Dopo aver dato spazio all’amico Matteo che ha ricordato i suoi 40 anni di gare nel post precedente, anch’io voglio seguirlo ricordando i miei 30 anni di gare podistiche. Infatti fu proprio il 20 agosto 1982 il giorno in cui affrontai la mia prima gara podistica. Era l’anno dei mondiali di calcio con l’Italia campione del mondo, e il calcio era lo sport che sicuramente amavo di più: quello visto, ma soprattutto quello giocato. Ricordo le lunghe partite ogni sera al piccolo campo del paese, passione e divertimento puro accompagnati dall’entusiasmo dei miei 18 anni. Il talento non era pari all’entusiasmo, anzi diciamo che era inversamente proporzionale, ma comunque bastava per rendere davvero piacevoli quelle sfide calcistiche. La passione per lo sport in generale mi portò ad accettare l’invito a partecipare ad una corsa podistica notturna in quel di Volpedo (a 3 km da Castellar Guidobono) assieme ad altri tre amici del paese.
La nostra preparazione atletica era inesistente, contavamo però sul fatto che essendo dei ”volenterosi” e dinamici calciatori questo ci avrebbe aiutato nell’affrontare una gara podistica. Alla partenza si presentò anche un gruppo di ”atleti veri”, quelli del Derthona Atletica, gente che correva in maniera seria. Di quel gruppo facevano parte l’amico Matteo e altri atleti che negli anni a seguire sarebbero diventati miei compagni di allenamento e anche di società. Complice uno strano regolamento, questi atleti non vennero ammessi alla gara perché secondo gli organizzatori la partecipazione era riservata agli abitanti di Volpedo e paesi limitrofi. Questi atleti corsero tutti assieme per l’intero percorso giungendo ampiamente prima del vincitore ufficiale – tale Danilo Lugano, valido calciatore locale. Ricordo una gara impegnativa con salite dure e relative discese. La mia preparazione calcistica non mi aiutò molto, feci una gran fatica a percorrere i 7 km del tracciato, comunque mi impegnai molto giungendo 13°. Una premiazione generosa vide premiati quasi tutti ed anche io ed i miei compaesani ne beneficiammo. Conservo ancora gelosamente la coppa che vinsi offerta da “Rovaretti Giacomino”, un piccolo riconoscimento che contribuì ad appassionarmi a questo sport. Nei primi anni la passione podistica fu condivisa con quella calcistica, poi – dopo qualche anno e qualche travaglio fisico (problemi alle ginocchia) – divenne totale, tanto da portarmi a livelli di impegno assiduo e metodico regalandomi anche diverse gratificazioni sportive ed umane.
Il ricordo di quel venerdì 20 agosto 1982 mi ha dato la motivazione per ricordare e festeggiare questi 30 anni di attività; così, consultando i vari calendari provinciali, ho notato una gara proprio nella data del 20 agosto. Una fortunata coincidenza perché è davvero difficile trovare una gara di lunedì, anche la località poi era accessibile. Anzi direi che è interessante andare a scoprire una piccola frazione del comune di Cassinelle come Bandita, incastonata nelle prime pendici degli Appennini ad una quindicina di km da Ovada. Per l’occasione mi ha raggiunto da Milano Federico Webmaster, e da Ovada Federico Giunti che ci ha fatto anche da guida per raggiungere la piccola frazione. Nonostante questa gara non rientrasse nei loro programmi hanno voluto entrambi essere presenti per ricordare con me questo piccolo traguardo, un bel gesto di amicizia, grazie ragazzi!
Certamente il percorso della gara non era molto consigliato per chi ha dei problemi come i miei ma non era certo lo spirito agonistico che mi ha spinto a partecipare alla gara. Una partenza cauta nella discesa iniziale poi un’impegnativa salita nel bosco quindi un tratto in “costa“ e per finire una discesa su asfalto (5 km in totale). L’obbiettivo era finire senza danni, anche se nella seconda parte mi sono impegnato abbastanza ed ho lottato con l’amico Federico (Webmaster, Giunti era molto molto avanti…) che mi ha battuto con un portentoso allungo finale al quale non ho avuto la forza di replicare. Avvincente anche questa piccola sfida!
La fresca serata ha reso ancor più piacevole il dopo gara arricchito dal pasta party offerto dagli organizzatori. Assieme agli amici ho ripercorso le emozioni ed i ricordi di quel 20 agosto 1982, in cui un ragazzo appena diciottenne intravedeva gli spazi per un‘avventura sportiva ed umana che gli si prospettavano davanti. Con le persone con cui ho parlato ho cercato di trasmettere la soddisfazione per aver fatto questo lungo percorso di sport e di vita. Una vera fortuna aver avuto la possibilità di vivere tutti questi anni accompagnato da tanto “amore sportivo”. Un amore che nonostante il trascorrere degli anni non passa, forse cambia aspetto. Come il podista master e di lungo corso rallenta il passo e dissipa il furore dei vent’anni, così questo amore non ha più lo slancio agonistico per la ricerca della prestazione, ma vive e si rafforza solo per il piacere del benessere fisico e di quel senso di libertà che si percepisce passo dopo passo ogni volta che si affronta una gara o un semplice allenamento.
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