Archiviata la bella festa della scorsa settimana con grande soddisfazione mia e di tutti i partecipanti, questa doveva essere la settimana della ripresa degli allenamenti. In oltre venti anni di attività podistica non ho mai fatto una sosta così lunga, siamo oltre i 45 giorni. Non avvertendo da diversi giorni nessun dolore, ero abbastanza fiducioso di poter riprendere lentamente gli allenamenti, ma è bastato meno di un chilometro per capire che non è cambiato nulla. Il solo riposo non è servito per risolvere il problema. Così ho contattato un buon fisioterapista che mi ha già “salvato” in occasione dell’esperienza dell’ULP, quando risolse un problema di affaticamento muscolare. Ora sicuramente la situazione è più seria, nei prossimi giorni spero di poter essere visitato. Sono abbastanza preoccupato perché a 47 anni questo infortunio potrebbe essere difficile da recuperare. Niente, affronteremo la situazione con calma cercando la via migliore per poter tornare a correre.
In queste settimane sono stato spettatore delle maratone autunnali nelle quali tanti amici e conoscenti podisti erano impegnati, li ho seguiti con passione e trasporto. Soprattutto la maratona di New York mi ha fatto ricordare e rivivere sensazioni particolari, mi sentivo anche io la con loro, lungo quelle strade che ho percorso nel 2004. Sono ritornato con la mente in quei luoghi ricordando la mia corsa euforica fino al 20° miglio, poi le difficoltà fisiche sui saliscendi di Central Park, l’amico Paolo Zucca che mi passa al 40° rifilandomi 4’ di distacco. La delusione per il tempo un po’ troppo alto all’arrivo passò in poche ore perché era stata ugualmente una grande esperienza. Ritorneremo?
In queste settimane sono stato spettatore delle maratone autunnali nelle quali tanti amici e conoscenti podisti erano impegnati, li ho seguiti con passione e trasporto. Soprattutto la maratona di New York mi ha fatto ricordare e rivivere sensazioni particolari, mi sentivo anche io la con loro, lungo quelle strade che ho percorso nel 2004. Sono ritornato con la mente in quei luoghi ricordando la mia corsa euforica fino al 20° miglio, poi le difficoltà fisiche sui saliscendi di Central Park, l’amico Paolo Zucca che mi passa al 40° rifilandomi 4’ di distacco. La delusione per il tempo un po’ troppo alto all’arrivo passò in poche ore perché era stata ugualmente una grande esperienza. Ritorneremo?
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