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lunedì 30 aprile 2012

Ultra ULP per il 25 aprile

Non mi era mai capitato di festeggiare la ricorrenza della Liberazione come è avvenuto quest'anno. Al valore innegabilmente patriottico che riveste il 25 aprile si è aggiunto quello affettivo che da un anno mi lega alla provincia di Alessandria grazie all'ULP di Fiorenzo e Paolo. Per non parlare della possibilità di utilizzare la corsa come mezzo per testimoniare l'impegno sociale (grazie anche a Libera e alle iniziative dei Podisti da Marte) e onorare il ricordo dei caduti per quella libertà che possiamo dare per scontata ai giorni nostri.
Alla partenza
La giornata ha inizio come molte delle tappe all'ULP: arrivo a Castellar Guidobono verso le 8:30 e trovo Fiorenzo e Paolo ad aspettarmi nel cortile di Paolo. Parcheggio l'auto e ci avviamo in compagnia di Francesco verso Serravalle Scrivia, dove abbiamo appuntamento con Fabrizio, sua moglie Anna e il figlio Matteo (che sono i cameraman ufficiali del gruppo), Maurizio (che avrebbe voglia di correre ma fa da accompagnatore), Federico (il webmaster dell'ULP e compagno di squadra che mi ha fatto conoscere Fiorenzo), e tutti gli amici dei Podisti da Marte direttamente da Milano, capitanati dall'ideatore dell'iniziativa, Fabrizio Cosi.
La carovana de SULLE STRADE DELLA MEMORIA si sposta quindi verso il Sacrario dei Martiri della Benedicta nel comune di Bosio, percorrendo all'inverso gran parte del tragitto che di lì a poco ci troveremo ad affrontare: salite e discese lungo un percorso naturalistico che davvero toglie il fiato (e che lo farà anche dal punto di vista podistico).
Prima di arrivare al Sacrario, veniamo raggiunti da Maura col marito Gian Paolo (che verrà 'costretto' a correre qualche frazione) e da Federico, altro assiduo frequentatore dell'ULP, e dall'amico Salvatore, con i quali ho corso una 30 km a Piacenza quasi due mesi fa, gara che ricordo come una delle più divertenti che mi sia mai capitato di affrontare, grazie alla compagnia gradita e gradevole.
Il gruppo alla Benedicta
Arrivati alla Benedicta, veniamo accolti dal sindaco di Bosio e dai rappresentanti della comunità montana e del parco naturale, oltreché da Carlo Piccini, coordinatore provinciale di Libera, e da Franco Galliani, presidente provinciale della UISP. Al saluto delle autorità segue il ricordo dei Martiri Partigiani e del valore della Resistenza, principi che contribuiranno a ispirare la nostra corsa verso la Stele ai Caduti della Pinan Cichero a Cantalupo Ligure.
Sì, perché la strada del ricordo non è solo una viaggio nella memoria, ma anche un viaggio fisico, podistico, che unisce questi due luoghi simbolo del 25 Aprile all'interno della provincia di Alessandria. Oltre 48 km che non ci spaventano certo, da percorrere a staffetta con punti di cambio ogni 5/6 km oppure tutti d'un fiato, obiettivo che ci poniamo sin dalla partenza io, Paolo e Fabrizio Cosi.
Dal Sacrario dei Martiri della Benedicta (Capanne di Marcarolo - Bosio) alla Stele ai Caduti della Pinan Cichero (Pertuso - Cantalupo Ligure)
Terminate le foto di rito, siamo pronti per l'impresa: si parte in discesa ma dopo un paio di km ci troviamo ad affrontare la salita più o meno costante fino al km 12. Il tempo è variabile: in queste prime fasi il sole lascia spazio ad alcune nubi e per qualche attimo sembra quasi che possa piovere. Ma il leitmotif della giornata è decisamente il vento, a tratti davvero fastidioso, che ci accompagnerà fino all'arrivo, quasi a non volerci far arrivare al traguardo, ma noi... siamo più forti!
Dopo una mia sosta fisiologica non rimandabile, devo accelerare in discesa per un paio di km per raggiungere il gruppo. Raggiungiamo prima Bosio e successivamente Gavi, e mentre molti staffettisti si danno il cambio, io, Paolo e Fabrizio rimaniamo le costanti. Percorriamo ora strade statali, ma c'è spazio ancora per strappi in salita come la Crenna, deviazione in pendenza di un paio di km che operiamo per evitare una galleria. Raggiungiamo quindi Vignole e successivamente Borghetto, in Val Borbera, e in questo tratto rimaniamo proprio noi tre. Il paese con le sue frazioni sembra non finire mai, ma finalmente torniamo sulla statale e ci fermiamo un minuto per l'ultima sosta: il mio GPS segnala esattamente 42 km 200 metri, per cui siamo arrivati alla distanza della maratona, in poco meno di 4 ore. Da lì in poi per me, sia dal punto di vista della distanza che del tempo, è territorio vergine.

Ultimi Km: Marco è sempre con Paolo
Ripartiamo per gli ultimi 7 km (di leggera salita) e si aggiungono Fiorenzo, Fabrizio e i due Federico. Ci dividiamo in due gruppetti e il primo accumula un centinaio di metri di vantaggio, per cui a un certo punto decido di testare me stesso e vedere se dopo 45 km sono ancora in grado di operare una progressione per andare a recuperare i primi, Paolo e Fabrizio. La risposta è decisamente affermativa e ci dirigiamo verso gli ultimi km della nostra impresa.
A poche centinaia di metri dall'obiettivo ci ricompattiamo e raggiungiamo assieme la Stele ai Caduti della Battaglia di Pertuso, nel comune di Cantalupo Ligure. Sull'onda dell'entusiasmo affrontiamo i gradini che ci separano dal monumento e dalle celebrazioni, ma io e Paolo durante il discorso delle autorità non possiamo far a meno di sederci per allentare i muscoli.
La commemorazione di Pertuso
Per la cronaca sono stati percorsi 48,5 km quasi spaccati in poco più di 4 ore e mezza (4h 32' al mio orologio), non considerando le pur brevi soste, per una media di 5:37 al km, decisamente niente male come prima 'ultra' seppur autogestita.
Altimetria de "Sulle strade della memoria"
Al valore del ricordo e alla 'gioiosa' fatica della prestazione podistica segue la merenda senoira, una selezione delle delizie locali consumate in una vicina locanda: il modo migliore per concludere tra amici questa splendida giornata.
ULP! ULP! ULP!
  
     Marco

venerdì 27 aprile 2012

Il 25 aprile

Il 25 aprile è trascorso intensamente ricordando il senso della festa della Liberazione. SULLE STRADE DELLA MEMORIA ha voluto testimoniare il nostro riconoscimento alle persone che hanno lottato per gli ideali di giustizia e libertà in un momento storico drammatico. È stata per me, e spero per i tanti che hanno condiviso l’iniziativa, una giornata che – attraverso lo sport e la passione per la corsa – ha unito due luoghi della memoria partigiana nella provincia di Alessandria.
Attraverso la collaborazione con Libera abbiamo voluto anche unire i temi della resistenza al nazifascismo a quelli della “nuova resistenza” ad un sistema che trasforma  i diritti  in privilegi soffocando i principi democratici che fanno delle regole “il potere dei senza potere” come spesso spiega anche Giancarlo Caselli.
Raggiungo il primo ritrovo della giornata, fissato a Serravalle Scrivia, assieme a Paolo, Marco Marchese e Francesco (prezioso e disponibile amico, sempre pronto ad aiutare). Ad attenderci troviamo già Fabrizio e famiglia (Anna e Matteo). Quindi arriva una prima macchina di “marziani” – gruppo di podisti milanesi dal grande impegno civile – e a seguire Federico, l’anima di questo blog, che si è speso molto per questa iniziativa. Arriva anche il presidente territoriale della UISP,  Franco Galliani, quindi altri “marziani” con il “capitano” Fabrizio Cosi che ha saputo creare attorno a sé un gruppo affiatato sempre pronto a partecipare ad iniziative di sport e solidarietà. Da Milano  arriva ancora un’altra famiglia: Stefano, Monica (con il prossimo bimbo in arrivo) ed il piccolo Federico. Nonostante questa situazione “complicata” hanno voluto essere presenti anche solo  per qualche km, un gesto di amicizia e riconoscimento verso di me e verso questa iniziativa – davvero significativi, grazie ragazzi!!! La carovana non è ancora completa, si aggiunge anche Maurizio che oggi si vuol dedicare esclusivamente al supporto logistico dell’iniziativa e alle foto. Infine si aggregano due amici da Alessandria, Roberto e Rossella, definiti “quelli del martedì”, vista la loro assidua assistenza ai martedì ULP.
Dopo alcuni chiarimenti sul percorso ci avviamo verso il luogo di partenza e a Bosio sostiamo per per “agganciare” altri partecipanti. Volti noti, cari amici che hanno condiviso con noi tante giornate ULP: Federico e Salvatore da Ovada, Maura e Gian Paolo da Capriata d’Orba. Una strada tortuosa, ma panoramica, ci conduce fino al Sacrario dei Martiri della Benedicta. Qui altri amici conosciuti nell’esperienza ULP ci attendono: Maurizio Levo con la moglie Piera, e l’amico Vincenzo.
Alla partenza sono presenti le autorità locali – il sindaco di Bosio Marco Ratti, il presidente della comunità montana, il presidente del parco naturale delle Capanne di Marcarolo  – e il vice presidente dell’ISRAL (Istituto Storico per la Storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria).  Carlo Piccini – coordinatore provinciale di Libera – legge il messaggio che questa iniziativa vuole portare attraverso l’unione di luoghi così importanti nella storia della resistenza, la continuità storica tra cultura antifascista e la legalità democratica per aiutare soprattutto i giovani a diventare “nuovi partigiani”, per i quali valgano l’importanza della memoria e dell’impegno sui fronti delle “nuove resistenze” come quella alle mafie e alle corruzioni. Il saluto del presidente territoriale della UISP  Franco Galliani  (che  ha anche corso con noi!), quindi l’intervento del vice presidente dell’ISRAL che ha fatto una eloquente e chiara spiegazione dei fatti che hanno reso tristemente famoso  questo luogo dopo  il 7 aprile 1944. Infine il saluto delle autorità del territorio che cercano di tener vivo il ricordo e la  memoria di questi luoghi attraverso il loro lavoro quotidiano. Grazie anche, e soprattutto, a loro per l’accoglienza. Scattiamo una bella serie di foto con le magliette e le bandiere di Libera, ed i fazzoletti dell’ANPI (un grazie a che ci ha offerto questo materiale).

Le lapidi a ricordo dei giovani fucilati e deportati ci fanno provare un profondo senso di rispetto e di riconoscimento alle vittime di quell’eccidio. Dopo il momento di commemorazione e commozione siamo pronti per la partenza. Ancora un amico ci raggiunge per condividere con noi un momento ed un luogo importante della nostra storia, è Angelo con la moglie. Grazie per averci raggiunti fin quassù.
Ragazzi… si parte! Alle 11 prende il via della corsa. Alcuni temerari – Paolo, Marco e Fabrizio Cosi – completeranno totalmente il percorso, gli altri a piacere si daranno il cambio: una corsa Libera (in tutti i sensi!). I primi km sono totalmente immersi nella natura selvaggia delle aspre rocce del torrente Gorzente. Il tempo perturbato e la sosta prima della partenza ci hanno infreddoliti parecchio ma la corsa ci scalda, oltre al cuore, il resto del corpo. Io parto per fare solamente il primo tratto di 8 km, ma già dopo poche centinaia di metri vengo coinvolto nell’atmosfera del gruppo, correre assieme a vecchi e nuovi amici in questa occasione mi da una carica particolare, e penso di farla tutta. Paolo, come al solito molto saggio, mi sconsiglia: “non rischiare”. Ha ragione, il mio allenamento è veramente esiguo e ho anche qualche problema ad un ginocchio; alla fine allungherò un po’ ma non arriverò a completare l’intero tragitto.




Cambio in corsa
La macchina di Francesco funziona da ristoro volante, ogni 4 -5 km facciamo una sosta per bere, e chi vuole anche mangiare. Maurizio funge da collegamento e servizio scopa. La carovana sembra muoversi bene. Alcuni aspettano la discesa, altri preferiscono la salita, qualcuno cammina, “ce né per tutti i gusti”! Federico (l’ovadese) ci fa da cicerone, e sullo splendido crinale che porta verso Bosio ci ragguaglia sui paesi che vediamo all’orizzonte. È davvero un grande spettacolo  quello che abbiamo davanti a noi. Arriva anche un ulteriore supporto, è mio cugino Gianni con Venusia,  anche loro sostenitori del progetto sono giunti ad animare la giornata.
Sulle ali dell'entusiasmo
A Bosio facciamo una sosta un attimo più lunga, dovrei fermarmi, ma non mi va ancora, scendo fino a Gavi e poi vediamo. Nella discesa ammiriamo l’imponenza del forte, un altro aspetto di riscoperta del patrimonio storico artistico di questa esperienza. A Gavi cedo il passo agli altri che si alternano nella corsa. Riprendo però poco dopo per agevolare il passaggio della variante “Crenna superiore”, inserita per evitare una pericolosa galleria. Proseguo sino a Libarna – antico insediamento romano tra Serravalle e Arquata – dove risalgo in macchina per tenere qualche energia da spendere negli ultimi km.
Il Forte di Gavi
Aerea archeologica di Libarna


Dopo Arquata Scrivia, ci apprestiamo a risalire la Val Borbera: incontriamo prima Vignole Borbera, poi Borghetto di Borbera, e la valle si restringe nelle famose “strette”. Ci siamo, riprendo la corsa, ma che fatica rimettersi in moto! Fatti due calcoli prevedo l’arrivo verso le 16.15, solo 15’ di ritardo rispetto all’orario prestabilito, quindi avverto il sindaco di Cantalupo Ligure che ci attende per l’inizio della manifestazione a Pertuso. Intanto si aggiungono a noi, raggiungendoci a ritroso, due amici podisti alessandrini: gli spazzorunners Roberto e Gianfranco, noti per il loro impegno podistico ambientale (anche loro fanno parte delle nuove conoscenze dell’esperienza ULP).

Pure quest’ultimo tratto presenta degli scorci veramente suggestivi, inoltre è una valle che amiamo e conosciamo in maniera particolare. Lo scorso anno siamo passati per “Uniamo la Provincia” proprio il 25 aprile e in passato abbiamo corso numerose edizioni della “StraBorbera”, gara podistica che da Novi Ligure raggiungeva Cabella Ligure. Ci sentiamo a casa in questa valle.


Di fronte alla lapide che ricorda i caduti nella battaglia di Petuso ci ricompattiamo e tutti assieme  raggiungiamo stele di Pinan Cichero. Ad attenderci, le autorità ed una calorosa folla che ci accoglie con un bel applauso. Ce l’abbiamo fatta: abbiamo unito due luoghi della memoria. Grande soddisfazione! Ora è il momento ufficiale della commemorazione del 25 aprile: prima il sindaco di Cantalupo Ligure Gian Piero Daglio, poi  i rappresentanti dell’ANPI e degli altri comuni, ricordano l’importanza di questo giorno, ci ringraziano perché anche la nostra iniziativa è un gesto che tiene alta l’attenzione e tiene vivo il ricordo delle radici della nostra libertà. Ancora Carlo Piccini di Libera a ribadire l’importanza della resistenza e la necessità di essere partigiani, cioè di prender parte e non essere indifferenti a quanto accade attorno noi. Anche io vengo chiamato sul palco per fare un saluto a nome della UISP, un ringraziamento a chi ci ha accolto, ed un collegamento all’impegno di questa associazione che attraverso lo sport unisce le persone in un momento di  conoscenza  e riconoscenza verso valori  che sono propri del 25 aprile. L’orazione ufficiale spetta a Daniele Borioli che, attraverso un’attenta disamina della situazione attuale, fa una serie di riflessioni sull’importanza di tener vivo il ricordo del 25 aprile proprio per dare un futuro di speranza per le nuove generazioni e, soprattutto, un futuro di certezze di giustizia e libertà che hanno saputo darci gli eroi che ricordiamo nella festa della Liberazione.
Terminata la parte “ufficiale”, abbiamo concluso la giornata in maniera conviviale nella “Locanda Pertuso”. Volti soddisfatti e sereni che vanno oltre la stanchezza certamente presente (Paolo, Marco e Fabrizio Cosi  hanno corso 48,5 km!). È stata una giornata  all’insegna dello sport, dell’amicizia, della riscoperta del territorio, del ricordo, della memoria… W IL25 APRILE !

giovedì 26 aprile 2012

Festa del 25 aprile

Breve foto-racconto de SULLE STRADE DELLA MEMORIA

Al Sacrario della Benedicta
Partiti!
I tre ultramaratoneti
All'arrivo di Cantalupo Ligure

In attesa di post e commenti, a questo link trovate le fotografie.

domenica 22 aprile 2012

Resistere significa esistere!

Il 25 aprile si avvicina a grandi passi e il programma è ormai delineato (vedi qui sotto). Oggi ho anche fatto un sopralluogo, e le premesse sono delle migliori per una giornata di sport, amicizia e resistenza.

PROGRAMMA 25 APRILE 2012
  • Ore 9.00 - Ritrovo dei partecipanti all’esperienza autogestita in piazza Matteotti a Serravalle Scrivia per poi raggiungere in auto il Sacrario della Benedicta
  • Ore 10.00 - Visita del Sacrario della Benedicta
  • Ore 10.30 - Saluto del sindaco di Bosio e delle autorità presenti e partenza della corsa
  • Ore 12.30 - Sosta presso il monumento ai martiri della Benedicta a Bosio
  • Ore16.00 - Arrivo della corsa a Cantalupo Ligure e Cerimonia ufficiale presso la stele della battaglia di Pertuso con i saluti del sindaco di Cantalupo Ligure e del rappresentante ANPI della val Borbera e l’orazione ufficiale di Daniele Borioli (storico)
  • A seguire - Merenda Senoira

Sarà una corsa che unisce la memoria di due luoghi simbolo della lotta contro il nazista invasore ed il suo servo fascista nella provincia di Alessandria: il Sacrario dei Martiri della Benedicta (Capanne di Marcarolo) e la Stele ai Caduti della Pinan Cichero (Pertuso). Sarà anche un cammino per trasmettere memoria ed essere al fianco dei giovani di questo tempo di pace, che lottano per un mondo più giusto, pulito e libero.

Ad un podista la parola “resistenza” richiama alla mente le corse di lunga distanza. Paolo, Marco e Federico si cimenteranno nell’intero percorso di quasi 49 km, un’ultra-maratona: avranno bisogno di tutta la loro resistenza! Io e molti altri amici copriremo la distanza a staffetta.
L’amico Carlo Piccini, referente provinciale di Libera Alessandria, ci suggerisce che esiste un ideale passaggio di testimone tra la cultura antifascista e la lotta per la legalità: “la ‘nuova Resistenza’ che il Paese sta affrontando attraverso enti, associazioni, cittadini che credono nella continuità storica e civile tra antifascismo e legalità democratica”. Quindi resistenza alle mafie ed alla corruzione: “Dobbiamo riscoprire cosa significa ‘resistere’ ad un sistema che trasforma i diritti in privilegi, soffocando i principi democratici che fanno delle regole il potere dei senza potere.” Queste parole le abbiamo prese, così come quelle di Luigi Ciotti che compongono il titolo del post, dalla lettera che Carlo ci ha inviato e che potete leggere qui.

mercoledì 18 aprile 2012

Maratona di Milano

Lunghi mesi di inattività e di lontananza dalle gare podistiche hanno reso ancor più particolare questa domenica in cui ho accompagnato Paolo a Milano per la sua 13^ maratona. Nonostante la pioggia incessante che non ha certo aiutato i maratoneti (meteo molto diverso dal caldo di un anno fa), l’atmosfera che si percepiva era di grande fermento, grande passione, e anche di grande senso civico e solidarietà visto l’elevato  numero di staffette che hanno corso a favore di diverse Onlus. Vedere e rivedere, tra migliaia di persone, amici con cui ho corso tante gare e allenamenti è stata per me una grande gioia, ma mi anche fatto sorgere qualche dubbio e timore. Il timore è quello di non poter più continuare questa attività sportiva – chiaramente con i limiti  e le implicazioni  dovuta al passare degli anni – che ormai fa parte della mia vita. Timore che nasce dai problemi fisici  che da diversi mesi limitano quasi totalmente la mia attività podistica. Servirà molta pazienza, un’assistenza medica qualificata, e, soprattutto, una grande fortuna – perché secondo me è sempre la ruota della fortuna, del caso, a far girare le sorti delle persone e del mondo.
Paolo, Marco e Federico alla partenza della MCM-12
Dopo la partenza mi sono spostato in zona Duomo, appena dopo il 26° km, per vedere il passaggio dei maratoneti: veloce (ovvio), leggero, elegante, armonioso quello del gruppetto di testa, delle vere gazzelle. È stato come assistere ad uno spettacolo sulla potenzialità dell’uomo. Ma le emozioni non si sono esaurite dopo il passaggio dei primi, anzi sono aumentate e hanno cambiato forma. Dapprima atleti di buon livello nazionale, poi amatori di grande valore, volti conosciuti che dominano le gare delle nostre zone – i vari Atzori, Panucci, Berruti – sono sfilati davanti agli spettatori di cui facevo parte. Fino ad arrivare ad atleti quasi “normali” per le prestazioni cronometriche, ma del tutto speciali per doti di passione ed impegno. Man mano che scorrevano davanti a me quei volti, comprendevo i loro sforzi, il loro entusiasmo nel portare a termine una prova così impegnativa ma davvero tanto affascinante. Ho cercato tra quei volti i tanti amici che erano in gara, molti li ho trovati, fotografati, incitati; qualcuno mi è sfuggito, ma erano davvero in tanti. Paolo come al solito non ha tradito nessun sintomo di stanchezza e mi ha pure salutato facendo una battuta: “tribulà”, termine dialettale per indicare che da lì a poco sarebbe iniziata la vera tribolazione della maratona.

Fresco come una rosa
Dalla piazza del Duomo mi sono spostato e ho raggiunto il traguardo mentre giungevano i primi. Anche qui è stato bello vedere la soddisfazione dei maratoneti per aver portato a termine una prova davvero difficile anche a causa della pioggia. Paolo è giunto in 3:24’52”, un tempo che non dice molto, ma che va letto ed interpretato alla luce di un allenamento veramente esiguo, pochi km e neanche un lungo sopra i 30 km. Inoltre ha corso senza cronometro, a sensazione, chiudendo con una seconda parte più veloce (con una media al km in progressione per ogni frazione di 5km: 5'10"-5'00"-4'57"-4'55"-4'54"-4'52"). Segno che Paolo ha le caratteristiche del maratoneta, e che se i suoi allenamenti fossero un po’ più sostanziosi potrebbe ottenere risultati decisamente migliori. Ma in fondo a lui va bene così. Un’altro caro amico che era in gara ieri, Marco, si è  migliorato di 6’ chiudendo in 3:10’48” con grande soddisfazione. Tutto questo frutto di un impegno serio e costante che lo porterà sicuramente ad ulteriori miglioramenti.
Arrivo della MCM-12 (Fonte: podisti.net)
Per la cronaca: la prova maschile è stata vinta dal keniano Daniel Too (2:08’39”) che ha preceduto il connazionale Nickson Kurgat di soli 4” e l’etiope Worku Biru Gemechu di 9”. Nella prova femminile la keniana Irene Jerotich Kosgei (02:31’07”) ha preceduto di 8” l’italiana Emma Quaglia; più staccata l’eritrea Nebiat Habtemariam.
Il ritrovo poi con gli amici Federico e Simone, volontari lungo il percorso, ha chiuso la giornata sportiva e aperto quella culturale. Infatti abbiamo colto l’occasione della domenica ecologica per visitare gratuitamente il museo del Novecento dove si può ammirare l’originale del “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo. A distanza di un anno dalla prima tappa ULP – che fece sosta proprio nella piazzetta Quarto Stato di Volpedo – dove il pittore diede vita al celebre quadro – si chiude un cerchio (che ricordi!).
Appuntamento sulle strade della memoria!

In posa davanti all'originale!

lunedì 9 aprile 2012

Sulle strade della memoria

Dopo la presentazione del progetto in questo nuovo post vorrei dare le prime indicazioni pratiche per lo svolgimento de SULLE STRADE DELLA MEMORIA, questa iniziativa che provvisoriamente avevamo chiamato “Uniamo la memoria”. L’intento è appunto quello di ripercorrere le strade ed i luoghi che sono stati teatro di lotte partigiane nella provincia di Alessandria, un lungo percorso podistico che unisce due luoghi simbolo di quel periodo. Ricordare attraverso questa corsa le persone che hanno rischiato e, in molti casi, sacrificato la loro vita per idee e principi che sono quelle su cui si fonda la nostra società. Un altro aspetto rilevante sarà quello di scoprire o riscoprire la natura e la bellezza di questo percorso attraverso una serie di valli e paesi che ci faranno gustare il grande patrimonio naturale della nostra provincia.
Come ho detto si tratta di un lungo percorso podistico di circa 49 km, una distanza che non molte persone sono in grado di poter affrontare, e pertanto l’idea è quella di fare una staffetta in cui ognuno potrà correre un tratto del percorso. Sarà un’esperienza autogestita e quindi, come lo scorso anno, dovremo organizzarci con delle auto al seguito a seconda del numero di partecipanti. Il punto iniziale di ritrovo è a Serravalle Scrivia dove c’è un’ampia piazza a ridosso del casello autostradale. Da qui ci si recherà al Sacrario dei Martiri della Benedicta che è all’interno del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo. Sono circa 35 km, molti dei quali su tortuose e caratteristiche strade di montagna. Una breve visita al sacrario ci offrirà l’opportunità ricordare gli eventi che hanno reso tristemente celebre quel luogo. La partenza avverrà tra le 10.00 e le 10.30.
La collaborazione con le associazioni che ci hanno sostenuto lo scorso anno – UISP e LIBERA – è confermata. Correremo con le magliette di Libera ed il fazzoletto dell’ANPI. Anche le bandiere di Libera ed UISP saranno presenti e saranno esposte all’arrivo e in occasione del passaggio in località e luoghi significativi lungo il tragitto.

Il percorso sarà interamente su strade asfaltate. I primi 8 km scorreranno all’interno del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo a fianco del torrente Gorzente con il monte Tobbio a guardarci dall’alto; una prima parte in discesa, poi una risalita fino ad intersecare la provinciale per Bosio dove potrebbe esserci il primo cambio. Dopodiché si proseguirà su un crinale molto panoramico che sale fino a 750 metri, un tratto mosso piuttosto impegnativo per poi scendere e finire sulla provinciale Gavi-Mornese – altro possibile cambio. Ancora 2 km e si attraverserà il paese di Bosio (19° km).
Il percorso proseguirà costeggiando il torrente Lemme per scendere sino alle porte di Gavi – altro possibile cambio al 25° km – e una deviazione esterna ci farà percorrere una galleria ampia che ci condurrà sulla provinciale verso Arquata Scrivia. Questa parte dovrebbe essere la meno impegnativa perché è tendenzialmente a scendere. Arrivati sulla statale per Genova, il tratto più trafficato della giornata, prima di giungere ad Arquata Scrivia attraverseremo la località di Libarna dove si possono vedere gli antichi resti di una città romana – qui saremo al 35° km ed è ipotizzato un altro cambio. Un breve tratto di 3 km e giungeremo alle porte di Arquata Scrivia dove svolteremo a sinistra attraversando il torrente Scrivia e quindi inizieremo la risalita della Val Borbera.
Una lunga ascesa, non molto impegnativa, ci porterà ad attraversare i comuni di Vignole Borbera – altro ipotetico cambio (40° Km) e Borghetto di Borbera. Dopo la frazione Persi, entreremo nella magia delle “strette”, gole che rendono affascinante questa valle, a tratti “selvaggia”.

L’arrivo è posto nella frazione di Pertuso di Cantalupo Ligure dove è situato l’imponente stele a ricordo delle battaglie combattute in questi luoghi. L’arrivo è previsto in concomitanza con la celebrazione dell’anniversario della liberazione che vi si svolge ogni anno. Un arrivo che dovrebbe vedere correre assieme tutti i partecipanti per rendere omaggio simbolicamente agli eroi delle lotte partigiane unitamente alle associazioni che hanno condiviso il nostro progetto SULLE STRADE DELLA MEMORIA.
Questa è una breve descrizione dell’itinerario che seguiremo il 25 aprile. Esso ricalca in gran parte le strade che abbiamo percorso lo scorso anno in occasione de “Uniamo la Provincia”, nello specifico le tappe 10-11-16-17. Una decina di chilometri nella parte iniziale non sono stati toccati nell’esperienza dello scorso anno, mentre altri tratti verranno percorsi in senso inverso. Si tratta quindi di ritornare su tante strade già conosciute, ma sarà soprattutto ripercorrere la memoria che renderà la nuova corsa davvero importante.

Un aspetto pratico da valutare è quello dei rifornimenti per chi correrà e per gli accompagnatori (fondamentali!). Non è prevista una pausa pranzo, quindi ci si dovrebbe organizzare con una buona colazione prima della partenza (almeno 2 ore prima dell’inizio del proprio tratto di corsa) e poi con un ristoro al seguito che comprenderà oltre alle bevande anche generi alimentari per non stare troppe ore senza cibarsi (biscotti, panini, focacce, frutta). Un sacrificio richiesto a tutti per poter fare “tutto d’un fiato” il percorso. Dopo il momento del ricordo e della memoria ci potremo trovare tutti assieme per una “merenda senoira” in qualche locale vicino al monumento, un momento di convivialità per terminare la giornata.

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