Va di scena oggi la 18^ tappa Mornese - Casaleggio Boiro - Lerma - Tagliolo Monferrato - Belforte Monferrrato – Ovada che ci porta nella macrozona di Ovada, terra ricca di castelli e vigneti. Infatti i cartelli turistici parlano di strada del vino e dei castelli. Il nostro accompagnatore è Claudio, già responsabile di reparto della ditta in cui ho lavorato per diversi anni. Persona molto disponibile e loquace avrebbe meritato il ruolo di addetto alle pubbliche relazioni in questo progetto, ci accontentiamo di qualche sua presenza sul territorio alessandrino.
La partenza è fissata a Mornese dove siamo giunti stremati (o sarebbe meglio dire stremato visto che Paolo sembra reggere meglio) l’altra sera. A occhio la tappa di stasera dovrebbe essere più corta e tendenzialmente in discesa. In effetti la prima frazione è piuttosto agevole, sembriamo aver recuperato lo sforzo di domenica, e comunque le soste saranno frequenti dovendo toccare diversi comuni. Gli amici di LIBERA ci aspettano giù ad Ovada ed io sono un po’ smanioso di arrivare per l’orario concordato, non amo arrivare in ritardo, e così in discesa rallegro un po’ il ritmo. Superato Casaleggio Boiro transitiamo per il caratteristico borgo di Lerma e ci raggiunge l’amico Federico che abita ad Ovada e conosce molto bene queste strade e la storia locale. Le sue spiegazioni sono un valore aggiunto alla corsa. Questi luoghi meriterebbero una sosta più lunga che al momento non possiamo permetterci, ci resta una rapida carrellata che però le nostre menti sapranno conservare in vista di una visita più approfondita. Anche Tagliolo Monferrato – nella zona definita Alto Monferrrato – con il suo castello ci lascia un ricordo particolare.
All’uscita del paese transitiamo davanti alla casa di una delle figure più note e simpatiche del podismo alessandrino è Pio Daniesin, lo chiamiamo ad alta voce e lui esce salutandoci calorosamente. Ricordo un episodio su cui scherziamo sempre. Durante una maratonina nel lontano 1993 lo raggiungo all’altezza del 16° km e penso di riuscire a staccarlo, mi sembra in calo, lo affianco e lui inizia a parlarmi delle sue avventure notturne terminate all’alba. Intanto arriviamo al 18° e non lo stacco, anzi è lui a staccare me: sembra aver trovato nuove energie e va a chiudere in 1h18’06’’ a 45 anni mentre io con i miei 29 gli finisco dietro. Che tempi!
Continuiamo a scendere verso Ovada e tocchiamo anche Belforte Monferrato il cui stemma comunale raffigura un grappolo d’uva, un specificità importante di questa zona. Potrei definire Ovada una delle capitali del Dolcetto. Ancora 3 km di discesa e siamo ad Ovada, la prima città che raggiungiamo nel nostro viaggio. Federico ci dà alcuni cenni storici e geografici della bella cittadina, ci parla della confluenza dei torrenti Orba e Stura, della festa di S. Giovanni, le piazze e le vie più caratteristiche. Davanti all’edificio comunale troviamo ad attenderci gli amici di Libera, sono un bel gruppetto e ci fanno una bella festa. Siamo soddisfatti di questa accoglienza e scattiamo un po’ di foto per ricordare questo momento. Accoglienza che prosegue quando Federico ed Enrica ci ospitano nella loro casa per una doccia, un vero toccasana dopo una corsa, dopodiché ci ritroviamo assieme ad altri amici in un locale per recuperare le energie perse. Discutiamo anche delle prossime tappe e delle varie alternative: appuntamento a giovedì… saremo ancora qui! Grazie agli amici ovadesi!
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