Sull’ultimo numero di UISPORT, il periodico dell’Unione Italiana Sport Per Tutti (UISP) di Alessandria, il progetto UNIAMO LA PROVINCIA ha trovato un doppio spazio: l’editoriale firmato da Franco Galliani, Presidente territoriale UISP (riportato nel postprecedente), e un articolo di Don Luigi Ciotti dal titolo “Legalità e Sportpertutti per un progetto comune” che vi riporto di seguito.
Certe cose vanno fatte “di corsa”. E non intendo affrettatamente, ma in fretta senza perdere tempo, senza aspettare che siano sempre gli altri a cominciare. Questo devono aver pensato gli atleti alessandrini che, insieme a UISPORT e Libera, hanno dato vita all’iniziativa “Uniamo la Provincia”. Un progetto che davvero ha saputo unire tante cose: i 190 comuni della provincia di Alessandria, toccati tappa dopo tappa dal percorso; la passione per lo sport alla passione civile, la memoria all’impegno per costruire consapevolezza e responsabilità intorno a temi importanti come e ancora in certi casi “ scomodi”. Non è scontato infatti che, in un territorio del nord, la gente senta il problema della criminalità organizzata come qualcosa a lei vicino, abbia voglia di formarsi e confrontarsi su questo. Eppure ormai dovrebbe essere chiaro , risaputo: continue e puntuali inchieste dimostrano che le infiltrazioni mafiose sono sempre più ramificate e profonde anche nelle regioni settentrionali, nelle grandi città come nei piccoli centri. Nessuna zona può ritenersi “immune” dal pericolo criminale, e tutti abbiamo il dovere di restare allerta. A dimostrarlo, per quanto riguarda la vostra Provincia, anche quel bene confiscato a Bosco Marengo a un trafficante di droga vicino a Cosa nostra. Un immobile da ristrutturare che presto, anche grazie al contributo di questo progetto, potrà essere restituito alla collettività, diventare un luogo di dignità e lavoro vero, motore di quel cambiamento etico, sociale e culturale che da nord a sud è premessa indispensabile alla lotta contro ogni forma di illegalità e mafia. Si chiamerà Cascina Saetta, in memoria del magistrato siciliano Antonino, che per qualche anno prestò servizio ad Acqui Terme, e di suo figlio Stefano, che ad Acqui nacque , uccisi insieme in Sicilia da Cosa nostra. Nel modo più bello e simbolico, gli atleti protagonisti dell’iniziativa hanno voluto “raccogliere il testimone” di queste persone. Ne hanno fatto proprio il coraggio, il desiderio di giustizia, l’amore per la democrazia. Hanno capito che questi concetti – giustizia, democrazia, verità, uguaglianza – non sono qualcosa di astratto, bensì chiedono di essere tradotti in pratica – e fatica – quotidiana, di diventare esperienza concreta di vita e di impegno per tutti. È giusto affidarsi al fondamentale lavoro di magistrati e forze di polizia che, spesso nell’insufficienza di mezzi e risorse, fanno un servizio enorme alla legalità e alla sicurezza di ognuno di noi. Ma tutti dobbiamo sentirci chiamati a fare la nostra parte, ciascuno secondo il proprio ruolo: i rappresentanti delle istituzioni innanzitutto, gli educatori, i soggetti economici, i professionisti, i religiosi e ogni singolo cittadino. Anche una manifestazione podistica, se animata da questo obbiettivo, può contribuire a dare gambe ai diritti, fiato alla democrazia. Farci fare dei passi in avanti, non solo metaforici, sulla strada della giustizia e della legalità. Si tratta di unire, appunto: le forze, le idee e le persone dentro quel “noi” che è il vero protagonista di ogni cambiamento sociale. Grazie allora ai meravigliosi corridori Paolo e Fiorenzo, a UISP, e a tutti quelli che hanno collaborato al successo di questo progetto.
L’augurio è di non fermarsi qui!
Don Luigi Ciotti
Presidente di LIBERA
Due note su Don Luigi Ciotti
Nasce a Pieve di Cadore il 10 settembre 1945, ma presto si trasferisce con la famiglia a Torino. A vent’anni è impegnato attivamente nel sociale ed è tra i fondatori del Gruppo Abele per “dar voce a chi non ha voce”. Nel 1972 viene ordinato sacerdote, la sua parrocchia è la strada, dove lavora per il recupero dei giovani dalla tossicodipendenza.
Negli anni il suo impegno si allarga all’AIDS, alla cooperazione internazionale e al contrasto alla criminalità organizzata. Nel 1993 fonda il mensile Narcomafie e nel 1995 il coordinamento di Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.
Nel 1996 viene nominato Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Significativi i titoli di alcuni suoi libri, come “Chi ha paura delle mele marce? Giovani, droghe, emarginazione...” (1992), “Persone, non problemi. L'utopia concreta della strada.” (1994), “Parlare di legalità non basta. Riflessioni sull'educazione alla responsabilità e alla cittadinanza.” (2008), “La speranza non è in vendita” (2011).
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