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sabato 30 aprile 2011

14. Cambio di atmosfera

Dopo la lunga tappa dell’altra sera ci ritroviamo per proseguire il nostro cammino in una giornata caratterizzata da temporali che fanno preoccupare. Quando giungiamo a Lago Patrono – la bella frazione dove ha sede il municipio – il tempo sembra però volgere al bello. La formazione è quella dell’altra sera e rassicuriamo Giuseppe sulla nostra capacità di resistenza. I primi km della Mongiardino Ligure - Roccaforte Ligure - Grondona sono di piacevole discesa, in senso contrario rispetto alla tappa precedente, e con la luce odierna riusciamo a scorgere particolari che l’altra sera ci erano sfuggiti: campanili, chiesette, ruderi di castelli. 


Appena prima del 5° km passiamo la frazione Sisola che prende il nome dal torrente che le scorre a fianco, svoltiamo a sinistra e iniziamo la salita. Il cartello stradale indica “Grondona 14”, quindi il kilometraggio sarà quello previsto (18,5km). La salita è impegnativa e dobbiamo dosare le forze anche in vista di un fine settimana molto impegnativo. Gli scenari sono sempre particolari: il cielo è “spettinato”, lascia intravedere squarci di sole ma anche nubi minacciose, e poi valli aperte davvero incantate. Ci spiace essere soli a correre, ogni giorno è davvero una nuova scoperta questo “viaggio”. Alziamo lo sguardo e vediamo i ruderi del castello Malaspina che ci dominano dall’alto, là c’è il sole mentre noi cominciamo a sentire una leggera pioggerellina. Passiamo le frazioni che fanno parte del comune di Roccaforte Ligure e giungiamo davanti alla sede del municipio mentre la pioggia sta aumentando. Facciamo il nostro dovere di messaggeri e ripartiamo. Al culmine della salita inaspettatamente siamo avvolti da una nebbia autunnale che ci chiude la visuale; visto il clima e in previsione di una lunga discesa decidiamo di coprirci un po’.  Un tratto in “costa” prelude alla lunga discesa che ci porterà a Grondona e per fortuna la pioggia ci da tregua. Sono diversi km lungo una strada immersa in un fitto bosco – una sorta di tunnel in mezzo agli alberi – con alcuni tratti davvero ripidi e traumatizzanti per muscoli e articolazioni (ho qualche dolorino, spero non aumentino…). È una discesa davvero lunga che ci porta dagli oltre 700 m.s.l.m. di Roccaforte ai 300 m.s.l.m. di Grondona. 


Arrivati a fondo valle la strada scende in maniera più dolce e vediamo il campanile del paese. Dalle indicazione della mappa il municipio è appena più avanti, ma – sorpresa! – arrivati in via municipio 2 troviamo l’ufficio postale! Ma dov’è il municipio? Un passante ci da le indicazioni corrette: dietrofront per poche centinaia di metri, entriamo in una bella piazzetta, davvero carina, e a pochi metri in una stradina ecco il palazzo comunale. Arrivati, è quel che conta.

giovedì 28 aprile 2011

13. Un pensiero al mattino ed un ricordo alla sera

Un giorno di riposo e si riparte proprio da dove eravamo rimasti: Carrega Ligure. Per la Carrega Ligure - Rocchetta Ligure - Mongiardino Ligure dovremo fare gran parte della strada che abbiamo fatto nell’ultima tappa ma in senso inverso, questo perché c’è solo una strada che raggiunge Carrega Ligure dal versante alessandrino e quindi, volendo legare tutti i comuni con continuità, scenderemo a Cabella Ligure e via fino a Mongiardino Ligure. L’accompagnatore di oggi è Giuseppe, compagno d’infanzia e di giovinezza con cui manteniamo saldi i rapporti di amicizia anche in età adulta. Raggiungendo il ritrovo in auto Giuseppe sembra preoccupato nel vedere tutta la strada che dovremo fare. Effettivamente chi non è podista fatica anche mentalmente a capire che si possa correre per così tanti km. Il sole ancora splendente anche accarezza dolcemente tutto il paese e la frazione adiacente, Connio. Giuseppe, che conosce bene questi luoghi, ci spiega perché il borgo si chiama così e ci  mostra che le case più antiche, molte in rovina, sono costruite proprio su un cuneo di terra ai cui lati vi è un burrone. Giuseppe ci indica anche un’altra frazione, Vegni, dove nacque suo nonno, anzi no, nacque in un ulteriore frazione della frazione, Chiapparo. Il nonno faceva parte di una famiglia con 11 figli, stiamo parlando di anni a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento e qui la vita deve essere stata davvero dura a quei tempi, altro che ULP mi viene da pensare! Ci parla anche delle migrazioni oltreoceano dei suoi avi, tanti sacrifici che sono valsi un futuro più agiato per le generazioni successive.
Anche se stiamo bene entrambi cominciamo la tappa in modo cauto, ma la discesa è davvero invitante e lentamente e inconsapevolmente aumentiamo il ritmo. La temperatura è perfetta, la visuale che abbiamo è davvero straordinaria, e la stessa strada ripercorsa in senso inverso ci offre un’altra prospettiva. Giuseppe si posiziona sui punti più panoramici per immortalarci. Incontriamo poche auto – solo due in dieci chilometri – e nel silenzio della natura sentiamo scorrere il torrente Carreghino. Ripassiamo il comune di Cabella Ligure fin troppo veloci, non esageriamo è ancora lunga, da un controllo fatto oggi i km dovrebbero essere 28. Scendiamo ancora fino ad Albera e poi ancora un po’ prima di svoltare verso Mongiardino. Quindi ci fermiamo a Rocchetta Ligure per consegnare il nostro messaggio. Qui possiamo ammirare Palazzo Spinola (XVII sec.), e io mi diverto a bussare sulla porta con il grosso battente. La fine del centro abitato è sancito in modo caratteristico da un arco con lo stemma del paese.  
“La pacchia è finita” dice Paolo. Infatti, anche se in maniera più graduale delle tappe precedenti, sentiamo la strada salire, e sale anche la nostra fatica, e sale anche il buio. Avanziamo nella notte ormai in mezzo al bosco, e dico a Paolo che qui invece che delle macchine bisogna preoccuparsi dell’attacco di qualche branco di animali, dopotutto sono loro i dominatori qui. Paolo scandisce i km 25-26-27… ci siamo! Una piccola frazione, denominata Lago Patrono è la sede del comune di Mongiardino Ligure. Siamo soddisfatti entrambi, ci siamo goduti questa corsa. Giuseppe ci guarda quasi con ammirazione, intanto ci accorgiamo che le luci interne del municipio sono accese, c’è il consiglio comunale. Paolo suona, ci aprono e ci accompagnano nella sala consigliare dove riconosco nel sindaco un volto noto nel mondo del podismo, il veterano Stefano Gogna. Gli consegniamo il messaggio di Libera, e spieghiamo di cosa si tratta, ma i volti sembrano un po’ tesi, forse siamo entrati in un momento sbagliato, allora salutiamo e ringraziamo. Foto di rito e cambio indumenti, stasera siamo piuttosto stanchi ma ritorniamo alle nostre abitazioni con la soddisfazione di essere stati protagonisti di uno splendido ULP!

P.S.
Il titolo “Un pensiero al mattino ed un ricordo alla sera” è una frase letta su una cappelletta votiva all’ingresso di Cabella Ligure.

mercoledì 27 aprile 2011

12. Sull'Appennino ligure

Con questo post completo il racconto della lunga giornata del 25 aprile, iniziata con la undicesima tappa del giro UNIAMO LA PROVINCIA al mattino, proseguita in modo emozionante con la partecipazione alla manifestazione dell’anniversario della liberazione, e conclusa con la 12^ tappa Cabella Ligure - Carrega Ligure. Torniamo così al pomeriggio di due giorni fa.
Ci spiace lasciare l’atmosfera della festa della liberazione ma siamo chiamati alla seconda tappa del giorno che ci costringe a declinare l’invito di un reduce a visitare le grotte dove si rifugiò durante la seconda guerra mondiale.
Carrega Ligure, con i suoi 956 m s.l.m., è il comune più alto della provincia di Alessandria, diciamo la cima Coppi di tutti i comuni alessandrini. Negli anni si è spopolato e molte case sono ora in stato di abbandono. Così tempo fa l’amministrazione comunale lanciò il progetto “Case ad 1 euro”: se siete interessati a ristrutturare queste case nel rispetto dell'architettura originale e dell'ambiente in cui furono costruite, potreste acquistarle alla cifra simbolica di 1 Euro. Una zona geografica molto particolare dove in pochi km si incontrano ben quattro province e altrettante regioni. Siamo in Piemonte ma proseguendo alcuni km per la provinciale si entra in Liguria, sull’altro versante siamo già in Emilia Romagna (provincia di Piacenza) e appena prima è terra lombarda: un fantastico incrocio di lingue e culture che rappresenta una vera ricchezza. 


Mentre siamo quasi in partenza a Cabella Ligure vediamo giungere a uno dei nostri sostenitori principali il “Mandi”, al secolo Bruno Mandirola da Garbagna, arrivato fin quassù con due compaesani. Con un sostenitore così presente è d’obbligo la foto. Lo ringraziamo, parliamo della manifestazione a cui abbiamo partecipato poche ore prima e della tappa imminente. “Ma ce la fate?” ci chiede uno dei suoi amici, “ma sapete dov’è?”. Lo sappiamo, pensiamo di farcela in 1h30’, comunque non è questione di tempo, vogliamo arrivare fin lassù! Inoltre un rappresentante del comune di Carrega Ligure ci aspetta e gli abbiamo dato appuntamento per le 19.30-19.45. Salutati gli amici garbagnoli iniziamo anche questa tappa.

Io corro con il fazzoletto dell’ANPI, ancora pienamente coinvolto dal clima di questa giornata celebrativa, Paolo fa il ritmo. Il pranzo abbondante si fa sentire, ma valeva proprio la pena di mangiare gli gnocchi al Montebore. Per fortuna la prima parte è abbastanza agevole e iniziamo a carburare ammirando queste montagne così verdi: si vedono frazioni sparse qua e là, molte delle quali sono disabitate , panorama davvero suggestivo. Dopo qualche km, mentre attraversiamo un ponte sul Borbera, Francesco dalla macchina ci indica un piccolo paese lassù quasi alla sommità di un monte: “è quello! ma come ci arrivate?” Con calma, passo dopo passo, rispondo io, Paolo annuisce. In questa immersione totale nella natura i chilometri scorrono abbastanza bene e dopo l’ottavo km affrontiamo il tratto più impegnativo. La pendenza sale veramente e rallentiamo per non andare in crisi; senza forzare saliamo bene. In fondo, dico, sono solo 13 km e ne mancano ancora pochi. In effetti dopo 1,5 km di pendenze importanti ci sembra di correre facile su una strada che comunque sale. Superiamo prima la frazione di Connio e quindi giungiamo a Carrega Ligure in 1h11’20”. Dopotutto non siamo neanche andati male, ma questo è solo un dettaglio, per noi conta arrivare. E proprio mentre ci dissetiamo ci raggiunge Stefano, il “nostro” sindaco nonché  compagno di giovinezza e amico fraterno. Ci aveva promesso che sarebbe venuto fin quassù e così è stato! Ne approfittiamo per fare delle foto insieme a lui e a Francesco. Faccio una passeggiata nella piazza del paese e mi disseto presso una fontana, l’acqua di montagna bevuta alla fonte ha un altro sapore! Forse saranno solo suggestioni, ma si vive anche di quelle…
Ed ecco che vediamo giungere Giovanni Chiesa, consigliere comunale, a cui consegniamo il messaggio di Libera. Ci invita a bere e a mangiare a casa sua dove la moglie ci accoglie molto gentilmente, una coppia veramente ospitale. Ci parlano della vita quassù, delle difficoltà ma anche delle bellezze di questi luoghi. Hanno la tavola imbandita di ogni ben di dio e ci invitano per la cena, ma preferiamo fare solo un brindisi perché la strada del ritorno è lunga. Ringraziamo Giovanni e la moglie, un arrivederci a presto.

martedì 26 aprile 2011

11. 25 aprile

Dopo il primo giorno di riposo riprendiamo il nostro cammino in una data speciale, perché – oltre ad essere il lunedì di Pasqua – oggi è il 25 aprile, un punto fermo da cui l’Italia è ripartita. 
Fiorenzo alla Straborbera del '91
In questa data fino a pochi anni fa si disputava una gara podistica animata da chiari significati storici, la Straborbera: 33,5 km (che poi sono stati portati a 42,195) da Novi Ligure a Cabella Ligure risalendo tutta la val Borbera, luogo di numerose battaglie partigiane – come testimoniano molte lapidi e monumenti posizionate in ricordo della lotta e del sacrificio di tanti giovani. Quindi avverto un legame speciale con questi luoghi. Ricordo ancora perfettamente il brivido che mi scosse quando passai  a fianco del monumento di Pertuso sentendo uno dei motivi più noti  e toccanti della resistenza. Dopo tanti anni – 21 dalla mia prima partecipazione – sono ancora qui a correre su queste strade anche se la gara non c’è più (peccato!). Nella stesura del calendario de UNIAMO LA PROVINCIA abbiamo voluto essere in questa valle proprio il 25 aprile per dimostrare la nostra gratitudine verso coloro che ci hanno liberato dal regime nazifascista. Inoltre siamo stati invitati alla manifestazione di Pertuso – frazione di Cantalupo Ligure – ma di questo potete leggere in un altro post.
Nella tappa di oggi Borghetto di Borbera - Cantalupo Ligure - Albera Ligure - Cabella Ligure l’accompagnatore è Francesco, già stato con noi nella 2^ e 3^ tappa. Mi accorgo che ho indicato come orario di partenza le 10.30 invece delle classiche 10.00; ormai che è scritto così concordiamo con Paolo di aspettare quell’ora – non si sa mai – comunque non arriva nessuno. Partiamo noi e chiedo a Francesco di fotografare la nostra partenza assieme all’orologio del campanile di Borghetto di Borbera. Ok perfetto! Si parte! Il clima è davvero ideale, siamo fortunati dice Paolo. Si corre bene, facile, la strada è in leggera salita ma andiamo via sciolti e senza esagerare perché oggi abbiamo due tappe e raggiungeremo il comune più alto della provincia.


Dopo la frazione Persi entriamo nella magia delle “strette”, gole molto caratteristiche che rendono questa valle affascinante, a tratti selvaggia. Sotto scorre il torrente Borbera, disegna un percorso molto tortuoso tra grosse rocce: spettacolare. Passiamo una lapide che ricorda con frasi pregne di significato i tanti caduti per la salvezza della patria e poco dopo siamo a Pertuso. Qui c’è un monumento fatto a stele in memoria delle battaglie partigiane, tanti pensieri ma anche ricordi ed emozioni passano nella mia mente: in questa valle è stato scritto un pezzo della nostra storia, è talmente importante che bisogna ricordarlo con forza.

Proseguiamo la nostra corsa e giungiamo a Cantalupo Ligure dove (finalmente!) c’è un sindaco ad attenderci. Gian Piero Daglio è entusiasta della nostra iniziativa e vuol che portiamo il nostro messaggio di sport pulito e legalità anche alla manifestazione ufficiale del 25 aprile.
Saliamo verso Cabella Ligure e lungo il percorso dovremmo toccare Rocchetta Ligure e Albera Ligure. Ci accorgiamo che possiamo evitare il passaggio a Rocchetta in quanto ritorneremo in questo comune sulla strada per Mongiardino Ligure, così risparmiamo 1 km, belin! (influsso ligure).
Ho un piccolo problema, perdo un po’ di sangue dal naso. Paolo si preoccupa un po’, tranquillo è solo un capillare, ogni tanto mi succede. Durante la sosta per le foto e la consegna del messaggio di Libera ad Albera Ligure mi lavo un po’ ed il problema è risolto.
Arrivati a Cabella Ligure vorremmo tagliare il traguardo della vecchia “Straborbera”, invece andiamo a scoprire l’interno del paese – vie e viuzze che sono tipicamente liguri – prima di raggiungere la sede municipale: arrivati! Ma la giornata ULP  non finisce qui…

NOTA
Qui potete vedere tutte le foto della tappa.

Festa di Liberazione

E’ il 25 aprile: oggi si festeggia la liberazione dal regime nazifascista avvenuta nel 1945. Sono passati tanti anni, ma il ricordo e la memoria di quei giorni davvero difficili devono esser ben presenti nella memoria nostra e di quella delle generazioni future. La nostra libertà e la nostra democrazia hanno le loro radici in quel giorno di liberazione.
In settimana sono stato contattato da Gian Piero Daglio – sindaco di Cantalupo Ligure – che ha ci ha invitati alla manifestazione in ricordo di questa data fondante della repubblica italiana che si terrà nella frazione di Pertuso. Questo invito ci inorgoglisce, è un riconoscimento al significato del progetto UNIAMO LA PROVINCIA, una riscoperta della provincia anche dal punto di vista storico. Il 25 aprile è una data che in Val Borbera ha un importanza particolare viste le numerose battaglie che qui si sono combattute.

Sulle strade della libertà

Sono presenti anche gli amici di Libera e della UISP; ci accordiamo con loro e con gli organizzatori  per fare un nostro simbolico ma significativo passaggio di corsa durante la manifestazione. Infatti corriamo dalla lapide a ricordo dei caduti fino al monumento dove sono presenti le varie associazioni capitanate dall’ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Io e Paolo siamo un po’ emozionati, abbiamo al collo il fazzoletto dell’ANPI e portiamo la bandiera di Libera: siamo messaggeri di legalità. Arriviamo di corsa e veniamo accolti da un applauso mentre risaliamo la scala che porta dinanzi al monumento; il sindaco di Cantalupo Ligure, che ha la parola in quel momento, spiega ai presenti il nostro progetto. Quindi la parola passa ai vari esponenti delle associazioni, tutti molto fermi e decisi nel ribadire l’importanza di quella data. Certamente il momento più toccante è stato quando la parola è andata agli uomini che hanno vissuto quei giorni: sentire dalla loro voce i racconti, la speranza e l’entusiasmo che animavano le loro gesta, una speranza ed un entusiasmo che hanno tuttora e che cercano di trasmettere  a tutti noi. Grazie infinite!
Questo per me è stato un grande 25 aprile!



domenica 24 aprile 2011

10. Scianconi?

Arriva anche la 10^ tappa Sardigliano - Stazzano - Serravalle Scrivia - Vignole Borbera - Borghetto di Borbera e si chiude la prima settimana podistica del progetto UNIAMO LA PROVINCIA. È il fine settimana e, dopo tanto lavoro fatto in maniera impeccabile da casa, ci raggiunge il nostro webmaster. Federico arriva assieme a un compagno del Road Runners Club Milano. Marco è di Voghera, quindi molto vicino a noi, e conosce abbastanza le zone in cui andremo a correre. Appena giunto a casa mia Federico prosegue il suo lavoro di webmaster: scarica i dati dal gps di Paolo e altre foto che non aveva, mi fa un resoconto delle cose che ci sono ancora da fare, parla di altre opportunità del progetto, di contatti con altri gruppi… una vera miniera  di idee e di spunti intelligenti. Io timidamente dico “si, ma… Fede, sono già abbastanza al tappo più di così non so se…”. Non vuol essere una scusante, sono tutte osservazioni che tendono a migliorare la qualità  del progetto e ampliare il bacino d’utenza, a completare l’esperienza sotto molto punti di vista ma diventa difficile riuscire a gestire e coordinare assieme tutte queste opportunità. Stiamo cercando di fare le cose al meglio con le nostre forze e con quelle di tanti amici che ci stanno aiutando.

Arrivata l’ora prestabilita ci rechiamo a Sardigliano dove inizierà la tappa odierna. Nella piazza del comune ci attendono Paolo e Fabrizio già cambiati e pronti  per la partenza. Federico ci fa da accompagnatore mentre Marco corre con noi – sta preparando la Pstoia –Abetone, 52 km di salite, chapeau! Fabrizio, ormai assiduo frequentatore dell’ULP, è seguito dalla moglie e dal loro piccolo Matteo, un vero ULP-Reporter. Io annuncio che la tappa odierna non mi sembra tra le più belle e che potremmo avere qualche problema con il traffico. Comunque la prima frazione che ci porta a Stazzano non è affatto male: prima una discreta salita e poi una discesa corribile su una strada contornata da boschi e prati. Arrivati a Stazzano, dopo le foto per la consegna del messaggio, ci dissetiamo mentre Federico ci legge alcune note sul paese e ci parla anche di un dolce tipico della zona gli “scianconi”. Visto che nessuno di noi sa cosa siano, Federico chiede ad un gruppo di ragazzi presenti in piazza, ma anche questi ultimi lo guardano un po’ stupiti e rispondono che non lo sanno. Avranno pensato ma da dove vengono questi podisti? Da Marte? No, quelli arriveranno dopo! Scopriremo in seguito che si tratta di biscotti. In zona segnaliamo anche il castello medievale e il santuario di Monte Spineto.
Da Stazzano a Serravalle Scrivia la distanza è veramente minima, e a causa del traffico giungiamo prima noi delle auto al nostro seguito! Il municipio è contornato da bandiere che ricordano il 150° dell’unità d’Italia. Da qui riattraversato il ponte dello Scrivia e ci dirigiamo verso Vignole Borbera, correndo in fila indiana: il percorso è abbastanza vario, con tratti in salita che si succedono ad altri in discesa, e non mancano degli scorci panoramici. Inizia così la risalita della val Borbera, proprio sul percorso della gara podistica “Straborbera” che si correva in passato ogni anno il 25 aprile. Io e Paolo conosciamo questo percorso per averlo fatto diverse volte, e siamo contenti che l’esperienza ULP ci porti a toccare questi luoghi proprio in coincidenza di quella data. Arrivati a Vignole  Borbera sostiamo sia davanti al comune che alla chiesa di San Lorenzo Martire (seconda metà del XVIII) che ha una facciata tardobarocca e un campanile coronato a forma di bulbo al modo delle chiese ortodosse russe (non siamo esperti d’arte ma ci fidiamo della guida!). Paolo ha fame e approfitta della sosta per mangiare due biscotti, che stomi!


Via verso Borghetto, dove termineremo la tappa odierna. Nell’ultimo tratto Marco e a Fabrizio alzano un po’ il ritmo, io e Paolo ci adeguiamo ed arriviamo in discreta spinta bene! All’entrata del paese si unisce alla nostra corsa anche Federico, avrebbe voluto correre di più ma avrà modo di rifarsi più avanti.
Non male dice Federico, non era poi così brutta! Siamo tutti soddisfatti, ci aspetta il primo giorno di riposo! 
Tutti convocati per il 25 aprile, in questa valle è stata scritta un’importante pagina di storia.

Flash: Un giorno di festa

Oggi è il primo giorno in cui non sono previste tappe podistiche da quanto UNIAMO LA PROVINCIA (ULP) è partito lo scorso 16 aprile. Quasi 180 km nei primi otto giorni, una dozzina in più di quelli preventivati. Salgono i chilometri, ma salgono anche le offerte per Libera: al momento siamo quasi a una media di 2 euro al km. Non male!
Il lavoro extra-podistico prosegue e in attesa della cronaca della decima tappa ecco che sono finalmente disponibili le foto della terza tappa Un postino speciale. E a proposito di foto, ieri sera sulla strada del ritorno c’è stato il tempo (e la voglia) per una foto notturna (per altri dettagli clicca qui).
Domani ci aspetta una giornata molto intensa dove podismo, turismo e cultura saranno un tutt'uno (clicca qui per la cronaca del sopralluogo). Sarà tempo di LIBERAZIONE con l'ANPI
Buona Pasqua!

sabato 23 aprile 2011

9. Con il presidente

Ed eccoci alla nona tappa, la Carezzano - Sant’Agata Fossili - Gavazzana - Cassano Spinola – Sardigliano. Oggi abbiamo un ospite particolare che corre con noi: Aldo Gisco, il presidente della nostra società, U.S. ACLI SCALO VOGHERA. Ormai sono più di vent’anni che lo conosco e c’è davvero un buon rapporto tra noi. Correrà l’intera tappa come preparazione per la prossima maratona di Stoccolma. Oltre ad essere stato un’atleta di buon valore (17,2 km nell’ora in pista) ha sempre collaborato con la società nella gestione del gruppo e nell’organizzazione di innumerevoli  gare. E ora da presidente coordina un gruppo con oltre 100 tesserati, un impegno costante e serio che sta dando i suoi risultati. Fabrizio anche stasera è con noi. In questa tappa ci seguirà Daniele in compagnia della moglie Elisa venuta a vedere come si svolge una tappa visto che anche lei  avrà questo ruolo prossimamente.
Riusciamo a partire abbastanza in orario e per la prima volta non c’è il sole ma un cielo che lascia intuire che poi cadrà qualche timida qualche timida goccia d’acqua.  La salita che ci porta al primo comune è piuttosto impegnativa , ma si parla tranquillamente  e Aldo ci racconta dei suoi 39 anni di attività e di come è cambiato il mondo del podismo. Stiamo correndo sempre su colline molto belle – dall’alto vediamo la pianura sottostante e la città di Novi Ligure, segno che stiamo anche cambiando macrozona spostandoci dal tortonese verso il novese – zone che Paolo non conosce. Alle porte di Sant’Agata Fossili vediamo una serie di case prefabbricate e la nostra mente torna all’aprile di otto anni fa quando questa località fu l’epicentro di una forte scossa di terremoto.
Giunti nella piazza del municipio Elisa scatta le foto e Daniele ci spiega che il paese sorse come abitato intorno a una cappella dedicata a Sant’Agata da cui prese il nome e solo nel 1871 fu aggiunto lo specificativo “Fossili” a causa dei molti fossili trovati nei terreni circostanti. Ottimo lavoro. Se volete avere alcuni cenni storici, cliccate qui.


Da qui scendiamo fino a Gavazzana, la discesa è invitante ma riusciamo a tenere un ritmo di corsa controllato. Intanto ci raggiunge in senso inverso Marco che conosce molto bene la zona visto che  siamo sui suoi percorsi di allenamento. In pochi minuti siamo a Gavazzana il palazzo comunale è posto in una posizione detta di belvedere, e lo è davvero. Da qui ancora discesa giù fino a Cassano Spinola, situato a fondo valle. È il paese dove abita Marco e lui ci guida fino al municipio dove ci raggiunge l’assessore allo sport a cui spieghiamo il progetto UNIAMO LA PROVINCIA.


Si riparte per l’ultima frazione quella che ci porterà a Sardigliano , anche questi sono percorsi che Marco conosce a menadito e ci fa da cicerone. Per trovare il municipio bisogna andare fino alla frazione di Cuquello con l’ultimo km in salita. Arrivati!  Il gps di Paolo segna 16,2 km come da tabella. Marco ci saluta e ritorna a casa di corsa: tra su e giù oggi di km ne ha fatti più di noi.
Dopo esserci cambiati ci ritroviamo in sei con borse e materiale vario tutti nella mia ULP-Mobile: ci stringiamo a più non posso e torniamo a recuperare le altre macchine alla partenza seguendo una scorciatoia indicataci da Marco (conoscere la zona è vantaggioso!).
L’appuntamento è per domani e l’accompagnatore sarà ancora Daniele, ma forse riuscirò a dargli un giorno di ferie gli dico scherzando, se lo è guadagnato!

venerdì 22 aprile 2011

8. Sali e scendi

Siamo alla tappa numero 8 Castellania - Paderna - Spineto Scrivia - Carbonara Scrivia - Villalvernia - Carezzano e ripartiamo dalle emozioni della sera precedente. Rimaniamo in zona nel senso che l’arrivo della tappa odierna non dista più di 4 o 5 km da quello di partenza e toccheremo una serie di comuni piuttosto vicini tra di loro: abbiamo molta posta con noi.
L’accompagnatore della serata è Daniele con cui ho lavorato tanti anni e siamo diventati molto legati (sono stato anche suo testimone di nozze). Per portare avanti questo progetto ho chiesto l’aiuto di molte persone, e Daniele con la moglie Elisa sono tra le persone che hanno collaborato maggiormente con noi fin dall’inizio. La  definizione UNIAMO LA PROVINCIA è uscita in una discussione tra me e lui, ma non ricordiamo chi l’abbia detta – penso sia lui ma non vuole ammetterlo. Un grazie particolare a questa bella coppia di amici.
La tappa del giorno non dovrebbe essere tra le più difficili, anche se saranno pur sempre 18 km. Con noi corre Fabrizio, nostro compagno della U.S. ACLI SCALO VOGHERA, accompagnato dalla famiglia: il piccolo Matteo è davvero un reporter speciale. Mentre stiamo arrivando, in ritardo, a Castellania  ricevo la telefonata di un podista locale che si trova già alla partenza. Purtroppo al nostro arrivo lui e la moglie non ci sono perché hanno deciso di correre subito in mezzo ai boschi. Dispiace un po’ però non possiamo essere perfetti, anche se stiamo riflettendo su come migliorare la puntualità.
La prima parte della tappa è in piacevole discesa, dal crinale possiamo commentare le varie vedute che abbiamo davanti con i diversi paesi limitrofi. L’arrivo al primo comune della giornata, Paderna, è posto su un bel colle. Durante la sosta Daniele ci fa da cicerone leggendoci le note storiche del piccolo paese mentre noi ci dissetiamo ottimizzando i tempi. ;-)
Riprendiamo a correre in direzione di Spineto Scrivia ubicato su un’altra collina. Paolo dice che è un bene questo continuo variare di percorsi, sali e scendi, perché cambiano gli angoli di lavoro dei muscoli. Il clima è davvero perfetto, la natura è nel suo periodo più rigoglioso e il verde di queste colline è davvero spettacolare. Siamo passati nella valle dello Scrivia, un torrente che ritroveremo spesso nei nostri percorsi, ma siamo ancora nei colli tortonesi


Fonte: comune.carbonarascrivia.al.it
Passato Spineto Scrivia, dopo appena 2 km giungiamo a Carbonara Scrivia e la sede comunale è sotto il Torrione della Rocca fortificata. Da qui scendiamo verso Villalvernia e il percorso preventivato ci porterebbe a percorrere un tratto di qualche km su una statale piuttosto trafficata: non è il massimo ma a volte le unioni sono fatte anche di compromessi. Sennonché Fabrizio ha studiato l’alternativa e ci guida attraverso la strada della Marianna, una strada sterrata parallela fatta di piacevoli saliscendi in mezzo alla campagna. Una soluzione ottima che ci porta sulla statale a meno di un km da Villalvernia. Bravo Fabri! Dopo aver recapitato il messaggio vediamo uscire il sindaco dal palazzo comunale, e quindi ci presentiamo raccontandogli quello che stiamo facendo. Sembra un po’ sorpreso, comunque ci ringrazia e ci fa gli auguri per questa avventura. Forza che siamo quasi alla fine, ci incita Matteo. All’uscita di Villalvernia le immagini del campionissimo sui muri delle case ci indicano che Castellania è vicino. Ricordo anche una corsa podistica organizzata  in questo paese, denominata “sulle strade del campionissimo”. Se invece di correre volete fare un’uscita cicloturistica provate a cliccare qui
Prima di raggiungere il centro di Carezzano ci aspetta un’ultima salita e alla fine della tappa sono 18,5 km. Siamo soddisfatti, è stata una tappa molto varia e non troppo dura, ma questo dipende molto dal ritmo. Foto con le bandiere di Libera per ricordare anche il messaggio di questa importante associazione che ci sta appoggiando.


giovedì 21 aprile 2011

7. A casa del mito

La settima tappa riparte da Viguzzolo con destinazione Castellania  passando per Sarezzano - Villaromagnano - Costa Vescovato
Enrico Pertusi mi annuncia nel pomeriggio che saranno presenti alcuni podisti del Derthona Atletica e degli amici viguzzolesi, mentre altri ci verranno incontro. Grazie Enrico!
Alla partenza sono presenti anche il sindaco Luigi Butteri Rolandi e gli esponenti della Pro Loco che ieri non avevamo fatto in tempo ad incontrare. Ci fanno i complimenti e gli auguri per l’iniziativa. Foto, consegna del messaggio di Libera e via, si parte. Siamo un bel gruppetto all’uscita di Viguzzolo!


Seguiamo una variante proposta dal trailer Carlo per evitare la provinciale e arrivare a Sarezzano. Scopriamo una strada che poi diventerà un sentiero molto bello e panoramico in mezzo a boschi e vigneti. Il paese è arroccato su di una collina e sul punto più alto sorge una bella chiesa di origine romanica. A Sarezzano gli amici viguzzolesi ci salutano mentre Paolo e io proseguiamo alla volta di Villaromagnano. Lo scenario all’uscita del paese è da cartolina! A metà discesa si uniscono a noi tre podisti tra cui riconosciamo Marco Manna, figura storica del podismo alessandrino. Siamo contenti che l’iniziativa UNIAMO LA PROVICIA sia presa in considerazione anche da personaggi così rappresentativi. Quando raggiungiamo Villaromagnano siamo in valle Ossona.

All’uscita del paese inizia la pista ciclabile che conduce a Castellania: è molto bello percorrerla, sembra fatta per i podisti, ma si chiama “ciclabile” sottolinea Paolo. Il nostro accompagnatore del giorno, Gian Piero, dice di voler fare la miglior fotografia del giro, in effetti si sta prodigando per fare le inquadrature migliori. Alle pendici di Costa Vescovato, Marco ci lascia ma ci da appuntamento per quando passeremo dal suo paese; proseguiamo con Federico e Salvatore, due amici venuti da Ovada.

Saliti a Costa Vescovato scopriamo che l’edificio comunale è aperto e il sindaco Fabio Boveri è ancora al lavoro. Ne approfittiamo per consegnare personalmente il messaggio e scattare alcune foto insieme. Intanto ci ha raggiunti Bruno Mandirola, assessore di  Garbagna che sta diventando un nostro sostenitore. Dai che Castellania è vicina! Si comincia ha respirare aria di leggenda: sui muri delle case campeggiano immagini di Coppi, più avanti la strada è segnata con scritte inneggianti alle sue vittorie, c’è un’atmosfera davvero particolare e siamo tutti emozionati. Quando siamo sul falsopiano che ci porta al mausoleo di Coppi e al municipio annesso, fanno in tempo a raggiungerci anche altre due figure storiche del podismo locale – gli ovadesi Giorgio Belloni e Giuseppe De Lucia. La notte ci ha quasi colti ma siamo tutti entusiasti di essere arrivati fin quassù, grande serata!


Riporto anche il link per leggere la cronaca dell'ispezione notturna a Castellania & Co. 

mercoledì 20 aprile 2011

6. Un mare di colline

La sesta tappa Montegioco - Montemarzino - Berzano di Tortona - Volpeglino – Viguzzolo ci riporta quasi a casa, infatti l’arrivo è a Viguzzolo, paese limitrofo a Castellar Guidobono.
Nel pomeriggio vengo contattato da un amico podista di Viguzzolo che mi chiede informazioni. Sono contento che Enrico Pertusi abbia aderito alla nostra iniziativa, ne avevamo già parlato in autunno e l’idea gli era piaciuta molto. Ora lui è infortunato e dice che ci vorrebbe seguire in bici, correrà un suo amico che conosciamo di fama per essere un apprezzato professionista, quindi ci ritroviamo  alle 18  a Montegioco. L’accompagnatore della giornata è Gian Piero che ieri sera ci ha fatto un grosso favore arrivando per un cambio in corsa. Grazie Gianpi! Mentre aspettiamo Paolo che ha preavvisato di essere in ritardo, facciamo la presentazioni. Gian Carlo dice di non essere molto allenato: dal fisico non direi, e neanche da come affronta chiacchierando le prime salite che affrontiamo.



Da Montegioco risaliamo verso Montemarzino, una salita discreta, prima tra vigne e campi, poi in mezzo ad un bosco, Commentiamo assieme i vari panorami cercando di capire quali siano le località che vediamo in lontananza. Intanto Enrico ci segue in bicicletta e scatta… non sui pedali, foto e filmati; si improvvisa telecronista, ci incita, ci da la carica, si crea un bella atmosfera di gruppo. Dopo circa 5 km giungiamo davanti al municipio di Montemarzino, posto su una terrazza  nel punto più alto del paese (473 s.l.m): da qui la visuale è davvero notevole. Non troviamo nessuno ad attenderci, ci scherziamo sopra e facciamo le foto di rito. Nello stesso momento un cane passeggia tranquillamente davanti all’edificio comunale: non mi si dica che non c’era neanche un cane! Andiamo che è tardi! Enrico aveva preso contatti con la Pro Loco ed il comune di Viguzzolo per essere accolti all’arrivo, ma visto il ritardo accumulato l’incontro salta e viene alla partenza di tappa dell’indomani. 


Da qui in poi, io e Paolo conosciamo molto bene il percorso perché è uno dei nostri preferiti per gli allenamenti collinari; i nostri compagni di viaggio rimangono sorpresi dalla grandezza di  queste vedute. Bene! Stiamo concretizzando uno degli obbiettivi del giro: la ri-scoperta del territorio.
Giunti a Berzano di Tortona  troviamo Antonio, un amico mio coscritto, ad aspettarci. Mi fa piacere che segua la nostra avventura e che resti con noi fino all’arrivo di tappa. 
Altri 2 km e raggiungiamo il paese di Volpeglino, arroccato sulla cima di una collina. Le gambe sono un po’ affaticate e cercano di non spingere troppo anche se la discesa pura ti invita a farlo, meglio controllarsi.  Consegniamo il nostro messaggio di legalità e sport,  e riprendiamo la via: siccome questo è un percorso ben conosciuto, decidiamo di evitare la provinciale e percorrere una strada sterrata che ci porterà  nelle campagne di Castellar Guidobono e quindi a Viguzzolo. Entrando in paese dalla strada “bassa” non possiamo non fermarci per fare qualche foto davanti alla bellissima pieve romanica di Santa Maria (secolo XI). Manca poco all’arrivo, il municipio  è al centro del paese e ad attenderci c’è Antonio con il suo piccolo Marco. È quasi buio. Spieghiamo a Enrico e Gian Carlo il progetto UNIAMO LA PROVICIA e la collaborazione con Libera. Rimane giusto il tempo per ringraziarli per la loro adesione alla raccolta fondi e per salutarci.


Anche oggi siamo arrivati! Domani si va a casa di un mito dello sport italiano, sulle strade di Castellania dove nacque Fausto Coppi.

martedì 19 aprile 2011

5. Cambio in corsa

La quinta tappa Garbagna - Avolasca - Cerreto Grue - Montegioco coincide con l’inizio della settimana lavorativa e quindi tutto diventa più difficile da gestire; per fortuna siamo in zone molto vicine alle nostre abitazioni e questo ci facilita. Per la verità la mia posizione lavorativa è alquanto problematica, sono alla ricerca di una nuova occupazione per una serie di motivi che qui non è il caso di spiegare, ma sono sempre molto impegnato: mio padre all’età di 81 anni conduce ancora la sua piccola azienda agricola e in questo momento sto cercando di alleggerire un po’ il suo lavoro. Paolo  invece  nella sua attività di impiegato ha difficoltà negli orari di uscita e cercherà di volta in volta dei compromessi, comunque quando Paolo garantisce una cosa difficilmente viene meno all’impegno preso. Così si tratterà solo di aspettare un po’ di più come è successo in questo caso. Tecnicamente non è una tappa lunga, e neanche troppo difficile, e abbiamo luce a sufficienza, il problema riguarda il nostro accompagnatore Danilo – che ci ha già scortati ieri – perché deve fare il turno notturno e con la partenza posticipata non riesce a seguirci fino alla fine. Quindi con una serie di telefonate  riesco a recuperare Gian Piero, e farlo venire al primo comune dove giungeremo per un cambio in corsa.  

OK, possiamo partire da dove eravamo rimasti, la bella piazza di Garbagna: facciamo subito  una piccola variazione al tracciato che ho stampato, assolutamente doverosa, perché dopo aver risalito  via 14 Marzo, una via stretta e molto caratteristica con numerose botteghe di restauratori rinomate in zona, una piccola vetrina veramente deliziosa, si sbuca in piazza Doria – altro angolo da gustare con gli occhi. Se siete in zona e volete gustare i prodotti tipici, non perdetevi la bella di Garbagna la classica ciresa da spirito, presidio di Slow Food – che potrete accompagnare al Montebore – la cui forma fu scelta da Leonardo da Vinci, altro presidio Slow Food – e altre prelibatezze.

Il passo è sciolto, controllato, “dobbiamo fare una tappa di recupero”, come dice giustamente Paolo. I primi 4 km sono sulla provinciale che però è poco trafficata e scorre in discesa piacevole e dolce, proprio quello che ci voleva dopo il continuo saliscendi di ieri. Al quarto km inizia la salita che ci porterà a Avolasca: mentre siamo a metà salita ci ferma  una macchina e si presenta Valter Raimondi, il sindaco che ci stava aspettando, ma visto il nostro ritardo non ha potuto fermarsi per altri impegni: comunque ci fa i complimenti per l’iniziativa ed i suoi auguri, lo ringraziamo e ne approfittiamo per consegnargli il messaggio di Libera.  La salita è continua ma riusciamo a superarla bene, senza soffrire, è quasi piacevole. Arrivati al piccolo paese assistiamo al cambio di accompagnatore – un grazie ad entrambi. Ripartiamo alla volta di Cerreto Grue, una discesa su un bellissimo crinale dove valli e paesi si prospettano alla nostra vista proprio mentre sta calando il sole. A metà discesa sfioriamo  la chiesa dei Bersaglieri e “Tempio Nazionale del ricordo” in memoria dei caduti delle guerre mondiali posta su un colle nella frazione di Palenzona. 

Fonte: Nikon Club Italia
Proseguendo intravediamo il  campanile della chiesa di Cerreto Grue, sembra vicino ma per arrivarci ci impieghiamo ancora  diversi minuti.  Consegna  del messaggio di Libera e foto davanti al palazzo comunale. Dobbiamo accelerare un po’ il passo perché sta calando la sera, anche se ormai mancano solo un paio di chilometri. Oggi ci è andata bene, il paese di Montegioco è posto sopra una bella altura, mentre la sede comunale la troviamo adagiata proprio a ridosso della provinciale, molto meglio di ieri quando è successo l’esatto contrario con Fabbrica  Curone: paese in basso e municipio in alto! In discesa spingiamo un po’ di più, arriviamo che sta facendo buio, foto e consegna  del messaggio (più che consegna direi recapito). Foto supplementare con un abitante del luogo, il signor Eugenio a cui spieghiamo la nostra iniziativa, e fine della tappa. Doveroso segnalare  che anche oggi l’assessore comunale di Garbagna, Bruno Mandirola, ci ha scortati all’uscita del paese e all’ingresso di quello d’arrivo. Grazie Bruno, per noi miglior amministratore della val Grue e non solo! 
Domani aria di casa, si arriva a Viguzzolo.

lunedì 18 aprile 2011

FLASH: Nuovo record mondiale

È in corso la 5^ tappa del giro ULP. I nostri podisti-ambasciatori sono in quel di Avolasca e fan girare le gambe, il cervello e il cuore. GO!
Dagli USA, intanto, arriva la notizia del nuovo record del mondo maschile di maratona. Il 29enne keniano Geoffrey Mutai ha vinto la maratona di Boston in 2h03’02”. Sotto il precedente record dell’etiope Haile Gebrselassie – 2h03’59” nel 2008 a Berlino – anche il keniano Moses Mosop, giunto secondo per soli 4”. Primo degli italiani il 42enne Migidio Bourifa giunto 14° in 2h13’45” .

Peccato che a causa del dislivello tra partenza ed arrivo a Boston e il vento a favore, i risultati ottenuti non sono omologabili. Così il miglior tempo mondiale resta ancora nei piedi di Gebrselassie. 

4. Un’accoglienza ospitale

Siamo alla quarta tappa Fabbrica Curone - Montacuto - Dernice – Garbagna, seconda della giornata; questa è l'unica occasione in cui abbiamo inserito due doppie tappe in due giorni consecutivi. Per l'occasione ci raggiunge il nostro compagno di società – U.S. ACLI SCALO VOGHERA – amico e mio ex collega di lavoro Fabrizio, anche lui contagiato dall'effetto N.Y. 2004. Dopo l'esperienza americana è diventato un runner convinto, di quelli tosti che non mollano mai, ex calciatore, e " ragazzo" degli anni '60 come me e Paolo.
Ci ritroviamo a Garbagna, sede dell'arrivo di questa tappa dove ci attende un altro ex collega ed amico del luogo Danilo Fascioli che oltre al proprio lavoro conduce l'azienda di famiglia con grande passione  e tenacia, produce delle ottime ciliege che sono il fiore all'occhiello della zona. Garbagna è molto conosciuta per le sue ciliege e qui vi si tiene un gustusa sagra nel mese di giugno. Da Garbagna ritorniamo a Fabbrica Curone attraverso una strada veramente tortuosa indicata da Danilo, ma è una scorciatoia ci dice, e in effetti raggiungiamo abbastanza velocemente il luogo della partenza. Siamo fortunati, il primo tratto è in discesa (si ma la mattina lo abbiamo fatto in salita!), poi un tratto in costa, nel vero senso della parola, tanto che passiamo una frazione chiamata Costa dei ferrai. Stiamo lasciando la val Curone per passare a quella dove scorre il torrente Museglia. Una discesa fatta con tornanti impegnativi ci porta al fondo valle, l’aria è fresca, quasi fredda, il verde della natura attorno è davvero meraviglioso in questa fase di primavera.
Con Fabrizio e l'ombra di Danilo
Dal fondo valle iniziamo a risalire fino al municipio di Montacuto, primo messaggio recapitato! Danilo fotografa e ci legge anche le note storiche turistiche del piccolo paese. Ripartiamo percorrendo una strada comunale non asfaltata che ci dovrebbe portare poi sulla provinciale che sale a Dernice. Abbiamo qualche dubbio, i km vanno su, Paolo ci tiene aggiornati e Fabrizio tende a scappare – non riesce ad andare piano. Siamo in mezzo ai boschi, la strada sale ma siamo assorti dal paesaggio. Arrivati ad un incrocio la logica ci porta a continuare diritti, invece Danilo che ci precede torna indietro e ci fa svoltare a sinistra (dopo aver chiesto informazioni in una frazione appena avanti). Pericolo scampato, abbiamo fatto solo 200 metri in più, e dopo un infinita salita ci tocca un infinita discesa. Adesso la strada è asfaltata, scendiamo e scendiamo, Danilo ci rassicura parlando il suo dialetto molto caratteristico e simpatico. Infine attraversiamo un ponte su un’altro torrente (dovrebbe essere l’Arzola) e raggiungiamo la provinciale che porta a Dernice. Ma quanto manca? “È lì” dice Paolo, mica tanto, un po’ conosco la zona e sono almeno 5 km tutti in salita non durissima. Nella risalita ammiriamo il paesaggio con le varie frazioni, vediamo il castello di Borgo Adorno e il monte Giarolo.  Ci appare la torre di Dernice, da qui in poi è tutta discesa. Arriviamo davanti all'edificio comunale, ci dissetiamo e proseguiamo la consegna dei nostri messaggi.



Via verso Garbagna: panorami bellissimi costringono Danilo a scattare foto non solo a noi che corriamo ma anche al paesaggio. Discesa difficile, in mezzo ai boschi, e arrivati a fondo valle costeggiamo un nuovo torrente, è il Grue. Da qui 3 km in falsopiano a scendere e si arriva alle porte di Garbagna, dove oltre a Danilo ad attenderci c'è un assessore comunale che io e Fabrizio conosciamo bene per essere stato nostro collega di lavoro, è Bruno Mandirola da sempre impegnato nell'amministrazione comunale del paese. Veniamo scortati dalla sua macchina fino alla piazza del municipio. Siamo soddisfatti che qui ci sia qualcuno ad attenderci. Svolgiamo il ruolo di ambasciatori del messaggio di legalità di Libera: foto, distribuzione di materiale informativo e della pasta prodotta sulle terre confiscate alla mafia. E per finire, aperitivo nel caffè della piazza offerto dall'assessore che ci dimostra disponibilità anche per la tappa del giorno successivo. Ringraziamo tutti per le offerte che devolveremo a Libera per la ristrutturazione del primo bene sequestrato alla mafia in provincia di Alessandria, e per l'accoglienza. Grazie! Diamo appuntamento per l'indomani alle 18,00. Per la cronaca abbiamo terminato la tappa in 2h05' per un totale di 23,5km.

NOTA
Qui potete vedere tutte le foto della tappa.

3. Un postino speciale

Siamo al secondo giorno dell'ULP, anche oggi due tappe. Si riparte da Brignano Frascata, la formazione è quella del pomeriggio precedente, se qualcuno ci raggiungerà sarà ben accetto. La terza tappa de UNIAMO LA PROVINCIA è Brignano Frascata - San Sebastiano Curone - Gremiasco - Fabbrica Curone. Il clima è davvero ideale, siamo tranquilli e partiamo con calma.  
La strada è in leggera salita ma si corre molto bene, dopo pochi km un cartello ci indica l'antico confine tra il feudo dei Doria e quello di Milano. Mentre stiamo raggiungendo San Sebastiano Curone vediamo che avanza verso di noi a grandi falcate un podista, lo riconosciamo subito è Giuseppe Raggi. Protagonista insieme al fratello Michele (grande talento) di grandi stagioni negli anni '80, ora molto impegnato in battaglie civili, persona molto sensibile e intelligente, la passione per la corsa non l’ha persa nonostante tutte le vicissitudini della vita e appena può si mette le scarpe per correre (clicca qui per il suo blog). Ci fa i complimenti per questa iniziativa, veramente grande dice; io e Paolo siamo molto orgogliosi di questa adesione. Giuseppe ci accompagna all'interno di San Sebastiano Curone dove c'è la sede del comune, scattiamo qualche foto assieme, e quindi usciamo dal centro del paese attraverso una stretta via molto caratteristica che non avevamo in programma di fare, questo è il vantaggio di avere un conoscitore della zona: scopri angoli particolari (e fai anche qualche metro in meno – e oggi ci voleva proprio). Corriamo assieme fino al comune successivo, Gremiasco, 4,5 km su un percorso piacevolmente “vallonato”. All'ingresso del piccolo paese ci aspetta Francesco che scatta le foto di rito, raggiungiamo il municipio e consegniamo il nostro messaggio. “Accidenti!” dice Paolo “abbiamo dimenticato di lasciare il messaggio nel comune precedente”. Giuseppe si offre come postino e visto che ora lui farà la strada in senso inverso completerà il nostro lavoro: un grazie supplementare. 
Proseguiamo nella nostra corsa verso il municipio di Fabbrica Curone, il quale non si trova in centro ma nella frazione Garadassi, 6 km dal paese principale e a 700 m. di altezza (ora siamo a 400 m.). Forza e coraggio, andiamo avanti. Per ora la salita è agevole, abbiamo un ritmo tranquillo, stiamo bene entrambi. Paolo saluta tutti, anche due motociclisti che ci guardano, si fermano e… chi sono? Smascherati dai loro caschi escono i volti di Irene, una nostra cugina di Genova, e del fidanzato, da queste parti per una gita domenicale. Ci salutiamo e spieghiamo loro quello che stiamo facendo, ci fanno i complimenti e ripartiamo entrambi per la propria destinazione. Che coincidenza quest’incontro! 

Fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Fabbrica_Curone
Intanto raggiungiamo il nucleo principale di Fabbrica Curone dove ammiriamo la bellissima pieve romanica  di Santa Maria Assunta. Segue il tratto più difficile della tappa, una serie di tornanti impegnativi, ma con molta calma saliamo bene entrambi, quasi chiacchierando; non siamo in affanno e al termine ci diciamo: però! pensavo peggio! La salita comunque non è ancora finita ma è sicuramente corribile, e già vediamo il campanile della chiesa dove è situato anche il municipio: ci siamo quasi. Francesco ancora una volta è già in posizione per scattate la foto dell'arrivo. In poco meno di 1:30’ abbiamo terminato una tappa di 15,8 km (cosi dice il GPS  di Paolo). Dopo esserci dissetati, cambiati, svolto la nostra funzione di messaggeri, facciamo visita alla chiesa limitrofa al municipio. Rimaniamo colpiti dalla lapide a ricordo dei caduti di guerra: ogni paese, anche il più piccolo ha pagato un prezzo altissimo per la nostra libertà.
Ora rientriamo, la pasta aspetta, e io aspetto lei. La quarta tappa riparte da qui, e come al solito chi c'è c'è.