Per la seconda domenica consecutiva siamo invitati a pranzo a casa dei genitori di Erika. Clotilde e Franco ci accolgono nel loro bel giardino dove hanno imbandito una tavola ricca di prelibatezze. A tavola discutiamo del giro de UNIAMO LA PROVINCIA, parliamo degli incontri che abbiamo fatto e delle prossime tappe… un atmosfera veramente piacevole tanto che ci sembra di essere in ferie (e forse lo siamo). Alla fine del pranzo io sprofondo in una comoda sdraia al fresco e mi estraneo per due ore dalle discussioni del momento e dalla visione degli avvenimenti sportivi della giornata. Riprendo lentamente conoscenza del mondo esterno mentre Federico (webmaster) ha già scaricato i dati della settimana dal satellitare di Paolo, attivo e produttivo il ragazzo! L’orario di partenza è fissato per le 18, ma visto il caldo e la tappa relativamente corta allunghiamo un po’ i tempi. Salutiamo i padroni di casa e li ringraziamo per il trattamento da veri signori che abbiamo ricevuto e riaccompagniamo il webmaster alla sua macchina per fare rientro a Milano.
A Montaldeo c’è già Stefano, l’accompagnatore del pomeriggio. È un amico di Paolo originario di San Cristoforo, quindi conoscitore della zona che copriremo nella tappa Montaldeo - Parodi Ligure - San Cristoforo. Il cielo è più limpido rispetto al mattino e la visuale è nettamente migliore. Ci troviamo in unna zona a cavallo tra l’ovadese ed il gaviese, qui si producono sia il dolcetto di Ovada che il cortese di Gavi. Il nostro percorso è un semicerchio su un crinale dove da un lato vediamo i comuni dell’ovadese e dall’altro quelli a nord di Gavi. Sullo sfondo, sempre imperterrito, il Tobbio ci osserva e noi lo guardiamo con un certo timore reverenziale, sembra il più arcigno di tutti i monti che ci stanno davanti. Continuiamo la nostra corsa su questo bellissimo crinale osservando le località che abbiamo già toccato.
All’ingresso dell’abitato di Parodi Ligure notiamo un podista che viene verso di noi , pensiamo ad un abitante del luogo, invece appena si avvicina un po’ lo riconosco subito: è Luciano Saracco, un ex collega di lavoro. Lo avevamo incontrato il 25 aprile in val Borbera e ci aveva promesso che sarebbe venuto a correre con noi in qualche occasione e oggi è stato di parola. Ha già corso il tratto da San Cristoforo a Parodi Ligure, ora lo rifarà con noi.
Risaliamo il centro del paese ed andiamo nella piazza del comune dove visitiamo la lapide a ricordo dell’eccidio nazifascistadel 7 marzo 1945, uno degli avvenimenti più tragici della zona: la memoria di quei fatti è ancora viva e forte. Consegniamo il nostro messaggio alla madre del sindaco che molto gentilmente ci accoglie e ci parla anche lei di quelle vicende lontane nel tempo, ma vicine nella memoria. Dopo la breve sosta ripercorriamo in parete la strada che abbiamo già fatto, finché ad un certo punto scendiamo a valle e dopo una bella discesa entriamo in un bosco. La strada scende ancora ma in maniera lieve, giusto per sentire gli effetti benefici sulla nostra corsa spingiamo bene senza eccessiva fatica, siamo in un oasi verde e tranquilla, assaporiamo entusiasti anche questo scorcio particolare della tappa. Luciano ci avverte che la strada ad un certo punto risalirà, ma non per molto – dice – il paese è subito lì. Così quando iniziamo la risalita la prendiamo un po’ allegra, tanto è corta… invece ci tocca un’erta di quasi un km con pendenze forti. Arrivo in cima con la lingua fuori e mi devo fermare, ma non per la fatica bensì per ammirare il panorama.
Scopriamo un altro splendido paese davanti a noi, siamo arrivati a San Cristoforo! Poche centinaia di metri e giungiamo davanti all’edificio comunale dove ci attende un bel gruppo di persone, tra cui il sindaco Monica Ghio e altri amministratori. Ci hanno preparato un bel ristoro finale, consegniamo anche qui il nostro messaggio, e facciamo anche un brindisi. Questo è il 100° comune che raggiungiamo, anche la numerologia ha il suo fascino. Gli amministratori ci parlano un po’ del loro paese che non conosciamo. Un imponente castello, ben conservato dall’amministrazione comunale che lo ha in gestione, fa da difesa a tutto l’abitato. Ci gustiamo anche quest’ultima scoperta della giornata, non poteva finire meglio di così.
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