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giovedì 24 dicembre 2015

Christmas Family Run

Era da qualche anno che non tornavo a Milano per correre, anni difficili in cui oltre ai problemi fisici si sono aggiunte altre situazioni disagiate. Mi sono sfilate davanti agli occhi tante possibili partecipazioni a gare e, soprattutto, a “missioni marziane” che puntualmente ogni mese si ripetevano. Ogni volta che controllavo la data di svolgimento della missione provavo ad ipotizzare una mia possibile presenza, poi per una serie di ragioni più o meno importanti desistevo. Rimaneva intatto però il desidero di tornare a correre con lui: il capitano Fabrizio Cosi, l’ideatore ed il fondatore dei Podisti da Marte. Questa volta sono ritornato a correre a Milano per lui, in sua memoria. Beffardo il destino, la vita… questa volta non potevo mancare.

L’otto dicembre scorso i ROAD RUNNERS CLUB MILANO, la società di appartenenza di Fabrizio Cosi, ha dedicato il ricavato della corsa natalizia Christmas Family Run, giunta alla 14^ edizione, per offrire al figlio di Fabrizio una borsa di studio. Grazie alle offerte libere dei partecipanti sono stati raccolti ben 2.328,50 euro. Qui il link per ulteriori offerte.

Ancora una volta devo ringraziare l’amico Federico che mi ha invitato e spronato alla partecipazione di questo significativo evento. Così, nonostante le condizioni fisiche siano davvero precarie ed i dolori al ginocchio siano persistenti, ho deciso di essere presente a questo appuntamento. Quindi di buon mattino mi metto in viaggio in una tipica foschia autunnale che alla barriera di Milano diventa una vera e propria barriera di nebbia! Per fortuna  il ritrovo con Federico è molto vicino al casello autostradale, da qui assieme a lui ed alla moglie Daniela ci dirigiamo verso l’Idroscalo di Milano, luogo dello svolgimento della manifestazione.

La nebbia avvolge tutta la zona e al nostro arrivo fatichiamo un attimo per trovare il luogo del ritrovo, poi lentamente ci appaiono le prime sagome di podisti in riscaldamento e quindi le strutture dell’idroscalo , ci siamo… Ci cambiamo velocemente perche manca poco alla partenza, offriamo il nostro contributo e ci accodiamo al gruppo in partenza per la gara competitiva. Saltano all’occhio le tante maglie gialle e le bandiere dei podisti da Marte, un vero tripudio di giallo. Sembra quasi di vederlo il capitano, spuntare da qualche angolo nascosto ed irrompere portando quella sua straordinaria simpatia. Il minuto di silenzio in sua memoria prima della partenza lega tutti i partecipanti in un commosso e sentito pensiero… ciao FABRIZIO.

Riesco a correre senza dolori e questo è già un buon risultato, Francesco l’altro amico storico di Federico si adatta alla mia andatura, a circa metà percorso lo esorto a cambiare passo vista la facilità di corsa che noto in lui. Federico è ancor più avanti, anche lui corre con impegno moderato,  li vedo bene i ragazzi... Molto bello il percorso che si snoda sulle rive del lago artificiale, sentieri, stradine, angoli  naturali suggestivi.

Terminiamo la nostra fatica soddisfatti di aver corso in uno scenario così affascinante. Una piccola sosta e poi ripartiamo per la vera e propria Christmas Family Run, la corsa non competitiva. Questa volta sono aggregato alla famiglia Colombo, composta al momento, e tutti assieme facciamo o rifacciamo al passo i 6 km del percorso di gara. Camminando con gli altri “componenti” della famiglia che sono Daniela, Federico, Francesco e Simone (altro amico podista  appiedato) lentamente la nebbia che avvolgeva tutta la zona lascia il posto al sole, e finalmente riusciamo a scorgere per intero le bellezze naturali del “mare dei milanesi”.  Un oasi di pace  in cui immergersi per affrontare vari tipi di attività sportive, o semplicemente per una rilassante passeggiata.

Non perdo l’occasione per fotografare i tanti spunti caratteristici che mi offre il luogo. La compagnia poi è davvero piacevole, tutto è in sintonia, il sole riscalda e colora questa giornata. Terminiamo il giro ed approfittiamo del ristoro allestito dal Road Runners, assistiamo alle premiazioni delle varie famiglie, ed anche noi riceviamo un cesto natalizio.

Davvero una bella mattinata trascorsa in compagnia con dei cari amici all’insegna dello sport e della solidarietà come ci ha insegnato Fabrizio Cosi.

Buone feste a tutti
   FIORENZO

sabato 21 novembre 2015

L'atleta dell'anno

Dal 1986 il gruppo dei podisti tortonesi ha istituito un premio di merito al podista che si è distinto in modo particolare nel corso dell’anno. Non è un premio per i soli risultati tecnici conseguiti,ma una sorta di riconoscimento per l’impegno, la dedizione e la serietà con cui viene affrontata l’attività podistica.
Quindi negli anni sono stati premiati atleti di sicuro valore tecnico, ma non solo, perché come si è detto non è l’aspetto tecnico il solo metro di giudizio. La passione con cui molte persone si sono votate a questo mondo, l’impegno che ha portato miglioramenti a volte poco significativi a livello assoluto, ma particolarmente gratificanti dal punto di vista umano.

Fiorenzo
Anche io nella mia modesta, ma molto appassionata vita podistica  sono stato insignito di questo riconoscimento nel 1994.

In occasione della 30^ edizione di tale premio, l’atleta scelto dal club degli "amici del mezzofondo tortonese" è stato Matteo Sebastiano Piombo. Figura centrale dell’atletica provinciale, questo premio arriva a coronamento di una carriera lunga e completa.
Matteo si è cimentato nelle distanze della velocità pura, fino alle distanze  lunghe  maratona compresa, passando per il mezzofondo che è la  specialità che più lo affascina , e dove ha ottenuto tempi di valore .

Foto d'annata di Matteo (da facebook)
Questo riconoscimento arriva  per il suo sessantesimo compleanno mentre lo vediamo ancora sulle piste  eternamente innamorato di questo sport. Il suo amore per l’atletica va ben oltre la sola pratica  personale, negli anni Matteo è diventato allenatore,giornalista , giudice fidal, esperto di statistiche, dirigente di varie società sportive. Una passione ed una competenza difficili da trovare in questo ambito sportivo.
 Recentemente durante uno dei miei allenamenti nelle campagne adiacenti al paese ho condiviso un tratto di strada con un podista tortonese con il quale siamo stati  compagni di società circa venti anni fa.
Questo podista mi ha parlato della sua attività iniziata a 15 anni con Matteo allenatore, dalle sue parole emergeva la riconoscenza verso quello che ha ricevuto sia a livello tecnico, sia a livello umano . L’aver saputo trasmettere questi  valori è un grande merito per Matteo , e penso anche una bella gratificazione  a livello personale . Una testimonianza che conferma i meriti  di Matteo, la capacità di saper far appassionare i giovani allo sport con il giusto equilibrio tra impegno serio e meticoloso con il  divertimento,il benessere fisico e la voglia di socializzare  ,senza eccedere in forzature di ogni sorta. 

La consegna del premio
Nella serata del 12 novembre si è svolta la consegna di questo simpatico riconoscimento in un locale della città . Attorniato da un bel gruppetto di “ amici del mezzofondo” Matteo è stato premiato ricevendo una targa con dedica. Significativo anche il passaggio di consegne di questo premio che lo scorso anno è andato  a Nicola Calia , altra figura di riferimento del movimento podistico locale . E’ stato proprio Nicola a consegnare il premio a Matteo ,una successione non casuale ma dimostrazione di come lo sport possa essere un momento  di crescita  e realizzazione  personale .
 Grazie  agli amici del club del mezzofondo tortonese
Complimenti  e grazie a Matteo per l’organizzazione di questo evento

 FIORENZO

lunedì 26 ottobre 2015

Ciao Capitano!

Un post che non avrei voluto scrivere, una notizia che è arrivata tramite  i cari amici della “colonna milanese”, come li chiamo io. Un colpo allo stomaco che ti lascia senza fiato. Nooo! ma come Fabrizio Cosi? Il capitano, l’anima, la mente, il fondatore dei Podisti da Marte, come può essere, cosa è successo? Purtroppo è questa la realtà, Fabrizio è morto l’altra notte improvvisamente: un aneurisma, una piccola imperfezione di un tessuto. Sembra davvero impossibile, un fisico forte, allenato, sotto controllo medico, niente è successo. L’imponderabile, il misterioso disegno divino o la natura che ci riserva anche queste tristi sorprese? Ognuno ha le proprie risposte.

La realtà è che Fabrizio ha lasciato questo mondo, ci ha lasciato però un grande messaggio. Un messaggio di speranza per un mondo migliore, più solidale più aperto verso gli altri, verso le situazioni più disagiate. Le sue “missioni” erano sempre di volta in volta dedicate a finalità sociali, raccolte fondi che servivano a finanziare un progetto che regolarmente veniva portato a termine e del quale veniva lasciata traccia attraverso la “placca marziana”. Ma non solo questo, perché attraverso un gesto semplice e naturale come la corsa, queste missioni erano (e voglio credere che saranno ancora!) un grande momento di aggregazione e di conoscenza. Correre per il centro di Milano offrendo un piccolo dono ai passanti, una gentilezza, un saluto cordiale in questo mondo caotico e nevrotico, è un segnale di distensione. Guardare il mondo da un'altra prospettiva, assaporare la gioia del correre assieme per una buona causa, dare il giusto valore alle cose, alla vita.

Missione Marziana n.28
Fabrizio Cosi: "grazie ragazzi, è stato bello rivedervi e correre insieme; le colline del monferrato si prestano meglio alla corsa, ma quando si tratta di correre per solidarietà non andiamo tanto per il sottile; alla prossima!!!"

Missione Marziana n. 38
Fabrizio era un vero leader, ha saputo costruire una bellissima realtà. Partendo dalla passione per la corsa ha unito la spensieratezza e l’allegria all’impegno sociale, così (Cosi) con leggerezza, con quel filo di ironia che sapeva dosare perfettamente, creando un atmosfera di unione ed amicizia davvero particolari. Anche io ho partecipato a qualche Missione marziana e devo dire che ogni volta sono rimasto coinvolto in quella magica armonia che si instaurava tra i partecipanti e che “traboccava” dal gruppo e fino a coinvolgere la cittadinanza.

ULP Tappa 40

Ho conosciuto personalmente Fabrizio Cosi il 2 giugno 2011 durante la 40° tappa dell’esperienza de Uniamo la Provincia (ULP), ma già  da qualche mese ero in contatto con lui tramite il grande amico Federico, regista dell’operazione sopracitata. Infatti mentre stavo stendendo il progetto mi è stato suggerito da Federico di sottoporre l’idea a Fabrizio visto il suo impegno sportivo–civile con il gruppo Podisti da Marte. Prontamente e con molta disponibilità Fabrizio mi rispose dandomi una serie di suggerimenti, indicazioni, varianti al progetto, spunti particolari. Capii subito lo spessore della persona con cui stavo dialogando, un altro passo, una vera e propria miniera di idee intelligenti. Nel mio piccolo cercai di attingere qualcosa da questa spinta supplementare che mi stava arrivando. Sono rimasto molto gratificato da questa collaborazione e soprattutto dalla sua promessa di venire a correre con noi una tappa del “nostro” ULP. Questa promessa è stata mantenuta ed ecco che il 2 giugno Fabrizio ha corso con noi la 40° tappa assieme ad un bel gruppetto di amici milanesi. Con la sua simpatia e gioia di vivere ci ha conquistati e tutti assieme abbiamo passato una giornata memorabile, tant’è che il titolo della 40° tappa è stato: Un allegra brigata. Anche il 25 aprile 2012 è stato con noi in occasione dell’iniziativa:  Sulle strade della memoria assieme ad un bel gruppetto di “marziani”; un’altra giornata da ricordare dove oltre al clima di amicizia abbiamo unito luoghi della memoria partigiana in un contesto naturale davvero spettacolare.






Negli anni in cui ho seguito la maratona di Milano, l’ho sempre trovato alla testa di qualche iniziativa particolare, un darsi agli altri fatto non solo con entusiasmo ma anche con grandi capacità organizzative. Era sempre un emozione salutarlo, sentire le sue battute ironiche ed intelligenti che ti davano una carica positiva.

Fabrizio ora è corso via, verso un’altra missione…
Grazie per quello che ci hai regalato
Ciao Capitano!

FIORENZO

martedì 8 settembre 2015

Dica 33

Partendo da una banale  e scontata frase molto usata nel linguaggio medico e soprattutto umoristico, traggo il pretesto per ricordare e festeggiare i 33 anni di attività podistica. Festeggiamento anticipato di un giorno infatti come ricorda la memoria storica dell’attività podistica in provincia, e non solo, Matteo Piombo: la data del mio esordio podistico risale al 20 agosto 1982 in quel di Volpedo. A questa prima gara ho già dedicato il post del 2012 “30 anni di corse”, ma mi piace ritornare a ricordare questa data significativa a livello di esperienza personale.
Approfittando del periodo di ferie, riesco a disegnare una settimana intensa di gare, vissuta anche come momento di ritrovo ed unione con tante persone che condividono con me questa passione sportiva.

Mercoledì 19 agosto inizia questa serie di appuntamenti che partendo dall’amore verso la corsa  portano a momenti di condivisione , di confronto che fanno crescere e cementare amicizie di lunga data ed anche alcune più recenti.
La prima gara della settimana l’ho programmata a Corana, un tranquillo paese di pianura a pochi km da Voghera. Questa  gara  vuole anche ricordare il 33° anno di attività podistica, per l’occasione abbiamo  come “ospite” l’amico Federico da Milano. L’amicizia che ci lega è nata e cresciuta in questi ultimi anni a partire dalla costruzione del progetto “Uniamo la provincia”. Ma Federico in questi anni è diventato un amico con cui parlare e discutere in modo profondo su molti aspetti del nostro vivere. A conferma di questa amicizia nata “di corsa“ sono orgoglioso di aver condiviso con lui un importante momento di vita personale partecipando al suo matrimonio.
Tornando alla gara vera e propria, si tratta di una corsa che si addice bene alle mie caratteristiche e problematiche fisiche. Infatti si trattava di un percorso interamente pianeggiante, asfaltato e molto scorrevole. Forse non molto attraente dal punto di vista panoramico ma tranquillo e immerso nelle campagne pavesi. Non molti i partecipanti alla gara, io cerco di trovare un ritmo gestibile per una gara di quasi 8 km , mi sembra di correre bene abbastanza sciolto, seguo Paolo che oggi corre in maniera “controllata”. Le sensazioni sono buone i cartelli kilometrici posizionati dall’organizzazione sono piuttosto approssimativi, comunque sento che rispetto alle mie uscite in allenamento il ritmo è decisamente superiore, così il rischio di “saltare” è  piuttosto alto. Mi sforzo per mantenere il passo di Paolo, un aiuto importante  che serve per non perdere la concentrazione e riuscire a dare il massimo, senza andare però fuori giri. Resisto sulla sua scia e procediamo appaiati sino all’ultimo rettilineo dove sento che riesco ancora ad aumentare, Paolo mi lascia fare, non si scompone, un vero gentlemen (non solo nella corsa). Termino in 32’25” su una distanza di 7,7 km  un risultato modestissimo che però mi soddisfa molto vista la situazione fisica con cui sto convivendo da  tre anni.
Dopo esserci cambiati in abiti civili ci dissetiamo al tavolo del ristoro e ci intratteniamo con altri podisti in discorsi inerenti al mondo della corsa. Scambi di opinioni di esperienze vissute e di progetti per il futuro, sempre interessanti e stimolanti.  Terminiamo la serata in un locale con una pizza in compagnia ricordando sempre quel 20 agosto 1982, ribadisco che è stato l’inizio di una bellissima avventura, i miei amici concordano.

Dopo 48 ore dalla gara che voleva essere il festeggiamento per i 33 anni di attività, siamo pronti (pronti o no andiamo uguale!) per un'altra serata podistica. Ci spostiamo in provincia di Alessandria in quel di Castellazzo  Bormida, dove la società locale ha allestito una gara denominata “Un chicco per l’Africa” . La forte finalità sociale di questa manifestazione è un motivo in più per partecipare. Ottima anche la gestione dell’evento collocato in un bel lago artificiale nelle campagne adiacenti al paese. Durante il riscaldamento corriamo attorno al laghetto ammirandone la bellezza e tranquillità . Nutrita la partecipazione, con atleti provenienti da diverse provincie, fondo sterrato per quasi tutto il percorso. Sin dalle prime battute  di corsa non mi sento molto reattivo, ho un passo più pesante rispetto a due sere prima, cerco di gestire le forze che ho, in fondo non cambia molto… anzi niente! Proseguo con il mio passo, riesco comunque a terminare la gara senza particolari problemi al  ginocchio e questo è molto importante. Per una sera devo scappare al termine della corsa e rinunciare al solito ritrovo post gara, sarà per le prossime. La settimana non è ancora terminata!

23 agosto: gara della domenica in quel di Castellania, paese natale dell’ inidimenticabile  Fausto Coppi (vedi anche A casa del mito). Il giro dei calanchi, gara ideata ed organizzata da Gianni Tomaghelli, figura storica del podismo alessandrino, non solo per i risultati ottenuti ma anche per  l’impegno e la serietà con cui da anni gestisce questi eventi. Un esempio per tutti di amore per lo sport, fatto con passione e buon senso.
Ritrovo e partenza proprio davanti al mausoleo di Fausto e Serse Coppi, e già questo sarebbe motivo per dare un valore aggiunto alla gara stessa. Stimolante il percorso: panoramico e impegnativo con un susseguirsi di salite e discese che devo affrontare con attenzione. Non è un percorso per le mie articolazioni, potevo limitarmi ad una partecipazione più blanda, ma quando  indossi un pettorale cerchi sempre di dare il massimo. In effetti in salita spingo mentre in discesa cerco di tenermi, non è facile comunque reggo bene e non ho dolori al ginocchio. Affascinante il percorso con scorci panoramici davvero interessanti, sono piuttosto lento, però rimango quasi stupito quando in un tratto di salita impegnativa vengo superato da una giovane donna con un cane al guinzaglio. Vederli mentre mi sorpassano così facilmente con naturalezza, oltre allo stupore genera in me un sentimento di ammirazione. Oltre all’aspetto tecnico del gesto apprezzo questo rapporto tra essere umano e animale così intenso e vero. La fatica è davvero tanta ma conquistarsi lentamente l’arrivo della gara dà una certa soddisfazione e, quando termino la mia corsa staccato di 15’05” dal vincitore, dopotutto mi sento appagato. Questa è la magia della corsa che dopo 33 anni mi sa far assaporare momenti di intima soddisfazione e gratificazione personale.

FIORENZO

lunedì 31 agosto 2015

Viaggio in Puglia

Dopo aver vinto i timori e le paure per un assenza di cinque giorni da casa, mi appresto ad una piccola vacanza in compagnia degli amici più cari, Gianni e Luca. Un esperienza già vissuta nel 2007 e di cui ho un bellissimo ricordo. La meta è Cutrofiano, paese natale del comune amico Salvatore che ci attende per ospitarci nella sua ampia casa. Cutrofiano è una località  che si trova tra Lecce e Gallipoli, nella piana salentina.  Il viaggio è piuttosto lungo, soprattutto per me poco avvezzo alle vacanze ed ai lunghi spostamenti; è comunque stimolante l’idea di attraversare quasi per intero il nostro paese. Già nella tarda serata di mercoledì mi reco in Alessandria per  poi partire il mattino successivo. Il mezzo scelto per questo viaggio è l’auto di Luca, spaziosa, comoda, ma soprattutto a metano che in questo caso ci da veramente una mano! Alle 7 di giovedì mattina inizia ufficialmente questa vacanza inaspettata e molto gradita.

In pochi km lasciamo il “nostro” Piemonte, attraversiamo un tratto di Lombardia e quindi siamo in Emilia. Alla prima sosta per il rifornimento constatiamo l’entità del nostro spostamento attraverso il variare della parlata. Mi piace particolarmente sentire questi cambi di accenti, questi suoni vocali che variano con il variare dei paesaggi. Scorrono sotto i miei occhi di turista le varie località dell’Emilia, quindi la Romagna, da lontano mi vengono fatte notare le alture di San Marino. Costeggiamo l’Adriatico ed entriamo nelle Marche. “Eccolo l’Adriatico che viene a prenderci piano piano, con il ritmo matematico e lento…” (Claudio Lolli, Adriatico).

Abbiamo programmato una sosta in quel di Fermo per passare a salutare Marco, amico di vecchia data di Gianni, che anche io e Luca conosciamo personalmente. Apprezziamo l’ospitalità marchigiana della famiglia di Marco, seppur segnata dalla recente scomparsa del papà Antonio. Ripartiamo nel pomeriggio dopo aver gustato alcune specialità locali preparate dalla signora Livia. Proseguiamo questa discesa “italica”e dopo le Marche scivoliamo giù per lo stivale: Abbruzzo, Molise ed infine eccola la Puglia, lunghissima interminabile. L’ulivo si alterna alla vite in un paesaggio che mi affascina e mi stupisce nella sua tipicità.

Cutrofiano

A tarda sera raggiungiamo la nostra meta: Salvatore ci ha attesi pazientemente come ospiti di riguardo, è una bella amicizia la nostra che si cementa in questi momenti di svago e divertimento. Ceniamo in un locale tipico al centro del paese, in una strada stretta proprio sotto il campanile. La brezza leggera della sera crea un’atmosfera piacevole che unita allo spirito rilassato e libero di questo inizio di vacanza mi rende sereno, tranquillo rilassato, insomma sto proprio bene! Accanto a queste belle sensazioni scorrono discorsi e qualche buon bicchiere di rosato del Salento. È iniziata nella maniera giusta questa “mini vacanza”. A tarda sera rientriamo nell’abitazione di Salvatore. Ampia e spaziosa la casa dove abbiamo la fortuna di essere ospitati. Luca e Gianni sono sistemati al secondo piano , mentre io ho una camera nell’appartamento principale della casa, impeccabile accoglienza.

C’è un tassello in più che rende l’amicizia con Salvatore più forte: è la passione per il podismo. Da tanti anni condividiamo questo interesse, anche se Salvatore da  diversi anni non partecipa più a gare, si allena comunque regolarmente sei giorni su sette, almeno il  doppio  di me! In passato è stato un valido maratoneta  correndo più volte tale distanza in meno di tre ore anche dopo i 40 anni. Quindi nella mia valigia ho aggiunto il necessario per correre. L’orario degli allenamenti di Salvatore è risultato perfetto per non intralciare i nostri programmi vacanzieri. Un’ora di corsa al mattino dalle 6 alle 7: perfetto, anche il clima con l’aria leggera e frizzante del mattino contribuisce a rendere speciale questa corsa. Usciamo dal centro abitato e ci inoltriamo  nelle campagne adiacenti, le strade  si snodano tra distese di ulivi  e sono delimitate da muretti a secco, corro affascinato da questo inusuale (per me) paesaggio. Leggera e facile scivola via  quest’ora di corsa libera, mi sembra quasi di aver ritrovato una nuova efficienza fisica. Dopo questa gratificante “ora d’aria”, inizia la giornata turistica.

Il “Bond” da vero leader del gruppo stabilisce le mete della giornata, e soprattutto il luogo del pranzo! Prima tappa di questa “incursione salentina” è Maglie che si trova a pochi km da Cutrofiano. Giungiamo perciò in piazza Aldo Moro (Maglie è la città natale del noto politico). Qui inizia un simpatico duetto a distanza con l’amico Claudio che si trova in vacanza sulle Dolomiti. Infatti dinanzi ad una scritta in latino, ed alcuni termini di storia dell’arte non riesco a comprendere il significato di alcune parole. Chiaramente gli avvocati Binelli & Bondone  saprebbero darmi adeguate spiegazioni, ma abbiamo voluto coinvolgere questo caro amico a cui siamo molto legati. Dopo un breve giro turistico per la città ci spostiamo a Muro Leccese, dove ammiriamo alcune perle del barocco leccese e ci inoltriamo per le caratteristiche vie del paese. Entriamo nel giardino di un resort dove si percepisce la tranquillità e la serenità di questi luoghi. Da qui ci spostiamo per il pranzo al ”Lido delle conchiglie”una località a pochi km da Gallipoli. Siamo in riva al mare, anzi il mare ce l’abbiamo quasi sotto i piedi visto che siamo su una sorta di palafitta sugli scogli contro cui si infrangono le onde  del mare. Lo scenario è notevole e unito alle specialità di pesce che andiamo a gustare fa diventare unico questo pranzo. Una situazione davvero perfetta dove il piacere della tavola si unisce alla bellezza dei luoghi e al clima di fraterna amicizia che si è creato tra di noi. Quindi sazi e soddisfatti ci spostiamo in riva al mare per concederci qualche ora di relax, ma vista la temperatura davvero elevata optiamo per una siesta nella pineta adiacente alla spiaggia. Nella frescura di quest’oasi ci rilassiamo e riesco anche a dormire, non potevo chiedere di più! E per concludere la prima giornata di vacanza ci concediamo un bagno in mare. La spiaggia poco affollata, l’acqua pulitissima mi permettono di gustare pienamente il primo bagno marino della stagione.   

Una volta rientrati in paese ci rechiamo al “podere” di Salvatore, un appezzamento di terreno acquistato recentemente, dentro al quale è stato ricavato un piccolo orto. Tutti al lavoro per annaffiare gli ortaggi, anche i legali fanno la loro parte! Quando si dice senso di comunità… Trascorriamo la serata in un locale al centro del paese su un bellissimo terrazzo, clima perfetto anche se la cena non soddisfa pienamente le esigenze del finissimo gourmet Gianni, è comunque talmente sereno e caratteristico l’ambiente che si può perdonare qualche piccola pecca ai giovani gestori del locale. Finisce qui questa intensa prima giornata, il Bond ha già tracciato il programma del sabato: avanti tutta alla scoperta del Salento!

Poche ore di sonno mi bastano per essere pronto alla corsetta mattutina con Salvatore, oggi il programma prevede due ore di corsa. Due ore di corsa non sono poche e quindi mi preparo mentalmente a questo tipo di sforzo piuttosto prolungato. Il percorso è nella prima parte identico a quello del giorno precedente, per poi andare oltre il giro di boa del giorno prima. Rimango sempre estasiato in questa oasi di pace e tranquillità, l’ulivo si distende a perdita d’occhio, osservo la cura con cui viene mantenuto il terreno; alcuni appezzamenti sembrano dei veri e propri giardini. Nonostante sia mattino il sole comincia a farsi sentire  e terminiamo il nostro allenamento piuttosto accaldati. Bene, anche oggi possiamo definirci podisti… e non per caso!

Ora inizia la giornata turistica. Prima tappa della giornata è Soleto paese a pochi km da Cutrofiano, e inserito nella lista dei siti patrimoni dell’Unesco. Ammiriamo la chiesa di Maria Santissima Assunta. Prosegue anche la consulenza artistica “a distanza” del Berga dalle Dolomiti quando risponde in modo esaustivo ad alcuni quesiti che gli pongo sulle caratteristiche dei monumenti che stiamo vedendo. Ci spostiamo di pochi km e siamo a Starnatia, dove ammiriamo chiese ed edifici di interesse storico artistico. Ci addentriamo nel cuore del paese, scopriamo che qui si parlava, e in parte si parla ancora, un antico dialetto greco. Grazie ad un operatore turistico che incontriamo abbiamo la possibilità di visitare un antico frantoio. È davvero interessante questo “tuffo nel passato”,scoprire storie e tradizioni lontane. Un museo delle antiche usanze di queste popolazioni. Per terminare visitiamo anche l’enoteca accanto al museo. Ampliamo la nostra “sete di conoscenza”acquistando alcuni vini locali tipici e intrattenendoci a parlare di vini con il gestore del locale, anche questo è stato un bello scambio di conoscenze.

Ci avviciniamo a Lecce, passando prima per Acaya, una frazione del comune di Vernole, famosa per la cittadella fortificata che delimita i confini del piccolo borgo. Caratteristica la porta di Sant’Oronzo, vorremmo visitare l’interno del castello, ma siamo praticamente all’orario di chiusura, quindi ci dobbiamo accontentare di ammirare dall’esterno questa poderosa costruzione. Piccolo giro per le bianche strade del borgo e via verso Lecce. Pranzo programmato e prenotato presso la trattoria “Le zie” di cui conserviamo un bel ricordo della nostra precedente visita del 2007. Locale tipico con piatti della tradizione leccese non smentisce le nostre aspettative e ci fa apprezzare ancor di più la terra che stiamo visitando. È dura alzarsi da tavola dopo un pranzo così impegnativo, ma dobbiamo proseguire il nostro giro turistico ed oggi siamo nella capitale del Barocco e vogliamo  visitare alcuni luoghi simbolo della città: Piazza Sant’Oronzo, il Duomo, la Basilica Santa Croce , i tanti palazzi d’epoca si mostrano in tutta la loro bellezza , siamo di fronte ad una delle perle che compongono la grande collana chiamata Italia!

Lecce

Con gli occhi sazi di tanta bellezza rientriamo al nostro momentaneo domicilio. Serata tranquilla, siamo  ospiti  a cena a casa di Salvatore in compagnia del figlio Generoso e della fidanzata Laura. I due giovani ci danno una serie di informazioni per le nostre future escursioni turistiche, certo il tempo è limitato, ma cercheremo comunque di fare un breve passaggio per i tanti luoghi d’interesse di questa zona. Si conclude così un’altra intensa giornata turistica, ed aggiungo anche un po’ sportiva.

La mattina della domenica sarebbe ideale per correre, ma visto che Salvatore si concede il suo unico giorno di riposo della settimana, non mi sento di alzarmi per correre da solo, indugio un po’ più a letto proponendomi di trovare il tempo alla sera (ma tanto so già che non ci riuscirò…). Programma intenso anche in questa giornata. Primo paese che andiamo a scoprire è Matino, e forse ci aspettavamo qualcosa di più caratteristico e particolare, mentre ci aggiriamo nel centro storico riusciamo comunque a scorgere alcuni angoli interessanti che si meritano qualche scatto fotografico. Puntiamo verso la costa, lungo la strada transitiamo nella piazza centrale del comune di Taviano, sosta non programmata per vedere il palazzo marchesale. Quindi ci dirigiamo a Felline un sobborgo del comune di Alliste, segnalato dalle guide turistiche. Oltre al palazzo baronale ammiriamo le splendide vie del piccolo borgo. Impressionano la luminosità di questi luoghi, il bianco della strade e delle case risalta in maniera forte disegnando scenari suggestivi. Tempi stretti per le nostre visite, quindi ripartiamo per alte mete appuntate dal “tour operator  Bond”. Passaggio in riva al mare e  sosta a Posto Rosso per un aperitivo, ci starebbe anche un bagno ma preferiamo visitare nuovi luoghi.

La successiva meta turistica è Presicce altro paese inserito nei  borghi più belli d’Italia, riconoscimento senz’altro meritato: chiese, piazze, palazzi nobiliari si fanno ammirare in tutta la loro fulgida bellezza, ci aggiriamo stupiti di tanta meraviglia ad ogni angolo del paese. Anche la cura con cui sono mantenute queste case con una serie di balconi fioriti attira i nostri sguardi di turisti sorpresi. Abbiamo ancora una località da visitare nel programma stilato dal Bond, si  tratta di Specchia altro borgo più bello d’Italia. Ulteriore conferma della bellezza di questi luoghi, ammiriamo le costruzioni in pietra leccese:  Palazzo Risolo nel cuore del centro storico. Gli occhi si perdono ad ammirare questi maestosi edifici, scattiamo foto a ripetizione a ricordo di questi magnifici paesi. Dopo una mattinata così intensa ci concediamo un buon riposo pomeridiano e ci prepariamo all’ultima escursione turistica di questi giorni. Decidiamo di recarci ad Otranto località simbolo di quest’angolo d’Italia. Qui l’afflusso turistico è decisamente considerevole. Entriamo nella città vecchia e ammiriamo la cattedrale dove sono conservate i resti dei martiri di Otranto, 800 persone trucidate dalle forze dell’impero Ottomano nel 1480. Saliamo al castello fortificato,  e dall’alto ammiriamo il golfo sottostante al tramonto del sole,uno spettacolo naturale che si aggiunge a quello della città che stiamo visitando. Concludiamo qui le nostre scorribande turistiche, rientriamo a casa di Salvatore per trascorrere l’ultima serata prima del nostro rientro “su al nord”. A tarda sera faccio ancora un giro solitario per le vie di Cutrofiano, rilassato sereno, così per portarmi a casa l’atmosfera di questi luoghi e di questi giorni.

Otranto

L’orario di partenza mi permette di poter fare l’ultima corsetta mattutina con Salvatore, un bel regalo prima di rientrare! Tutto ok alle 9 di lunedì siamo pronti per partire, ringraziamo Salvatore per la disponibilità e l’accoglienza ed iniziamo la nostra “risalita”.

Per il viaggio di ritorno variamo l’itinerario in quanto dobbiamo passare da Forte dei Marmi  per “recuperare” il figlio di Luca, Riccardo, che si trova li in vacanza. Dopo un tratto comune al viaggio di andata deviamo in Campania per poi risalire nel Lazio. Rimango sempre affascinato dal panorama che mi scorre davanti agli occhi, una serie di paesaggi meritevoli. Non ci si annoia anzi è una vetrina della nostra nazione, certo a 130 km/h e dall’autostrada, è come un film visto ad alta velocità. Nelle varie soste per i rifornimenti di carburante si ripete la situazione vissuta nel viaggio di andata: variano i profili dei paesi , variano i dialetti, sempre bello questo siparietto. A circa metà viaggio vengo chiamato alla guida e il “Bond” mi esorta a non rallentare troppo! Faccio come posso e riesco a stare in media.

Mentre sto uscendo dall’ennesima galleria con il sole in faccia, emerge dai miei pensieri un verso di una canzone di Claudio Lolli, Viaggio: “E  da un uscita di galleria con il cuore in gola ti trovi in faccia il sole che ti fruga i pensieri . Ti legge dentro la nostalgia del buio fresco in cui fino a ieri gettavi via i tuoi giorni d’eternità…”. Binelli mi vuole espellere dal mezzo, il Bond mi ordina di tacere… non mi comprendono!
 Mi rifaccio citando  un sonetto dantesco (siamo in Toscana), i due giureconsulti si stupiscono di sentire un umile operaio declamare opere minori del “sommo poeta”. Tra una battuta ed uno scherzo e qualche discorso più impegnato scorrono i km ed alle 19, come da programma, siamo a Forte dei Marmi. Recuperiamo il giovane Riccardo ancora intento nei divertimenti di queste sue vacanze, nei suoi occhi leggiamo l’entusiasmo dei giorni trascorsi in compagnia di tanti amici e ed un pizzico di nostalgia per la fine di questa bella esperienza.

Stanchi ed anche un poco affamati ci concediamo l’ultima sosta di questo viaggio cenando in un locale della costa ligure visto che ormai siamo a Sarzana. A tavola facciamo un breve resoconto di questi giorni di vacanza, è bello sentire anche l’entusiasmo giovanile di Riccardo nei racconti delle sue interminabili giornate di divertimento. Risaliamo la Liguria e rientriamo in Piemonte, a tarda serata siamo in Alessandria. Grazie amici per questi meravigliosi giorni!

 FIORENZO

venerdì 22 maggio 2015

La memoria del passato a garanzia del futuro

Ultimo appuntamento dei Cammini di Libertà, concludiamo questa esperienza che ci ha fatto ricordare e conoscere pagine della resistenza locale con la soddisfazione di aver onorato la memoria di quanti presero parte ad una stagione di rinascita del nostro paese. Abbiamo ampliato le nostre conoscenze su un periodo storico al contempo doloroso e glorioso. Tutta la provincia di Alessandria  è costellata di avvenimenti  che ci hanno fatto capire quanto sia stata intensa e sentita la spinta della lotta di liberazione. Le conquiste di allora vanno ricordate con estrema gratitudine e mantenute attraverso un’attenta partecipazione alla vita pubblica da parte di tutti.



Quest’ultimo appuntamento ha come punto di partenza Valenza, altra città molto attiva durante il periodo della “resistenza”. La partenza è fissata in viale Vicenza davanti al memoriale ad Agostino Lenti, capo della famosa “banda Lenti”. Insieme a me e Paolo, oggi ci sono l’immancabile Marco, Salvatore (un caro amico giunto da Ovada) ed i sempre attivi e disponibili amici “spazzorunners”, al secolo Gian Franco Pasquinelli e Roberto Gandino. Ad attenderci  davanti al monumento c’è il presidente dell’ANPI di Valenza Giovanni Bosco. E’ emozionante sentire il suo racconto sulle vicende della “banda Lenti”, l’impegno e la determinazione con la quale quei valorosi giovani di allora si batterono fino all’estremo sacrificio risuonano come un monito verso le nuove generazioni.
Da Valenza ci dirigiamo verso San Salvatore Monferrato, ci fa da guida Gian Franco, mentre Roberto l’altro “spazzo” ci raggiungerà a Solero per condurci all’arrivo in cittadella ad Alessandria. Paesaggio collinare gradevole, ma è soprattutto la compagnia ad essere gradevole, i ragionamenti si susseguono andando a pescare nella mente dei nostri compagni di corsa idee e proposte interessanti e stimolanti.  A San Salvatore Monferrato Gian Franco ci saluta e rientra  a Valenza noi proseguiamo con un tratto in discesa che ci porta prima a Castelletto Monferrato e quindi nella piana che porta a Quargnento. Marco e Salvatore sono due maratoneti collaudati  e vorrebbero allungare un po’ il passo , ma io e Paolo abbiamo un autonomia limitata e gli oltre 30 km di oggi ci inducono a dosare le energie.


Il clima è perfetto, il cielo leggermente velato mantiene la temperatura ottimale per correre, passiamo il centro di Quargnento dopo una breve sosta per dissetarci, ammirare la basilica di San Dalmazio ed il palazzo comunale. Ancora 3 km su tranquille strade di campagna ed entriamo a Solero, percorriamo in tutta la sua lunghezza via Bruno Pasino, che è proprio la figura partigiana che vogliamo ricordare e omaggiare. Qui si unisce alla nostra corsa Roberto l’altro “spazzorunners”, giungiamo dinanzi al palazzo comunale  dove ad attenderci troviamo Giandomenica  Daziano , vicesindaco e Gianpiero Penno consigliere comunale. Ci riconosciamo a vicenda, infatti sia loro che noi siamo memori dell’arrivo della tappa di Uniamo la Provincia del 31 maggio 2011. Un nuovo incontro oggi per ricordare la medaglia d’oro al valor militare Bruno Pasino nativo di Solero e ucciso a Casalbagliano  il 30 gennaio 1945. La nostra iniziativa è ancora una volta molto apprezzata da questa amministrazione. Un momento di riflessione per ricordare la figura di Bruno Pasino e depositare un fiore dinanzi al monumento ai caduti di guerra.

Ora ci aspetta l’ultimo tratto prima di giungere nel capoluogo, percorriamo una parallela alla linea ferroviaria,la stanchezza si fa sentire ed il mio passo è piuttosto “corto”. La città è alle porte, quindi resisto perché vorrei concludere quest’ultimo appuntamento correndo interamente il  percorso tracciato. All’ingresso della città ci aspetta Franco Galliani pronto a correre l’ultimo tratto. Franco ha corso con noi il primo di questi cammini ed ora vuole chiudere con l’arrivo in cittadella: Alfa e Omega dell’iniziativa!


Il nostro ingresso in cittadella è salutato dall’applauso di numerose persone. Molti gli amici che hanno condiviso con noi  queste intense giornate. Ci dirigiamo verso la lapide dei martiri della cittadella per ricordare i partigiani uccisi il 20 febbraio 1945, e qui deponiamo l’ultimo omaggio floreale dell’iniziativa. Ricordiamo anche un’altra medaglia d’oro al valor militare : si tratta dell’alessandrino Osvaldo Remotti fucilato a Rodi il 20 settembre 1944. Carla Nespolo in qualità di  vicepresidente  nazionale dell’ANPI e presidente dell’ISRAL Alessandria prende la parola per tracciare un resoconto dell’esperienza Cammini di libertà. Ricordare  e mantenere vivi i sentimenti di quel tempo attraverso l’impegno per la tutela dei diritti  fondamentali di ogni individuo. Barbara Bovone – amica, sostenitrice e collaboratrice del progetto – in qualità di consigliere porta i saluti e l’apprezzamento dell’iniziativa da parte del sindaco e dell’amministrazione comunale. I rappresentanti di LIBERA e UISP, che hanno appoggiato l’iniziativa sottolineano l’importanza di mantenere viva la memoria della resistenza anche attraverso una semplice manifestazione sportiva. Una degna conclusione di un esperienza che attraverso il ricordo e la memoria ci ha fatto comprendere il valore della libertà.

Appendice finale all’Isola Ritrovata dove Mariuccia ed Ezio ci aspettano per il buffet finale, un grazie particolare anche a loro per la disponibilità dimostrata.

Grazie di cuore a tutte le persone che hanno partecipato ,sostenuto e coadiuvato l’esperienza.
Un grande abbraccio.

   FIORENZO

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domenica 17 maggio 2015

Nel pericolo risaltavano sentimenti profondi

Ancora nel Monferrato per il quinto appuntamento dei “Cammini di Libertà”. Altre figure importanti da ricordare in questo angolo del Piemonte da poco diventato patrimonio mondiale dell’Unesco. Un  viaggio che oltre al valore storico-commemorativo unisce anche l’elemento territoriale come valore aggiunto dell’iniziativa. Approfittiamo della giornata festiva del I Maggio per inserire questo quinto cammino. Percorso piuttosto breve (11km)  ma che contiene tutti gli elementi per farne un’altra esperienza interessante e piacevole. La partenza è fissata a Lu Monferrato in piazza Luigi Gherzi davanti alla lapide di questo generale, medaglia d’oro al valor militare, fucilato a Cefalonia il 22 settembre 1943. Io e Paolo arriviamo un po’ in anticipo sull’orario di partenza e ci concediamo un piccolo giro turistico nel centro del caratteristico borgo, ricordiamo qui il nostro passaggio e l’arrivo di tappa del 2 giugno 2011 durante l’esperienza Uniamo la Provincia. Saliamo nel punto più alto del paese e ci godiamo il primo belvedere della giornata. Una volta rientrati in piazza Gherzi troviamo ad attenderci il sindaco Michele Filippo Fontefrancesco; avvisato in tarda serata da persone del luogo sensibili all’iniziativa, ha voluto accoglierci  e ringraziarci per l’iniziativa. Il giovane sindaco ci parla un po’ delle caratteristiche del paese, delle iniziative  che si tengono, dalle sue parole emergono lo spirito e la determinazione sua e dei suoi collaboratori nell’amministrare questo piccolo centro, un ‘altro bell’esempio di impegno verso la collettività ed il territorio.


Intanto ci raggiungono gli amici “milanesi” attratti anch’essi da questi paesaggi collinari , e memori a loro volta della giornata del 2 giugno 2011 dove un’allegra brigata si riunì per proseguire il progetto ULP.  Anche oggi il supporto del cugino fraterno Gianni non manca quindi possiamo partire dopo il doveroso omaggio floreale dinanzi alla lapide al generale Luigi Gherzi.

Siamo in quattro a correre con me e Paolo ci sono Francesco e Federico. Una breve discesa, poi un tratto a fondo valle e quindi si presenta davanti un’altra dolce collina sulla quale è posto il paese di Conzano. Qui facciamo una sosta per dissetarci e fare qualche foto nella caratteristica ed inusuale piazza Australia.

Proseguiamo alla volta di Camagna Monferrato situata nella collina successiva, siamo tutti assorti da questi splendidi scenari, la cura e l’amore verso il territorio sono ben visibili, e ne siamo tutti catturati negli sguardi. L’ingresso nel paese ci porta a percorrere via Eusebio Giambone, che è proprio la personalità che vogliamo ricordare, quindi dopo aver superato il palazzo comunale sostiamo davanti alla casa natale di Eusebio Giambone,altro decorato con la medaglia d’oro al valor militare. Un breve momento di riflessione per leggere le note sulla vita e l’operato di quest’altra personalità di rilievo che fu uno dei primi osteggiatori al regime fascista. La combinazione ha voluto che il nostro passaggio dinanzi alla sua casa natale cadesse proprio il I Maggio giorno del suo compleanno, un modo per onorarne.


Riprendiamo la corsa alla volta di Vignale Monferrato dove è posto l’arrivo di questa giornata. Appena prima dell’ingresso del paese, in delle ultime salite facciamo un’altra doverosa sosta dinanzi alla  lapide di un altro giovane partigiano che perse la vita in quel luogo pochi giorni prima della liberazione, si tratta di Nicola Marchis, uno dei componenti della nota “banda Lenti”. Arriviamo di corsa al centro del paese dopo un ‘accelerazione di Federico che mi lascia sul posto! Per fortuna mi devono attendere perché sono l’unico che sa dove è posta la lapide a Francesco Besso, altra medaglia d’oro al valor militare. Nativo di Vignale, venne fucilato a Rodi il 27 febbraio 1945. L’incontro con le autorità locali avviene in un palazzo  adiacente alla piazza principale del paese dove è stata allestita una mostra sulla resistenza locale (sotto una pagina dal diario di Bill). Ringraziamo il sindaco e gli organizzatori di questa interessante iniziativa, ci soffermiamo ad osservare questo importante lavoro di ricerca e di memoria storica che completa il percorso della giornata. Ancora una volta scopriamo una pagina della resistenza alessandrina densa di impegno, lotte e sacrifici che ci fa guardare a quel  periodo con grande ammirazione e gratitudine.


"...la solidarietà, l'amicizia, il senso di responsabilità"

Una piacevole appendice turistica ci porta a concludere la mattinata, infatti veniamo accompagnati dalla first lady per un interessante giro turistico del paese. Angoli caratteristici  e ampi belvedere sul Monferrato si alternano tra le vie del paese, grazie per questo inaspettato e gradito omaggio!
Infine anche l’appetito  si fa sentire e quindi ci rechiamo presso l’ agriturismo “Il Mongetto” dove scopriamo altre piacevoli caratteristiche enogastronomiche del Monferrato, un bel modo per chiudere questo I Maggio di festa e di ricordo.

Grazie a tutti gli amici  per la presenza  e la condivisione  del progetto.
 FIORENZO

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domenica 3 maggio 2015

Flash: Cammini di Libertà - In corso la 6^ tappa

La 6^ e ultima tappa de Cammini di Libertà - Uomini e luoghi della resistenza locale è in corso. Dopo la partenza da Valenza, i podisti correranno circa 30 km prima di raggiungere la Cittadella di Alessandria.

giovedì 30 aprile 2015

Resistenza per La Resistenza

Quarto appuntamento con i Cammini di Libertà all’indomani del 25 aprile. In questa  occasione siamo “ospiti” della staffetta podistica  Piancastagna- Martiri della Benedicta organizzata dalla USD Ovada in Sport, in collaborazione con la UISP. Durante la programmazione dei Cammini di Libertà sono venuto a conoscenza di questa importante iniziativa, quindi mi sono messo in contatto con gli organizzatori per poter inserire questo appuntamento nel programma che stavo stilando.
Un grazie particolare per questa opportunità che ha arricchito molto la nostra esperienza.

80 km in zone montuose ed impervie non sono facili da gestire. Ci voleva la collaborazione di molte persone che conoscessero bene i luoghi e si fossero messe a disposizione dell’organizzazione.
La partenza al sacrario di Piancastagna (Ponzone) dove si ricorda la medaglia d’oro al valor militare Domenico Lanza “Mingo” e altri 8 caduti nell’autunno del 1944. Raggiungiamo Piancastagna dopo aver recuperato una delle nostre guide della giornata: Federico Giunti che da Ovada ci guida sino al luogo di partenza non facile da raggiungere. Anche il cugino fraterno Gianni arriva da Alessandria per portarmi la mountain bike che dovrebbe servirmi in alcuni tratti. Al nostro arrivo troviamo già i primi staffettisti della giornata, Stellio Sciutto e Maurizio Levo che saranno il punto di riferimento mobile della staffetta. Anche l’amministrazione comunale di Ponzone è presente con il vicesindaco Paola Ricci. Doverose una serie di foto di fronte alle lapidi dei caduti e un simbolico fiore davanti alle loro monumenti.

Alle 8 puntuali partiamo siamo in cinque, io vorrei correre i primi 15 km e poi seguire la staffetta con una mountain bike che ho caricato sul fuoristrada di Maurizio. Le macchine al seguito dovranno fare un giro molto più ampio per raggiungerci attorno al 28° km in strada Faiallo. Dopo i primi 5 km molto belli in un tratto dove si corre il Trial dei Gorrei arriviamo ad Olbicella di Molare dove ad attenderci c'è il sindaco Enrica  Albertelli di fronte alla lapide che commemora i 6 caduti in quei luoghi. Brevissima la sosta per le foto di rito e ripartiamo è davvero piacevole correre su queste strade immersi nella natura sotto di noi scorre il torrente Olbicella  disegnando scorci molto suggestivi. Al 10° km raggiungiamo Badia di Tiglieto dove ad attenderci c’è il primo cambio, due di noi ritornano a Piancastagna - Ugo e Pietro che ringraziamo per la compagnia - io e Marco proseguiamo con Arturo un ultramaratoneta molto esperto che correrà ancora molti km.


Stefano Bessini  guida il gruppo degli atleti locali, transitiamo all’interno di Tiglieto  e raggiungiamo il monte Calvo, qualcosa non ha funzionato nei contatti con l’amministrazione comunale perché al nostro passaggio di fronte all’edificio comunale non troviamo nessuno ad attenderci. Al monte Calvo siamo al 13° km  due  in meno di quelli previsti (forse per i tagli sui sentieri) e qui abbiamo il successivo cambio dove in teoria dovrei trovare Maurizio per prendere la bicicletta e seguire la staffetta, ma anche qui qualcosa non funziona, la macchina non c’è e quindi dovrò  continuare la mia corsa ancora per 13 km sono un po’ preoccupato perché su questi percorsi è veramente dura. I nuovi compagni di corsa comunque mi assicurano che sarebbe veramente difficile pedalare sui tratti che andremo ad affrontare (ed avranno super  ragione) quindi mentalmente mi predispongo ad affrontare queste nuove salite. Il primo tratto pur con qualche difficoltà è comunque corribile anche il panorama da quassù è veramente notevole, purtroppo la giornata non è delle migliori, ma è sempre molto interessante questa esperienza, oggi è tutto nuovo per me, anche l’atmosfera che si crea con i compagni di corsa rende tutto più piacevole.

Quando entriamo nel bosco il percorso diventa veramente impervio, in più vento, nebbia ed una leggera pioggia fanno aumentare le difficoltà, il terreno è scivoloso, i muscoli si stanno indurendo, cerco di non perdere il contatto con i podisti locali ma è davvero dura. Una prova di resistenza per la resistenza, in questi momenti sento un po’ vicina la fatica, la sofferenza , ma anche la determinazione che animò quei giovani 70  anni fa.

Al bric del dente un passaggio davvero caratteristico una gola strettissima  e poi una discesa resa ancor più difficile dalla pioggia , qui c’è Maurizio  e quindi capisco che la macchina è abbastanza vicina , infatti dopo poco rientriamo in strada Faiallo dove ad attenderci c’è tutto il gruppo auto. E’stata veramente dura mi sembra di essere uscito da un tunnel . Il paesaggio qui è spettrale una nebbia fittissima ci isola dal mondo sono frastornato dalla fatica e dalle condizioni meteo  quindi decido di proseguire in auto .Anche Marco molto più preparato di me ha avuto difficoltà, dovrebbe proseguire , ma per ora decide di fermarsi.  Lasciamo il testimone ancora a Stefano Bessini  che guiderà il gruppo sino al sacrario dei 59 martiri.

Pioggia torrenziale  nebbia e vento fanno da cornice al successivo cambio al sacrario dei 59 martiri, tutto questo contorno non ha reso possibile una nostra sosta a questo importante punto da ricordare ci dispiace perché volevamo comunque fare un breve momento di riflessione per onorare questi martiri. Tra le altre vittime fucilate qui il 19 maggio 1944 ricordiamo due medaglie d’oro al valor militare che sono: Giovanni Carlo Odino”Italo” e Isidoro Maria Pestarino ”William”.   Scendiamo con le auto lentamente  passiamo la galleria del Turchino ed incrociamo in senso di marcia opposto al nostro i ciclisti della Milano Sanremo amatoriale , anche loro in qualche modo eroi della resistenza. 

Raggiungiamo il centro di Masone  e saliamo al sacrario dei 13 martiri  dove ad attendere la staffetta c’è il sindaco Enrico Piccardo , un altro significativo luogo dove una lapide ricorda il sacrificio di 13 giovani fucilati l’8 aprile 1944. Il tempo sta migliorando sembra passato il momento più difficile, bello e coinvolgente l’arrivo dei giovani staffettisti , un immagine di vitalità davvero entusiasmante. Questo è il tratto più scorrevole della giornata in leggera  discesa ed asfalto. Seguiamo i nuovi staffettisti e cerchiamo di scattare qualche fotografia durante i loro passaggi , a Campo Ligure Arturo che corre dalla partenza ci saluta , prende il treno e ritorna ad Acqui Terme  complimenti è stato il più eroico di tutti. La staffetta passa all’ interno del paese mentre io che sono in macchina con Federico la attendiamo appena fuori dal centro dove è posta una lapide  a ricordo di un’altra  figura partigiana.


Raggiungiamo  quindi Rossiglione  un passaggio all’interno del paese ci fa scoprire un altro episodio avvenuto qui il 2 -3 gennaio 1945 dove i bombardamenti provocarono 6 vittime civili.  In località Lagoscuro, dove è posta una lapide a ricordo di  3  partigiani qui  uccisi: Pirata , Sten e Mario. La staffetta è attesa dall’amministrazione comunale con il giovane sindaco  Katia Piccardo ed il presidente dell’ANPI  di Rossiglione  breve discorso sul senso ed il valore della resistenza ,viene poi deposta una corona per onorare i tre partigiani uccisi, e per finire una gradita sorpresa con “Bella ciao” cantata da una giovane interprete , un momento davvero emozionante  che ha saputo toccare i nostri cuori, grazie mille!

La staffetta scenda ancora a valle sino al Gnocchetto (Ovada) dove è posto il successivo cambio . Qui ad attenderci c’è il sindaco di Belforte Monferrato  Franco Ravera . Un nutrito gruppo di persone è presente al cambio , qui il “regista” dell’operazione  è Giorgio Belloni , esperto podista che si cimenta da anni su tutti i tipi di percorsi e distanze, una passione per la  corsa veramente immensa. Al gruppo capitanato da Giorgio si aggregano anche Paolo, Fabrizio , ed anche Marco  che si è ripreso dallo  shock subito nel primo tratto ed è smanioso di macinare ancora un po’ di km , in condizioni meteo normali sono certo che avrebbe completato tutto il percorso. Io vista la difficile esperienza della mattinata preferisco non seguire gli staffettisti con la bicicletta, raggiungo il sacrario della Benedicta  da solo con la mia automobile , mentre Federico rimane al servizio dei corridori (grande impegno il suo, non può correre, ma è come se corresse con noi).

Dopo aver raggiunto la Benedicta mi preparo per raggiungere la staffetta facendo il percorso a ritroso,altri podisti hanno avuto la mia stessa idea  e quindi dopo una sosta al bar di Capanne di Marcarolo per un caffè che ci scalda un po’,lentamente ci avviamo verso gli staffettisti. Sono piuttosto segnato dalla mattinata impegnativa riesco a correre a passo “turistico”ma va bene così .A circa 4 km dall’arrivo vediamo spuntare i primi uomini della staffetta  bene un bel gruppo a cui noi andiamo ad ingrossare le fila. Il “capitano”Giorgio Belloni  cerca di tenere il gruppo unito siamo in 20 l’atmosfera è festosa , quando raggiungiamo la strada asfaltata abbiamo anche un seguito automobilistico . Federico è uno dei più attivi nello scattare foto sicuramente questa rimarrà una giornata da ricordare. Anche i miei diretti compagni di avventura sono soddisfatti della giornata dopo le difficoltà della mattinata che ci hanno fatto cambiare un po’ i programmi qui è filato tutto liscio, Marco ha corso in totale 44 km di cui oltre la metà di salite impegnative. A poche centinaia di metri dall’arrivo ci viene offerto un ristoro offerto dall’amministrazione comunale di Bosio, siamo all’interno del parco naturale delle Capanne di Marcarolo,un luogo da valorizzare e difendere. Ancora poche centinaia di metri e giungiamo al sacrari dei martiri all’arrivo veniamo accolti dal sindaco di Bosio Stefano Persano, Mara Scagni( presidente UISP Alessandria) e altre autorità. Soddisfazione da parte di tutti , anche da parte nostra che abbiamo corso ( in parte ) e seguito tutto il percorso della staffetta una giornata veramente intensa. Dopo le consuete foto di rito ci prepariamo per il rientro, non prima però di aver fatto una sosta e posato un fiore nel luogo della fucilazione  e davanti alla lapidi dove sono ricordati i caduti fucilati e deportati in questi luoghi. Questa è stata la resistenza non dimentichiamolo.
 FIORENZO
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martedì 28 aprile 2015

Cammini di Libertà: Programma della 5^ tappa

Venerdì 1 maggio si terrà la 5^ tappa dei Cammini di Libertà - Uomini e Luoghi della Resistenza Locale. Dopo il clima invernale di domenica scorsa ci attende un ritorno alla primavera.
Il percorso è di una lunghezza contenuta e molto godibile da un punto paesaggistico. Come al solito dedicheremo le nostre attenzioni alla Resistenza e alla Liberazione.

10.00 Partenza da Lu in piazza Gen. Luigi Gherzi, medaglia d'oro al valor militare
10.30 Passaggio a Conzano (km 4,5)
10.50 Sosta a Camagna Monferrato davanti alla casa natale di Eusebio Giambone, medaglia d'oro al valor militare (km 7)
11.20 arrivo a Vignale Monferrato davanti alla lapide a Francesco Besso, medaglia d'oro al valor militare (km 11)
Al termine intervento delle autorità locali.

I cambi staffetta sono liberi e fatti nei luoghi di maggior sicurezza ai fini dell'incolumità dei partecipanti. Per esempio, durante le soste per i momenti di ricordo oppure durante i passaggi nei vari paesi.
Gli orari del programma sono indicativi e potranno subire variazioni in base all’andatura dei partecipanti.
Per info telefonare a Fiorenzo al 348.5627364

giovedì 23 aprile 2015

Con rispetto e riconoscenza

Terzo appuntamento dei Cammini di libertà. Domenica 19 aprile siamo nel casalese altra importante zona della lotta di resistenza. È davvero impressionante scoprire quanti siano stati gli episodi e le vittime di quei difficili 20 mesi. Il nostro viaggio è sicuramente una semplificazione sull’immenso movimento di liberazione  e dei tanti tragici episodi avvenuti. Ci siamo limitati ai luoghi ed agli uomini più conosciuti, consapevoli di non riuscire a dare un quadro completo della vasta azione della lotta partigiana in provincia. Man mano che prosegue il nostro cammino veniamo a conoscenza di numerosi altri protagonisti, di episodi altrettanto valorosi e significativi della guerra di liberazione. È  comunque molto gratificante per noi conoscere luoghi, fatti, sentire ricordi, un bagaglio di nuove esperienze davvero uniche.

Questo terzo appuntamento ha come punto di partenza la frazione Madonnina di Serralunga di Crea, davanti alla lapide ad Arduino Bizzarro caduto proprio in questa località. Ucciso  da una pattuglia delle brigate nere. Sacrificando la sua giovane vita riuscì a coprire la fuga dei suoi compagni, questo estremo  gesto di altruismo gli valse la riconoscenza della medaglia d’oro al valor militare. Al nostro arrivo troviamo ad attenderci il sindaco di Serralunga di Crea Gian Carlo Berto, il gruppo degli alpini ed anche il presidente dell’ANPI di Casale Monferrato Renato Gagliardini ed infine il fratello di Arduino Bizzarro, Andino:  siamo onorati di questa accoglienza. Il signor Andino mostra la medaglia con cui è stato insignito il fratello, questa è una testimonianza importante, è un tener vivo il ricordo delle gesta di una persona, i suoi ideali, i suoi valori, il suo  estremo atto eroico è presente nella persona del fratello. Un grazie particolare per questa preziosa adesione. Ci vengono offerti degli opuscoli proprio  sulla storia di Arduino Bizzarro  e sulla resistenza nella zona del casalese. Dopo aver lasciato il nostro piccolo ricordo davanti alla lapide del valoroso partigiano, immortaliamo questi momenti e siamo pronti a partire.


Oggi abbiamo con noi anche Marco Marchese che ritorna dopo aver percorso interamente la prima tappa di 45 km. Scherzando gli dico che forse oggi per lui il percorso sarà troppo breve e dovrà accontentarsi. Il primo tratto è sull’ampia statale, quindi corriamo abbastanza tranquilli visto anche l’esiguo traffico di quell’ora. Ad Ozzano Monferrato facciamo la prima sosta davanti alla targa che commemora Alfredo Piacibello, altra figura eroica insignita con la medaglia d’oro al valor militare. Ad attenderci il vice-sindaco Alberto Gaio, anche un nipote del partigiano commemorato, ci piace questa continuità del ricordo che praticano queste persone, ringraziamo loro e tutto il  seguito dell’iniziativa. Infatti  sia Andino Bizzarro , sia il presidente dell’ANPI di Casale Monferrato ci seguono nel nostro itinerario della memoria partigiana.

Saliamo poi al municipio di Ozzano Monferrato dove davanti all’edificio comunale una lapide ricorda  i caduti partigiani e civili della seconda guerra mondiale. Tra gli altri ricordiamo Vinicio Cortese anch’esso decorato con la medaglia d’oro al valor militare e caduto nel territorio di Ozzano Monferrato durante un tentativo di sabotaggio di un ponte per  impedire l’afflusso dei nemici.
Quindi proseguiamo la nostra corsa verso Casale  Monferrato, risaliamo la collina e percorriamo  una strada molto panoramica da cui si apre  lo sguardo su gran parte del Monferrato, è veramente coinvolgente transitare su  queste strade, siamo affascinati dalla bellezza di queste colline ed i km scorrono piuttosto facili . Giungiamo alle porte di Casale Monferrato tranquillamente dopo aver “gustato” questo spettacolo.
Entriamo in città  e dopo qualche tratto un po’ più  trafficato giungiamo nella grande piazza d’Armi  e quindi alla porta d’accesso della cittadella militare. Una calda accoglienza ci gratifica molto, è soprattutto il senso di questa corsa che unisce luoghi significativi della resistenza ad essere apprezzato  dalle persone che ci seguono. Ringraziamo la sindaca Concetta Palazzetti per la presenza,  quindi  anche i rappresentanti dell’associazione delle vittime dell’Eternit, infine anche il gruppo di Libera  Casale ci  da il benvenuto.

Qui a Casale Monferrato si ricordano ben quattro medaglie d’oro al valor militare e sono: Luigi Briganti, Antonio Olearo, Sergio Oliaro e Italo Rossi. Tra tutti sicuramente il più conosciuto è Antonio Olearo”Tom” capo della famosa “Banda Tom” vera e propria spina nel fianco dei nazifascisti.
Qui una lapide è  posta  nel punto dove venne fucilato assieme ai suoi 12 compagni dopo esser stati catturati a Casorzo e condotti a Casale Monferrato a piedi nudi nella neve, quindi fucilati il 15 gennaio 1945. E’ con rispetto, riconoscenza ed un rinnovato sentimento di dolore che ci poniamo davanti al luogo del tragico evento per scattare alcune foto.
Il presidente dell’ANPI di Casale Monferrato Renato Gagliardini ci ricorda anche altre figure qui commemorate, ancora una volta ci rendiamo conto di quanto grande ed importante sia stato il movimento per la lotta di liberazione.
Chiudiamo quest’altra positiva esperienza salutando e ringraziando le autorità e tutti gli intervenuti, la loro testimonianza ed il loro contributo nel mantenere vivo lo spirito e  gli ideali della resistenza sono una speranza  verso una società civile e democratica.

 Grazie a tutti per il sostegno
     FIORENZO

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mercoledì 22 aprile 2015

Cammini di Libertà: Programma della 4^ tappa

Domenica 26 aprile Cammini di Libertà affinacherà la Staffetta UISP "Pian Castagna - Martiri della Benedicta". Si tratta di un percorso lungo circa 80 km diviso nei seguenti 10 tratti:
  1. Pian Castagna - Olbicella - Badia di Tiglieto
  2. Badia di Tiglieto - Monte Calvo
  3. Crocetta - Strada Faiallo
  4. Strada Faiallo - 59 Martiri
  5. 59 Martiri -13 Martiri
  6. 13 Martiri - Campoligure (Castello)
  7. Campoligure - Rossiglione - Gnocchetto
  8. Gnocchetto - Soria - Bano - Pianbello - Pra Caban
  9. Pra Caban - Capanne Marcarolo
  10. Capanne Marcarolo - Sacrario Benedicta

La partenza è alle ore 8:00 e l'arrivo è stimato per le 17:20.
Qui sotto con gli orari di transito previsti. Naturalmente gli orari del programma sono indicativi e potranno subire variazioni in base all’andatura dei partecipanti.
I cambi staffetta sono liberi e fatti nei luoghi di maggior sicurezza ai fini dell'incolumità dei partecipanti.

domenica 19 aprile 2015

La Resistenza non ha età

Prosegue il nostro viaggio in provincia nei luoghi della memoria partigiana. Domenica 12 aprile siamo nella zona acquese, anch’essa teatro di importanti e significative vicende dalle quali emergono personalità molto forti che vogliamo ricordare con la nostra iniziativa.
La partenza è fissata a Malvicino, piccolo centro della val Erro,  che fu al centro di rastrellamenti da parte delle forze nazifasciste. Qui si ricorda la più giovane medaglia d’oro al valor militare. Si tratta di Roberto Di Ferro “Baletta”, caduto a Pieve di Teco (IM) il 28 marzo 1945 non ancora quindicenne.
Al nostro arrivo nella piazza del municipio troviamo il sindaco Francesco Nicolotti, il presidente dell’ANPI  di Acqui Terme, Roberto Rossi, il referente provinciale per il settore podismo della UISP Stellio Sciutto, e il rappresentante locale di Libera Giorgio Pizzorni. Una risposta molto positiva ai nostri inviti.
Un  accoglienza molto gentile da parte loro che ci ospitano nei locali del comune per un gradito caffè. Facciamo un breve giro del piccolo borgo con in testa il sindaco a farci da guida  e apprezziamo molto  il belvedere del paese ed alcuni angoli caratteristici molto ben conservati.
Ci avviamo quindi dinanzi alla targa ai caduti di tutte le guerre ed alla targa a Roberto Di Ferro. Breve discorso del sindaco sulla figura che andiamo a ricordare.  Ascoltiamo poi  con grande impatto emotivo la testimonianza di un sopravvissuto ad un feroce rastrellamento delle forze naziste (allora bambino in tenerissima età). Questo intervento ci da un po’ la misura di quello che è la ferocia e l’assurdità della guerra, vista e vissuta da popolazioni inermi e intente nel già difficile compito della sopravvivenza. Inoltre un breve intervento da parte di Pietro “Pedrin” Reverdito, reduce partigiano che ci onora della sua presenza  e ci accompagnerà per il resto del cammino. Ringraziamo il sindaco e tutti i presenti per la bella  e calorosa accoglienza, depositiamo un fiore davanti alla targa al partigiano Baletta morto per la libertà e siamo pronti  per partire.


Tre km di discesa sono davvero piacevoli da correre soprattutto in questo ambiente naturale così ben preservato. Stellio Sciutto ci precede con la macchina e ci fa un po’ da guida nel nostro percorso, siamo in ritardo sulla tabella di marcia e cerchiamo di recuperare qualcosa  nella prima parte.
Stellio ci mette in guardia sulle insidie del percorso che ci aspettano dopo i primi km di discesa. Le nostre gambe (soprattutto la mie) non sono più quelle dell’ ULP, e per arrivare agli oltre 600 metri slm di Ponzone  fatichiamo non poco. È comunque molto gratificante correre su queste strade, si sente  davvero il contatto con la natura.

Gianni si prodiga come fotografo e quando scatta cerco di assumere una posizione che mascheri un po’ le mie difficoltà. Comunque lentamente riusciamo a “conquistare la vetta” e giungiamo a Ponzone dinanzi al monumento a Ludovico Ravera. Qui ad attenderci ci sono il sindaco Andrea Ivaldi  ed un nutrito gruppo di persone. Altri amici podisti ed accompagnatori arrivano a loro volta a dare corpo e visibilità all’iniziativa in corso. Molto gradito anche il ristoro offerto dall’amministrazione comunale. Un piccolo discorso di benvenuto del sindaco, che poi lascia la parola al professor Andrea Mignone che traccia un quadro storico della resistenza nella zona di Ponzone. Infine prende la parola Pietro “Pedrin” Reverdito partigiano che fu coinvolto nell’episodio dell’uccisione di Ludovico Ravera. Dettagliato, fermo preciso nel racconto di quel tragico episodio, dalle sue parole emergono lo spirito e gli ideali che animarono lui ed i suoi  verso scelte così impegnative e rischiose. Una testimonianza che riesce a “trasportarci“ in quei difficili giorni. Ringraziamo tutti per l’accoglienza e le testimonianze. Questi interventi sono un po’ l’essenza dei “cammini di libertà”.


Quindi riprendiamola nostra corsa diretti verso Visone.  Ci lasciamo alle spalle Ponzone con il suo bel panorama, corriamo comunque su un versante molto attraente dal punto di vista paesaggistico che allieta la nostra  visuale. Se poi consideriamo che stiamo correndo in discesa tutto questo diventa più facile.
Intanto si unisce alla nostra corsa Federico, ci teneva  a prendere parte a questa iniziativa (che in larga parte ha coadiuvato) ed è arrivato da Milano con Daniela appositamente per questo, della serie: “volere è potere”.
Abbiamo anche altri accompagnatori che ci fanno da supporto, sono Erika e Federico, già grandi sostenitori dell’ULP. Ora Federico non può correre dopo un incidente occorsogli lo scorso anno, apprezziamo molto la loro presenza ed auguriamo a Federico di riuscire a tornare a correre in un prossimo futuro.

La discesa tenta molto, ma io devo cercare di non caricare troppo il mio ginocchio malmesso, scendiamo anche in modo repentino e al 16° km siamo a Grognardo e proseguiamo per Visone dove giungiamo attorno al 21° km. Al belvedere “Giovanni Pesce” ci accoglie il sindaco Marco Cazzulli, con tutto il seguito dell’iniziativa. Un breve intervento da parte sua per sottolineare il valore dell’iniziativa ed una serie di foto sotto la targa a Giovanni Pesce “ Visone–Ivaldi”. Vorrei sottolineare e far evidenziare la figura di Giovanni Pesce dalle personalità che ci stanno seguendo, ma purtroppo siamo in ritardo, ad Acqui ci  attendono. Mi limito a segnalare alcuni punti salienti del suo impegno, e della sua attività partigiana. Cito anche il libro di Daniele Biacchessi “Giovanni e Nori “ una storia d’amore e di resistenza.


Siamo quasi in dirittura d’arrivo, negli ultimi quattro km sono piuttosto provato, resisto, ormai siamo alle porte di Acqui Terme. Raggiungiamo piazza Duomo di fronte alla lapide dedicata ad Aureliano Galeazzo e posta in fronte a quella che fu la sua abitazione. Uno studente ucciso a 16 anni a Volpara in val Borbera, altra figura insignita della medaglia d’oro al valor militare. Ad attenderci un nutrito gruppo di persone con in testa il professor Vittorio Rapetti che è stato il “regista” di questa giornata coadiuvando l’iniziativa e  contattando amministrazioni comunali e associazioni. Il discorso finale  è affidato al fratello di Aureliano Galeazzo, del quale è anche omonimo. Un’altra presenza molto gradita, il suo discorso non è solamente incentrato sulla memoria ed il ricordo di quello che fu la resistenza, ma diventa uno stimolo verso una nuova resistenza fatta  di impegno civile e  rispetto per la legalità. Anche qui terminiamo depositando un fiore in segno di riconoscenza ad un giovane  che  diede la vita per quegli  ideali dei quali noi dobbiamo essere portatori.


Un grazie a tutti per il sostegno e la partecipazione.

FIORENZO

Qui tutte le foto della giornata

martedì 14 aprile 2015

Cammini di Libertà: Programma della 3^ tappa

Domenica 19 aprile 2015 si svolgerà la 3^ tappa de CAMMINI DI LIBERTA’ - Uomini e Luoghi della Resistenza Locale che dall'acquese si sposta nel casalese.

10.00 Partenza dalla frazione Madonnina di SERRALUNGA DI CREA, davanti alla lapide ad Arduino Bizzarro
10.40 Sosta davanti al municipio di Ozzano Monferrato  per commemorare Alfredo Piacibello e Vinicio Cortese  (km 6)
11.40  Arrivo a Casale Monferrato  presso la cittadella militare (piazza d'armi) per commemorare Italo Rossi, Sergio Oliaro, Antonio Olearo ("Tom") alla testa della formazione chiamata "banda Tom" ( km 16)
Al termine intervento delle autorità locali.

I cambi staffetta sono liberi e fatti nei luoghi di maggior sicurezza ai fini dell'incolumità dei partecipanti. Per esempio, durante le soste per i momenti di ricordo oppure durante i passaggi nei vari paesi.
Gli orari del programma sono indicativi e potranno subire variazioni in base all’andatura dei partecipanti.
Per info telefonare a Fiorenzo al 348.5627364

venerdì 10 aprile 2015

Valore aggiunto

Una linea che unisca i luoghi della memoria partigiana in provincia di Alessandria, è questo l’intento dell’iniziativa “Cammini di Libertà”. Uomini e luoghi come più precisamente recita il titolo completo, si perché proprio dagli uomini siamo partiti per tracciare questo filo ideale della memoria. Le medaglie d’oro al valor militare che in provincia di Alessandria sono 20 e sono ricordate o nei paesi d’origine o nei luoghi dove queste persone sono cadute in battaglia. Nel tracciare queste linee che uniscono le figure primarie della resistenza locale si vanno ad intersecare altri luoghi dove la lotta di liberazione è stata molto intensa ed i segni di tale lotta sono vivi oltre che nella memoria delle persone, anche attraverso i vari monumenti  o lapidi che ricordano quei tragici eventi. Questo per cercare di dare una spiegazione logica ai percorsi che abbiamo disegnato.

Il primo cammino è stato quello di “casa” nel senso che la partenza è avvenuta a Viguzzolo che dista appena due km dalle nostre abitazioni (mia e di Paolo che mi affianca anche in questa nuova esperienza). La prima figura che vogliamo ricordare è quella di Virginio Arzani comandante partigiano (detto Chicchirichì) medaglia d’oro al valor militare. Dopo alcuni giorni di tempo incerto la giornata di lunedì 6 aprile (Pasquetta) sembra volgere al bello, un buon auspicio per un cammino di 45 km. Per l’occasione abbiamo fatto preparare alcune magliette celebrative dell’esperienza, Carla Nespolo ci ha procurato i fazzoletti dell’ANPI, un po’ di colore e visibilità all’iniziativa non guastano.


Sembra quasi di rivivere una delle tante magiche giornate dell’esperienza ULP, nel 2011 abbiamo ricordato il 150° anniversario dell’unità d’Italia, nel 2015 ricordiamo il 70° anniversario della Liberazione. In quell’occasione  i punti di riferimento erano i comuni, ora sono i luoghi del ricordo e della memoria. C’è un certo parallelismo tra le due iniziative, qui però ad attenderci troviamo il presidente dell’ANPI di Viguzzolo  che  ci da il benvenuto e ci parla un po’ delle attività della sezione locale , un lavoro importante e meritorio, di cui gli rendiamo onore. Infine un doveroso ricordo della figura di Virginio Arzani. Anche la nostra iniziativa vuole lasciare un piccolo  segno del proprio passaggio, un cero ed un fiore al partigiano morto per la libertà. Una serie di foto per immortalare questi momenti. È presente anche Carlo Piccini, referente provinciale di Libera. E proprio le bandiere di Libera ci accompagnano anche in questa nuova iniziativa e via siamo pronti per partire.

Siamo in sei: io, Paolo , Fabrizio, i due ultramaratoneti Gianni e Marco, e Franco Galliani , che è stato uno degli ispiratori dell’iniziativa ed ha voluto fortemente essere alla partenza non solo come rappresentante della UISP ma anche come corridore attivo. Ci affiancano  i nostri supporti mobili, fondamentali per effettuare questa esperienza: Gianni, cugino fraterno, e Francesco, l’amico sempre disponibile.

Partiti ufficialmente i “Cammini di Libertà”, soli 500 metri e facciamo una breve sosta, che ci è stata suggerita dal presidente dell’ANPI di Viguzzolo, davanti all’ex caserma dei carabinieri dove vi è una lapide che ricorda il carabiniere Domenico Salvatico, ucciso dai nazisti il 9 settembre 1943 proprio in quel luogo. La sosta successiva è prevista al monumento ai “martiri del castello” di Tortona . Qui ad attenderci troviamo Nicola Santagostino rappresentante di Libera del presidio di Tortona, un piccolo discorso da parte sua per ricordare  quel tragico evento ed un ringraziamento da parte nostra per l’impegno e la sensibilità dimostrata verso l’iniziativa. Infine, anche io voglio fare un piccolo accenno ad un personaggio di grande  valore, il partigiano tortonese Martino Galli: sopravissuto alla campagna di Russia (da cui è tornato a piedi!!!), combattente partigiano nelle nostre valli, fu il liberatore di alcuni soldati russi alla stazione di Tortona,  tra i quali Fedor Poletaev che andremo a ricordare alla fine di questo primo cammino. Tra l’ altro Martino Galli è stato anche l’autore di tale monumento e di svariate opere marmoree sparse per l’Italia. L’artigiano della resistenza è il sottotitolo del libro a lui dedicato da Maria Paola Bidone. Ho voluto ricordare  questa figura, che anche io ho scoperto solo recentemente, per cercare di far capire quanto sia stata  grande  e vasta  la lotta di liberazione e quante e di quale spessore siano state le persone che l’hanno animata. Prima sosta per un piccolo ristoro, Franco ci saluta , lo salutiamo e chiaramente gli diamo appuntamento alle prossime tappe. Proseguiamo su un crinale molto panoramico che ci porterà sino ad Avolasca, la mia autonomia di corsa non è ampia e quindi decido di fermarmi attorno al 10° km appena passato il comune di Sarezzano.  Dopodiché proseguo in bicicletta (che ho depositato nella  macchina di Gianni); vorrei correre anche gli ultimi km, quindi meglio non esagerare. La giornata è davvero splendida  e la visuale che si gode da questa strada è stupenda, i nostri accompagnatori non mancano di fotografare i tanti scorci caratteristici che abbiamo dinanzi , e chiaramente anche i protagonisti di questo cammino. A Cerreto Grue  anche Fabrizio  ci saluta è praticamente giunto davanti a casa, un grazie anche a lui per la  presenza ed un arrivederci alle prossime. Siamo al 14° km, la strada è molto bella ma anche impegnativa,  soprattutto per chi corre. I ragazzi comunque non tradiscono alcun sintomo di fatica, anche Paolo, che non è certo preparato come il duo Gianni – Marco, tiene il passo e vuole proseguire sino al 20° km alla fine della salita. Passiamo il  tempio nazionale del ricordo in località Palenzona  e dopo una salita abbastanza impegnativa giungiamo ad Avolasca. Qui Paolo termina la sua prima parte di corsa e lascia i due ultramaratoneti pronti ad aggirare una frana nei primi metri della discesa che li porterà a Garbagna. La giornata è ideale per correre ma in bicicletta, specialmente in discesa, accuso abbastanza il freddo forse perché sono ancora in preda ad un discreto raffreddore e non  sono proprio al massimo della forma, comunque il clima che si è creato tra corridori ed accompagnatori riesce a farmi superare anche queste difficoltà. Giunti a Garbagna sostiamo dinanzi a due monumenti che ricordano la battaglia del 13 marzo 1945 ed il sacrificio del comandante partigiano Aldo Ravetta “Argo”, anche qui foto e piccolo segno del nostro passaggio con il fiore posto ai piedi dei due monumenti.


Siamo al 27° km e dopo un tratto in falsopiano la strada inizia a risalire anche in maniera decisa ed io devo alzarmi sui pedali per superare queste erte, mentre il duo Gianni- Marco prosegue senza affanni… beati loro. Il passaggio di una galleria ci proietta in val Borbera, dopo un primo tratto di  discesa transitiamo a  Molo Borbera e quindi a Persi, frazioni del comune di Borghetto Borbera. A Persi troviamo ad attenderci il gruppo degli “alessandrini” venuti dal capoluogo per terminare con noi quest’ultima parte di cammino. A questo punto scendo dalla bicicletta e cerco di riprendere la corsa insieme ai due impavidi ultramaratoneti. Qui si entra nelle famose “strette”, un tratto di strada che mi ha sempre affascinato e fatto vivere delle sensazioni particolari. I ricordi delle tante gare disputate su queste strade in occasione del 25 aprile fa affiorare un po’ di nostalgia nella mia mente. Ma l’essere qui oggi ancora tutto sommato a correre insieme a tanti amici per ricordare persone e luoghi di queste valli mi rende orgoglioso di questa piccola iniziativa. Anche  Paolo riprende il cammino insieme a noi, arriviamo così dinanzi alla lapide che commemora i caduti nella battaglia di Pertuso. Sosta per commemorare i caduti in battaglia e fiore per onorare queste persone. Dopo poche centinaia di metri siamo di fronte alla stele dedicata ai partigiani della divisione “Pinan Cichero” ed alle genti delle vallate . Qui ricordiamo anche la seconda medaglia d’oro al valor militare della giornata: Giuseppe Salvarezza “Pinan” il cui nome fu assunto dalla IV divisione Garibaldi ”Pinan Cichero”. Siccome non siamo in molti riusciamo ad indossare tutti la maglietta celebrativa ed il fazzoletto dell’ANPI. In testa al gruppetto la piccola Bianca  a cui diamo, il compito di depositate il fiore a ricordo dei caduti per la libertà.

Mancano solo tre km alla conclusione della prima tappa dei Cammini di Libertà e visto che siamo in anticipo sulla tabella di marcia e le signore hanno voglia di fare una camminata, decidiamo di terminare tutti assieme camminando sino a Cantalupo  Ligure dinanzi al monumento al partigiano russo  Fedor  Andrianovic Poletaev detto “Fiodor”. L’idea non mi dispiace anche perché sono molto provato e potermi risparmiare ulteriori tre km di corsa mi fa sentire meglio, e poi questo finale in cui tutti camminiamo assieme rende l’atmosfera della giornata ancor più particolare. Con calma e tranquillità l’allegra brigata giunge dinanzi al monumento a “Fiodor”.  Momento di riflessione attraverso la lettura delle notizie storiche in nostro possesso, posa del piccolo omaggio floreale, e foto per ricordare l’evento. Direi che il primo cammino può considerarsi concluso, anzi no, resta ancora una parte e piuttosto piacevole. Un momento conviviale presso la Locanda Pertuso, dove ospitalità,  buona tavola e giusta compagnia concludono in modo ottimale questa intensa giornata.

Un grazie di cuore a tutti
 FIORENZO

Qui tutte le foto