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giovedì 25 settembre 2014

GreenWay Anno Zero

A distanza di tre anni torno a correre una mezza maratona ufficiale: questo deve essere un punto fondamentale da sottolineare, da cui partire per fare tutte le altre considerazioni. Anni difficili, sofferti, non solo dal punto di vista fisico ma anche sul piano umano. Dopo l’intervento del luglio 2013 e la lenta rieducazione attraverso esercizi di potenziamento e uscite ciclistiche, nel febbraio di quest’anno ho ripreso gli allenamenti podistici. Con  cautela e gradualità ho cercato di tornare a correre con continuità partendo da 5 km e andando lentamente a salire. Il ginocchio aveva ed ha ancora bisogno di attenzioni particolari, ossia di un adeguato riscaldamento e di percorsi non troppo accidentati. In primavera ho iniziato a “frequentare” alcune gare podistiche, un po’ per ritornare nell’ambiente e un po’ perché la gara, comunque, è molto stimolante  e ti aiuta a migliorarti.  In gara riuscivo e riesco a tenere ritmi che in allenamento non riesco a fare.
Durante il periodo estivo ho preso parte a diverse gare, soprattutto notturne di 5-6 km, che sono state molto piacevoli ed allenanti anche se i miglioramenti sono rimasti molto limitati. Ora iniziando il periodo autunnale le distanze delle competitive si allungano e sono sempre più numerose maratone e mezze. Ultima nata nel calendario pavese è stata la GreenWay Half Marathon di Rivanazzano Terme organizzata dall’atletica Iriense di Voghera a pochi km da dove abito (l'edizione zero è del 21 settembre 2014).  Paolo mi ha proposto di correrla qualche settimana fa: da una parte affascinato dall’idea, dall’altra un po’ timoroso visto che i miei allenamenti da tempo non superano i 12km, mi sono preso un po’ di tempo per decidere. Nelle ultime due settimane ho cercato di aumentare un po’ il kilometraggio ma senza esagerare. Con due uscite di 15 e 16 km ho pensato di poter riuscire a chiudere questa gara che aveva delle caratteristiche particolari e stimolanti. Quindi nell’ultima settimana ho sciolto le riserve e mi sono iscritto a questa mezza con un percorso immerso nel verde: partendo da Rivanazzano Terme si arriva a Voghera attraverso strade di campagna secondarie, quindi si sfiora piazza del duomo, per poi andare ad imboccare la ciclabile ricavata sull’ex passaggio del treno che da Voghera arrivava a Varzi. Un percorso davvero caratteristico e piacevole immerso per gran parte nella campagna e lontano dal traffico. 
GreenWay Half Marathon
Foto di Massimo Sartirana
Per l’occasione Paolo propone che tutto sia ecologico e quindi  il viaggio verso Rivanazzano Terme lo facciamo in bicicletta, proprio per rispettare il senso della giornata. Al nostro arrivo nel luogo di ritrovo l’organizzazione si dimostra molto efficiente e preparata , così oltre alle borse riusciamo a farci custodire anche le biciclette. Un po’ di riscaldamento, e poi si va verso il nastro di partenza dove con gli altri  amici podisti si fanno alcune considerazioni e gli immancabili pronostici; il mio è quello di finire anche se il ritmo da tenere l’ho già in mente (ma tra il dire ed  il fare, come poi vedremo, c’è di mezzo il mare!). La prima parte tende a scendere leggermente e quindi si guadagna qualcosa sul ritmo preventivato (4’40”al km), Paolo rallenta e si adegua al mio passo, un aiuto che si rivelerà molto importante negli ultimi km. Fino al 10° km riesco a correre abbastanza rilassato, poi quando la strada tende a risalire comincio ad accusare la fatica, comunque tengo ancora. Passata l’ora di corsa il calo si fa più vistoso, rallento decisamente e verso il 15° inizio a camminare: inizia il calvario! Ho ceduto anche psicologicamente, riparto e mi fermo in continuazione. Paolo non si è accorto che ho mollato ed è avanti . Dopo il 16° km anche una fitta la ginocchio mi fa zoppicare per alcune centinaia di metri, poi fortunatamente passa. Intanto Paolo torna indietro  e cerca di spronarmi per terminare la gara, in qualche modo riprendo a correre (lentamente) con continuità. Stringo i denti e proseguo anche se mi passano in molti, al 18° km sento i muscoli delle gambe indurirsi sempre di più, non sono ancora crampi ma quasi. Cerchiamo di arrivare, non pensavo di andare così in crisi, ma ci siamo e dobbiamo assecondarla, “ancora uno sforzo” mi dice Paolo. Ormai ci siamo scorgiamo le prime abitazioni del paese ed il cartello del 20° km, obbiettivo quasi raggiunto.
 
Dopo aver attraversato il ponte del torrente Staffora vediamo il  sospirato traguardo, stavolta ci siamo: 1h 48’56’. Tempo penoso, 3P, ossia Peggior Prestazione Personale, 20’ in più dell’ultima  mezza corsa in quel di Pavia nel 2011, questo è stato il verdetto del campo. Ma se tutto questo è un dato di fatto bisogna partire dalla considerazione scritta in apertura per considerare l’esperienza odierna come positiva. Dopo la meritata doccia, ancora 7 km di defaticamento per arrivare casa… si ma in bicicletta! GREEN fino in fondo!

1 commento:

  1. Visto il lungo infortunio questo è proprio un anno zero e sei stato molto audace a passare dai 5-6 ai 21 km in due/tre settimane!
    Federico

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