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martedì 28 giugno 2011

Un euro a km!

La corsa tra i 190 comuni è terminata ma UNIAMO LA PROVINCIA ha ancora due consegne importanti da compiere, ed entrambe verranno effettuate giovedì 30 giugno. L’appuntamento è alle 18.30 presso la Sala Giunta di Palazzo Ghilini ad Alessandria.
Dopo aver consegnato il messaggio di legalità di LIBERA a tutti i 190 sindaci, provvederemo all’ultima consegna: all’amministrazione provinciale.

Nella stessa occasione, consegneranno nelle mani della presidente del Comitato Beni Confiscati Libera Piemonte Onlus, Maria Josè Fava, i 1.106,00 euro raccolti in questo viaggio. Questo fondo è costituito in gran parte dai versamenti spontanei dei podisti che hanno partecipato alle tappe e dal contributo di due enti, il comune di Silvano d'Orba e il gruppo dell’Italia dei valori (IDV) della provincia di Alessandria. Come avevamo annunciato prima di iniziare la corsa che unisce i 190 comuni della provincia, esso contribuirà ai lavori di ristrutturazione di Cascina Saetta, il bene confiscato alle mafie a Bosco Marengo (AL) ed intitolato al giudice Antonino Saetta e al figlio Stefano. Lavori che, risolti gli ultimi passaggi amministrativi con il Comune di Bosco Marengo, potranno prendere il via nel corso dell’estate.
La cerimonia sarà breve e alla fine sarà possibile degustare alcuni vini di Libera Terra ottenuti da agricoltura biologica, che le Cooperative di Libera producono sui terreni confiscati alla criminalità organizzata in Puglia e Sicilia.

60. Il 190° comune

Ai sùma, ci siamo, è arrivato il giorno dell’ultima tappa. Concludiamo questa lunga corsa che ci ha regalato tante emozioni, nuove conoscenze, un arricchimento personale davvero importante, un esperienza che desideravo vivere e che ho (abbiamo) vissuto pienamente. Oggi poi è un giorno particolare anche per un altro motivo: è il mio compleanno e festeggiarlo a conclusione di questo viaggio è davvero gratificante.


Per la prima e l’ultima tappa de UNIAMO LA PROVINCIA ho voluto come accompagnatore ufficiale Stefano, amico fraterno nonché sindaco di Castellar Guidobono; anche qui per dare un senso di unità tra noi che siamo cresciuti assieme. L’appuntamento è per le 9 davanti al municipio di Tortona. Quando arriviamo è già presente l’assessore comunale Adelio Ferrari, poi mano a mano arrivano tutti gli altri: la delegazione degli acquesi capitanata da Maurizio Levo e  Paolo Zucca, la colonna milanese composta da Federico, Francesco e Roberto, e gli affezionati Maura, Fabrizio e  Marco, una bella delegazione di Libera composta da giovani tortonesi, e anche alcuni biker ( tra cui Luciano che ha corso con noi la sera prima). Insomma un bel gruppo!

Via, la carovana del giro si muove in direzione Alessandria (sembra proprio una piccola carovana). Per evitare di percorrere troppi chilometri sulla statale abbiamo deciso di allungare il percorso attraverso tranquille strade di campagna. Dopo 2 km entriamo in una stretta strada piuttosto ombreggiata che ci permette di correre con qualche grado in meno. Al 6° facciamo la prima sosta, siamo al Santuario della Cavallosa, un luogo che suscita in me ricordi lontani: qui ho iniziato un altro percorso di vita che non ha dato i risultati sperati, cose che passano, non ti voltare… Proseguiamo su viali ombreggiati, ma quando l’ombra degli alberi ci lascia sentiamo il sole che già scalda in maniera decisa. La seconda sosta è prevista a San GiulianoNuovo e nella piazzetta della frazione troviamo una fontana e ne approfittiamo per rinfrescarci. Il viaggio prosegue, continuo a  ricevere telefonate, alcune di auguri e altre dagli amici già in postazione ad Alessandria. La carovana si allunga: anche mia sorella ci raggiunge in moto e assieme a  Gianni ci scorta (e fotografa) sino all’arrivo.

Foto della recente rievocazione storica della battaglia
di Marengo (tratta da www.matteocremonini.it)
Siamo nelle campagne che sono state teatro della famosa battaglia di Marengo, la storia è passata di qui. Storia vera e leggenda come quella di Gagliaudo che salvò Alessandria dall’assedio del Barbarossa. Altre ancora raccontano la figura di S. Baudolino, patrono di Alessandria. Mi piacerebbe che il nostro viaggio fosse accompagnato da questi racconti, invece è il caldo ad accompagnare la nostra corsa. Siamo a Castelceriolo, cerchiamo invano una fontana ma per fortuna abbiamo buone scorte d’acqua. Da Alessandria ci chiamano: a che punto siete? Ho annunciato l’arrivo tra le 12 e le 12.30 e siamo in media.  

Nell’ultimo tratto entra in campo anche Maurizio – già ottimo accompagnatore di tappa – che con solamente una settimana di allenamenti tiene il passo. Stiamo per lasciare la strada Grilla ed entrare nella statale. Il tratto più pericoloso è quello sul ponte della Bormida così veniamo scortati da un’auto dei vigili urbani. Alle porte della città (cliccate qui per alcune notedi approfondimento su Alessandria) si aggregano a noi anche Elisa e Daniele. Vediamo l’arco di piazza Genova dove Carlo ci consegna le bandiere di Libera per arrivare in piazza della libertà sventolandole. Percorriamo tutti assieme via Dante, l’emozione sale: non sono mai stato così protagonista di un evento come oggi, le gambe non mi tremano però… Negli ultimi metri corriamo con Antonio ed il piccolo Marco. Ed ecco palazzo Rosso, una folla che ci applaude sancisce la conclusione della corsa che unisce, ci siamo riusciti, eccolo il 190° comune della provincia. All’interno del cortile municipale il sindaco Piercarlo Fabbio, la vicepresidente della provincia Maria Rita Rossa, e altre autorità ci attendono. Vedo molti amici che sono venuti qui, ma anche volti non conosciuti che assistono all’epilogo di questa lunga manifestazione. Saluti, applausi, strette di mano si succedono velocemente. Saliamo sul palco e… appuntamento al prossimo racconto.


lunedì 27 giugno 2011

59. L’emozione sale

Ormai ci siamo, sentiamo che stiamo chiudendo il cerchio. È una sensazione particolare: soddisfazione personale, un’emozione che sale perché senti che davvero sei riuscito nell’intento di unire tutti i comuni della provincia. Abbiamo gustato giorno dopo giorno le molteplici situazioni morfologiche della provincia, il variare continuo di paesaggi, coltivazioni, dialetti, e tanto tanto altro davvero. Ma non è ancora finita, siamo alla 59^ tappa Castelnuovo Scrivia - Pontecurone - Tortona e dobbiamo correrla. Siamo nelle nostre zone ma vogliamo ripercorrerle con un altro spirito, quello di prolungare questo filo che lega e unisce tutta la provincia.
Arriviamo a Castelnuovo Scrivia e nella piazza ad attenderci troviamo un bel gruppetto di persone: l’immancabile Fabrizio, Luciano Saracco, Marco Marchese, la tenace Maura e, oltre a questi “assidui frequentatori” dell’ULP ci sono anche Gianni Novello e Sergio Abbà, due validi podisti tortonesi con i quali ho condiviso numerosi allenamenti e molte gare, bei ricordi davvero. Sono contento di vederli e sentire da loro parole di elogio per questa nostra iniziativa. L’accompagnatore della giornata è Gian  Paolo e a dar man forte alla guida del gruppo arriva anche Mirto che con la sua moto ci scorterà fino a Pontecurone attraverso una strada interna per evitare la pericolosa statale.

Quando partiamo il sole è ancora alto, ma noi sappiamo sopportare anche queste difficoltà. All’uscita del paese entriamo in una strada di campagna e proseguiamo tra i campi di grano e le coltivazioni dei molti ortaggi della zona. L’atmosfera è serena, si parla di corse e di altre vicende della vita. A metà strada ci raggiunge in bici un altro amico pontecuronese, è Bruno che conosco da molti anni: anche lui ha voluto darci il suo benvenuto. Arriviamo a Pontecurone, paese a cui sono legato sia per ricordi sportivi – qui ho disputato numerose gare organizzate dal compianto maestro Giuseppe Colla – che per aver iniziato qui la mia attività lavorativa. Veniamo accolti davanti all’edificio comunale dal neo-sindaco Ernesto Nobile. Ci viene offerto un bel volume sulla vita e le opere di San Luigi Orione (1872-1940), nativo di Pontecurone: una personalità di grande rilievo, fondatore di numerose opere caritatevoli ed assistenziali, un santo che ha operato in mezzo alla gente il cui ricordo in queste zone è ancora forte da parte di chi lo ha conosciuto. Breve sosta per  un piccolo ristoro e poi via verso Tortona, la “nostra” città di riferimento.


Luciano ha studiato un percorso alternativo alla trafficata statale, una strada di campagna appena fuori l’abitato del paese. Corriamo in mezzo a verdeggianti cascine, guadiamo anche un piccolo ruscello in un piccolo boschetto: siamo piacevolmente sorpresi. Risalendo verso Tortona intravediamo da lontano i palazzi della città. Alle porte della città ci raggiunge in bicicletta anche Enrico Pertusi che, nonostante le sue numerose attività, si sta  impegnando molto per l’ULP. È emozionante attraversare il centro di Tortona nell’ora del “passeggio” tra occhiate stranite e perplesse. Passiamo palazzo Guidobono, il Duomo, e tutti portici, alla fine della via Emilia svoltiamo a destra e siamo in corso Alessandria per fermarci davanti all’ex caserma Passalacqua divenuta sede del municipio di Tortona. Ad attenderci alcuni amici mentre le autorità saranno presenti alla partenza dell’ultima tappa. 
Dopo esserci ricomposti veniamo ospitati nel bar di Enrico, dove ci viene offerto un aperitivo che diventa praticamente una cena. Commentiamo assieme lo svolgimento di questo giro ed Enrico ci chiede quali sono stati i paesi più belli che abbiamo visitato. Vengono fuori diversi nomi, tante situazioni diverse, gli forniamo degli spunti turistici interessanti  e inaspettati. Concludiamo la serata con un brindisi augurale all’epilogo dell’indomani, ripartiremo da qui per giungere nel capoluogo… l’emozione sale. UNIAMO LA PROVINCIA.

FLASH: Gran finale ULP

72 giorni, 1.106 km, 60 tappe, 190 comuni, panorami, tradizioni, curiosità e tanti amici vecchi e nuovi.
I commenti sono in arrivo, intanto la parola alle immagini:

Alla partenza davanti al palazzo comunale di Tortona

Il passaggio al Santuario Madonna della Cavallosa dove abbiamo fatto la prima sosta

L'arrivo in centro ad Alessandria con le bandiere di LIBERA

Un momento della festa finale




sabato 25 giugno 2011

58. Inferno per diavoli

Ormai sentiamo l’aria di casa, oggi arriveremo a Castelnuovo Scrivia, un paese a 15 km dalle nostre abitazioni. È il centro più importante della bassa valle Scrivia a cui siamo legati per vicende sportive e anche con qualche lontano legame di parentela. Le vicende sportive riguardano la nostra “fede” calcistica, per anni abbiamo seguito il Milan nelle partite di campionato ed in quelle delle competizioni europee. Il ricordo più bello che abbiamo è sicuramente legato alla trasferta di Barcellona ’89, emozioni indimenticabili che a distanza di molti anni abbiamo ancora vive nei nostri ricordi. Ora la fede calcistica è svanita (almeno da parte mia), rimane però il bel rapporto di amicizia con l’anima del Milan club di Castelnuovo Scrivia, il “mitico” presidente Angelo Riccardi. Anche Angelo è stato coinvolto nel progetto ULP, ed ha dato prontamente la sua disponibilità. Oggi abbiamo anche un altro accompagnatore, Antonio il mio coscritto con cui siamo cresciuti e siamo particolarmente legati. Anche lui ha voluto aiutarci in questo progetto nonostante le difficoltà dell’ultimo anno, mi fa molto piacere questo gesto di amicizia e disponibilità. Arriva anche Paolo e siamo pronti per la partenza. La 58^ tappa Sale - Guazzora - Isola Sant’Antonio - Molino dei Torti - Alzano Scrivia - Castelnuovo Scrivia ci prospetta una bella serie di comuni della “bassa”.

Appena dopo la partenza mentre stiamo uscendo dall’abitato di Sale si aggrega a noi un podista che conosco solo di vista, si presenta è Cesare Benzi l’ottimo curatore del sito il leone e la gazzella, uno dei primi ad inserire delle notizie sul progetto ULP. Ci teneva particolarmente a correre con noi almeno una tappa, bene! un ‘ospite inaspettato. Parliamo delle vicende podistiche alessandrine e anche delle nostre. Intanto arriviamo al primo comune della giornata che è Guazzora, piccolo e tranquillo centro. Consegna del messaggio con foto, i nostri accompagnatori hanno già capito lo spirito ULP e coadiuvano bene le operazioni. Ripartiamo e dopo un breve tratto di due chilometri siamo già al paese successivo: Isola Sant’Antonio. Leggiamo sulle note turistiche i singolari nomi delle frazioni che lo compongono: Inferno, Paradiso e Purgatorio (“Fino al 1200 Isola Sant’Antonio era chiamata Inferno, poiché era abitata da banditi “gente d’inferno. Probabilmente l’origine del nome è dovuto alla natura del terreno in quei tempi paludoso e selvaggio.”). Troviamo anche il sindaco che era in municipio e gli consegniamo direttamente il messaggio. Siamo nel punto più baso della provincia: 76 metri sul livello del mare, terra molto fertile, famosa per la qualità dei suoi prodotti orticoli. Ad Isola Sant’Antonio poi vi è un importante sagra del melone. 
Forza verso Molino, dice Angelo che conosce bene questi luoghi. Attraversiamo le tranquille campagne di questa zona, passiamo il torrente Scrivia e siamo a Molino dei Torti, anch’esso comune prevalentemente agricolo: famoso e rinomato è l’aglio di Molino, celebrato in una sagra locale. 

Ancora un passo, meno di due km, e siamo ad Alzano Scrivia, altro comune agricolo della zona in cui sono presenti tutti i tipi di ortaggi, con una particolare attenzione per i fagioli. Nella piazza del municipio troviamo ad attenderci Gian Piero, amico e vicino di casa con cui siamo cresciuti, anche il Geo, come lo chiamano gli amici. Dopo aver svolto la funzione di accompagnatore nelle prime tappe (nonché quella di supporto tecnico per le fotocopie), ha voluto correre noi un tratto della tappa odierna. Nonostante gli indolenzimenti e le ammaccature delle recenti partite a calcio porta a termine l’ultima frazione della tappa fino a Castelnuovo Scrivia. Passiamo per la bella piazza e Paolo ricorda l’importante poeta Matteo MariaBandello, nativo di Castelnuovo Scrivia, poi arriviamo dinanzi al palazzo comunale e ultimiamo la tappa soddisfatti per aver messo un altro tassello nel mosaico di questa provincia. Ammiriamo la bellezza del palazzo comunale, il cortile con giardino, e scattiamo delle foto a ricordo della bella giornata. Salutiamo i nostri compagni di corsa che devono rientrare, mentre noi terminiamo la serata in paese davanti ad un bel piatto, parlando di ricordi passati e speranze future .

57. Aria di casa

La 57^ tappa Piovera - Bassignana - Alluvioni Cambiò - Sale ci riporta nel territorio tortonese,  quindi sentiamo un po’ l’aria di casa e la fine di questo “viaggio”. L’accompagnatore della giornata è ancora Mirto, stavolta coadiuvato dalla moglie Laura. Quando ci ritroviamo a Sale vengo sorpreso a dormire in macchina: effettivamente sto accumulando buone dosi di stanchezza e appena ho un attimo lo sfrutto per riposarmi. Dopo l’arrivo di Paolo ritorniamo a Piovera per riprendere il cammino. Con la luce del sole e un po’ più di calma ammiriamo l’imponente castello risalente al XIV secolo  e le quattro torri che lo delimitano, una costruzione interamente in mattoni nei secoli passata a diverse casate e oggi è una proprietà privata.

Fonte: www.napoleon-series.org
Siamo pronti per la partenza, i primi km sono un po’ “arrugginiti”, poi mano a mano la corsa diventa più sciolta. Ripassiamo ancora una volta il ponte sul Tanaro e il mio amico Mirto mi fa notare l’errore che ho commesso in sede di stesura della tappa: effettivamente avrei dovuto invertire la prima frazione odierna e terminare la tappa precedente a Bassignana, niente è andata così. Raggiungiamo Bassignana posto nei pressi della confluenza del Tanaro con il Po (zona che costituisce la omonima riserva naturale speciale), Laura e Mirto non perdono l’occasione per scattare foto. La zona fu teatro anche della seconda guerra di indipendenza nel 1859.
Da qui ci dirigiamo verso Alluvioni Cambiò e ripassiamo il ponte del Tanaro (e sono tre! dice ironicamente Mirto), superiamo la frazione Grava e percorriamo una tranquilla strada di campagna. Il municipio si trova nella frazione di Mortiriolo (non facile da trovare, ma  i nostri accompagnatori sono preparati). Il Po è vicino, sopra di noi l’argine fa da scudo alle temibili inondazioni. Passiamo altre frazioni e quindi imbocchiamo una ciclabile che conduce a Sale. Sarà il fondo della pista, sarà che vediamo l’arrivo  ma sento che stiamo correndo più velocemente e Paolo  conferma le mie impressioni: è confortante sentirsi ancora così pimpanti dopo tanti km. Raggiungiamo il municipio di Sale ancora in spinta, sentiamo l’aria di casa e la fine del giro -3!


I nostri accompagnatori concludono impeccabilmente il loro compito e ci attendono pazientemente mentre noi ci ricomponiamo in abiti civili. Non soddisfatti del loro contributo alla causa ULP, Laura e Mirto ci invitano a cena a casa dei genitori di lei. Veniamo accolti molto gentilmente dalla signora Lella e dal signor Piero, la nostra fame è proporzionale ai chilometri percorsi… veniamo abbondantemente saziati da numerose leccornie che la signora Lella  ha preparato, anche Mirto si fa notare per le sue abilità culinarie e le sue lasagne al forno tengono il passo di quelle della signora Lella.  Un’altra bella serata dove l’amicizia e l’ospitalità si fondono assieme allo spirito ULP.

venerdì 24 giugno 2011

56. Running ecologico

La 56^ tappa Pecetto di Valenza - Pietramarazzi - Montecastello - Rivarone - Piovera si presenta ricca di spunti interessanti e di nuove visite all’ULP. In mattinata vengo contattato dalle amministrazioni comunali di alcuni paesi che andremo a toccare in giornata, mi chiama anche Massimo Brusasco – il giornalista del Piccolo di Alessandria che ha già corso con noi – per propormi di correre con due podisti alessandrini autori di una nuova e intelligente iniziativa, gli SpazzoRunners. L’ULP è aperto a tutti, quindi appuntamento a Pecetto di Valenza alle 19. L’accompagnatore ufficiale della giornata è Mirto Ferrari, un ex compagno di scuola con cui siamo rimasti in ottimi rapporti di amicizia, e come tutti gli amici mi ha dato la sua disponibilità. Quando arriviamo nella piazza di Pecetto di Valenza vediamo già pronti due podisti, sono Roberto e Gianfranco, gli SpazzoRunners, ci presentiamo e spieghiamo l’un l’altro le nostre iniziative. Il loro slogan è: Puliamo il mondo di corsa. Nei loro allenamenti in giro per l’Italia hanno notato, come tutti noi, molte situazioni di degrado ambientale, a volte vere e proprie discariche a cielo aperto; con la loro iniziativa vogliono segnalare queste situazioni, sensibilizzare la società al rispetto dell’ambiente. Iniziativa meritevole, abbiamo bisogno di più attenzione e rispetto per l’ambiente. Intanto giunge anche Massimo Brusasco che ci tiene a correre con noi almeno una frazione della tappa odierna. Per completare il quadro veniamo accolti da un rappresentante del sindaco che ha saputo in ritardo della nostra iniziativa, e non ha potuto riceverci all’arrivo della 55^ tappa, quella dei 1.000 km. Ci viene offerto del materiale informativo sul paese, tra cui un CD contenente racconti  e canzoni nel dialetto locale. Apprezziamo molto questi doni che ci fanno scoprire meglio le tante sfaccettature e particolarità della provincia. Siamo pronti? Si, no, un attimo. Arriva anche un altro rappresentante dell’amministrazione locale che si offre da guida per una scorciatoia attraverso un sentiero: molto bene, questi passaggi ci fanno scoprire ancor meglio il territorio.
Percorriamo un sentiero bellissimo, e anche un po’ faticoso, in direzione di Pietra Marazzi. Quando arriviamo sulla sommità della collina abbiamo dinanzi a noi un panorama  inaspettato (almeno per me): da qui dominiamo tutta la provincia, sotto di noi la città di Alessandria, in lontananza riconosco la “nostra” Tortona, e più in là anche Novi Ligure e tutte le catene montuose che le fanno da contorno. Scendiamo verso il paese dove veniamo accolti dal sindaco Gianfranco Calorio e altri rappresentanti del comune; Carlo Piccini è presente come rappresentante di Libera. Anche qui ci viene offerto un ricordo del nostro passaggio, un attestato che testimonia l’impegno di questo comune nella lotta alla criminalità organizzata. Nel comunicato di Libera che consegniamo in ogni comune si dice “Le mafie sono vicine”: a riprova della necessità di alzare la guardia in tal senso, arrivano le recenti notizie di cronaca sull’operazione Maglio contro l’andrangheta nel basso Piemonte, con arresti tra Alessandria (un consigliere comunale), Bosco Marengo, Pozzolo Formigaro e Sale.
Per completare il gruppo ci raggiungono anche Gianni, Rossella e Roberto, quelli del martedì. Da qui risaliamo verso Montecastello, posto sulla sommità di una collina poco distante. Il nostro accompagnatore biker ci lascia, lo ringraziamo molto per questo fuori programma. Raggiungere la sommità della collina dove si erge un bel castello (in parte del XII secolo). Il panorama sottostante è stupendo: vediamo la confluenza tra il Tanaro e la Bormida nella pianura alessandrina, un altro bel vedere da 10 e lode! Non ci accorgiamo che siamo entrati in un giardino privato e da una finestra del castello si affaccia un uomo che in maniere non molto nobili ci intima di lasciare la proprietà. Noi ci scusiamo dicendo che stavamo correndo e volevamo raggiungere il centro del paese, ma così facendo suscitiamo ancor di più l’ira del nobile (?) che minaccia di scagliarci contro frotte di terribili cani da guardia. Al che io invito i miei compagni  i avventura a scendere velocemente in paese: “Andùma fioi cl’è mei!” Un errore inaspettato che però ci ha regalato altri scorci indimenticabili. Troviamo la sede comunale dove sono già in posizione il sindaco Gianluca Penna, alcuni amministratori, i rappresentanti di Libera, e chiaramente i nostri accompagnatori. Foto e consegna del messaggio, qualche ironico commento sullo “scampato pericolo”. I nostri soci di corsa ci lasciano, Roberto e Gianfranco ci verranno incontro a Rivarone.


Io e Paolo proseguiamo su una strada in costa che ci offre uno degli ultimi scorci collinari che andremo a scoprire. Dopo qualche km vediamo un piccolo paese che nelle nostre menti dovrebbe essere Rivarone e attraversiamo campi di girasoli e granoturco per raggiungere prima la meta. Commettiamo un’altra leggerezza, perché quando entriamo nel piccolo borgo vediamo la scritta ”Fondi” (frazione di Bassignana). Dobiamo scendere e percorrere la strada a fondo valle, la direzione è giusta ma dobbiamo fare ancora più strada. I nostri accompagnatori si trovavano poco più avanti e non si sono accorti del nostro errore. Arriviamo a Rivarone, famoso per il tradizionale mercato delle ciliegie, praticamente all’imbrunire, ci stavano attendendo da una parte e invece siamo arrivati dall’altra! Capiscono anche loro che qualcosa non ha funzionato, ma siamo arrivati quindi va bene così. Anche gli SpazzoRunners che ci stavano venendo incontro ritornano capendo il nostro errore. Depositiamo velocemente il nostro messaggio e ripartiamo alla volta di Piovera. 
Un tasso ci taglia la strada, sembra avere dei movimenti goffi ed indecisi ma forse siamo più goffi noi che corriamo al buio. Attraversiamo il ponte del Tanaro con un po’ di timore visti gli spazi esigui ai bordi della strada. In lontananza le luci del castello, entriamo nel paese con le gambe che girano sempre di più, svolta a destra poi ancora ed ecco il municipio, la nostra sospirata meta! 24 km, dice Paolo. Stanchi ma soddisfatti. Gli accompagnatori ci attendono, c’è anche un bel ristoro, oltre alle bevande Mirto ha preparato una crostata che apprezziamo molto. Infine raggiungiamo l’altra parte del gruppo e concludiamo la serata all’Isola ritrovata dove Ezio ci attende pazientemente e ci sforna un’ottima cena. L’atmosfera dell’isola poi rende ancor più piacevoli questi momenti. L’ora è tarda, salutiamo nuovi e vecchi amici e torniamo a casa, domani ci sarà un’altra tappa.

mercoledì 22 giugno 2011

55. 1.000 Km

Terminata la prima tappa della domenica il nostro accompagnatore ha scelto un luogo per ristorarci e riposarci davvero speciale: alle porte di Valenza, in una trattoria in mezzo al verde della flora del Po. Ci raggiunge anche Marika, moglie di Maurizio, e ci sistemiamo su una bella terrazza dove a fianco scorre il grande fiume e sullo sfondo si dipanano le colline del Monferrato, una gran bella visuale. Siamo tranquilli, sereni e anche… affamati. Il pranzo è all’altezza delle aspettative, e l’atmosfera è quasi festante, sentiamo l’arrivo anche se io penso (e parlo) della tappa pomeridiana che sarà molto impegnativa. La mia stanchezza è visibile da parte di tutti, e io me la sento tutta dentro! Sono comunque fiducioso sulla riuscita del progetto. Terminato il pranzo lascio i “ragazzi” al computer alle prese con foto e dati gps, e mi apparto all’ombra di un albero sulle sponde del Po dove sprofondo in un sonno che attendevo come l’acqua ad un ristoro. Un paio d’ore, forse meno, comunque un vero toccasana per le mie membra stanche. Al mio risveglio Federico ci saluta e ritorna a Milano, noi lentamente ci apprestiamo alla partenza della tappa Valenza - San Salvatore Monferrato - Castelletto Monferrato - Pecetto di Valenza che ci porterà a sfiorare (o toccare) i 1.000 km percorsi.

Raggiungiamo il centro della città cercando di capire bene quale strada fare per uscirne di corsa, il sole è ancora alto e si fa sentire così ci bagniamo bene  e io corro con il cappellino.  Appena dopo le 18.30 partiamo: il tratto cittadino è ombreggiato e poi seguiamo la provinciale che porta a San Salvatore Monferrato in leggera ascesa, le colline attorno sono molto “morbide”. Cerco di correre in controllo anche se penso che alla fine ci sarà da soffrire. Negli ultimi km la salita si fa più impegnativa, e l’entrata nel centro del paese è davvero dura ma per fortuna corta. Davanti all’edificio comunale veniamo accolti da una rappresentante di Libera, e da un assessore comunale. Ci viene offerto un ristoro e dopo la consegna del messaggio veniamo anche omaggiati di un opuscolo turistico sul bel centro che stiamo attraversando. Avanti! – dice Maurizio – è ancora lunga. Si, ma la frazione successiva è veramente vicina, e anche in discesa. Infatti arriviamo a Castelletto Monferrato consegniamo il nostro messaggio e via verso l’arrivo… con calma, non siamo ancora a metà tappa.


Propongo una sosta per bere ogni 4-5 km e anche per tirare il fiato, la mia spia della riserva sta lampeggiando. Dobbiamo riattraversare una vallata per raggiungere Pecetto di Valenza. Siamo alle porte di Alessandria, a Valmadonna. Prima di risalire la collina attraversiamo il camping Valmilana da dove parte una famosa corsa della zona: Il giro del Morto e già il nome la dice tutta sul tipo di percorso… La salita è abbastanza impegnativa, ma sono le mie energie che sono al lumicino, rallento vistosamente e Paolo mi attende. Il panorama è davvero incantevole mentre il sole sta scendendo tra le colline dorate dai numerosi campi di grano. Paolo e Maurizio si consultano e annunciano che al km 23,9 toccheremo quota 1.000 km totali percorsi dall’inizio de UNIAMO LA PROVINCIA, ne mancano due. Sono sempre più in crisi ma resisto. Paolo fa il conto alla rovescia e finalmente alle porte di Pecetto scatta il chilometro 1.000. Ci fermiamo e immortaliamo il momento con un cartello preparato sul momento. Manca meno di un km ed è in discesa posso farcela. Arriviamo anche oggi in un altro piccolo e bel paese di collina, la piazza, il comune, è andata. Sono visibilmente provato ma molto soddisfatto, l’ultima doppia seduta  dell’ULP si è fatta sentire: 45 km in totale, insomma, si può anche essere stanchi. 
A te la parola, Maurizio. 




Svegliaaa!!!
Fiorenzo è caduto in un sonno profondo, è sotto una pianta che dorme come un ghiro in cerca di recuperare le forze necessarie per affrontare l’ultima tappa della domenica, Paolo è riuscito a recuperare meglio le forze e cerca di svegliare il suo compagno di viaggio.

Ci ritroviamo nel pomeriggio di fronte al comune di Valenza, questa volta Paolo e Fiorenzo si guardano in faccia sapendo che li aspetta una tappa lunga e dura, e anche se l’entusiasmo è sempre alto la stanchezza si fa sentire. Si parte per San Salvatore Monferrato e la strada inizia subito a salire. Il sole in questi momenti non aiuta Fiorenzo che è visibilmente stanco ma in silenzio procede senza lamentarsi, Paolo da buon compagno gli è al seguito e lo incita a non mollare. L’arrivo a San Salvatore è allietato dall’accoglienza del Comune dove ad attendere Paolo e Fiorenzo c’è anche un piccolo ristoro. Foto di rito di fronte al municipio e via!!! a  gambe in spalle verso Castelletto, molto vicino a San Salvatore e soprattutto si trova in discesa.
Il calore ULP coinvolge anche dei ragazzi che incitano i Nostri corridori a non mollare. Altra piccola sosta per reidratarsi e fare i propri doveri istituzionali di postini e si riparte alla volta dell’ultimo comune. Pecetto di Valenza è il tratto più lungo e duro della tappa, con la macchina mi affianco a loro e li accompagno per tutto il tragitto cercando di distrarli dalla fatica e dal caldo. Fiorenzo inizia ad accusare seriamente la stanchezza e ancora una volta mi stupisce la tenacia, la forza e la determinazione che lo spingono in questa difficile impresa, ed è ancora il grande Paolo ad accompagnarlo e a spingerlo oltre i limiti della fatica. I Nostri eroi proseguono fermandosi ogni 5-6 km a riprendere un po’ di fiato. 

La strada riprende a salire e il sole inizia a calare dietro le colline e prima di salutarci ci regala panorami indimenticabili. Pecetto è lì, finalmente lo si intravede. Paolo, cronometrista della corsa e dotato di GPS, annuncia il raggiungimento del 1.000° km proprio in corrispondenza del cartello che proclama la fine delle fatiche: “PECETTO”. Per un attimo rivedo Fiorenzo rinsalire. Il traguardo è proprio dietro l’angolo e così inizia l’ultima discesa che porta nel centro del paese, ormai si contano i passi, ultimi 100 metri di salita e finalmente il municipio di Pecetto, meta e miraggio di una tappa estenuante.

Maurizio, inviato ULP


54. La città dell’oro

Domenica di giugno, aria leggera e cielo terso che ci permette di vedere bene l’arco alpino. Proseguiamo il nostro viaggio da dove ci siamo fermati solo poche ore fa. Al nostro arrivo nella piazza di Mirabello Monferrato vediamo già pronti Fabrizio – con moglie e figlio al seguito – e  Federico webmaster in versione podistica. Il nostro accompagnatore di giornata è l’impeccabile Maurizio che ha già studiato il percorso (e di cui potete leggere un commento più sotto).
Il primo tratto della Mirabello Monferrato - Giarole - Pomaro Monferrato - Bozzole - Valenza è pianeggiante e lo sfruttiamo per tarare un po’ il passo, soprattutto in previsione della “doppia tappa” odierna. Corriamo tra le campagne verdeggianti e approfittiamo dell’ombra dei numerosi pioppeti presenti. Il primo paese che raggiungiamo è Giarole, anche qui un castello ben conservato e visitabile impreziosisce il valore turistico del paese. Dopo la consegna del messaggio ripartiamo e qui “scende in campo” anche Federico che ha deciso di correre i restanti 14 km della tappa.
La frazione successiva ci porta a Pomaro Monferrato posto sulle ultime pendici del Monferrato. Infatti, dopo un primo tratto su una strada pianeggiante, saliamo in mezzo a un bosco e giungiamo alla sommità della collina dove al centro della piazza troviamo l’edificio comunale. Siamo sorpresi da come sia ben curato e caratteristico questo borgo, inutile dire che qualche foto è d’obbligo. Ora si scende verso Bozzole che si trova molto vicino, sulla pianura sottostante. Certamente non possiamo dire che sia altrettanto caratteristico come il centro che abbiamo appena lasciato, ma  è pur sempre un ordinato e tranquillo paese di pianura. Lungo la strada veniamo raggiunti da un motociclista che riconosciamo subito: Claudio è venuto a controllare a che punto siamo della tappa.
Lasciamo il casalese e puntiamo verso l’arrivo della tappa posto nella città di Valenza che raggiungiamo passando per la frazione Monte Valenza, una variante un pochino più impegnativa ma sicuramente panoramica: dalla sommità della collina ammiriamo tutta la pianura e la città di Valenza sotto di noi. Un percorso ricco di saliscendi, poi il passaggio davanti alla stazione della città e infine il lungo rettilineo che porta in centro. Ora il sole si fa sentire e pensando che per oggi non finisce qui spero di raggiungere in fretta il municipio. In effetti dobbiamo attraversare tutta la città per giungere in via Pellizzari, dove troviamo un bel gruppo di persone ad attenderci con le bandiere di Libera e dell’ANPI. Un’altra bella accoglienza! Carlo, responsabile provinciale di Libera, è in compagnia di un assessore del comune di Valenza, di alcuni rappresentanti dell’ANPI, e di diversi sostenitori di Libera. Consegniamo il messaggio al rappresentante dell’amministrazione comunale a cui Carlo parla delle numerose iniziative di Libera, scattiamo molte foto davanti al palazzo comunale, infine gli amici dell’ANPI ci offrono anche un gradito ristoro.


Termina qui un’altra tappa con l’arrivo in una delle città più importanti della provincia: “la città dell’oro”, nonostante l’attuale crisi la città  conserva una notevole importanza nel settore della lavorazione orafa. E ora lascio la parola a Maurizio.



La 54^ ULP Tappa inizia sotto la stella del bel tempo: sole e bassa umidità fanno da compagne ad una mattinata splendida. Il dispiegamento di accompagnatori in questa tappa è imponente, ben due macchine, la ULP-Mobile guidata da me, Maurizio, e l’altra con Anna e Matteo. Accompagneremo i Nostri corridori lungo un percorso che si sviluppa per 19 km e tocca i seguenti comuni: Mirabello Monferrato, Giarole, Bozzole, e Valenza.
Alla griglia di partenza sono presenti: Fiorenzo, Paolo e Fabrizio, Federico inizierà il giro dal comune di Giarole. Mi stupisce vedere con quanto entusiasmo ed energia i ragazzi affrontino l’ennesima tappa e avrei desiderio di scendere dalla macchina per poter correre con loro, ma non ci si inventa podisti. Puntuali alle ore 10.00 iniziano il giro, il loro passo è sciolto e deciso ed è impressionante  vedere la velocità della loro corsa. In breve attraversiamo la campagna che porta a Giarole dove con grande sorpresa notiamo un bellissimo castello.
Il piccolo comune si sviluppa attorno al castello appartenuto e costruito dalla famiglia dei Sannazzaro nel 1163 d.c., siamo colpiti da quanto bene sia conservato. Attraversiamo il paese e raggiungiamo il municipio, foto di rito e consegna della ULP lettera.
I Nostri corridori partono alla volta di Pomaro Monferrato e questa volta si unisce al gruppo anche Federico. Io, Anna e Matteo seguiamo i ragazzi con le macchine senza mai perderli di vista, attenti a documentare ogni istante della corsa.
Durante il tragitto il buon Fabrizio, conoscendo bene i luoghi, decide di fare una piccola deviazione al percorso guidando il gruppo lungo una strada panoramica che si arrocca sino al castello di Pomaro. La scelta di percorrere questa strada si rivela azzeccata, il paesaggio è bellissimo, siamo immersi nel verde e anche se la strada inizia a salire i ragazzi non si perdono d’animo e raggiungono la vetta del colle dove si sviluppa il comune di Pomaro Monferrato. Il paesino ci colpisce, è un piccolo gioiello che si sviluppa attorno ad un bellissimo maniero, tutto ciò impone una pausa scattare qualche foto e godersi la piazza attorno al municipio dove consegniamo la lettera. Come sempre Fiorenzo si lascia rapire dalle scritte sui monumenti e vorrebbe approfondire la storia del paese ma Paolo gli ricorda che il giro è ancora lungo e che è meglio mettersi in viaggio.
Bozzole è veramente vicino, la strada è in discesa e i Nostri podisti impiegano pochi minuti per raggiungere il municipio dove ad arricchire e completare la lunga colonna degli accompagnatori troviamo Claudio in sella alla sua splendida Honda che ci accompagnerà sino alla fine della tappa.
Si riparte per completare l’ultima frazione della mattinata e ancora una volta Fabrizio, per l’occasione guida del gruppo, ci porta a percorrere un’altra strada panoramica evitando così di percorrere tratti di statale e  portando il gruppo in direzione Valenza.
I Nostri Fiorenzo, Paolo, Federico e Fabrizio all’arrivo nel comune di Valenza vengono accolti come eroi da una folla calorosa di amici che incita ed abbraccia i protagonisti della tappa.
Commenti del Picci: “Finalmente si mangia!!” Nel vedere tanta fatica il mio stomaco urla sofferente e pretende il giusto compenso. Ci ristoriamo in una trattoria non lontano da Valenza lungo il Po, dove anche Marika è dei Nostri. Un posto adatto alla sosta soprattutto per la pennichella pomeridiana dei Nostri Eroi, mentre io ho modo di conoscere meglio la simpatia contagiosa di Federico nonché scoprire che è lui la mente creatrice dell’ULP Blog.
 
Maurizio, inviato ULP



lunedì 20 giugno 2011

53. Fratelli d’Italia

Ancora un fine settimana all’insegna dell’ULP dribblando impegni di lavoro e famigliari. È il momento della 53^ tappa: Borgo San Martino - Terrugia - Occimiano - Mirabello Monferrato. Ritorniamo a Borg San Martino dopo aver “prelevato” i nostri  accompagnatori che sono la coppia Patrizia e Claudio, grandi sostenitori dell’iniziativa. Arrivano anche Maura – con il marito Gian Paolo, anche loro stanno diventando degli assidui frequentatori della corsa che unisce – e Marco, alla ennesima presenza in questo giro della provincia. Partiamo dalla piazza del municipio e  attraversiamo la campagna ricca di risaie e corsi d’acqua, il clima è favorevole, non fa ancora troppo caldo. Corriamo in pianura ma ci stiamo ri-avvicinando alle colline del Monferrato. Dopo sei chilometri siamo sulla statale 31 che collega Alessandria a Casale Monferrato, un breve tratto e poi saliamo verso Terruggia, due chilometri sui primi pendii di queste colline incantevoli. Arriviamo nella piazza centrale dove è situato il municipio mentre i nostri accompagnatori sono già in posizione pronti a scattare le foto per la consegna del messaggio. Gustiamo per le ultime volte un altro belvedere del Monferrato e quindi ripercorriamo a ritroso la salita che abbiamo fatto per arrivare alla sommità del paese. 
Una volta scesi, per raggiungere Occimiano dobbiamo percorrere la statale 31, non abbiamo alternative, forza ragazzi dico io, anche questo è Monferrato. Alle porte di Occimano si accosta una  macchina: è il sindaco Ernesto Berra che ci stava attendendo ma vista l’ora deve andare per altri impegni, però ha mandato la sua vice ad attenderci. In effetti veniamo accolti nella piazza comunale dal vicesindaco Emanuela Aceto con tanto di fascia tricolore. Consegniamo il nostro messaggio e parliamo delle iniziative di Lbera che questo comune sta già appoggiando. Inoltre ci viene offerto in ricordo del nostro passaggio un gagliardetto con lo stemma del paese.
Non abbiamo ancora finito, l’arrivo è a Mirabello Monferrato, altri tre chilometri sulla statale, forza che ci siamo. Maura vuol chiudere con noi la tappa e nonostante la sua scarsa preparazione riesce a concludere gli oltre 20 km a meno di 5’ al km di media, con un po’ di allenamento potrebbe togliersi qualche soddisfazione agonistica. A Mirabello Monferrato non c’è nessuno ad aspettarci ma noi espletiamo ugualmente il nostro compito di postini mentre i nostri  accompagnatori sono sempre pronti a scattare foto e a sostenerci. Terminata la nostra fatica osserviamo la piazza del paese e vediamo che recentemente sono state affisse alle pareti dei locali della soms, le didascalie delle vite di Goffredo Mameli e Michele Novaro e il testo integrale dell’inno d’Italia. Per la prima volta leggo tutto l’inno della nostra patria confessando la mia ignoranza, ed una volta letto chiedo chi fosse questo Ferruccio citato dai compositori. Claudio si merita il titolo di “esperto culturale” dell’ULP, dandoci ampie delucidazioni su un personaggio che visse attorno al 1500 e si fece notare per la sua tenacia ed amor  patrio. Concludiamo la serata  in un tipico locale del paese in un bel clima di amicizia.

sabato 18 giugno 2011

52. Dove il Sesia incontra il Po

Ultimo ritrovo al casello di Alessandria ovest con l’accompagnatore di oggi che è mio cognato Gianni, anche lui coinvolto nel progetto ULP. Cambiano anche gli ospiti podisti: oggi abbiamo due “affezionati” ULP, sono Federico Giunti e Marco Marchese. Federico sta facendo i salti mortali per correre con noi e domani partirà per una vacanza all’estero prenotata da mesi così non potrà vivere il finale di questo viaggio e ne è dispiaciuto. Marco viene da Milano via Voghera (di dove è originario) per il fine settimana e ci annuncia che per il 26 giugno ha rinunciato a correre la Pistoia-Abetone per cui si stava preparando in modo da poter concludere con noi il giro della provincia! Sono commosso da questa decisione, non pensavo di poter suscitare emozioni ed interessi così forti. Marco ci spiega che potrà correre la Pistoia-Abetone anche l’anno prossimo, mentre l’ULP (quello originale) c’è solo quest’anno! Ci stringiamo e stiamo in cinque sulla ULP-Mobile carica di tutti i nostri bagagli. Talmente carica che Paolo dimentica il suo GPS sulla capotta della macchina e se ne ricorda solo all’imbocco dell’autostrada. Incredibile, è ancora lì! Fortune dell’ULP.


Arriviamo nel centro di Casale Monferrato e ammiriamo il cortile interno della sede municipale, che ieri era chiuso. Da qui partiamo per la 52 tappa, la Casale Monferrato - Frassineto Po - Valmacca - Ticineto - Borgo San Martino. Paolo ci guida fuori città nella direzione giusta e dopo un km siamo sulla provinciale che porta a FrassinetoPo, pianura risaie e molti pioppi. Gianni cerca angoli e posizioni particolari per scattare le fotografare. Transitiamo a fianco di un centro di studio per la pioppicoltura che qui è molto diffusa e da lontano vediamo il campanile del paese. I campanili sono spesso il primo riferimento che abbiamo prima di arrivare a destinazione. Entriamo nel paese da un bel viale molto verde, raggiungiamo la piazza del municipio anch’essa molto ben curata, caratterizzata da palazzi d’epoca. Qui troviamo il sindaco Andrea Serrao e il vicesindaco Angelo Muzio (se non abbiamo capito male). Gli amici di Libera hanno lavorato bene, grazie! Ci  parlano del paese, alla confluenza tra ilSesia ed il Po, e delle  sue caratteristiche. Infine ci indicano la strada più breve per Valmacca.
Proseguiamo quindi in direzione Valmacca percorrendo una strada sterrata molto ben conservata. In paese troviamo subito il palazzo comunale, un antico edificio risalente al Cinquecento. Ci dissetiamo, lasciamo il nostro messaggio e proseguiamo in direzione Ticineto. In questa zona i paesi sono piuttosto ravvicinati e l’idea di raggiungerli in poco tempo mitiga  le nostre fatiche. Raggiunto il tranquillo centro di Ticineto, in assenza di rappresentanti locali, imbuchiamo il nostro messaggio. Tra le note caratteristiche scopriamo che qui è nata la madre di Cesare Pavese. Ora via verso l’arrivo, posto a Borgo San Martino dove ci attendono. 
Gli ultimi km rendono la mia corsa più brillante, la fine della tappa mette sempre le ali ai piedi! Ecco l’ampia piazza dove è posto il municipio, troviamo ad accoglierci  il vicesindaco Marco Bigliati e alcuni consiglieri comunali. Ci fanno salire all’interno del palazzo e ci offrono un gradito ristoro. Rimangono favorevolmente colpiti dalla nostra iniziativa che hanno conosciuto solo poche ore prima e ci fanno gli auguri per il completamento di quest’avventura. Anche questa tappa si conclude in un clima di amicizia, ogni giorno luoghi diversi e nuovi incontri, nuove emozioni… tutto questo è ULP!