Riprendo ad aggiornare il blog dopo una pausa di tre settimane, pausa dovuta ad una serie di situazioni che non mi hanno permesso di inserire commenti e spunti di riflessioni anche se ci sono state.
La situazione fisica sta lentamente migliorando grazie alle cure del fisioterapista. Il problema inguinale – pubalgia, come evidenziato dall’ecografia – non è risolto ma è certamente più attenuato rispetto ad un mese fa, tanto da lasciarmi correre “solamente” con qualche fastidio. Nelle ultime due settimane ho inserito una seduta anche a metà settimana oltre alle due del week end. Dai 30’ ai 50’ è già un primo e timido passo verso una ripresa che mi sembra lunga e difficile. Inevitabile faticare tanto, essere lenti, avere ancora qualche “dolorino”: è il prezzo che si deve pagare in questa fase, un prezzo che aumenta con l’età. La dura legge del tempo non fa sconti a nessuno.
Impegno, serietà, sacrificio per amore di un’attività che mi fa sentire vivo, sono questi gli ingredienti per proseguire questa vita di corsa e questa corsa della vita. Collegandomi a quest’ultima riflessione vorrei fare un parallelo con un momento importante della mia vita famigliare: i 50 anni di matrimonio dei miei genitori festeggiati pochi giorni fa. Una lunga corsa a due che può funzionare solo se ci sono buone basi: volontà, determinazione e amore per quello che si fa. Nella corsa come nella vita di coppia. Una lunga corsa dove gioie, dolori, fatiche e speranze si mescolano per accompagnare i protagonisti nel susseguirsi delle stagioni e degli anni. Sempre tenendo ben definita la direzione dei comportamenti di vita improntati sul rispetto, l’onestà e la lealtà verso il prossimo. Valori che hanno cercato di trasmettere ai propri figli in un simbolico, ma quanto mai reale, passaggio di testimone nella corsa della vita. Grazie a mamma e papà.
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