Non mi era mai capitato di festeggiare la ricorrenza della Liberazione come è avvenuto quest'anno. Al valore innegabilmente patriottico che riveste il 25 aprile si è aggiunto quello affettivo che da un anno mi lega alla provincia di Alessandria grazie all'ULP di Fiorenzo e Paolo. Per non parlare della possibilità di utilizzare la corsa come mezzo per testimoniare l'impegno sociale (grazie anche a Libera e alle iniziative dei Podisti da Marte) e onorare il ricordo dei caduti per quella libertà che possiamo dare per scontata ai giorni nostri.
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Alla partenza |
La giornata ha inizio come molte delle tappe all'ULP: arrivo a Castellar Guidobono verso le 8:30 e trovo Fiorenzo e Paolo ad aspettarmi nel cortile di Paolo. Parcheggio l'auto e ci avviamo in compagnia di Francesco verso Serravalle Scrivia, dove abbiamo appuntamento con Fabrizio, sua moglie Anna e il figlio Matteo (che sono i cameraman ufficiali del gruppo), Maurizio (che avrebbe voglia di correre ma fa da accompagnatore), Federico (il webmaster dell'ULP e compagno di squadra che mi ha fatto conoscere Fiorenzo), e tutti gli amici dei Podisti da Marte direttamente da Milano, capitanati dall'ideatore dell'iniziativa, Fabrizio Cosi.
La carovana de
SULLE STRADE DELLA MEMORIA si sposta quindi verso il Sacrario dei Martiri della Benedicta nel comune di Bosio, percorrendo all'inverso gran parte del tragitto che di lì a poco ci troveremo ad affrontare: salite e discese lungo un percorso naturalistico che davvero toglie il fiato (e che lo farà anche dal punto di vista podistico).
Prima di arrivare al Sacrario, veniamo raggiunti da Maura col marito Gian Paolo (che verrà 'costretto' a correre qualche frazione) e da Federico, altro assiduo frequentatore dell'ULP, e dall'amico Salvatore, con i quali ho corso una 30 km a Piacenza quasi due mesi fa, gara che ricordo come una delle più divertenti che mi sia mai capitato di affrontare, grazie alla compagnia gradita e gradevole.
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Il gruppo alla Benedicta |
Arrivati alla Benedicta, veniamo accolti dal sindaco di Bosio e dai rappresentanti della comunità montana e del parco naturale, oltreché da Carlo Piccini, coordinatore provinciale di Libera, e da Franco Galliani, presidente provinciale della UISP. Al saluto delle autorità segue il ricordo dei Martiri Partigiani e del valore della Resistenza, principi che contribuiranno a ispirare la nostra corsa verso la Stele ai Caduti della Pinan Cichero a Cantalupo Ligure.
Sì, perché la strada del ricordo non è solo una viaggio nella memoria, ma anche un viaggio fisico, podistico, che unisce questi due luoghi simbolo del 25 Aprile all'interno della provincia di Alessandria. Oltre 48 km che non ci spaventano certo, da percorrere a staffetta con punti di cambio ogni 5/6 km oppure tutti d'un fiato, obiettivo che ci poniamo sin dalla partenza io, Paolo e Fabrizio Cosi.
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Dal Sacrario dei Martiri della Benedicta (Capanne di Marcarolo - Bosio) alla Stele ai Caduti della Pinan Cichero (Pertuso - Cantalupo Ligure) |
Terminate le foto di rito, siamo pronti per l'impresa: si parte in discesa ma dopo un paio di km ci troviamo ad affrontare la salita più o meno costante fino al km 12. Il tempo è variabile: in queste prime fasi il sole lascia spazio ad alcune nubi e per qualche attimo sembra quasi che possa piovere. Ma il leitmotif della giornata è decisamente il vento, a tratti davvero fastidioso, che ci accompagnerà fino all'arrivo, quasi a non volerci far arrivare al traguardo, ma noi... siamo più forti!
Dopo una mia sosta fisiologica non rimandabile, devo accelerare in discesa per un paio di km per raggiungere il gruppo. Raggiungiamo prima Bosio e successivamente Gavi, e mentre molti staffettisti si danno il cambio, io, Paolo e Fabrizio rimaniamo le costanti. Percorriamo ora strade statali, ma c'è spazio ancora per strappi in salita come la Crenna, deviazione in pendenza di un paio di km che operiamo per evitare una galleria. Raggiungiamo quindi Vignole e successivamente Borghetto, in Val Borbera, e in questo tratto rimaniamo proprio noi tre. Il paese con le sue frazioni sembra non finire mai, ma finalmente torniamo sulla statale e ci fermiamo un minuto per l'ultima sosta: il mio GPS segnala esattamente 42 km 200 metri, per cui siamo arrivati alla distanza della maratona, in poco meno di 4 ore. Da lì in poi per me, sia dal punto di vista della distanza che del tempo, è territorio vergine.
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Ultimi Km: Marco è sempre con Paolo |
Ripartiamo per gli ultimi 7 km (di leggera salita) e si aggiungono Fiorenzo, Fabrizio e i due Federico. Ci dividiamo in due gruppetti e il primo accumula un centinaio di metri di vantaggio, per cui a un certo punto decido di testare me stesso e vedere se dopo 45 km sono ancora in grado di operare una progressione per andare a recuperare i primi, Paolo e Fabrizio. La risposta è decisamente affermativa e ci dirigiamo verso gli ultimi km della nostra impresa.
A poche centinaia di metri dall'obiettivo ci ricompattiamo e raggiungiamo assieme la Stele ai Caduti della Battaglia di Pertuso, nel comune di Cantalupo Ligure. Sull'onda dell'entusiasmo affrontiamo i gradini che ci separano dal monumento e dalle celebrazioni, ma io e Paolo durante il discorso delle autorità non possiamo far a meno di sederci per allentare i muscoli.
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La commemorazione di Pertuso |
Per la cronaca sono stati percorsi 48,5 km quasi spaccati in poco più di 4 ore e mezza (4h 32' al mio orologio), non considerando le pur brevi soste, per una media di 5:37 al km, decisamente niente male come prima 'ultra' seppur autogestita.
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Altimetria de "Sulle strade della memoria" |
Al valore del ricordo e alla 'gioiosa' fatica della prestazione podistica segue la merenda senoira, una selezione delle delizie locali consumate in una vicina locanda: il modo migliore per concludere tra amici questa splendida giornata.
ULP! ULP! ULP!
Marco
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