Una lunga assenza da queste pagine in un periodo di cambiamenti (negativi e positivi) della mia esistenza, che hanno spostato le mie abitudini modificando il mio stile di vita. Cosi cerchi di non perdere completamente il contatto con la passione per la corsa e ti ritrovi a gestire piccoli spazi di tempo in maniera innovativa. Allenamenti in natura alla rincorsa (vana) di un purosangue. Nuovi percorsi in zone collinari molto panoramiche e allo stesso tempo impegnative. Qualche corsa tra le mura domestiche su un provvidenziale tapis roulant. La frequenza delle uscite è piuttosto bassa ma lentamente questo nuovo stile di vita sta creando un piccolo equilibrio che mi consente di mantenere una minima condizione fisica. Rinnovati entusiasmi che hanno aperto nuovi capitoli di vita rendono ancor più gratificanti queste piccole “prestazioni atletiche”.
L’indimenticabile esperienza
da San Francesco a Francesco (24-31 agosto 2016) ha prodotto dei risultati molto importanti dal punto di vista pratico come l’acquisto di apparecchiature mediche per l’ospedale infantile di Alessandria ed un elevatore per la carrozzina di una giovane ragazza (Giulia) che purtroppo ci ha già lasciati. Oltre a questi obiettivi raggiunti, io ed i miei compagni di cammino abbiamo instaurato un rapporto di amicizia frutto di quei sette giorni vissuti così intensamente molto profondo. In questi ultimi mesi ha così preso forma l’idea di condividere un evento sportivo legato sempre ad una finalità sociale. La possibilità ci si è presentata in occasione della maratona di Milano dello scorso 8 aprile.
Dopo una serie di contatti e ipotesi i miei compagni
spazzorunners hanno trovato il modo migliore per dare un piccolo ma significativo sostegno ad una associazione che si occupa di tematiche ambientali. Ed eccoci quindi pronti a correre la Milano marathon a staffetta al fianco di Ecogreen. Ad occuparsi delle iscrizioni è l ing, al secolo Fabio Savio, di nome e di fatto ("....e quel savio gentil che tutto seppe....") con la collaborazione del dottore che non si tira mai indietro quando c'è bisogno. Ci siamo, riprende forma il quartetto che si è creato nel 2016 manca il capitano, anche se nei nostri discorsi e nella chat è sempre presente con battute ed interventi. Contatti telefonici, mail e anche un paio di incontri per definire le modalità della nuova iniziativa. Si ritorna a correre assieme in una delle manifestazioni più importanti che offre il panorama nazionale.
A Milano ho corso diverse volte sia in competizione, sia in alcune iniziative del compianto Fabrizio Cosi con i "Podisti da Marte". A Milano ho anche stabilito una rete di amicizie che rendono la partecipazione a questi eventi un momento di piacevole incontro con persone care. Tutto è pronto per il ritorno alle corse con gli amici “Spazzorunners”, domenica 8 aprile. L'appuntamento è fissato per le 7 al casello autostradale di Tortona,qui raggiungo i miei tre compagni di avventura. L’atmosfera è subito quella giusta,battute e aneddoti che ci caricano e preannunciano una giornata intensa e significativa. Il Gian come sempre è il vero motore del gruppo,estroverso e coinvolgente ma anche il dottore e l'ingegnere gli tengono il passo con battute intelligenti ed ironiche. Io anche se un po' defilato riesco ad attirare l’attenzione dei miei compagni narrando alcune situazioni in cui si dubita della mia presunta origine nord africana. Il viaggio verso Milano è veloce e sicuro.
L’ordine della staffetta è già stato deciso: per primo partirà Fabio per la frazione più lunga 13 km. L Ing. è il più in forma dopo la partecipazione al campionato mondiale di mezza maratona a Valencia. A seguire Roberto con 11 km quindi Il Gian con la frazione più corta (7 km per non affaticare troppo il nostro ideologo), a me tocca l'ultima frazione 11km e spiccioli. È prevista per l’occasione la possibilità di giungere al traguardo con la staffetta al completo; pregustiamo già l 'emozione che andremo a vivere.
L'aria fresca del mattino ci accoglie nella capitale meneghina. Il ritrovo e la partenza sono situati nei giardini Montanelli in zona Porta Venezia Già durante il trasferimento in metrò il flusso di partecipanti è notevole e si instaurano subito veloci e piacevoli conoscenze del variegato mondo podistico. All’uscita del metrò rimango colpito dal fascino della città; piazza San Babila, le ampie e vie ed i palazzi danno la misura della grandezza della “capitale finanziaria”, mi vien da pensare “Milan l'è semper un gran Milan!” Molto efficiente l'organizzazione gli ampi spazi del parco rendono più facili le operazioni di routine prima della partenza.
Rimaniamo in tenuta ufficiale spazzoruners e lasciamo il nostro primo staffettista alla partenza, con Gian e Roby ci spostiamo alla altezza del sesto km dove vogliamo vedere il passaggio della maratona individuale che partirà alle 9. È sempre emozionante questa attesa e quando scorgiamo il gruppetto dei battistrada rimaniamo assorti nel vedere la loro azione di corsa, leggera e silenziosa quasi sfiorassero il terreno con un gesto tanto naturale quanto elegante. E poi dietro atleti di valore minore ma con andature anch'esse di riguardo. Cerco con lo sguardo volti conosciuti e alzo un urlo di incitamento quando vedo un atleta di mia conoscenza, quasi di casa direi è il tortonese Enrico Ponta uno degli atleti più forti della provincia di Alessandria. Enrico risponde al mio saluto, mi sembra in buona spinta ad occhio viagga verso una proiezione finale sotto le 2h.40 forza Enrico! Scorre davanti a noi un fiume di maratoneti, come un torrente in piena più irruento nel suo tratto iniziale, si fa più calmo e lento man mano che scorre verso l'approdo finale. Tutti (quasi) arriveranno alla porta di maratona, ognuno di loro con la sua personale sfida ha la nostra ammirazione e stima per quello che sta portando avanti.
Dopo questa passerella che ci ha scaldato il cuore ci dirigiamo verso le rispettive posizioni di cambio, le indicazioni del dottore sono precise e non ho difficoltà nel raggiungere la mia zona di cambio situata all' altezza del 31esimo km. Anche qui molto ben gestita la situazione; un ampio viale dove sono state identificate le varie aree di cambio staffetta. Animazione musica servizi di deposito borse e ristoro una bella prova di efficienza della macchina organizzativa. Lentamente raggiungo la mia postazione di cambio, mentre lo speaker, altro volto conosciuto di fama (Davide Daccò ex atletica di buon livello) annuncia l'imminente passaggio del gruppetto di testa.Sono proprio all’altezza del km 31 dove i battistrada transitano in 1h33’06” praticamente 20 km orari!!! dico 20. È sempre molto interessante per me assistere al passaggio dei maratoneti sopratutto in questa fase dove si fanno i conti con la fatica e si giocano le possibilità di un buon risultato personale. Si perché la maratona fatto salvo alcuni atleti di vertice che si giocano la vittoria o piazzamenti di rilievo, è una sfida personale che può assumere aspettative diverse; dal buon atleta che punta comunque ad un risultato cronometrico di tutto rispetto, fino all'amatore che per motivi di allenamento e di età ambisce solo a tagliare il traguardo. Passa anche il primo gruppetto femminile, anche qui la lotta per la vittoria finale è una questione esclusiva che riguarda atlete keniane. Dietro questo gruppo anche alcune atlete italiane tra queste riconosco la figura esilissima di Rosaria Console, una delle più forti maratonete italiane più volte nazionale, mi colpiscono di Lei i due grandi occhi sgranati che sembrano vedere la sofferenza del momento. Al fianco corre per un tratto con lei il marito altro ex maratoneta dal passato glorioso Daniele Caimmi, la incita le da consigli ma davvero sembra compromessa la sua gara, infatti dopo poco si ritirerà.
Si ma io sono qui per correre mi sono fatto trasportare dalla corrente dei maratoneti, e i miei soci? Nel frattempo hanno iniziato la loro (nostra) maratona arriva il primo messaggio Fabio ha concluso la prima frazione come ha preannunciato tutta sotto i 5'al km. Bene penso che l'obiettivo di stare sotto le quattro ore sia ampiamente alla nostra portata. Il testimone passa ora in mano a Roberto, rimesso in sesto in extremis dal provvidenziale dottor Fulvio Massa, che da sempre è accanto agli amici spazzoruners. Intanto attendo il passaggio di Enrico Ponta al 31° km,consulto il cronometro e capisco che qualcosa non è andato nel modo giusto e quando lo vedo transitare davanti a me è eloquente il suo gesto con le mani:non c'è ne più!. Questa è la maratona,anche un atleta serio e ben preparato può incappare in giornate dove ci si deve arrendere. Forza Enrico sarà per la prossima. Intanto da radio corsa spazzoruners arriva la conferma dell'arrivo del dottore, siamo in media dai dai! ora tocca al Gian. La rifinitura della preparazione il geometra l’ha fatta con una serie di calici pregiati la sera precedente, ma si sa la classe non è acqua (in questo caso è vino) e siamo certi che la prestazione atletica non ne risentirà. Ormai è un continuo susseguirsi di passaggi, dagli atleti della maratona individuale alle staffette. Molti giovani sopratutto nella staffetta rendono vivace la manifestazione, vederli correre così gioiosi è un segnale di speranza per il futuro. Mentre sto trepidamente attendendo l'arrivo del Gian, mi raggiunge l'amico Federico, perno e motore dell'indimenticabile
ULP. Pochi minuti per salutarci e lasciargli il mio fastidioso marsupio, e...c i siamo vedo all'orizzonte l'imponente figura del Gian ("ed El sergea col petto e con la fronte"). Ma si ferma nel settore prima del nostro allora gli corro incontro lo chiamo Gian! Gian! dammi il bracciale (che sarebbe il testimone da passare ad ogni frazione).
Parto a spron battuto (a spron battuto è veramente una battuta vista la mia velocità sigh!) ci provo almeno devo dosare le forze. Quando entri in gara è come se cambiassi dimensione senti la competizione e cerchi di dare il massimo. Il mio nuovo Garmin scandisce il passo istantaneo anche se io mi fido più delle mie sensazioni il primo km in 4’41” è comunque un po’ troppo veloce per le mie attuali condizioni. Cerco di stare un attimo più calmo anche se l’euforia della competizione mi da una spinta particolare, sento quasi la strada in discesa che mi fa correre più forte del dovuto. Le sensazioni sono davvero buone mi ricordano quelle di tanti anni fa sempre su queste strade ci sono venti anni in più ed un minuto in più al km, l'impegno e il piacere per la corsa sono gli stessi. All'altezza del 34° km sento un incitamento dai bordi della strada: vai Fiore! Riconosco subito Simone altro caro amico milanese che mi saluta, scatta una serie di foto, e mi segue per un breve tratto. Davvero una bella sorpresa questa, inaspettata e quindi ancor più gradita. Proseguo la mia corsa in questo mare di podisti, dai più lenti della maratona individuale, agli staffettisti come me. Continuo quindi a sorpassare ed essere sorpassato con sensazioni alterne: da una parte lo stimolo di raggiungere e superare diversi atleti che mi precedono, dall'altra la difficoltà a tenere il passo dei podisti più veloci che arrivano da dietro. Scorrono i km e ora la strada non mi sembra più in discesa, sento la fatica e non sono più sciolto come all'inizio. Soffro ma comunque non rallento più di tanto, l'idea di raggiungere a breve i miei compagni mi aiuta molto. Stringo i denti e passo i km 39-40-41 ci siamo poche centinaia di metri ed eccoli li vedo, Roberto mi grida forza Fiore! ("poscia ch'io ebbi il mio dottore udito").Rinfrancato da quest'ultimo incitamento provo a darmi un assetto di corsa più elegante. Raggiungo il terzetto e proseguiamo appaiati fino al traguardo che tagliamo uniti con le mani .Una bella emozione vissuta unitamente a degli splendidi compagni d'avventura.3h 39’36” il riscontro cronometrico abbiamo dato il massimo e anche se non sarà un granché nel nostro piccolo abbiamo contribuito ad una buona causa.