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giovedì 30 aprile 2015

Resistenza per La Resistenza

Quarto appuntamento con i Cammini di Libertà all’indomani del 25 aprile. In questa  occasione siamo “ospiti” della staffetta podistica  Piancastagna- Martiri della Benedicta organizzata dalla USD Ovada in Sport, in collaborazione con la UISP. Durante la programmazione dei Cammini di Libertà sono venuto a conoscenza di questa importante iniziativa, quindi mi sono messo in contatto con gli organizzatori per poter inserire questo appuntamento nel programma che stavo stilando.
Un grazie particolare per questa opportunità che ha arricchito molto la nostra esperienza.

80 km in zone montuose ed impervie non sono facili da gestire. Ci voleva la collaborazione di molte persone che conoscessero bene i luoghi e si fossero messe a disposizione dell’organizzazione.
La partenza al sacrario di Piancastagna (Ponzone) dove si ricorda la medaglia d’oro al valor militare Domenico Lanza “Mingo” e altri 8 caduti nell’autunno del 1944. Raggiungiamo Piancastagna dopo aver recuperato una delle nostre guide della giornata: Federico Giunti che da Ovada ci guida sino al luogo di partenza non facile da raggiungere. Anche il cugino fraterno Gianni arriva da Alessandria per portarmi la mountain bike che dovrebbe servirmi in alcuni tratti. Al nostro arrivo troviamo già i primi staffettisti della giornata, Stellio Sciutto e Maurizio Levo che saranno il punto di riferimento mobile della staffetta. Anche l’amministrazione comunale di Ponzone è presente con il vicesindaco Paola Ricci. Doverose una serie di foto di fronte alle lapidi dei caduti e un simbolico fiore davanti alle loro monumenti.

Alle 8 puntuali partiamo siamo in cinque, io vorrei correre i primi 15 km e poi seguire la staffetta con una mountain bike che ho caricato sul fuoristrada di Maurizio. Le macchine al seguito dovranno fare un giro molto più ampio per raggiungerci attorno al 28° km in strada Faiallo. Dopo i primi 5 km molto belli in un tratto dove si corre il Trial dei Gorrei arriviamo ad Olbicella di Molare dove ad attenderci c'è il sindaco Enrica  Albertelli di fronte alla lapide che commemora i 6 caduti in quei luoghi. Brevissima la sosta per le foto di rito e ripartiamo è davvero piacevole correre su queste strade immersi nella natura sotto di noi scorre il torrente Olbicella  disegnando scorci molto suggestivi. Al 10° km raggiungiamo Badia di Tiglieto dove ad attenderci c’è il primo cambio, due di noi ritornano a Piancastagna - Ugo e Pietro che ringraziamo per la compagnia - io e Marco proseguiamo con Arturo un ultramaratoneta molto esperto che correrà ancora molti km.


Stefano Bessini  guida il gruppo degli atleti locali, transitiamo all’interno di Tiglieto  e raggiungiamo il monte Calvo, qualcosa non ha funzionato nei contatti con l’amministrazione comunale perché al nostro passaggio di fronte all’edificio comunale non troviamo nessuno ad attenderci. Al monte Calvo siamo al 13° km  due  in meno di quelli previsti (forse per i tagli sui sentieri) e qui abbiamo il successivo cambio dove in teoria dovrei trovare Maurizio per prendere la bicicletta e seguire la staffetta, ma anche qui qualcosa non funziona, la macchina non c’è e quindi dovrò  continuare la mia corsa ancora per 13 km sono un po’ preoccupato perché su questi percorsi è veramente dura. I nuovi compagni di corsa comunque mi assicurano che sarebbe veramente difficile pedalare sui tratti che andremo ad affrontare (ed avranno super  ragione) quindi mentalmente mi predispongo ad affrontare queste nuove salite. Il primo tratto pur con qualche difficoltà è comunque corribile anche il panorama da quassù è veramente notevole, purtroppo la giornata non è delle migliori, ma è sempre molto interessante questa esperienza, oggi è tutto nuovo per me, anche l’atmosfera che si crea con i compagni di corsa rende tutto più piacevole.

Quando entriamo nel bosco il percorso diventa veramente impervio, in più vento, nebbia ed una leggera pioggia fanno aumentare le difficoltà, il terreno è scivoloso, i muscoli si stanno indurendo, cerco di non perdere il contatto con i podisti locali ma è davvero dura. Una prova di resistenza per la resistenza, in questi momenti sento un po’ vicina la fatica, la sofferenza , ma anche la determinazione che animò quei giovani 70  anni fa.

Al bric del dente un passaggio davvero caratteristico una gola strettissima  e poi una discesa resa ancor più difficile dalla pioggia , qui c’è Maurizio  e quindi capisco che la macchina è abbastanza vicina , infatti dopo poco rientriamo in strada Faiallo dove ad attenderci c’è tutto il gruppo auto. E’stata veramente dura mi sembra di essere uscito da un tunnel . Il paesaggio qui è spettrale una nebbia fittissima ci isola dal mondo sono frastornato dalla fatica e dalle condizioni meteo  quindi decido di proseguire in auto .Anche Marco molto più preparato di me ha avuto difficoltà, dovrebbe proseguire , ma per ora decide di fermarsi.  Lasciamo il testimone ancora a Stefano Bessini  che guiderà il gruppo sino al sacrario dei 59 martiri.

Pioggia torrenziale  nebbia e vento fanno da cornice al successivo cambio al sacrario dei 59 martiri, tutto questo contorno non ha reso possibile una nostra sosta a questo importante punto da ricordare ci dispiace perché volevamo comunque fare un breve momento di riflessione per onorare questi martiri. Tra le altre vittime fucilate qui il 19 maggio 1944 ricordiamo due medaglie d’oro al valor militare che sono: Giovanni Carlo Odino”Italo” e Isidoro Maria Pestarino ”William”.   Scendiamo con le auto lentamente  passiamo la galleria del Turchino ed incrociamo in senso di marcia opposto al nostro i ciclisti della Milano Sanremo amatoriale , anche loro in qualche modo eroi della resistenza. 

Raggiungiamo il centro di Masone  e saliamo al sacrario dei 13 martiri  dove ad attendere la staffetta c’è il sindaco Enrico Piccardo , un altro significativo luogo dove una lapide ricorda il sacrificio di 13 giovani fucilati l’8 aprile 1944. Il tempo sta migliorando sembra passato il momento più difficile, bello e coinvolgente l’arrivo dei giovani staffettisti , un immagine di vitalità davvero entusiasmante. Questo è il tratto più scorrevole della giornata in leggera  discesa ed asfalto. Seguiamo i nuovi staffettisti e cerchiamo di scattare qualche fotografia durante i loro passaggi , a Campo Ligure Arturo che corre dalla partenza ci saluta , prende il treno e ritorna ad Acqui Terme  complimenti è stato il più eroico di tutti. La staffetta passa all’ interno del paese mentre io che sono in macchina con Federico la attendiamo appena fuori dal centro dove è posta una lapide  a ricordo di un’altra  figura partigiana.


Raggiungiamo  quindi Rossiglione  un passaggio all’interno del paese ci fa scoprire un altro episodio avvenuto qui il 2 -3 gennaio 1945 dove i bombardamenti provocarono 6 vittime civili.  In località Lagoscuro, dove è posta una lapide a ricordo di  3  partigiani qui  uccisi: Pirata , Sten e Mario. La staffetta è attesa dall’amministrazione comunale con il giovane sindaco  Katia Piccardo ed il presidente dell’ANPI  di Rossiglione  breve discorso sul senso ed il valore della resistenza ,viene poi deposta una corona per onorare i tre partigiani uccisi, e per finire una gradita sorpresa con “Bella ciao” cantata da una giovane interprete , un momento davvero emozionante  che ha saputo toccare i nostri cuori, grazie mille!

La staffetta scenda ancora a valle sino al Gnocchetto (Ovada) dove è posto il successivo cambio . Qui ad attenderci c’è il sindaco di Belforte Monferrato  Franco Ravera . Un nutrito gruppo di persone è presente al cambio , qui il “regista” dell’operazione  è Giorgio Belloni , esperto podista che si cimenta da anni su tutti i tipi di percorsi e distanze, una passione per la  corsa veramente immensa. Al gruppo capitanato da Giorgio si aggregano anche Paolo, Fabrizio , ed anche Marco  che si è ripreso dallo  shock subito nel primo tratto ed è smanioso di macinare ancora un po’ di km , in condizioni meteo normali sono certo che avrebbe completato tutto il percorso. Io vista la difficile esperienza della mattinata preferisco non seguire gli staffettisti con la bicicletta, raggiungo il sacrario della Benedicta  da solo con la mia automobile , mentre Federico rimane al servizio dei corridori (grande impegno il suo, non può correre, ma è come se corresse con noi).

Dopo aver raggiunto la Benedicta mi preparo per raggiungere la staffetta facendo il percorso a ritroso,altri podisti hanno avuto la mia stessa idea  e quindi dopo una sosta al bar di Capanne di Marcarolo per un caffè che ci scalda un po’,lentamente ci avviamo verso gli staffettisti. Sono piuttosto segnato dalla mattinata impegnativa riesco a correre a passo “turistico”ma va bene così .A circa 4 km dall’arrivo vediamo spuntare i primi uomini della staffetta  bene un bel gruppo a cui noi andiamo ad ingrossare le fila. Il “capitano”Giorgio Belloni  cerca di tenere il gruppo unito siamo in 20 l’atmosfera è festosa , quando raggiungiamo la strada asfaltata abbiamo anche un seguito automobilistico . Federico è uno dei più attivi nello scattare foto sicuramente questa rimarrà una giornata da ricordare. Anche i miei diretti compagni di avventura sono soddisfatti della giornata dopo le difficoltà della mattinata che ci hanno fatto cambiare un po’ i programmi qui è filato tutto liscio, Marco ha corso in totale 44 km di cui oltre la metà di salite impegnative. A poche centinaia di metri dall’arrivo ci viene offerto un ristoro offerto dall’amministrazione comunale di Bosio, siamo all’interno del parco naturale delle Capanne di Marcarolo,un luogo da valorizzare e difendere. Ancora poche centinaia di metri e giungiamo al sacrari dei martiri all’arrivo veniamo accolti dal sindaco di Bosio Stefano Persano, Mara Scagni( presidente UISP Alessandria) e altre autorità. Soddisfazione da parte di tutti , anche da parte nostra che abbiamo corso ( in parte ) e seguito tutto il percorso della staffetta una giornata veramente intensa. Dopo le consuete foto di rito ci prepariamo per il rientro, non prima però di aver fatto una sosta e posato un fiore nel luogo della fucilazione  e davanti alla lapidi dove sono ricordati i caduti fucilati e deportati in questi luoghi. Questa è stata la resistenza non dimentichiamolo.
 FIORENZO
Qui tutte le foto

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