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giovedì 31 agosto 2017

Un anno dopo

E’ passato un anno, dall’avventura da San Francesco a Francesco. Il ricordo va a quei giorni con una punta di nostalgia, anzi togliamo pure la punta, è nostalgia vera e propria. Si è trattato di una esperienza che  ha lasciato in me e nei miei compagni d’avventura un impronta indelebile. L’impronta di quei passi che hanno segnato i nostri cuori e le nostre menti in maniera veramente profonda. L’aver condiviso quei sette giorni molto impegnativi dal lato fisico, e altrettanto intensi dal punto di vista emotivo, ha reso il nostro legame di amicizia ancor più forte. Mesi di preparazione (sia fisica che logistica) davvero tanti gli aspetti organizzativi di cui tener conto. Grande impegno da parte di tutti noi e delle associazioni che ci hanno sostenuto. Tutto ha girato in modo perfetto, anche se proprio all’alba del  giorno della partenza la scossa di terremoto che ha devastato parte del territorio e lambito le zone dove siamo transitati, ci ha fatto pensare di desistere dai nostri intenti. Poi con un ragionamento a mente fredda abbiamo deciso di partire ugualmente, dopotutto anche la nostra era una missione di solidarietà.


A distanza di un anno il ricordo si confonde con lo scorrere del tempo, ma basta solo un piccolo accenno a quei giorni e gli occhi della mente ritornano sul sentiero che abbiamo percorso. L’arrivo a Piazza San Pietro, e l’emozionante incontro con Papa Francesco sono diventati il punto fondamentale, ma non finale dell’iniziativa.

Nei mesi successivi, grazie all’impegno dei miei compagni e alla collaborazione di associazioni e persone di grande sensibilità, la raccolta fondi è proseguita e a novembre si è materializzato il primo obiettivo del nostro progetto. È stato installato l’elevatore per la carrozzina di Giulia la sfortunata ragazza colpita da una malattia che l’ha costretta ad arrendersi definitivamente poco più di un mese fa.
Gli scritti di Giulia, il suo disegno che è stato il nostro portafortuna ,ed i suoi occhi vivaci, sono stati un insegnamento profondo di quello che può essere il senso della vita. Un pensiero commosso.
I mesi successivi  ci hanno  portato anche a vivere momenti molto tristi della nostra vita privata. Nelle difficoltà e nel dolore la vita va comunque avanti e può riservare nuove emozioni.

Emozione che si è rinnovata grazie al paziente e lungo lavoro  della compagnia teatrale ”Amori in corso”. Questi artisti hanno dato vita sulla scorta dei nostri diari di viaggio e alla relativa documentazione fotografica ad uno spettacolo teatrale: SPAZZORUNNERS 260 KM  DI SOLIDARIETA. Una rappresentazione ben orchestrata alternando alla narrazione del viaggio musiche , balletti e citazioni poetiche. Un grazie  sentito anche a loro per aver trasformato in spettacolo le nostre fatiche  di camminatori solidali.
Non finisce qui, c’è ancora un tassello da posizionare in questo intrigante mosaico. L’ultimo e più impegnativo obiettivo (dal punto di vista economico) aspetta solo di essere ufficializzato. L’apparecchio per la respirazione bronchiale da donare all’Ospedaletto Infantile di Alessandria è già stato acquistato con i fondi reperiti grazie alla nostra iniziativa.

Questo è un piccolo resoconto di quello che è successo in questo anno. In questi giorni abbiamo voluto riproporre giorno per giorno le cronache del viaggio sulla pagina Facebook, un modo per ritornare mentalmente  a quei luoghi, a quelle situazioni.
Certo le emozioni che viviamo io ed i miei compagni d’avventura nel rileggere quelle cronache sono intense e profonde, e così non può essere per gli eventuali lettori. Ma siamo certi che qualche riflesso di quelle sensazioni potrà colpire alcuni di voi.

Fiorenzo

martedì 25 luglio 2017

Ciao Giulia

Dopo diversi mesi torno a scrivere una riflessione sul blog. La morte di mio padre ha lasciato in me una ferita profonda ed ha cambiato l’impostazione della mia vita. Fino ad allora ho goduto di un “magico equilibrio”,  in cui riuscivo a gestire il lavoro, l’attività sportiva e la collaborazione con mio padre nel condurre la piccola azienda agricola di famiglia. Tradizione, amore per il territorio ed orgogliosa testimonianza di piccolissime eccellenze locali. Da mio padre ho avuto veramente tanto e solamente una tragica fatalità ha messo fine a quel magico equilibrio. Una “sospensione del tempo” in cui l’integrità psicofisica di mio padre si è mantenuta perfetta.

Ora sto cercando di riposizionarmi per non perdere il contatto con l’attività sportiva che è da sempre parte integrante della mia vita. Oggi però  il mio pensiero va ad una persona il cui percorso di vita è stato breve e sfortunato. Parlo di Giulia, la ragazza che lo scorso anno ci ha dato la possibilità di costruire un progetto solidale attorno al cammino da San Francesco a Francesco.

Grazie alla generosità di tante persone e all’impegno dei miei compagni di avventura abbiamo raccolto i fondi per l’acquisto di un elevatore per la carrozzina di Giulia bloccata da una malattia che lasciava poche speranze. Anche Giulia doveva seguire un percorso per una nuova terapia che aveva aperto qualche spiraglio di guarigione. C’era davvero tanta speranza in quel passaggio stretto ma che sembrava possibile.
Nonostante l’impegno dei medici che l’hanno seguita e delle cure amorevoli della famiglia, Giulia non ce l’ha fatta. C’è molta tristezza in me ed in chi ha conosciuto Giulia e la sua storia. Anche in questo caso un gioco del destino beffardo ha colpito in maniera devastante le speranze di una giovane vita.

Giulia era molto brava a disegnare e per il nostro cammino ci preparò un disegno che divenne il nostro portafortuna. Fu proprio così, il cammino andò benissimo, e al ritorno passammo a salutare Giulia. Un momento molto bello e toccante: poche ore prima avevamo stretto la mano al Papa e il suo messaggio “non lasciatevi rubare la speranza” l’ho letto negli occhi di Giulia. Rimasi veramente colpito dall’intelligenza della ragazza, dalla sua carica vitale, nonostante la disabilità.

Nei mesi successivi ci fu la consegna e l’installazione dell’elevatore per la carrozzina di Giulia sull’auto del padre , fu un momento d’ orgoglio per noi spazzorunners, sentivamo che c’era tanta solidarietà attorno a Giulia, a chi soffre. Fu una dimostrazione di come sia possibile sostenere le persone più bisognose attraverso la sensibilizzazione e l’informazione. La sensibilizzazione e l’informazione che ha voluto trasmettere Giulia attraverso gli ultimi suoi scritti pochi giorni prima di morire. Colpisce veramente il suo talento nel descrivere  la sua storia, per la lucidità, l’ironia, la determinazione con cui esorta il prossimo  a lottare per non lasciare nessuno indietro, per trovare sempre fino all’ultimo un motivo di speranza.

Ci hai lasciato un grande insegnamento, grazie Giulia. Non dimenticheremo i tuoi disegni, i tuoi scritti e i tuoi occhi che cercavano la vita.

FIORENZO