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venerdì 28 giugno 2013

Il regalo di compleanno

La fine di un cammino lascia il passo  ad altri cammini, la vita prosegue  è il suo inevitabile, quanto naturale, corso. Così dopo un evento tragico mi ritrovo a dover parlare di un evento gioioso: il mio compleanno. Oltre alle ultime e dolorose  vicende famigliari, le mie corse da più di un anno sono tormentate da problemi al ginocchio sinistro. La causa non è, come molti ironicamente vogliono sottolineare, l’età ma semplicemente la mancanza del menisco mediale che mi è stato asportato nel lontano 1985. Da allora ho costruito la mia modestissima storia podistica senza alcun problema. Ora, a distanza di tanti anni, la mancanza di questo ”utilissimo cuscinetto“ si fa sentire e le cartilagini risultano inevitabilmente molto deteriorate. Le cure di quest’ultimo anno hanno migliorato la situazione ma non l’hanno certo risolta, anche per mie mancanze nell’applicazione di cure consigliatemi da esperti medici sportivi (potenziamento muscolare e uscite ciclistiche). Ora attendo ancora un‘esame diagnostico particolare l’artroscopia che effettuerò il 3 luglio, forse da li riusciremo a capire ancora meglio l’entità del danno  e le possibili misure di contenimento  del problema.

Fatta questa premessa nella giornata del mio compleanno mi sono voluto fare un regalo: una bella corsa alle 6 del mattino dopo il turno di lavoro notturno. Il tempo libero che ho a disposizione si è ristretto sempre di più e devo quindi cercare di “incastrare” i vari impegni della giornata. La stagione si addice alle uscite mattutine e quindi decido di fare il “giro di Rosano” , 11 km nella tranquille e pianeggianti campagne  a due passi da casa. Per l’occasione decido di mettermi in completo verde speranza. È già chiaro da un po’ ma il sole è coperto da qualche nube e la temperatura è ideale per correre. Come succede da un po’ di tempo i primi passi di corsa sono veramente difficili, il ginocchio mi fa male e quasi zoppico , ma so che lentamente riuscirò a trovare le cadenze giuste , così al’uscita del paese dove è posta la virtuale linea di partenza la mia corsa è quasi normale . Faccio scattare il cronometro  e via si parte. Il cronometro  è diventato un compagno di viaggio del quale non posso fare a meno anche quando la condizione è precaria e  le uscite sono molto rare, la misura del tempo per me diventa indispensabile , forse sarà un difetto ma io sento che quando non ho il cronometro è come se mi mancasse qualcosa. E’ un riferimento   e nei miei percorsi ho dei punti ben definiti dove controllo il cronometro , alcuni sono dove  vi è una svolta , altri un cartello stradale , altri semplicemente un albero grande una casa…,e diventa quasi un gioco per me calcolare mentalmente i tempi delle varie frazioni , confrontarli con quelli degli  ultimi allenamenti , ma anche con quelli dei “ tempi d’oro”.

Nel primo tratto corro verso  nord ed il panorama è quello della pianura padana , in lontananza le torri della raffineria  di San Nazzato de’ Burgondi e sullo sfondo le Alpi , non male direi anche se il cielo non è proprio limpido. Cerco di correre bene se deve essere un regalo cerchiamo di farcelo bello mi dico … Il fastidio al ginocchio è quasi impercettibile , anche lui si ricorda del mio compleanno!.Al 2° km rientro sulla provinciale passo il ponte del torrente Curone e sono nel comune di  Casalnoceto .Osservo  la poca acqua che scorre ancora e penso alle infinite volte che da bambino ho passato  lunghi pomeriggi con gli amici lungo quelle sponde . Non fa caldo ma sono già sudato, sento che sto girando bene e questo mi fa apprezzare ancor di più il paesaggio, la campagna è nel suo periodo di massimo splendore i raccolti sono ancora pendenti e la varietà delle colture rende davvero piacevole  lo scenario in cui mi trovo a correre. Scendo verso Rosano , anche se di modestissima entità  la discesa che affronto mi fa correre più sciolto , sento il passo più agile ( si fa per dire …) leggero. Passare a fianco del parco secolare di Rosano  è sempre particolare , sembra di essere in un’altra dimensione del tempo,passata questa frazione corro verso  est, il sole sta cercando di bucare le nuvole che gli fanno da scudo di fronte vedo le colline dell’oltrepò  pavese . Ammiro il  castello di Nazzano quasi di fronte a me , quindi a circa metà percorso risalgo in direzione Casalnoceto , ora la pianura padana è alle spalle ed il nuovo palcoscenico che si apre davanti a me è quello delle prime colline di Montemarzino, Monleale e Volpeglino con i rispettivi campanili che svettano alla sommità delle colline, dietro più in lontananza i monti  Giarolo ed Ebro e ancor più in la  Appennini già liguri.Non so quante volte abbia  già corso su queste strade ma oggi sto cercando davvero di gustare ogni particolare e devo dire che sono un’infinità , ascolto anche il mio corpo ; sembra dirmi che nonostante tutto lui c’è ancora, sento al’efficienza dell’organismo  lo sforzo è controllato una piacevole sensazione  di fatica gestibile .Intanto arrivo di fronte al cimitero di Casalnoceto , è il punto più alto ( anche se si tratta di pochi metri )svolto a destra e corro verso ovest , complice la leggera discesa e visto che mancano poco più di 3 km all’arrivo cerco di aumentare un po’ il ritmo ma senza esagerare sono veramente a corto di preparazione non ho molto margine ..L’ultimo tratto è comune al primo percorso in senso inverso, la nuova prospettiva panoramica è quella delle colline tortonesi con il castello ben in evidenza. Negli ultimi 2 km cerco ancora di incrementare il ritmo il cronometro non l’ho dimenticato ( anzi!) e cerco di darmi un obbiettivo cronometrico , mentre imbocco l’ultimo rettilineo  che mi porta verso il paese volgo lo sguardo verso destra  e ammiro le prime alture alessandrine , distinguo bene Montecastello , penso per un attimo al compleanno di due anni fa festeggiato con l’arrivo di “Uniamo la Provincia”un attimo di malinconia  che poi lascia lo spazio alla gioia di essere ancora ”in pista”. Ormai sono in vista dell’arrivo vorrei fare un ultimo 400 brillante ma  l’acceleratore è a fondo scala , non ne ho più per aumentare .. arrivo !! 49’36’’. Ecco questo è stato il mio regalo di compleanno.

FIORENZO

lunedì 3 giugno 2013

La fine di un cammino

L’ultimo post si intitolava “Sviluppi”, e andava a tracciare un po’ i programmi futuri della mia attività per quanto riguarda la promozione del libro “La corsa che unisce”. La data del 1 giugno doveva essere una nuova festa per cercare di trasmettere ai presenti le sensazioni e le emozioni  che ho cercato di far emergere nelle pagine del libro. L’iniziativa dei gestori della libreria Mondadori di Alessandria  è stata davvero una bella occasione per dare visibilità al progetto "Uniamo la Provincia". Purtroppo ho dovuto affrontare quella che è diventata, a detta di molti, una bella presentazione dinamica e scorrevole, con l’animo colmo di una tristezza infinita.

Martedì mattina il cuore di mia madre si è fermato, se n’è andata senza disturbare, come era nelle sue intenzioni. Di fronte a un evento così non puoi fare nulla e capisci che una parte di Te se n’è andata. Anche in età adulta è un dolore difficile da affrontare. Oltre ad essere ancora attiva nelle faccende domestiche, era soprattutto un riferimento, un “porto sicuro” ai cui far approdare le proprie  paure ed ansie sulle vicende della vita. Visioni differenti, dovute anche a questioni generazionali, ci portavano a scontrarci per cercare il bene reciproco. In quest’ottica è sempre proseguito il nostro rapporto, sostenendoci a vicenda. Ora questo sostegno non c’è più e dovrò camminare un po’ più solo.


Questa sera ho fatto la mia prima corsa da quando mia madre non c’è più. Mentre correvo pensavo al suo rapporto con la “mia corsa”: non era proprio facile, anche se quando mi vedeva sofferente per qualche problema fisico capiva le mie sofferenze e cercava di confortarmi, proprio in virtù di quell’amore materno che mi ha regalato in tutti questi anni.

Grazie Mamma per la vita che mi hai dedicato e per quella che mi hai regalato.

FIORENZO