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giovedì 28 aprile 2011

13. Un pensiero al mattino ed un ricordo alla sera

Un giorno di riposo e si riparte proprio da dove eravamo rimasti: Carrega Ligure. Per la Carrega Ligure - Rocchetta Ligure - Mongiardino Ligure dovremo fare gran parte della strada che abbiamo fatto nell’ultima tappa ma in senso inverso, questo perché c’è solo una strada che raggiunge Carrega Ligure dal versante alessandrino e quindi, volendo legare tutti i comuni con continuità, scenderemo a Cabella Ligure e via fino a Mongiardino Ligure. L’accompagnatore di oggi è Giuseppe, compagno d’infanzia e di giovinezza con cui manteniamo saldi i rapporti di amicizia anche in età adulta. Raggiungendo il ritrovo in auto Giuseppe sembra preoccupato nel vedere tutta la strada che dovremo fare. Effettivamente chi non è podista fatica anche mentalmente a capire che si possa correre per così tanti km. Il sole ancora splendente anche accarezza dolcemente tutto il paese e la frazione adiacente, Connio. Giuseppe, che conosce bene questi luoghi, ci spiega perché il borgo si chiama così e ci  mostra che le case più antiche, molte in rovina, sono costruite proprio su un cuneo di terra ai cui lati vi è un burrone. Giuseppe ci indica anche un’altra frazione, Vegni, dove nacque suo nonno, anzi no, nacque in un ulteriore frazione della frazione, Chiapparo. Il nonno faceva parte di una famiglia con 11 figli, stiamo parlando di anni a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento e qui la vita deve essere stata davvero dura a quei tempi, altro che ULP mi viene da pensare! Ci parla anche delle migrazioni oltreoceano dei suoi avi, tanti sacrifici che sono valsi un futuro più agiato per le generazioni successive.
Anche se stiamo bene entrambi cominciamo la tappa in modo cauto, ma la discesa è davvero invitante e lentamente e inconsapevolmente aumentiamo il ritmo. La temperatura è perfetta, la visuale che abbiamo è davvero straordinaria, e la stessa strada ripercorsa in senso inverso ci offre un’altra prospettiva. Giuseppe si posiziona sui punti più panoramici per immortalarci. Incontriamo poche auto – solo due in dieci chilometri – e nel silenzio della natura sentiamo scorrere il torrente Carreghino. Ripassiamo il comune di Cabella Ligure fin troppo veloci, non esageriamo è ancora lunga, da un controllo fatto oggi i km dovrebbero essere 28. Scendiamo ancora fino ad Albera e poi ancora un po’ prima di svoltare verso Mongiardino. Quindi ci fermiamo a Rocchetta Ligure per consegnare il nostro messaggio. Qui possiamo ammirare Palazzo Spinola (XVII sec.), e io mi diverto a bussare sulla porta con il grosso battente. La fine del centro abitato è sancito in modo caratteristico da un arco con lo stemma del paese.  
“La pacchia è finita” dice Paolo. Infatti, anche se in maniera più graduale delle tappe precedenti, sentiamo la strada salire, e sale anche la nostra fatica, e sale anche il buio. Avanziamo nella notte ormai in mezzo al bosco, e dico a Paolo che qui invece che delle macchine bisogna preoccuparsi dell’attacco di qualche branco di animali, dopotutto sono loro i dominatori qui. Paolo scandisce i km 25-26-27… ci siamo! Una piccola frazione, denominata Lago Patrono è la sede del comune di Mongiardino Ligure. Siamo soddisfatti entrambi, ci siamo goduti questa corsa. Giuseppe ci guarda quasi con ammirazione, intanto ci accorgiamo che le luci interne del municipio sono accese, c’è il consiglio comunale. Paolo suona, ci aprono e ci accompagnano nella sala consigliare dove riconosco nel sindaco un volto noto nel mondo del podismo, il veterano Stefano Gogna. Gli consegniamo il messaggio di Libera, e spieghiamo di cosa si tratta, ma i volti sembrano un po’ tesi, forse siamo entrati in un momento sbagliato, allora salutiamo e ringraziamo. Foto di rito e cambio indumenti, stasera siamo piuttosto stanchi ma ritorniamo alle nostre abitazioni con la soddisfazione di essere stati protagonisti di uno splendido ULP!

P.S.
Il titolo “Un pensiero al mattino ed un ricordo alla sera” è una frase letta su una cappelletta votiva all’ingresso di Cabella Ligure.

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