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lunedì 29 aprile 2013

Mettersi in cammino per far ripartire il futuro

«Non può esserci sviluppo, nè progresso e nemmeno lavoro senza rimettere al centro della politica la persona umana, con i suoi diritti e la sua dignità. È questo il capitale più importante sul quale è necessario investire, il fondamento di una democrazia basata sulla dignità e sulla giustizia». Don Luigi Ciotti su questo non ha dubbi. È da qui che si deve ripartire per costruire un quadro concreto, fatto di progetti e servizi nei quali dovranno trovare posto anche le politiche per i giovani, troppo spesso, dice il presidente di Libera, dimenticati o non ascoltati, in una società che si riempie la bocca con i loro problemi ma che poi non fa nulla per risolverli.
C’è insofferenza, disagio, disorientamento per il lavoro che non c’è.
Cresce la disoccupazione e ci sono padri di famiglia che, a 50 anni, dopo aver sgobbato una vita intera il lavoro lo perdono e vengono strozzati dalla crisi. E’ così che succede che le persone crollano, perdono le coordinate e diventano fragili.

«Senza lavoro – spiega don Luigi Ciotti – le opportunità non ci sono. Senza soldi si entra in circoli viziosi che mettono ulteriormente sotto scacco chi improvvisamente si scopre povero. Sono queste improvvise fragilità che assalgono le persone, facendole crollare sotto il peso della crisi».
«La speranza ha il volto dei progetti concreti. E si chiama giustizia sociale. La speranza significa credere che è possibile restituire libertà e dignità alle persone. Infatti la più grande umiliazione delle persone è la privazione delle libertà. Quindi chi è povero, precario o senza lavoro, non è libero. Prima di ogni cosa dobbiamo quindi liberare le libertà».


Ma da dove partire?

I danni quantificati dalla corruzione ammontano, secondo un calcolo approssimativo, a 60 miliardi di euro all’anno. Un dato che emerge sulla stima sommaria che la Corte dei Conti compie calcolando il 3% del Pil. Danni che, su scala mondiale, ammonterebbero economicamente a 700 miliardi di euro. Ma i danni (e gli effetti) sulla popolazione sono difficili da valutare. Un primo dato certo è la crescente sfiducia.
«Quando questi numeri passano sotto gli occhi di ragazzi che hanno strumenti di conoscenza - prosegue don Ciotti- lasciano in loro una rabbia profonda. Soprattutto quando si sentono dire che non ci sono soldi per le politiche sociali. Insomma, dobbiamo denunciare l’inquinamento che abbiamo nel Paese. Perché è segno di disuguaglianze e ingiustizie. Sono 150 che parliamo di mafie. Ma perché si parla di lotta alla mafia e questi, invece, continuano a essere presenti? ».

Colpire duramente la corruzione. Ecco un primo passo possibile e alla nostra portata. Iniziative come “Riparte il Futuro” (www.riparteilfuturo.it) promosse da Libera e Gruppo Abele, vera espressione di politica partecipativa che può influenzare costruttivamente le scelte di chi ci governa, possono davvero avvicinarci a quella Giustizia sociale e a quella Liberazione della libertà richiamate da Luigi Ciotti.

“Il cammino dei lavoratori”, una intitolazione semplice per questa corsa del 1 maggio 2013 ideata da Fiorenzo Piccinini, che non ha nulla di retorico ma che è specchio di una realtà d’oggi. I lavoratori, i cittadini italiani, non possono più permettersi il lusso di stare fermi a guardare. Bisogna iniziare a correre verso traguardi concreti! Tutti! Ognuno per la sua parte, senza deleghe!

E allora ben vengano le iniziative dello sport pulito, spontaneo, gioioso, che siano esempio di forza di volontà ed allo stesso tempo metafora concreta della capacità dell’uomo di scegliere il proprio obiettivo e di raggiungere la propria meta, passo dopo passo, tappa dopo tappa. Certo, con sacrificio e sudore, ma è una sfida con se stessi a cui non si deve rinunciare. E se non ce la si fa da soli, ce la si fa come gruppo. Prendiamo esempio da questi podisti e iniziamo concretamente a correre. Partiamo dalla lotta alla corruzione, poi via via arriveremo a tutto il resto.
Mettiamoci in cammino allora, una tappa dopo l’altra, per far ripartire il futuro.

Carlo Piccini – referente provinciale Libera Alessandria

martedì 23 aprile 2013

1 maggio - Il percorso

Manca una settimana a IL CAMMINO DEI LAVORATORI del 1 maggio e l'organizzazione dell'evento è sul pezzo: contatti, perlustrazioni del percorso, accoglienza, ristori, sorpresa finale... Resta però un'evento autogestito e quindi i partecipanti dovranno essere autonomi in fatto di scelte circa quanto correre, a che ritmo correre e auto di appoggio.


Il percorso è stato definito nei dettagli, con l'individuazione anche dei possibili punti di cambio. Per la descrizione "testuale" cliccare qui.
Per chi necessita di dettagli ulteriori saranno disponibili le cartine al momento della partenza (ma si possono anche richiedere anticipatamente via mail).



mercoledì 17 aprile 2013

1 maggio - Il cammino dei lavoratori

Percorso podistico che unisce due luoghi simbolo del lavoro in provincia di Alessandria: dalla piazza Quarto Stato di Volpedo all’area Ronzone (ex Eternit) di Casale Monferrato.
Un modo per ricordare i sacrifici sostenuti per affermare e difendere il diritto al lavoro e i diritti dei lavoratori.
Si tratta di un'esperienza autogestita dai volontari di Libera, Uisp, Ulp: 70 km da percorrere su strade secondarie a basso traffico (e da Bassignana a Frassineto Po correremo all’interno del Parco Naturale del Po) sia individualmente che a staffetta con cambi liberi a piacere a seconda delle esigenze e intenzioni dei partecipanti.


PROGRAMMA
 
Ore 9.00
Ritrovo dei partecipanti in Piazza Quarto Stato a Volpedo (AL)
Saluto delle autorità e breve tour nei luoghi del Pellizza
Ore 9.30
Partenza della corsa
Ore 17.30
Arrivo della corsa a Casale Monferrato (AL)
Cerimonia presso l’area Ronzone (ex Eternit)
 

martedì 2 aprile 2013

Se il traguardo è l'inizio

“Se il traguardo è l’inizio”; parafrasando il titolo del bell’articolo di Massimo Brusasco apparso sul Piccolo di Alessandria, apro così questo commento che parla della presentazione ufficiale del libro LA CORSA CHE UNISCE .
Il traguardo che abbiamo raggiunto il 26 giugno 2011 posso definirlo la fine materiale di un progetto, che a sua volta diventa l’inizio di un nuovo cammino per divulgare il messaggio che abbiamo portato a tutti i Comuni della Provincia e proseguire nella nostra collaborazione con LIBERA e UISP. E così nei mesi successivi abbiamo lavorato per allestire una mostra dove il visitatore, attraverso un percorso di oltre 60 metri, poteva avere una panoramica su tutti i 190 Comuni della Provincia, abbiamo esposto tutto il materiale informativo che ci è stato offerto nei vari paesi dove siamo stati accolti. Parallelamente (e questo è stato un aspetto molto apprezzato) abbiamo presentato una serie di prodotti tipici locali, vini, salumi, dolci, formaggi… provenienti dalle varie zone della provincia ,presentate da note informative per capirne meglio le origini , e le motivazioni che rendono “tipici” questi prodotti. Questa esposizione di foto,commenti e dati tecnici è stata lo spunto da cui sono partito (con il suggerimento e l’incitamento di numerosi amici) per “unire” questi racconti di viaggio in un libro.
Sembrava cosa fatta , ma non è stato proprio così. Le cronache delle varie tappe contenevano sì dei riferimenti storici culturali, geografici delle varie zone, ma sicuramente non erano sufficienti per comprendere meglio la complessità e la varietà della provincia .Ci voleva qualcosa per riuscire a  capire meglio il territorio, le sue origini, la sua storia ed evoluzione nei secoli, ci voleva una mano sapiente e leggera che intercalasse nelle semplici cronache delle varie tappe una breve e chiara panoramica della provincia. Grazie al fondamentale aiuto di Carla Nespolo sono riuscito ad avere la consulenza del professor Vittorio Rapetti, storico e profondo conoscitore della provincia. E’ stata veramente una grossa fortuna per me ottenere questo appoggio: Il professor Rapetti con grande competenza e disponibilità ha svolto un lavoro importante e anche molto lungo, rendendo il libro completo (trattandosi di un libro che narra un’esperienza) e di facile comprensione.

Questo lungo preambolo per cercare di spiegare come sono arrivato alla ”costruzione“ del libro. Quindi dopo mesi di collaborazione con la casa editrice Impressioni Grafiche di Acqui Terme siamo giunti alla stampa definitiva del libro, grande soddisfazione. Effettivamente è stato un qualcosa di particolare che non avrei mai pensato di realizzare, una piccola creazione che però porta il frutto di un grande lavoro e di una grande esperienza personale e collettiva. E dopo la stampa, chiaramente ci doveva essere il momento della presentazione ufficiale e dell’inizio della distribuzione del libro.
Visto il mio legame con L’Isola Ritrovata, la prima presentazione del libro è stata “voluta e dovuta” a questo luogo speciale per me (e non solo). Ho scelto la data del 29 marzo facendo coincidere disponibilità del locale ed i miei orari di lavoro. Nonostante il giorno particolare (venerdì santo) c’è stata una significativa partecipazione. Molti gli amici che hanno collaborato con noi, ed è stato un vero piacere ritrovarli , ma anche molte persone che ci hanno seguito un po’ più da lontano, e altre che hanno saputo dell’iniziativa grazie all’ottimo lavoro di promozione dell’evento da parte dell’Isola Ritrovata.

Una sala gremita ha fatto da corona alla presentazione che si è aperta con il saluto di Carla Nespolo in qualità di presidente dell’ISRAL e rappresentante del locale. Brillante la conduzione della serata da parte di Franco Galliani che ha parlato anche come presidente territoriale della UISP. La presentazione si è svolta sotto forma di racconto del viaggio e di volta in volta si andava a toccare un diverso aspetto che emergeva dai luoghi e dalle persone che incontravamo. Gli aspetti di natura storica e culturale sono stati analizzati dal professor Rapetti che,come nel caso della Lotta di Liberazione, sono stati molto efficaci e chiari, mentre per la parte più emotiva del viaggio ho fatto qualche intervento io per cercare di trasmettere le emozioni che nascevano durante la ri-scoperta del territorio . Emozioni che abbiamo provato a tradurre in musica grazie al contributo del cantautore Mirco Menna (amico personale e dell’Isola Ritrovata), i brani che ha scelto Mirco si sono inseriti nel racconto del viaggio ed ecco allora che siamo partiti dalla tappa in cui siamo giunti a Castellania per parlare del “mito“ di Fausto Coppi, per poi passare alla val Borbera dove abbiamo ricordato il 25 Aprile . Anche l’aspetto delle migrazioni ha interessato il nostro cammino , e in due occasioni ho parlato di questo particolare (nella tappa n° 13 e nella n° 41) e qui Mirco ha cantato un suo pezzo: ”Migranti” un brano che gli ho espressamente chiesto io, che mi sembra veramente bello e illuminante . Proseguendo siamo passati ad un omaggio a Luigi Tenco che è di Ricaldone. L’arrivo al museo dei campionissimi di Novi Ligure è stato lo spunto per ricordare Girardengo . La partenza della tappa n° 36 da cascina Saetta (primo bene confiscato alla mafia in provincia di Alessandria) è stato motivo per parlare o più propriamente cantare di mafie, sapiente e ricercata l’interpretazione di Mirco di alcuni brani significativi. Fratelli d’Italia è il titolo della tappa n°53, dove abbiamo ri-scoperto l’inno nazionale , e quindi il tema dell’unità d’Italia (che è stato un altro degli aspetti che volevamo sottolineare) è stato motivo di alcune libere, intense e anche molto simpatiche interpretazioni di Mirco. L’arrivo del viaggio, la fine di questo cammino porta con sé molte esperienze e quella che volevo far emergere era quella della speranza, la speranza e l’entusiasmo che ho visto nei giovani volontari di Libera, ma anche quello di tante persone che ci hanno sostenuto e incoraggiato. In accordo con Mirco abbiamo voluto chiudere questo accompagnamento musicale con un suo inedito che parla di una speranza ancora possibile , di germogli di impegno civile e lotta per la legalità, mi è sembrato il modo migliore per dare un senso al nostro viaggio. Per terminare questa prima parte della serata avrei voluto ringraziare tutti, e dico davvero tutti quelli che in diverse forme hanno contribuito alla realizzazione del nostro progetto e non volendo fare un elenco che sarebbe risultato lungo e noioso (rischiando di dimenticare qualcuno). Ho voluto citare Paolo come sapiente, fedele intelligente compagno di viaggio e Federico Webmaster che è stato il motore trainante di tutta l’iniziativa: una collaborazione perfetta ed un perfetta unità di intenti.

La serata è proseguita con la “cena della legalità” preparata da Ezio (che è anche un grande chef) con i prodotti di Libera Terra un modo per testimoniare e per constatare personalmente quanto sia utile ed efficace lo strumento della confisca dei beni alla mafia ed il suo riutilizzo sociale. Un grande momento di convivialità, dove l’atmosfera che si respirava era veramente quella di una grande festa dove tutti erano protagonisti. Ho percepito intensamente l’affetto e la stima dei tanti amici intervenuti. Momenti davvero magici di quelli da custodire gelosamente nel cuore.
Le serate all’isola sono sempre lunghe intense e cariche di sentimento, quindi abbiamo voluto inserire un’appendice alla serata, un a seconda presentazione del libro, per chi non fosse stato presente alla prima, per chi avesse voluto scoprire qualche altra particolarità del viaggio.Questa seconda presentazione , sempre condotta dal versatile Franco Galliani ha avuto come relatore Claudio  Braggio conduttore anch’egli, assieme a Franco, del “Vi piace?” iniziativa di lettura ad alta voce dell’Isola Ritrovata. Claudio ha rivisto un po’ il nostro cammino sotto un altro aspetto cercando di dare un ulteriore chiave di lettura all’esperienza parlando della “profondità delle apparenze” e cioè di come attraverso una velocità di osservazione diversa le percezioni dei panorami naturali e artificiali possa dare sensazioni diverse da quelle che normalmente abbiamo quando percorriamo le strade della provincia. Un analisi raffinata direi, da esperto sceneggiatore qual è Claudio. Chiusura con la lettura del messaggio di don Luigi  Ciotti sull’iniziativa, da parte di Lia Tommi (una delle prime voci del “Vi piace?”) ed un ringraziamento a tutti per l’indimenticabile serata.
FIORENZO

P.S.
E' disponibile su YouTube il filmato dell’evento.