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venerdì 10 giugno 2011

46. Nella terra del tartufo

La giornata sembra ancora caratterizzata dalla pioggia: piove mentre raggiungiamo il ritrovo a Villadeati, anche se il cielo si sta aprendo. In prossimità della nostra destinazione riusciamo a vedere meglio il castello che domina dall’alto il paese. Per la 46^ tappa, Villadeati - Murisengo - Odalengo Grande - Cerrina Monferrato, siamo accompagnati da mia sorella Roberta, anche lei coinvolta nell’operazione ULP. Stanno cadendo le ultime gocce di pioggia e fa capolino il sole: all’orizzonte l’arcobaleno preannuncia l’arrivo del sereno. Infatti partiamo con il sole.


Murisengo è il primo comune che toccheremo oggi ed anche quello più ad ovest della provincia di Alessandria. Scendiamo e vediamo una valle che si apre davanti a noi, è già tutta la zona della provincia di Torino; Roberta scatta delle foto a questo panorama invitante. Seppure la strada scende, ogni tanto dobbiamo superare degli avvallamenti impegnativi. Entriamo in Murisengo (solo 4 km da Villadeati) e percorriamo la via centrale per raggiungere il municipio dove un assessore ci aspetta. Consegniamo a lui il messaggio e discorriamo un po’ della zona, famosa soprattutto per il tartufo (a novembre si tiene la fiera nazionale Trifola d’Or). Ci parla anche dei vari edifici importanti del paese e di quello che sta facendo l’amministrazione comunale per salvaguardare il patrimonio artistico. Nel castello soggiornò Silvio Pellico che nel 1813 scrisse “La Francesca da Rimini”. 
Dopo questa breve ma piacevole chiacchierata proseguiamo per Odalengo Grande: dobbiamo fare un tratto sulla provinciale di fondo valle, quella che porta a Torino che da qui dista 46 km. Non vogliamo rischiare strade alternative, quindi percorriamo circa 4 km su questa strada che tende a scendere leggermente facilitando la nostra corsa. Dopo questo tratto svoltiamo a destra su una tranquilla strada provinciale in salita e in poco più di 2 km saliamo di oltre 200 metri, alcuni tratti sono davvero impegnativi. Paolo non tradisce alcun sintomo di stanchezza, anzi, la salita sembra esaltarlo: ride e scherza come se fossimo seduti al bar! Io comunque lo seguo. Mia sorella rimane stupita di come si possa fare tanta strada ed avere ancora la forza di parlare, le spieghiamo che dopotutto è normale avendo una base d’allenamento di anni e anni.
Giungiamo ad Odalengo Grande e possiamo ammirare il panorama dall’alto: è una zona piuttosto ricca di boschi mentre i vigneti sono nella zona più bassa. Consegniamo il messaggio di Libera o più propriamente lo imbuchiamo sotto la porta visto che non c’è un rappresentante fisico. Quindi leggiamo le noteturistiche del paese e studiamo un attimo l’ultimo tratto per arrivare a Cerrina. Ci sono due possibilità: una è quella di ritornare sulla provinciale di fondo valle, l’altra è quella di seguire un percorso “alto”  attraverso i boschi che però dopo una giornata di pioggia temiamo ad affrontare, ancora memori dell’esperienza di martedì. Quindi scendiamo a valle e riprendiamo la provinciale 590.
Ci dirigiamo verso Cerrina Monferrato, la parte nuova del paese si trova a ridosso della provinciale mentre per arrivare al municipio bisogna salire un km, ma ormai è l’ultimo della giornata. Troviamo il municipio aperto e speriamo che ci sia qualcuno ad attenderci. In realtà si tratta di un’impiegata che sta terminando alcuni lavori. Consegniamo a lei il nostro messaggio spiegandole l’iniziativa, e chiudiamo così la tappa. Una classica doccia da campo mi toglie in parte le fatiche della giornata. 

Ora dobbiamo ritornare a Murisengo per visitare la prima comunità (aperta nel 1973) del Gruppo Abele, una Onlus fondata a Torino nel 1965 da Don Luigi Ciotti per “dar voce a chi non ha voce”.  Libera ha preso avvio proprio dal Gruppo Abele nel 1995. Le operatrici Rosa e Porzia ci accolgono in questa struttura immersa nella campagna, l’ora è tarda ma veniamo gentilmente ospitati nella loro sala da pranzo dove hanno preparato una cena per noi. Franco, un’altro operatore, ci parla della struttura, di come funziona e di come si svolge la vita quassù. La comunità accoglie coppie tossicodipendenti anche con figli. Il racconto è molto interessante, si capisce il forte impegno per far fronte alle situazioni di disagio che le persone possono incontrare. Franco ci parla anche delle sue esperienze passate, è stato sindaco di Murisengo ma ora ha fatto una scelta di vita e in questa cascina ha ritrovato motivazioni e stimoli. Un lavoro meritevole. Salutiamo alcuni ragazzi presenti nella struttura, ringraziamo ancora gli operatori e ritorniamo a casa soddisfatti per un’altra tappa ULP ricca di emozioni e conoscenze arricchenti.


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