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domenica 8 maggio 2011

20. Bel-vedere, bel-correre

Sabato pomeriggio, come faccio da diverse settimane raggiungo l’alessandrino. Già dall’Autostrada dei Trafori si intuisce che i monti attorno non avranno strade pianeggianti. Al casello di Ovada mi aspettano Fiorenzo e Paolo che mi trattano con tutti gli onori che si riservano agli ospiti graditi.  Salgo sull’ULP-Mobile e raggiungiamo Cassinelle, luogo di partenza della 20^ tappa de UNIAMO LA PROVINCIA: Cassinelle - Morbello - Ponzone.
Al punto di ritrovo ci attendono Fabrizio con famiglia e alcuni runners della Atletica Ovadese Ormig: Gianni Icardi, già “guida” della tappa precedente, Giorgio Belloni, Antonio Chiariello e Franco Rolando in veste di accompagnatore visto che parteciperà dopo meno di ventiquattr’ore al “Giro delle cinque Torri”. Sono già tutti pronti per partire e gli ovadesi indossano la maglietta della “6 a Costa”, gara in notturna che si disputa il primo sabato d’agosto a Costa d’Ovada. 
Il giro è podistico turistico culturale ma i runners di lungo corso tradiscono le abitudini competitive: alla partenza hanno tutti il dito sul “grilletto” del cronometro. Io per il momento mi accomodo alla guida della ULP-Mobile.

I primi due km sono in discesa e le gambe girano a ritmo controllato, ma poi inizia la salita che a fine tappa sarà stata predominante. Gianni fa da cicerone e ha una nota interessante per ogni angolo caratteristico o panoramico. La prima frazione scorre via facile e all’arrivo davanti al municipio di Morbello troviamo diverse croci: a prima vista un minimo inquietanti, ma sono quanto resta della recente Via Crucis vivente. Un paio di signore ci accolgono e con orgoglio elencano i punti forti locali, tra cui la sagra delle castagne (a ottobre) e la sagra del cinghiale (ad agosto). Breve ristoro e si riparte. In salita Fabrizio e Antonio si danno il cambio a tirare il gruppo mentre Gianni fatica a tenere il passo. ULP non è una gara! Anche perché Fiorenzo e Paolo devono correre 60 tappe!

Passiamo dall’ovadese all’aquese e dopo quatto km con una pendenza media del 6% è ora di un po’ di discesa e al culmine della nuova salita Gianni decide che è ora di un meritato riposo. Carpe diem! Data la sua disponibilità a guidare l’ULP-Mobile posso fare il mio esordio podistico non simbolico ad una tappa. Dopo la frattura al piede non mi sono ancora arrischiato con le pendenze, ma oggi la voglia supera i timori! Un cambio d’abiti lentino mi fa perdere l’ultima discesa e quando raggiungiamo in auto il gruppo mi attendono gli ultimi quattro km scarsi, tutti in salita. Correre fuori città, in mezzo a dei bei panorami, ha proprio un gusto diverso! A questo punto la salita la sentono tutti e si procede lentamente, personalmente ne sono solo contento visto che non sono ancora in forma. Il borgo di Ponzone è caratterizzato da case in pietra e una piazza con balconate panoramiche, niente male. Davanti al comune ci attende il vice-sindaco Fabrizio Ivaldi, allertato dagli amici ovadesi. Fa gli onori di casa e ci mette a disposizione un locale per il ristoro finale. Ci soffermiamo a osservare il belvedere e intanto discorriamo della valenza turistica. Pare che le frazioni che compongono Ponzone si ripopolino d’estate quando i liguri e i piemontesi scappano dal caldo. 


Chi deve fare ritorno a casa si avvia e chi rimane è lieto di mettere le gambe sotto il tavolo del ristorante locale. È il momento di soddisfare l’interesse culturale-enogastronomico, cioè di mangiare. Non possiamo non assaggiare il Filetto Baciato, un salume che si trova giusto a Ponzone e che si ottiene insaccando pasta di maiale in un filetto arrotolato e legato. Siamo in un ristorante serio ma Paolo ha tanta fame e fa fatica a gustarselo, e così commenta “un bel salame è meglio”. Quando le aspettative sono molto alte, poi si rischia la delusione! Comunque a fine cena siamo sazi e soddisfatti. Sazi di ULP? Giammai. Fiorenzo vuole esplorare al tappa successiva e i suoi timori si avverano. Seguendo le mappe e il navigatore riusciamo a perderci nella notte buia: “pensa se sbagliamo strada quando corriamo, la strada la ritroviamo ma facciamo molti più chilometri!”. Ad un certo punto ci fermano i carabinieri per un controllo e ci facciamo dare le indicazioni giuste. Prima di tornare a casa insonnoliti riusciamo a scorgere nel cono di luce dei fari un paio di daini e un tasso che ci attraversano la strada: scusate il disturbo! 

Federico, inviato ULP

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