saliamo saliamo sino al limitar del bosco e quando usciamo siamo su una strada asfaltata in corrispondenza dell’abitato di Monteluco, ossia l’arrivo della tappa. Bene anche la seconda è andata km31,75, affaticati e soddisfatti conquistiamo le nostre stanze d’albergo. Una doccia ristoratrice e siamo pronti per la cena. Tranquilla, all’aria aperta e fresca della montagna (o quasi), scorre la serata, tra un piatto di strangozzi e tutte le nostre considerazioni sul cammino della giornata. <br />Domani è un altro giorno e si camminerà…<br /><br />FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-9717720725027213922016-10-15T09:08:00.001+02:002016-10-15T09:15:40.653+02:001. PartenzaInizia ufficialmente alle 14 del 23 agosto 2016 l’esperienza “<b>da San Francesco a Francesco</b>”.<br />
Il ritrovo presso il campo scuola di atletica di <b>Alessandria</b>, dove lavora il padre di Giulia (la ragazza che vorremmo aiutare) è per ribadire oltre allo sfondo sportivo dell’iniziativa anche e soprattutto quello solidale.<br />
Con la presenza delle associazioni AQUERO e OFTAL che supportano la nostra iniziativa, giornali, televisioni locali, sponsor e diversi sostenitori degli “spazzorunners”, diamo inizio a questa piccola (ma molto significativa) manifestazione.<br />
È stato un lavoro lungo ed impegnativo, gestire l’organizzazione di questo progetto ed i miei compagni sono stati veramente bravi organizzando tutto con cura ed attenzione sacrificando tempo prezioso per se e per le loro famiglie, un dato di fatto da sottolineare.<br />
Quindi alle 16 siamo sul camper dove il nostro “comandante”(Fulvio) ha preso in mano le redini della situazione.<br />
Camperista esperto ed amico da una vita degli “spazzo” Fulvio sarà la nostra guida ed il nostro supporto mobile, elemento fondamentale per gestire un cammino di questo tipo.Infatti il <b>viaggio </b>ad Assisi è tranquillo e sicuro. Si tratta per me della prima esperienza in camper… a 52 anni meglio tardi che mai!<br />
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Arriviamo a Santa Maria degli Angeli, dove si trova all’interno della basilica la Porziuncola piccola chiesa voluta da San Francesco. Qui si sentono davvero i richiami di quello che è stato il passaggio terreno della figura straordinaria che è stato il santo di <b>Assisi</b>.<br />
Per la prima notte, visto che siamo in quattro (Gian Franco arriverà domattina) ci sistemiamo sul camper. Con qualche acrobazia ci posizioniamo nei letti del mezzo. Avevo qualche perplessità, ma dopo pochi attimi di esitazione sono a mio agio nel letto che ho a disposizione.<br />
Siamo un po’ tesi per questa avventura, non sarà semplice ma abbiamo grande determinazione, e questo è molto importante.<br />
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Nella notte (3.30 circa) veniamo svegliati da un sussulto del camper, dapprima sembra qualcuno che da fuori voglia farci uno scherzo, poi intuiamo che si tratta di una scossa di <b>terremoto</b>.<br />
Non capiamo l’entità della scossa, il nostro compagno Gianfranco nella sua abitazione non molto distante da noi ci chiama perché la scossa di terremoto avvertita è stata piuttosto intensa e nel suo paese (Serravalle in Chienti) la gente è in strada memore del disastroso sisma del 1997.<br />
Queste notizie ci spiazzano e ci destabilizzano completamente,nella nostra zona sembra non ci siano stati danni, ma la paura e la preoccupazione sono forti. Momenti di grande tensione le notizie che iniziano ad arrivare parlano di numerosi crolli,l’epicentro è stato nella provincia di Rieti nella zona di Amatrice. Siamo frastornati da questa situazione, ci guardiamo in faccia per capire che fare. Ormai è l’alba e la situazione in città sembra tranquilla, decidiamo di partire ugualmente non avrebbe senso rinunciare dopotutto stiamo facendo solidarietà. <br />
Gianfranco ci raggiunge alle 8 ma è fortemente preoccupato dopo una notte passata in bianco, vorrebbe portare la sua famiglia al sicuro. Ha voluto essere presente alla prima tappa di questa esperienza che ha curato con tanto impegno, ma il suo pensiero è ai suoi cari, in giornata deciderà il da farsi.<br />
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Dopo qualche equilibrismo del nostro capitano, che riesce a parcheggiare il camper nel caotico centro storico di Assisi,ci rechiamo all’Abazia inferiore punto di partenza dell’iniziativa.<br />
Mentre Fabio mi fa ammirare il rosone della basilica vengo “assalito” alle spalle da due giovani; spiazzato e confuso riconosco Bianca e Riccardo i figli di Luca che vedo appena dietro loro con Matteo altro caro amico. Veramente una sorpresa inaspettata, gradita, emozionante. Capisco una volta di più l’affetto e la stima che hanno questi amici nei miei confronti .Scattiamo alcune foto assieme con lo striscione appositamente preparato per l’iniziativa. Qualche attimo ancora e il Gian si presenta con un giovane frate. Questi ci impartisce una <b>benedizione divina</b> affinché il nostro progetto abbia successo. Divertente e simpatico equivoco durante il rito; solamente un accento posto su una vocale fa dire al Padre che tutti voi possiate arrivare alla metà del vostro cammino… la meta,la meta… capiamo perfettamente la buona fede del giovane religioso mentre ci guardiamo in faccia con un ironico e scaramantico sorriso.<br />
Dopo tutta questa parte fatta di sentimento e devozione siamo pronti per la partenza.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-py1lIMOESXA/V94yco_gDkI/AAAAAAAAE2M/vpVjen17hgwQV-3Mo7osMZegOomZtVq1wCPcB/s1600/ar2910.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="298" src="https://4.bp.blogspot.com/-py1lIMOESXA/V94yco_gDkI/AAAAAAAAE2M/vpVjen17hgwQV-3Mo7osMZegOomZtVq1wCPcB/s400/ar2910.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Alla partenza</td></tr>
</tbody></table>
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Si va… con le tenute preparate dai nostri due sponsor tecnici (grazie anche a loro per il sostegno) emozione per l’inizio di questa avventura,stupore e ammirazione verso la bellezza della città e un pensiero ai tragici eventi della notte.<br />
Appena fuori dall’abitato della città ci dirigiamo verso l’eremo delle carceri, più saliamo più diventa affascinante il paesaggio sottostante. Giunti a questo eremo facciamo una breve visita al complesso e riprendiamo il nostro cammino, siamo concentrati e determinati . Risaliamo dapprima tra ombreggianti strade in mezzo ai boschi in seguito procediamo su sentieri che si inerpicano in maniera decisa verso il monte Subasio ed il relativo parco. Giunti alla sommità percorriamo un tratto in costa che ci permette di recuperare dopo la salita impegnativa, quindi scendiamo anche in maniera repentina verso il paese di <b>Spello</b>. Durante la discesa vediamo dall’alto il caratteristico centro medievale che si staglia davanti a noi. Entriamo nel piccolo paese con gli occhi stupiti davanti a questo borgo così ben conservato. Scendiamo sino alla statale sottostante dove è posizionato il capitano nell’area camper, abbiamo percorso 17 km. C’è un certo senso di sollievo e conforto nel vedere la nostra casa viaggiante.<br />
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È il momento di recuperare e reintegrare le energie perse. I ragazzi si attivano per preparare la pasta, il nostro carburante principale. Breve momento di consultazione con Gianfranco per decidere sul da farsi. La situazione è sempre più drammatica man mano che passano le ore ci si rende conto della gravità del sisma e soprattutto proseguono ancora le scosse. Gianfranco decide di rientrare dalla sua famiglia e riportarla in Alessandria. È un momento difficile sofferto,ma ha tutta la nostra comprensione e il nostro appoggio. Comunque non appena potrà tornerà con noi ce lo promette con un velo di delusione tristezza. Un abbraccio fraterno…<br />
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Dopo la breve ma fondamentale sosta riprendiamo il cammino verso <b>Foligno </b>che raggiungiamo dopo 6 km di strade pianeggianti. Passiamo il ponte sul fiume Topino ed entriamo nel centro storico di questa città. Anche qui lo spettacolo architettonico è davvero stupendo, i nostri occhi si perdono tra piazze palazzi chiese, cattedrali. Dispiace avere un passo così affrettato ma non possiamo permetterci lunghe soste. Usciti dalla città il percorso segnalato da frecce giallo-blu e cartelli che indicano la via di Francesco verso Roma ci porta a scoprire altri piccoli borghi situati sulle colline che stiamo percorrendo. Passiamo il <b>borgo di San Eraclio</b>,il caldo ed i km si fanno sentire, le fontanelle che troviamo lungo il percorso sono davvero gradite e ci rinfrescano dalla calura estiva. Proseguiamo decisi verso la meta della tappa odierna: <b>Trevi</b>.<br />
Posta alla sommità di un colle la vediamo davanti a noi mentre arriviamo nell’ampio viale che porta al centro della città. Foto, foto, e la macchina fotografica è scarica,infine anche il satellitare non da più segni di vita, che bella la tecnologia ma quando ti lascia sei spiazzato!<br />
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Tecnicamente abbiamo terminato la tappa, ma visto che l’agriturismo dove soggiorneremo è a 4 km dalla città decidiamo di scendere a valle facendo due km della tappa successiva, alla fine saranno 38 quelli percorsi. <br />
Il capitano ci viene a recuperare con il camper e ci porta all’agriturismo. Accogliente e caratteristico luogo in mezzo alla campagna umbra. Cena all’aperto con la piacevole brezza della sera. Piatti locali ed un ottima tagliata di manzo accompagnata da un rosso di Montefalco ci confortano dopo questo intenso giorno che ci ha regalato un grosso spavento, ma anche grandi emozioni.FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-35251315391128299712016-09-18T08:34:00.000+02:002016-09-18T08:34:20.723+02:00Assisi - Roma: 24-31 agosto 2016A diversi giorni dal termine del cammino da San Francesco a Francesco voglio fare solo un breve resoconto di questa esperienza davvero <i>coinvolgente</i>. Nel contempo sto dando forma agli appunti di viaggio stendendo un commento per ogni tappa. Un lavoro lungo, e dopo tutte le fatiche fatte prima e durante il cammino procedo molto lentamente, gli impegni famigliari e di lavoro mi lasciano poco tempo, e la stanchezza sta prendendo il sopravvento.<br />L’aggettivo “coinvolgente” penso sia quello più adatto per definire i sette giorni trascorsi assieme ai miei compagni di cammino: Fulvio, alla guida del camper, ci ha scarrozzato su e giù per l’Italia e ci ha seguito passo passo nei nostri percorsi giornalieri.<br /><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-py1lIMOESXA/V94yco_gDkI/AAAAAAAAE2M/vpVjen17hgwQV-3Mo7osMZegOomZtVq1wCPcB/s1600/ar2910.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="298" src="https://4.bp.blogspot.com/-py1lIMOESXA/V94yco_gDkI/AAAAAAAAE2M/vpVjen17hgwQV-3Mo7osMZegOomZtVq1wCPcB/s400/ar2910.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Partenza!</i></td></tr>
</tbody></table>
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I due fondatori del movimento “ SpazzoRunners” il dottore (Roberto) e il geometra (GianFranco) ai quali si è aggiunto l’ing. (Fabio) mi hanno accolto molto amichevolmente. Un gruppo ben assortito in cui mi sono sentito a mio agio, ho condiviso con loro le fatiche quotidiane del viaggio, il piacere della scoperta di luoghi nuovi inaccessibili ai più. La soddisfazione della “conquista” passo dopo passo della meta finale. Ogni giorno nuove scoperte, o semplicemente la visione di luoghi conosciuti ma non così in profondità come si addice ad un cammino. <br /><br />
Un aspetto nuovo per me, e penso anche per loro, cioè quello della condivisione totale di questi sette giorni, in cui si è creato uno spirito di gruppo che ci ha sorretto ed aiutato nei momenti di difficoltà e di stanchezza, rendendo davvero unica la soddisfazione e la gioia per la riuscita del progetto.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/--ZVK_5DNsNk/V94ycv3Kk-I/AAAAAAAAE2M/OKn8uu8vF5AUBoK-y_ehXl2RGKby5Ww7gCPcB/s1600/ar3307.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="298" src="https://2.bp.blogspot.com/--ZVK_5DNsNk/V94ycv3Kk-I/AAAAAAAAE2M/OKn8uu8vF5AUBoK-y_ehXl2RGKby5Ww7gCPcB/s400/ar3307.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Cascate delle Marmore</i></td></tr>
</tbody></table>
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Passare una ad una le varie città poste lungo il nostro itinerario ed infine giungere a Roma, è stato per noi un momento di conoscenza del territorio , della sua storia. Un cammino che abbiamo definito di pace, fede e solidarietà. Ognuno di noi nel suo intimo ha coltivato questi elementi a seconda della propria sensibilità. Arrivare a Roma da una sensazione particolare, soprattutto in questo modo, ci è sembrato di entrare nella sua storia di grandezza. Roma capitale dell’Impero, e poi la Roma capitale della cristianità, la Roma dei Papi, ed infine la Roma capitale d’Italia e proprio il passaggio da porta Pia ha sancito questo ultimo aspetto. Un concentrato di storia di arte e di tradizioni millenarie. L’arrivo in piazza San Pietro con gli occhi velati dall’emozione rimarrà ben impresso nei cassetti della nostra memoria . La visita al Campidoglio grazie alla consigliera comunale Carola Penna è stato un altro privilegio che ci è stato riservato, ed infine l’udienza generale di Papa Francesco a cui abbiamo consegnato personalmente la maglietta della nostra iniziativa è stata la degna conclusione di un esperienza unica.<br />
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Vorrei infine segnalare l’aspetto solidale dell’iniziativa , quello legato alla raccolta fondi per le due situazioni di disagio che abbiamo individuato nella città di Alessandria, ebbene grazie alla generosità di tante persone, associazioni e aziende, il primo obiettivo è stato raggiunto, e poter aiutare Giulia così sfortunata ci riempie di soddisfazione. Ora corriamo per il secondo, grazie a quanti ci hanno sostenuto ed aiutato ed a quanti lo faranno.<br /><br />
FIORENZO<br />
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PS<br />
<a href="https://goo.gl/photos/EvP12jXWEnPyX2ySA" target="_blank">Qui le fotografie</a>FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-66711168600894102792016-08-30T15:58:00.000+02:002016-08-30T15:59:17.003+02:00Flash: Il traguardo si avvicina<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY-kgsMifslpyg51ljG80TmUBK5oMp8je5hDICK53IN6UeMQKGZqpnD8ftE9lpK3FsN_Se0oO8ZRRqKAJ37cvYVK78JvR6LgPVfUIywqa7HRCateZoHZW-KL91ICJPfweCHaR-fypn0ng/s1600/mentana.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY-kgsMifslpyg51ljG80TmUBK5oMp8je5hDICK53IN6UeMQKGZqpnD8ftE9lpK3FsN_Se0oO8ZRRqKAJ37cvYVK78JvR6LgPVfUIywqa7HRCateZoHZW-KL91ICJPfweCHaR-fypn0ng/s640/mentana.jpg" width="356" /></a></div>
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</div>
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Dopo la tappa di ieri (più di 53 km contando gli errori di percorso), il traguardo si avvicina.</div>
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Nella foto, Fabio si inchina alla città garibaldina.</div>
FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3022409357913006597.post-44674389261339569332016-08-25T09:02:00.001+02:002016-08-30T15:44:31.425+02:00Flash: Partiti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-mLpYjGZ_sZc/V76XjYLkbMI/AAAAAAAAE0U/bEhwzUA_cmcdMjdVMvrfj_pxo3kMur_cACLcB/s1600/trevi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-mLpYjGZ_sZc/V76XjYLkbMI/AAAAAAAAE0U/bEhwzUA_cmcdMjdVMvrfj_pxo3kMur_cACLcB/s400/trevi.jpg" width="265" /></a></div>
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Nonostante la paura del terremoto, partiti.<br />
La prima tappa di 38 km è conclusa. Qui sopra una veduta di Trevi.FioreCorsahttp://www.blogger.com/profile/17047290288710349112noreply@blogger.com0