Il primo cammino è stato quello di “casa” nel senso che la partenza è avvenuta a Viguzzolo che dista appena due km dalle nostre abitazioni (mia e di Paolo che mi affianca anche in questa nuova esperienza). La prima figura che vogliamo ricordare è quella di Virginio Arzani comandante partigiano (detto Chicchirichì) medaglia d’oro al valor militare. Dopo alcuni giorni di tempo incerto la giornata di lunedì 6 aprile (Pasquetta) sembra volgere al bello, un buon auspicio per un cammino di 45 km. Per l’occasione abbiamo fatto preparare alcune magliette celebrative dell’esperienza, Carla Nespolo ci ha procurato i fazzoletti dell’ANPI, un po’ di colore e visibilità all’iniziativa non guastano.
Sembra quasi di rivivere una delle tante magiche giornate dell’esperienza ULP, nel 2011 abbiamo ricordato il 150° anniversario dell’unità d’Italia, nel 2015 ricordiamo il 70° anniversario della Liberazione. In quell’occasione i punti di riferimento erano i comuni, ora sono i luoghi del ricordo e della memoria. C’è un certo parallelismo tra le due iniziative, qui però ad attenderci troviamo il presidente dell’ANPI di Viguzzolo che ci da il benvenuto e ci parla un po’ delle attività della sezione locale , un lavoro importante e meritorio, di cui gli rendiamo onore. Infine un doveroso ricordo della figura di Virginio Arzani. Anche la nostra iniziativa vuole lasciare un piccolo segno del proprio passaggio, un cero ed un fiore al partigiano morto per la libertà. Una serie di foto per immortalare questi momenti. È presente anche Carlo Piccini, referente provinciale di Libera. E proprio le bandiere di Libera ci accompagnano anche in questa nuova iniziativa e via siamo pronti per partire.
Siamo in sei: io, Paolo , Fabrizio, i due ultramaratoneti Gianni e Marco, e Franco Galliani , che è stato uno degli ispiratori dell’iniziativa ed ha voluto fortemente essere alla partenza non solo come rappresentante della UISP ma anche come corridore attivo. Ci affiancano i nostri supporti mobili, fondamentali per effettuare questa esperienza: Gianni, cugino fraterno, e Francesco, l’amico sempre disponibile.
Partiti ufficialmente i “Cammini di Libertà”, soli 500 metri e facciamo una breve sosta, che ci è stata suggerita dal presidente dell’ANPI di Viguzzolo, davanti all’ex caserma dei carabinieri dove vi è una lapide che ricorda il carabiniere Domenico Salvatico, ucciso dai nazisti il 9 settembre 1943 proprio in quel luogo. La sosta successiva è prevista al monumento ai “martiri del castello” di Tortona . Qui ad attenderci troviamo Nicola Santagostino rappresentante di Libera del presidio di Tortona, un piccolo discorso da parte sua per ricordare quel tragico evento ed un ringraziamento da parte nostra per l’impegno e la sensibilità dimostrata verso l’iniziativa. Infine, anche io voglio fare un piccolo accenno ad un personaggio di grande valore, il partigiano tortonese Martino Galli: sopravissuto alla campagna di Russia (da cui è tornato a piedi!!!), combattente partigiano nelle nostre valli, fu il liberatore di alcuni soldati russi alla stazione di Tortona, tra i quali Fedor Poletaev che andremo a ricordare alla fine di questo primo cammino. Tra l’ altro Martino Galli è stato anche l’autore di tale monumento e di svariate opere marmoree sparse per l’Italia. L’artigiano della resistenza è il sottotitolo del libro a lui dedicato da Maria Paola Bidone. Ho voluto ricordare questa figura, che anche io ho scoperto solo recentemente, per cercare di far capire quanto sia stata grande e vasta la lotta di liberazione e quante e di quale spessore siano state le persone che l’hanno animata. Prima sosta per un piccolo ristoro, Franco ci saluta , lo salutiamo e chiaramente gli diamo appuntamento alle prossime tappe. Proseguiamo su un crinale molto panoramico che ci porterà sino ad Avolasca, la mia autonomia di corsa non è ampia e quindi decido di fermarmi attorno al 10° km appena passato il comune di Sarezzano. Dopodiché proseguo in bicicletta (che ho depositato nella macchina di Gianni); vorrei correre anche gli ultimi km, quindi meglio non esagerare. La giornata è davvero splendida e la visuale che si gode da questa strada è stupenda, i nostri accompagnatori non mancano di fotografare i tanti scorci caratteristici che abbiamo dinanzi , e chiaramente anche i protagonisti di questo cammino. A Cerreto Grue anche Fabrizio ci saluta è praticamente giunto davanti a casa, un grazie anche a lui per la presenza ed un arrivederci alle prossime. Siamo al 14° km, la strada è molto bella ma anche impegnativa, soprattutto per chi corre. I ragazzi comunque non tradiscono alcun sintomo di fatica, anche Paolo, che non è certo preparato come il duo Gianni – Marco, tiene il passo e vuole proseguire sino al 20° km alla fine della salita. Passiamo il tempio nazionale del ricordo in località Palenzona e dopo una salita abbastanza impegnativa giungiamo ad Avolasca. Qui Paolo termina la sua prima parte di corsa e lascia i due ultramaratoneti pronti ad aggirare una frana nei primi metri della discesa che li porterà a Garbagna. La giornata è ideale per correre ma in bicicletta, specialmente in discesa, accuso abbastanza il freddo forse perché sono ancora in preda ad un discreto raffreddore e non sono proprio al massimo della forma, comunque il clima che si è creato tra corridori ed accompagnatori riesce a farmi superare anche queste difficoltà. Giunti a Garbagna sostiamo dinanzi a due monumenti che ricordano la battaglia del 13 marzo 1945 ed il sacrificio del comandante partigiano Aldo Ravetta “Argo”, anche qui foto e piccolo segno del nostro passaggio con il fiore posto ai piedi dei due monumenti.
Siamo al 27° km e dopo un tratto in falsopiano la strada inizia a risalire anche in maniera decisa ed io devo alzarmi sui pedali per superare queste erte, mentre il duo Gianni- Marco prosegue senza affanni… beati loro. Il passaggio di una galleria ci proietta in val Borbera, dopo un primo tratto di discesa transitiamo a Molo Borbera e quindi a Persi, frazioni del comune di Borghetto Borbera. A Persi troviamo ad attenderci il gruppo degli “alessandrini” venuti dal capoluogo per terminare con noi quest’ultima parte di cammino. A questo punto scendo dalla bicicletta e cerco di riprendere la corsa insieme ai due impavidi ultramaratoneti. Qui si entra nelle famose “strette”, un tratto di strada che mi ha sempre affascinato e fatto vivere delle sensazioni particolari. I ricordi delle tante gare disputate su queste strade in occasione del 25 aprile fa affiorare un po’ di nostalgia nella mia mente. Ma l’essere qui oggi ancora tutto sommato a correre insieme a tanti amici per ricordare persone e luoghi di queste valli mi rende orgoglioso di questa piccola iniziativa. Anche Paolo riprende il cammino insieme a noi, arriviamo così dinanzi alla lapide che commemora i caduti nella battaglia di Pertuso. Sosta per commemorare i caduti in battaglia e fiore per onorare queste persone. Dopo poche centinaia di metri siamo di fronte alla stele dedicata ai partigiani della divisione “Pinan Cichero” ed alle genti delle vallate . Qui ricordiamo anche la seconda medaglia d’oro al valor militare della giornata: Giuseppe Salvarezza “Pinan” il cui nome fu assunto dalla IV divisione Garibaldi ”Pinan Cichero”. Siccome non siamo in molti riusciamo ad indossare tutti la maglietta celebrativa ed il fazzoletto dell’ANPI. In testa al gruppetto la piccola Bianca a cui diamo, il compito di depositate il fiore a ricordo dei caduti per la libertà.
Mancano solo tre km alla conclusione della prima tappa dei Cammini di Libertà e visto che siamo in anticipo sulla tabella di marcia e le signore hanno voglia di fare una camminata, decidiamo di terminare tutti assieme camminando sino a Cantalupo Ligure dinanzi al monumento al partigiano russo Fedor Andrianovic Poletaev detto “Fiodor”. L’idea non mi dispiace anche perché sono molto provato e potermi risparmiare ulteriori tre km di corsa mi fa sentire meglio, e poi questo finale in cui tutti camminiamo assieme rende l’atmosfera della giornata ancor più particolare. Con calma e tranquillità l’allegra brigata giunge dinanzi al monumento a “Fiodor”. Momento di riflessione attraverso la lettura delle notizie storiche in nostro possesso, posa del piccolo omaggio floreale, e foto per ricordare l’evento. Direi che il primo cammino può considerarsi concluso, anzi no, resta ancora una parte e piuttosto piacevole. Un momento conviviale presso la Locanda Pertuso, dove ospitalità, buona tavola e giusta compagnia concludono in modo ottimale questa intensa giornata.
Un grazie di cuore a tutti
FIORENZO
Qui tutte le foto
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